Bando "PON Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale" 2018/2019

PON "Ricerca e Innovazione 2014-2020"

Con Decreto Direttoriale MIUR n. 2983 del 05/11/2018, è stata approvata la graduatoria finale delle proposte per borse di dottorato aggiuntive presentate dagli Atenei delle Regioni in ritardo di sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e delle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna) in risposta all’Avviso “Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale” PON RI 2014-2020 (Programma Operativo Nazionale FSE-FESR “Ricerca e Innovazione 2014-2020, Asse I “Capitale Umano”, Azione I.1 “Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale”) - a.a. 2018/2019, emesso con il Decreto Direttoriale MIUR n. 1090 del 04/05/2018.

In totale, sono state presentate 536 domande, 31 delle quali non ammesse alla valutazione dell’ANVUR. Delle restanti 505 domande ammesse alla valutazione, 466 sono state ammesse al finanziamento a valere sul PON RI 2014-2020, 39 escluse per punteggio insufficiente.

Nello specifico, 24 delle proposte presentate dalle Università ubicate nelle Regioni in transizione sono state ammesse al finanziamento.

Per l'a.a. 2018/2019, 12 dottorati del nostro Ateneo hanno presentato un totale di 25 proposte, delle quali 20 valutate
positivamente.
Tuttavia, per incapienza della dotazione finanziaria, solo 5 sono state finanziate.

Clicca sui corsi di dottorato per conoscere i progetti UniCa che hanno ottenuto un finanziamento a valere sul PON RI 2014-2020 per l'a.a. 2018/2019.

Codice progetto: DOT1304919

BORSA n. 1

Il progetto si inserisce nella Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI), nell’ambito del Turismo, Patrimonio culturale e industria della creatività, che prevedono la ricerca su “ Tecnologie per le produzioni audio-video, gaming ed editoria digitale”.
Il tema del progetto è relativo alla conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale della Sardegna, con strumenti e tecnologie all’avanguardia legate allo storytelling transmediale.
Sono passati circa quindici anni da quando si è cominciato a ragionare sul digital storytelling e sulla sua integrazione con i nuovi ambienti del web 2.0 (prima i blog e i forum e poi, oggi, social media e social network) come nuovo strumento di promozione e valorizzazione in ambito pubblicitario, politico, giornalistico, didattico, gestionale, ecc. Sembra ormai evidente che i nuovi utenti dei media del XXI secolo richiedano sempre più che dati e informazioni siano organizzati in frames narrativi. Inoltre gli utenti che producono loro stessi contenuti per i vari social media tendono a concepirli sotto forma di racconto. Tuttavia, se si considera la comunicazione pubblica e nello specifico quella dei beni culturali, la realtà è un’altra: solo negli ultimissimi anni, questi importanti settori hanno cominciato timidamente a porsi il problema della trasmissione e condivisione delle informazioni nei nuovi ambienti digitali e della necessità di intercettare i comportamenti e gli immaginari delle nuove generazioni. Se c’è un comparto in cui il digital storytelling è poco e/o male utilizzato e dove invece ce ne sarebbe urgente bisogno è proprio quello dei beni culturali. Ciò vale soprattutto per l’Italia: il paese che possiede la maggior parte del cultural heritage a livello mondiale è quello che è più incapace di raccontarlo. La Sardegna non fa eccezione e sul suo patrimonio culturale, largamente sconosciuto, si incentra questo progetto.
Il focus è teorico, ma aspira a proporre modelli che abbiano diretta applicazione nei media digitali. Si intende infatti analizzare i concetti e gli immaginari attraverso cui vengono interpretate la Sardegna e il suo patrimonio culturale attraverso l’analisi delle metafore sottostanti la comunicazione del territorio, con particolare riferimento a quella artistica. Verranno raccolte e analizzate immagini, simboli della storia della cultura sarda (arte, archeologia) del passato e si indagherà su quali siano stati traghettati nel mondo di oggi. Ci si chiederà quali metafore visive sono “figlie” dell’immaginario delle origini, se ci siano legami tra la simbologia del passato e la trasfigurazione/trasposizione contemporanea in campo pubblicitario o nell’iconografia del prodotto “Sardegna”.
Il progetto si propone quindi di valorizzare e rivitalizzare, anche in chiave turistica, un territorio unico.

Denominazione dell’impresa presso cui verrà svolta l’attività relativa al tema di ricerca: F2 s.r.l., Prato (sede opertiva: via Tomaso D’Aquino n. 17, Cagliari)

Denominazione del soggetto ospitante all’estero: Università di Amsterdam, Paesi Bassi

Codice progetto: DOT1304141

BORSA n. 1

Le rilevazioni degli ultimi anni concordano sulla ridotta attenzione posta alla conoscenza e valorizzazione “profonda” del patrimonio culturale e delle condizioni spaziali e territoriali in cui versa il “sistema Italia”. Il Paese, nonostante la sua naturale eccellenza in questo campo e il primato culturale e paesaggistico storicamente riconosciuto, rischia di essere penalizzato in ragione della diffusione di pratiche, abitudini, anche usi corretti predatori, del patrimonio culturale, e da una generale misconoscenza dei valori, delle potenzialità, delle qualità delle condizioni.
Questo fa il paio con l’obsolescenza delle modalità e le tecniche comunicative con le quali le qualità paesaggistiche, territoriali, culturali vengono condivise con la popolazione e con i fruitori del patrimonio culturale inteso nella sua accezione più vasta.
Di fatto, l’Italia dell’eccellenza culturale soffre oggi un sensibile declino della propria capacità di suscitare gli immaginari turistici innovativi, che non sono più di taglio scolastico, ma orientati alle fruizioni integrate, sinestetiche ed esperienziali.
A questo declino non si riesce ovviare per una mancanza di pensiero strategico e di una concreta azione di ammodernamento tecnologico del “comparto culturale”, mentre occorre rivedere le modalità di comunicazione della conoscenza diffusa e della corrispettiva innovatività dell’offerta turistico-culturale in modo da renderla consonante con le nuove esigenze di fruizione.
In questo scenario, gli obiettivi generali della ricerca sono di:
1. esplorare le nuove strategie di valorizzazione della “Grande Bellezza” in chiave di significativa discontinuità (offset) rispetto all’oggi;
2. all’interno di tale orizzonte strategico, sperimentare metodi e strumenti, per dotare gli enti locali, enti di scopo e il tessuto di delle imprese che operano nel comparto turistico di presupposti tecnici, tecnologici e metodi produttivi per l’implementazione dei modelli narrativi innovativi del patrimonio culturale.
In particolare il progetto riguarderà il comparto del patrimonio territoriale, paesaggistico, urbano ed architettonico con il focus specifico sulle soluzioni innovative basate su metodi di geotelling, storyteling interattivo e gamification, in grado di coniugare un’efficace immersione a distanza negli scenari culturali e paesaggistici del Paese, con forme attive di engagement, consonanti con la sensibilità contemporanea.
Gli obiettivi di ricerca sono strettamente pertinenti all'area tematica "Turismo, Patrimonio culturale e industria della creatività" individuata dal SNSI, orientato alla promozione dei sistemi e applicazioni per il turismo, la fruizione della cultura e l’attrattività attraverso la produzione di tecnologie e applicazioni per la rappresentazione dei valori della conservazione, gestione e valorizzazione dei beni culturali, artistici e paesaggistici, e attraverso l'uso delle tecnologie per le produzioni audio-video, del gaming e dell'editoria digitale.

Denominazione dell’impresa presso cui verrà svolta l’attività relativa al tema di ricerca: SPACE s.p.a., Prato (sede opertiva: via San Tomaso D’Aquino n. 17, Cagliari)

Denominazione del soggetto ospitante all’estero: Centre de recherches et d’études pour l’action territoriale (CREAT), Faculté d’Architecture, d’ingénierie architecturale, d’urbanisme (LOCI), Université Catholique de Louvain, Belgio

Codice progetto: DOT1304884

BORSA n. 1

La Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente include l’area applicativa “Salute, Alimentazione e Qualità della Vita (QdV)”, ambito tematico che riflette l’osservazione secondo cui “i cambiamenti demografici, l’invecchiamento della popolazione, l’aumentata incidenza di patologie croniche degenerative, la crescita della spesa sanitaria [...] e la crescente attenzione alla QdV, costituiscono sfide rilevanti e prospettive di sviluppo per la nostra economia”. Le possibili azioni riguardanti il tema “Salute” includono, fra l’altro, la “realizzazione di approcci diagnostici innovativi per malattie particolarmente critiche […] in un'ottica di miglioramento e allungamento della vita attiva delle persone.
I dati riportati dalla stessa SNSI illustrano la pesante influenza negativa sulla spesa
sanitaria e sulla QdV delle patologie croniche. Tra queste, particolare rilievo assumono i disordini del movimento, un gruppo di patologie neurologiche ad insorgenza nell’età adulta ed adulta avanzata la cui frequenza aumenta con l’aumentare dell’età fino ad affliggere poco meno del 30% della popolazione ultracinquantenne (Wenning et al., 2005). Tra i più frequenti disordini del movimento vi sono le distonie dell’adulto (DA) per cui è ammessa una prevalenza minima cruda di 500 casi per milione. Tale dato verosimilmente sottostima la dimensione del problema poiché spesso le DA sono confuse con altre condizioni, neurologiche e non. Le DA si caratterizzano per la presenza di movimenti/posture involontarie che possono pesantemente interferire con le attività della vita quotidiana e influenzare la QdV, veicolando un elevato livello di invalidità. Il trattamento di elezione è basato sulla somministrazione intramuscolare di tossina botulinica, un trattamento che, seppur sintomatico e temporaneo, può essere tuttavia estremamente efficace, in particolare quando si riescano ad identificare con esattezza i muscoli iperattivi.
La diagnosi di DA è essenzialmente clinica e, pertanto, aperta ad errori. Analogamente, la valutazione della severità di malattia, indispensabile per tracciarne la storia naturale e studiare l’effetto di trattamenti, è basata solo su strumenti osservazionali soggettivi e poco accurati che, in aggiunta, non consentono un’osservazione prolungata della sintomatologia. Per contro sono carenti le valutazioni quantitative, oggettive e riproducibili effettuate in laboratorio o sul campo, che potrebbero fornire informazioni essenziali per la diagnosi, la valutazione di severità e l’identificazione dei gruppi muscolari coinvolti.
In tale contesto, la ricerca proposta ha come elemento chiave la caratterizzazione oggettiva dei movimenti distonici a carico del collo e dell’arto superiore mediante sistemi di misura innovativi, non-invasivi ed indossabili che consentano l’acquisizione dei dati di interesse in condizioni realistiche ed in modo prolungato.

Denominazione dell’impresa presso cui verrà svolta l’attività relativa al tema di ricerca: BTS Bioengineering S.p.A., Garbagnate Milanese - MI (sede opertiva: via Risorgimento n. 9, Noventa Padovana - PD)

Denominazione del soggetto ospitante all’estero: McGill University, Occupational Biomechanics and Ergonomics Lab, Department of Kinesiology and Physical Education, Montreal, Canada (sede operativa: Jewish Rehabilitation Hospital, 3205 Place Alton-Goldbloom, Laval, Quebec H7V 1R2, Canada)

Codice progetto: DOT1304004

BORSA n. 1

Il percorso di Dottorato di Ricerca Industriale proposto in questo progetto si colloca nella traiettoria tecnologica di sviluppo indirizzata allo sfruttamento, all’innovazione e alla valorizzazione dei sottoprodotti di lavorazione industriale ed è finalizzato allo sviluppo di tecnologie verdi ed innovative per il riutilizzo degli scarti vegetali di origine agroalimentare e il loro uso ecosostenibile. In particolare verte sulla conversione degli scarti vegetali di produzione vitivinicola (vinacce) ed olearia (sansa ed acque di vegetazione) in prodotti di elevato interesse commerciale e in particolare prodotti cosmeceutici, nutraceutici, nonché sulla valutazione della possibilità di una ulteriore valorizzazione di quanto risultante dal recupero dei prodotti di cui sopra in altri bio-prodotti di interesse. L’idea è quella di creare una filiera ecosostenibile per l’ottenimento di materie prime vegetali e/o prodotti biotecnologici. Il processo di filiera inizia con la messa a punto di validi metodi per l’estrazione dei fitocomplessi con attività antiossidante, antinfiammatoria, pre-biotica, lenitiva e rigenerativa. Quindi continua con la valutazione della possibilità di reimpiego delle biomasse impoverite come substrati da alimentare a bioreattori attraverso i quali recuperare altri bio-prodotti, quali bio-idrogeno, acidi organici o ammendanti agricoli. Come valore aggiunto e tecnologicamente innovativo, in questo percorso di Dottorato Industriale gli estratti vegetali ottenuti verranno veicolati in apposite vescicole fosfolipidiche (nanoformulati) così da potenziare al massimo l’efficacia di queste sostanze naturali sulla pelle, sulle mucose e su tutto l’organismo umano e ottenere prodotti cosmeceutici, nutraceutici e alimenti arricchiti. La buona riuscita del percorso di Dottorato Industriale proposto verrà assicurata dalle competenze multidisciplinari dei docenti che compongono il Collegio del Dottorato e dalla loro comprovata esperienza nei settori botanico, fitochimico, bioingegneristico ai fini della valorizzazione di residui organici.
Il percorso proposto è perfettamente coerente con la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, approvata dalla Commissione Europea che individua come traiettorie di sviluppo i processi produttivi innovativi ad alta efficienza e la sostenibilità industriale, le tecnologie per biomateriali e prodotti biobased, i sistemi e le tecnologie per il waste treatment, la nutraceutica e gli alimenti funzionali. I risultati attesi a conclusione del percorso di Dottorato di Ricerca Industriale proposto, si sposano con tutte queste strategie e segnano un importante passaggio verso l’acquisizione di tecniche ecosostenibili per l’adeguato sfruttamento dei sottoprodotti agroalimentari che da scarto diventano substrati preziosi da cui è possibile ottenere prodotti di elevato interesse commerciale quali quelli salutistici, biotecnologici, agronomici e energetici.

Denominazione dell’impresa presso cui verrà svolta l’attività relativa al tema di ricerca: ICNODERM SRL, Pula - CA

Denominazione del soggetto ospitante all’estero:  Università di Valencia, Dipartimento di Farmàcia i Tecnologia Farmacèutica i Parasitologia, Valencia (Spagna)

Codice progetto: DOT1304233

BORSA n. 1

La ricerca mira a una ricostruzione degli avvenimenti storici, politici, economici, sociali e culturali della Sardegna contemporanea nel periodo compreso tra il 1943 e il 1949, sessennio fondamentale per la storia dell’isola e dell’Italia, sospesa tra guerra e ricostruzione democratica. Un periodo storico complesso culminato con l’emanazione dello Statuto speciale sardo (1948) e l’elezione del primo Consiglio regionale (1949), dal quale prenderà avvio la stagione autonomista. La ricerca sarà condotta attraverso l’utilizzo e l’analisi di fonti scritte (documenti d’archivio, giornali, memorialistica) e audiovisive, col determinante apporto di strumenti multimediali. Partendo da questi presupposti, la ricerca si propone, mediante l’elaborazione e la somministrazione di appositi sondaggi, di misurare in primis, quantitativamente e qualitativamente, le conoscenze dei cittadini riguardanti la storia della Sardegna in età contemporanea.
Dopo un processo di riordinamento, inserimento in apposito database e accurata analisi, i dati ottenuti verranno utilizzati come base imprescindibile per elaborare soluzioni ad hoc volte ad accrescere e arricchire la consapevolezza e conoscenza dei cittadini del loro patrimonio storico-culturale e, quindi, della propria identità.
A partire da una approfondita conoscenza delle metodologie di indagine storica, la ricerca intende promuovere una valorizzazione del patrimonio storico-culturale e il recupero della memoria storica collettiva capace di far convergere l’interesse pubblico e quello privato, sviluppando insieme nuove proposte a più alto valore aggiunto da un punto di vista economico e sociale, creando altresì nuovi percorsi di ricerca validati scientificamente e aperti al contributo pubblico.
La ricerca, che quindi è di diritto inserita nell’ambito della public history – modo attivo e partecipativo di “fare storia” – risulta pienamente coerente con le aree di specializzazione regionale individuate dalla SNSI “Smart, Secure and Inclusive Communities” e “Tecnologie per il Patrimonio Culturale”, inserendosi nell’area di mercato denominata “Turismo, Patrimonio culturale e industria della creatività”. La ricerca ha, infatti come oggetto l’analisi di dati e l’elaborazione di proposte finalizzate alla fruizione e alla valorizzazione della cultura locale, con particolare riferimento all’ambito storico-contemporaneo. La public history favorisce, inoltre, lo sviluppo delle conoscenze in importanti e strategici settori, quali l’industria e il turismo culturale, determinanti per la crescita dell’economia nazionale, e opera per la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale.

Denominazione dell’impresa presso cui verrà svolta l’attività relativa al tema di ricerca: Gruppo Editoriale “L’Unione Sarda” S.P.A., Cagliari

Denominazione del soggetto ospitante all’estero: Università, Facultad de Ciencias Humanas y Sociales, Universitat Jaume I de Castelló, Castelló de la Plana, Spagna

Questionario e social

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