SENSITIVE PLACES

Autore dell'avviso: [80/71] Corso di Laurea in Scienze dell'Archit...

02 novembre 2023
Seminario tematico | docente: arch. Claudia PINTOR | L-17 e LM-4 | 20 ore 2 CFU - ICAR/19 | max 12 studenti

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Obiettivi formativi: il concetto di “accessibilità” si declina, nei più aggiornati orientamenti, come un paradigma sociale, integrato e intrinsecamente progettuale, volto a definire luoghi inclusivi e non più, come lungamente è avvenuto, a riprodurre soluzioni standardizzate, spesso applicate in forma “posticcia” ad interventi compiuti.

Questo avanzamento può ricondursi a due cambi di prospettiva: da un lato, non sono più le persone a essere intese come “limitate”, bensì i luoghi, perché sono questi, con le loro caratteristiche, a imporre un grado di inadeguatezza per chi li abita; dall’altro lato, questa inadeguatezza appare sempre meno prerogativa di particolari categorie di soggetti, confermando che l’esperienza fruitiva è troppo sfumata e mutevole per essere incasellata nella radicale opposizione abilità/inabilità, poiché ognuno di noi, in forma temporanea o permanente, può recare una moltitudine di peculiarità fisiche, cognitive e culturali capaci di condizionare il modo in cui si abita. 

Se lo sforzo per un patrimonio accessibile coincide con una tensione verso un «ampliamento sfaccettato della fruizione» (Germanà 2021), sembra utile tornare a interrogarsi su quali siano le componenti stesse della fruizione e dunque dell’esperienza dell’architettura, dal punto di vista sensoriale, emotivo, fisico, simbolico; interrogarle per interrogare, al contempo, il potenziale attraverso cui queste sfaccettature possono essere ulteriormente intese e implementate.

Su queste basi, il corso mira a tre obiettivi formativi:

- promuovere l’integrazione, nella cultura del progetto, di una sensibilità al tema dell’accessibilità che preceda e superi il mero adempimento degli obblighi normativi;

- stimolare la formulazione di approcci interpretativi che, pur incardinandosi in un sistema di riferimenti teorici dati, promuovano l’autonomia critica e inventiva di studentesse e studenti coinvolti nelle attività;

- sperimentare la traduzione di tali approcci nella pratica operativa, attraverso l’esercizio su di un caso studio reale.

Prererequisiti: agli studenti è richiesta la conoscenza dei contenuti disciplinari della teoria e della progettazione architettonica e del restauro, svolti all’interno del corso di laurea in Scienze dell’architettura. Inoltre, al fine di svolgere l’attività laboratoriale, si richiede una sufficiente competenza delle tecniche di rappresentazione e dei software di base per la rappresentazione del progetto architettonico e per la sua comunicazione.

Contenuti dell’attività formativa: il corso propone un paradigma interpretativo che riconduce il tema dell’accessibilità all’esperienza universale dell’architettura, per ricercare, nel modo articolato e complesso in cui essa si offre, spunti per ampliare la fruizione, nella convinzione che solo attraverso uno sforzo in questa direzione si possa perseguire una architettura accessibile. Questa prospettiva si avvale inevitabilmente di un corpus di riferimenti transdisciplinari, che guardano non solo alle cognizioni tradizionalmente e strettamente riconducibili all’Architettura, particolarmente il Restauro e la Composizione architettonica e urbana, ma anche a contributi delle scienze umane, sociali e delle neuroscienze, attraverso una proposta interpretativa finalizzata non tanto a dare risposte definitive sull’argomento, quanto a organizzare e descrivere la ricchezza dell’esperienza dell’architettura, per coglierne potenziale e connessioni.

Al fine di dare seguito concreto a questi spunti teorici, si individua un caso studio particolarmente interessante per le questioni proposte nel complesso archeologico dell’Anfiteatro romano di Cagliari. Esso, infatti, sembra essere facilmente accessibile dal punto di vista urbano, occupando una posizione centrale nelle reti di fruizione della città, nonché riconoscibile nel suo carattere di “rovina”; allo stesso tempo il sito appare però oggetto di una appropriazione solo parziale, poiché difficilmente percorribile per le sue caratteristiche morfologiche e la difficoltà di trovare soluzioni efficaci per l’attraversamento fisico; inoltre, di non immediata comprensione per l’esclusività delle cognizioni richieste per la sua profonda comprensione.

Quanto descritto, si articola in cinque momenti formativi, non necessariamente sequenziali, il cui carico ora-rio è orientativamente dato come segue:

I. Paradigmi, in cui sono illustrati brevemente i capisaldi teorici e sono delineate traiettorie utili a tradurli in una poetica del fare; 

II. Interpretazione, in cui, dopo aver fornito nozioni essenziali sul caso studio, la classe è chiamata a sperimentarne la fruizione al fine di definire un autonomo quadro analitico-interpretativo orientato al progetto; 

III. Riferimenti, in cui sono illustrate e discusse alcune esperienze di riferimento, utili a dare spunto e orientare le successive elaborazioni; 

IV. Sintesi, in cui studentesse e studenti elaborano una proposta interpretativa, con grado di definizione ade-guato ai tempi e agli strumenti a disposizione, ma capace di intercettare e argomentare i contenuti critici emersi; 

V. Comunicazione, in cui la classe racconta gli esiti a una commissione formata da docenti e membri delle associazioni affiliate al Cagliari Accessibility Lab, calibrando le modalità narrative sulle esigenze di un uditorio con caratteristiche differenti.

Metodi didattici: L’attività si sviluppa con modalità diversificate che prevedono lezioni frontali e pratica operativa, con una propensione per la seconda tipologia. Infatti, non solo il momento didattico precedentemente denominato Progetto assorbe il 60% delle ore complessive in aula, ma anche gli altri incontri sono concepiti per accogliere, parallelamente alle lezioni, confronti e riflessioni tesi al concepimento degli scenari trasformativi. 

Modalità di verifica e attribuzione dell’idoneità: L’esercitazione non riceverà una valutazione formale, ma un giudizio atto a verificare il raggiungimento degli obiettivi e a promuovere eventuali ulteriori sviluppi. L’attribuzione dell’idoneità è condizionata al completamento in fase IV. Sintesi dell’elaborato finale e alla successiva esposizione in fase V. Comunicazione, salvo situazioni eccezionali da valutarsi caso per caso.

Altre informazioni: Il corso si svolgerà attraverso brevi lezioni frontali, giornate sul campo e attività laboratoriali. Saranno messi a disposizione gradualmente tutti i materiali eventualmente necessari.

Lingua di insegnamento: italiano 

*** per info e iscrizioni: claudia.pintor@unica.it

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