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FAQ su Open Access e IRIS

FAQ IRIS e Open Access

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A fondo pagina un Glossario dei termini

   Che cosa è l’Open Access?

Open Access (Accesso Aperto) significa accesso libero e senza barriere al sapere scientifico. Si tratta di un movimento o, meglio, di una serie di strategie, nate all'interno del mondo accademico.

La mission dell’Open Access è quella di riprendere possesso della comunicazione scientifica ed offrire libero accesso ai risultati della ricerca.

Sfruttando le potenzialità offerte dalla rete, gli articoli vengono gratuitamente resi accessibili senza le restrizioni e le barriere previste dalle licenze tradizionali. La disseminazione dell'informazione garantisce un reale impatto: più un articolo è liberamente scaricabile, più è letto, più viene citato. Questo favorisce la condivisione del sapere ed un più rapido avanzamento della conoscenza, senza barriere, in tutto il mondo.

Il principio fondamentale è che i risultati delle ricerche finanziati con fondi pubblici devono essere pubblicamente disponibili.

Le strategie di pubblicazione dell’accesso aperto sono due:
GREEN ROAD: autoarchiviazione in archivi aperti (istituzionali o disciplinari)  alla consultazione pubblica che raccolgono i lavori di ricerca depositati dagli autori, in accordo con le politiche editoriali;
GOLD ROAD: pubblicazione su riviste ad accesso aperto, che garantiscono la peer review, gratuite per l’utilizzatore.


   Perché pubblicare in Open Access?

Vantaggi per i ricercatori

  • Maggiore visibilità dei lavori di ricerca
  • Incremento delle citazioni (fino al 600% a seconda della disciplina)
  • Diffusione immediata dei risultati delle ricerche
  • Maggiore impatto per l'autore

Vantaggi per l'ateneo

  • La produzione dei propri docenti/ricercatori usufruisce di una vetrina internazionale
  • Possibili economie di scala sui costi degli abbonamenti

Vantaggi per la comunità scientifica

  • Maggiore disseminazione delle ricerche
  • Grazie all'autoarchiviazione non si devono aspettare i tempi di stampa
  • Maggiore impatto
  • Maggiore circolazione di idee
  • Crescita complessiva e diffusa della conoscenza
  • Riduzione del cultural divide

 

Per approfondire

http://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.0040157
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0013636
http://legacy.earlham.edu/~peters/fos/overview.htm

L’Università degli Studi di Cagliari ha aderito nel 2005 alla Dichiarazione di Berlino sull’accesso aperto alla letteratura scientifica grazie alla sottoscrizione della Dichiarazione di Messina. L’ateneo si impegna infatti a portare avanti e promuovere i principi dell’accesso aperto alla produzione scientifica dei propri docenti, ricercatori e dottori di ricerca.

Nel giugno 2010 è stato modificato l’art.13 comma 5) del Regolamento di Ateneo sui corsi di dottorato di ricerca, in modo da introdurre l’obbligo di deposito della tesi di dottorato nel vecchio Archivio istituzionale ad accesso aperto Unica Eprints.

Le Linee guida "Politiche di ateneo sull’accesso aperto (open access) alla ricerca scientifica", redatte e approvate nel 2022 in aggiornamento rispetto alle precedenti del 2005, prevedono che l'autore inserisca nell'Archivio istituzionale i metadati bibliografici utili al reperimento e alla citazione del contributo e la copia digitale del prodotto nella versione consentita.
L'Università raccomanda agli Autori di riservarsi i diritti per la pubblicazione ad Accesso aperto nel momento in cui avviano il processo che conduce alla pubblicazione e alla stipula di contratti con gli editori.

La Policy di Ateneo sull'Open Access rappresenta l’applicazione della Raccomandazione della Commissione UE del 17 luglio 2012 sull’accesso all’informazione scientifica e alla sua conservazione, nella quale le istituzioni accademiche vengono spinte a definire ed attuare politiche per la diffusione delle pubblicazioni scientifiche in modalità accesso aperto e la conservazione a lungo termine delle stesse.
La presente policy tiene conto poi dell’art. 4 del DL n. 91/2013 convertito con modifiche in L. n. 112/2013, che disciplina l'accesso aperto agli articoli scientifici.

   Che cosa è un Archivio istituzionale ad accesso aperto?

E' un archivio di documenti digitali liberamente accessibili in rete che raccoglie la produzione intellettuale e scientifica di un'istituzione (un'università, un dipartimento, un centro di ricerca).  L’Archivio istituzionale ad accesso aperto dell’Università di Cagliari si chiama UniCA IRIS.

   Quali sono i vantaggi di un Archivio Aperto?

Gli Archivi istituzionali aumentano l'impatto e la visibilità delle opere archiviate grazie alla loro piena rispondenza a standard internazionali (OAI-PMH). Le informazioni in essi contenute sono così reperibili attraverso motori di ricerca specialistici o generalisti come Google e Google Scholar. Il servizio garantisce inoltre la conservazione nel tempo dei documenti depositati. Depositare in un archivio come UniCA IRIS consente quindi:

  • una più ampia e rapida disseminazione dei risultati della ricerca scientifica
  • un maggiore impatto dei risultati della ricerca sulla comunità accademica nazionale e internazionale
  • un utilizzo e un accesso più immediato e semplice al prodotto di ricerca
  • una maggiore visibilità della produzione scientifica del singolo autore e dell'istituzione che ne supporta la ricerca.

   Perché non è sufficiente pubblicare le proprie ricerche su un sito personale o del Dipartimento?

La pubblicazione on-line aumenta le possibilità d'impatto (ossia che questo materiale venga letto, citato e fatto circolare). Ma perché l'impatto raggiunga la sua massima potenzialità è indispensabile utilizzare un software OAI-compatibile. Un sito personale è isolato all'interno della rete, mentre la tecnologia OAI permette la massima interoperabilità fra il materiale presente negli archivi e quindi la massima reperibilità.

   Che cos’è UNICA IRIS?

UNICA IRIS è l’archivio istituzionale della produzione scientifica dell’Università degli Studi di Cagliari. Ha le seguenti caratteristiche:

  • Utilizza il protocollo OAI-PMH;
  • E' interoperabile con le banche-dati del MIUR
  • E' indicizzato dai principali motori di ricerca generalisti e specialistici che garantiscono la massima disseminazione e visibilità ai materiali depositati
  • Segue le linee guida del Gruppo Open Access della Commissione Biblioteche della CRUI.

   Come si deposita in UNICA IRIS?

La piattaforma Iris prevede il processo di autoarchiviazione, che consiste nel deposito del documento digitale e dei suoi dati descrittivi (titolo, autore, data ecc..) direttamente da parte dell'autore, tramite una semplice interfaccia web. 

Gli autori possono sia inserire un nuovo documento sia modificare i dati descrittivi di un documento già inserito.
Gli autori per il riconoscimento e l'inserimento dei propri lavori dovranno fare riferimento ai Referenti Dipartimentali. I Referenti dei servizi bibliotecari si occupano invece del controllo dei metadati, della validazione dei prodotti della ricerca e offrono supporto per le eventuali problematiche legate alla gestione del copyright.

  Sono obbligato a depositare anche il file del mio articolo in UniCA IRIS?

Sì. La policy dell'Ateneo sull'open access prevede che l'Autore, al momento dell'accettazione/pubblicazione del contributo, inserisca i metadati bibliografici utili al reperimento e alla citazione del contributo stesso e depositi la copia digitale del prodotto nella versione consentita dall'editore per l'accesso aperto.
Per conoscere le politiche dei vari editori rispetto all'autoarchiviazione su depositi istituzionali, é molto utile lo strumento SHERPA/RoMEO, una banca dati che contiene informazioni aggiornate per singola rivista o editore riguardo le policy di copyright (purtroppo solo relativamente a editori stranieri, le politiche della maggior parte di quelli italiani non sono presenti).
Normalmente le versioni diverse da quelle pubblicate presso un editore, cioè il pre-print o il post-print, possono essere archiviate senza accordi. In caso di dubbi è consigliabile prendere contatti con il proprio editore al fine di poter rinegoziare l'accordo.

   E’ possibile depositare articoli in un archivio aperto dopo averli pubblicati altrove?

L'archivio aperto non richiede né prevede che il materiale sia inedito. Se, però, l’opera fosse già stata pubblicata, l'autore deve accertarsi d non aver ceduto tutti i diritti e se gli accordi stabiliti con l'editore permettano l'accesso aperto al suo documento inserito nell'archivio.

Le opere depositate in un archivio aperto sono protette dal diritto d'autore?

I documenti depositati in un archivio aperto sono tutelati dalla legge sul diritto d'autore (L. 633/1941 e successive modificazioni). L'autore mantiene tutti i diritti morali ed economici sul proprio lavoro, tranne il caso in cui i diritti di sfruttamento economico non siano stati ceduti ad un editore.

Quali diritti possiede l'autore?

L'autore possiede tutti i diritti:

1. Diritti morali: inalienabili, non trasmissibili e sempre in capo all’autore:
* paternità
* integrità
* ritiro dell'opera dal commercio;

2. Diritti di utilizzazione economica o patrimoniali: cedibili in parte o in esclusiva:
* riproduzione
* distribuzione
* comunicazione al pubblico
* traduzione
* elaborazione

    Che cosa significa "cessione dei diritti"?

La cessione significa trasferire la proprietà del copyright dallo studioso all'editore. Ciò comporta che gli studiosi e l'università si possono trovare nelle condizioni di dover negoziare con l'editore l'uso dell'opera per fini di ricerca o didattici, pagando per eventuali utilizzi. La cessione dei diritti di utilizzazione economica deve essere formalizzata tramite contratto.

 

    Cosa succede se cedo tutti i diritti economici all'editore, firmando un contratto standard?

È bene fare attenzione alla cessione indiscriminata di diritti a soggetti esterni all'ateneo.
Quando un autore cede i diritti economici non può più:
- depositare l'opera in archivi ad accesso aperto rendendola liberamente accessibile;
- concedere l'uso dell'opera a terze parti;
- pubblicare l'opera in altre sedi (saggi, raccolte, antologie, convegni…);
- farne un uso didattico (dispense, lezioni…);
- rielaborare successivamente la propria produzione per scopi scientifici e di ricerca.

 

    Posso pubblicare il mio lavoro senza dover cedere tutti i miei diritti?

Sì, concedendo una licenza (esclusiva o non esclusiva) e permettendo al licenziatario di utilizzare il lavoro a certe condizioni ma non trasferendogli la completa titolarità dei diritti.

A disposizione dell’autore esistono alcuni strumenti di tutela:

* Licenze Creative Commons

Sono licenze di diritto d’autore redatte e messe a disposizione nel 2002 da Creative Commons, ente no-profit fondato nel 2001 negli Stati Uniti da Lawrence Lessig, professore alla Harvard University. Sono state pensate per artisti, scrittori, docenti e ricercatori che vogliono condividere le loro opere senza perdere alcuni diritti fondamentali. Ecco i diversi tipi di licenza che puoi utilizzare per le tue opere.

* Addenda ai contratti editoriali

L’addendum è un documento che può essere consegnato all’editore insieme al "Copyright Transfer Agreement".  Con l’Addendum, l’autore non cede all’editore tutti i diritti ma mantiene alcuni diritti fondamentali. Si può proporre una versione semplificata dell’originale proposto da SPARC.  Modello di addendum.

 

    Depositare in un archivio aperto potrebbe pregiudicare futuri tentativi di pubblicare su una rivista?

Dipende dal tipo di contratto che si è stipulato con l’editore. Bisogna verificare se l’editore consente la pubblicazione di prodotti già diffusi in un archivio aperto oppure se lo permette con determinate condizioni.

 

    La presenza in Internet di un lavoro di ricerca ne facilita il plagio?

Sicuramente rappresenta un luogo comune l'idea secondo cui pubblicare la propria opera sul web renda più facile il plagio.

Invece si verifica il contrario: la pubblicazione in Internet rende più agevole il riconoscimento dei plagi. L’opera ha maggiore visibilità per cui è anche più semplice riconoscere eventuali tentativi di plagio rispetto ad una tradizionale pubblicazione cartacea.

    Chi è l'autore della tesi di dottorato?

L'autore della tesi è il dottorando.

Una tesi di dottorato è il risultato che deriva da un processo di lavoro comune a persone ed enti. Il dottorando, autore formale della sua tesi, deve prestare attenzione a non ledere i diritti di altri soggetti coinvolti usando materiale altrui senza autorizzazione oppure anticipando notizie o informazioni su progetti portati avanti da enti o istituzioni. Tale obbligo di legge vige sia per la versione digitale sia per la versione a stampa del suo lavoro.


    Quali diritti possiede l'autore della tesi di dottorato?

Il dottorando possiede, oltre ai diritti morali, i diritti di utilizzazione economica della sua opera, a meno che la sua ricerca non sia stata finanziata da terzi. In questo caso è il contratto con l'ente finanziatore che stabilisce se e quali diritti di utilizzazione economica spettano all'autore e/o all'università.
Un eventuale finanziamento da parte di soggetti terzi non è di per sé ragione sufficiente per concedere ai finanziatori il diritto a chiudere e a secretare i risultati della ricerca. Qualora un docente e il suo gruppo di ricerca abbiano stipulato un contratto con enti finanziatori esterni, e tale contratto preveda un vincolo di segretezza, la tesi non può essere resa pubblica.



    E' possibile pubblicare la tesi di dottorato dopo averla depositata nell'archivio aperto?

Sì, a condizione che non vi siano precisi accordi con l'editore che lo vietino espressamente.
Va inoltre attentamente considerato se il prodotto editoriale in corso di pubblicazione non sia sostanzialmente diverso dalla tesi da cui deriva. In questo caso la pubblicazione della tesi in un archivio ad accesso aperto non dovrebbe condizionare, in alcun modo, la sua pubblicazione presso un editore commerciale.

Per Accesso Aperto si intende una forma di pubblicazione a cui tutti possono accedere liberamente e gratuitamente. Tutto ciò significa che l’utilizzatore ha diritto di distribuire, trasmettere e mostrare pubblicamente un determinato documento. Il tutto sempre in maniera responsabile e con l’obbligo di attribuire la paternità intellettuale e la possibilità di riprodurre una quantità limitata di copie stampate per proprio uso personale.

Per Autore si intende un componente dell’Università come un professore, un ricercatore, un docente a contratto, un assegnista, un dottorando, un componente del personale tecnico-amministrativo oppure uno studente impegnato in attività di ricerca.

Per Copyright si intende Insieme delle normative che regolano la proprietà intellettuale nel mondo, differenti da Paese a Paese. In Italia, in mancanza tuttora di un Testo Unico, la legge che regola il diritto d'autore è la L. 633/1941. Quest’ultima è stata modificata numerose volte a seguito di interventi legislativi interni, del recepimento delle direttive europee e dell'adesione a quanto stabilito a livello internazionale da trattati, accordi e convenzioni.
Inoltre in Italia è disciplinato anche dal Titolo IX del Libro Quinto del Codice Civile.

Per Embargo si intende il periodo di dilazione della pubblicazione del contributo sul Web (previsto dalle politiche editoriali oppure stabilito su decisione dell'Autore). Nel caso in cui sia previsto dall'editore per una determinata rivista, il periodo va calcolata dal momento in cui è stato pubblicato il fascicolo.

Per Interoperabilità si intende la capacità di un sistema di cooperare e di scambiare informazioni con altri sistemi in maniera affidabile ed efficace. Interoperabile significa quindi essere in grado di condividere informazioni e servizi con altre entità presenti sul web.

Per Metadato si intende l’informazione che descrive una serie di elementi (titolo, autore, data, lingua ecc.). I metadati possono essere di tipo descrittivo, amministrativo-gestionale e strutturale.

Per OAI (Open Archives Iniziative) si intende un progetto che ha la finalità di rendere facilmente fruibili gli archivi che contengono documenti prodotti in ambito accademico e mira a promuoverne la produzione in ambito scientifico ed universitario.
L'intento è di promuovere strumenti semplici per consentire di ricercare e creare servizi che, a costi non troppo elevati, rendano utilizzabili tutti i contenuti dell'attività di ricerca degli atenei.
Il modello funzionale ha due componenti:
Data provider: gestiscono uno o più archivi (repositories) di collezioni di oggetti digitali e sono responsabili del loro mantenimento e della generazione dei metadati che li caratterizzano. Supportano il protocollo OAI per consentire l'accesso ai metadati sul contenuto. Il data provider, al tempo stesso, mette a disposizione i metadati e ne cura la qualità e la completezza.
Service provider: gestiscono i servizi a valore aggiunto per l'aggregazione e l'indicizzazione dei metadati (ricerca, scoperta, localizzazione degli oggetti digitali) e interrogano gli archivi dei data provider, usando le richieste del protocollo OAI per catturarne i metadati. Inoltre forniscono interfacce utente che si avvalgono della tipologia dei portali e dei Middle Ware (OAI-PMH, OpenUrl, Z39.50, ISO ILL, NCIP).

Per OAI PMH (Open Archives Initiative-Protocol for Metadata Harvesting) si intende un Protocollo comune di trasmissione di metadati (titolo, autore o altri particolari bibliografici). Esso garantisce la reperibilita' delle informazioni contenute negli archivi che possono essere rintracciate usando motori di ricerca specialistici (es. Pleiadi) o generalisti come Google o Google Scholar.
 
Per Pre print si intende la versione del materiale inviato all'editore ma non ancora sottoposto al processo di peer review.

Per Post print si intende la versione del materiale che ha già subito il processo di peer review ed è stata accettata per la pubblicazione. Il post print può essere la versione riveduta dall'autore dopo la peer review o la versione finale predisposta dall'editore per essere stampata.

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