Dieci ricercatori, altrettanti temi per un sapere inclusivo al servizio della comunità
Mario Frongia
Dalle 13 di ieri, venerdì 25 febbraio, è online il secondo episodio della web serie ispirata alle ricerche dell’ateneo. Il progetto pilota innovativo di comunicazione transmediale racconta la Terza missione da una prospettiva differente. Un percorso avvicinante che supera l’ambito accademico. La forza dell’interdisciplinarietà, dopo il successo del primo episodio, ispirato alle ricerche sul cambiamento climatico, con oltre cinquantamila visualizzazioni web, la firmano Ivan Blecic e Paolo Sanjust (su I videogiochi interattivi e Restauro del moderno - dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura), Francesca Cabiddu (Digital marketing - Scienze economiche e aziendali), Maria Antonietta De Luca e Miriam Melis (Nuove droghe e Tossicodipendenze - Scienze biomediche), Domenica Farci (Estrazione di carotenoidi da batteri e scarti alimentari - Biologia e farmacia), Elisabetta Gola e Loredana Lucarelli (Metafore linguistiche di narrazione e Disturbi alimentari - Pedagogia, psicologia, filosofia), Gian Luca Marcialis (Sistemi di riconoscimento biometrico - Ingegneria elettrica ed elettronica) e Tiziana Pivetta (Sistemi di sintesi di farmaci antitumorali - Scienze chimiche e geologiche). Il video è stato presentato a Sa Manifattura dal Crea UniCa (Centro servizi innovazione e imprenditorialità, Università Cagliari), in collaborazione con Sardegna Ricerche.
Investimenti, formazione e divulgazione di qualità per uno sviluppo durevole
“I dati dicono che da più di vent’anni abbiamo smesso di investire. La Sardegna è agli ultimi posti per programmi di formazione che coinvolgano la popolazione attiva. Se vogliamo essere al centro dello sviluppo bisogna puntare su iniziative che formano le persone”. Fabrizio Pilo, prorettore per Innovazione e territorio, ha centrato il bersaglio. “Dobbiamo investire il più possibile in questo tipo di iniziative, lo stiamo facendo e vogliamo farlo ancora di più. Ai giovani ricercatori suggerirei di ragionare e di pensare, di guardare al mondo e capire che quel che fa serve a far crescere il territorio in cui vive. Un territorio in cui è giusto che si trasferisca la conoscenza”.
Sardegna ricerche, tra innovazione, ambiente e sostenibilità
“Ci poniamo come trait d’union tra la ricerca e le imprese affinché le imprese della Sardegna possano crescere grazie all’innovazione. Nel progetto The Shifters vediamo l’innovazione nel trasferimento della comunicazione della scienza alla gente comune. Cambiare e innovare - ha puntualizzato Maria Assunta Serra, direttrice generale di Sardegna ricerche - è necessario per migliorare la qualità della vita, senza perdere di vista l’ambiente e la sostenibilità. La collaborazione con l’Università di Cagliari porterà ad azioni sempre più forti e a una sinergia sempre più importante. Sosteniamo giovani ricercatori con finanziamenti fino a centomila euro per stare in Sardegna, insediarsi nei nostri centri e condurre ricerche importanti”.
Un progetto diverso, fruibile, attrattivo. La fiction che ammalia
“La nostra università si apre per ingaggiare giovani e imprese. The Shifters - ha spiegato Maria Chiara Di Guardo, direttrice del Crea - è una fiction che nasconde le ricerche universitarie e una serie di attività dei nostri ricercatori. Attiriamo l’attenzione con uno strumento transmediale per raccontare un progetto innovativo frutto dell’incontro dei saperi di dieci ricercatori. Vogliamo rendere la ricerca scientifica il più fruibile possibile. Dalla piattaforma si possono sentono i ricercatori che illustrano la loro ricerca celata nell’episodio. Poi, si arriva ad approfondimenti più dettagliati fino al livello di paper scientifico. Partiamo da una fiction per arrivare a spingere anche le persone al di fuori dell’ambito accademico ad incuriosirsi. E sperimenteremo modelli nuovi che poi potranno essere utilizzati e copiati anche da altri protagonisti della comunità scientifica"..
La comunicazione che avvicina. Un messaggio e tante preziose domande
“The Shifters ha affrontato un modo di comunicare coraggioso. Non è per nulla facile - ha detto Elisabetta Gola, prorettrice per la Comunicazione e l’immagine - vedere espresso in questo modo un percorso di ragionamento scientifico che è rivolto a un pubblico vasto e variegato. Si va oltre all’utente di una lezione di farmacologia o di ingegneria elettronica. C’è bisogno di specializzarsi sempre più, così come di diffondere conoscenze fondate al maggior numero di persone. La comunicazione funzionale deve coinvolgere anche chi la fruisce, non deve essere solo una divulgazione da parte di chi la fa. Nell’episodio - ha concluso la presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione - non c’è un vero e proprio messaggio, ma tanti stimoli e tante domande: incuriosire è già un gran bel risultato”.
Scienza e competenze al servizio delle nuove generazioni e del tessuto imprenditoriale.
“La nostra Università racchiude uno scrigno di saperi e know how che vanno comunicati all'esterno per innescare cambiamento, sviluppo e innovazione del territorio. Con The Shifters - ha aggiunto la professoressa di Guardo, direttrice del Crea e responsabile scientifico del progetto - il linguaggio scientifico dell'ateneo si trasforma ed entra in contatto con una platea di utenti vasta e variegata. Le ricerche possono rappresentare interessanti spunti di innovazione per piccole e medie imprese che intendono innovarsi in un mercato in continuo cambiamento”. Terza missione, talenti e idee da valorizzare. “Una delle ricerche racchiuse all’interno del #02Episodio ha dato origine a un Junior spin off dell’ateneo. Bacfarm, startup nata nel Contamination Lab, è un esempio di impresa nata a partire da un brevetto dell’Università raccontato all’interno del secondo episodio e oggi - ha rimarcato Maria Chiara Di Guardo - è insediata nel Parco tecnologico di Sardegna Ricerche a Pula”. La direttrice del Crea ha ricordato il boom del primo episodio (“Oltre cinquantamila visualizzazioni”) e ringraziato il pool di lavoro, coordinato da Laura Poletti, e la direzione Ricerca, guidata da Gaetano Melis. The Shifters è finanziato dalla Legge regionale n. 7 ed è supportato da Sardinia Film Commission, Società italiana farmacologia (Sif), Società italiana tossicodipendenze (Sitd), Ministero della ricerca, Rete università sostenibile (Rus), Alleanza italiana sviluppo sostenibile (Asvis), Netval, Icnoderm, Numera, Play car e Studio dentistico Cocco.
La pregiata filiera della ricerca in ateneo narrata dai Naked Panda
Il progetto, con video, blog e podcast, racconta i risultati della ricerca universitaria in modo innovativo e non convenzionale. Ispirato agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, il secondo episodio parla di salute e benessere, ma anche di innovazione, tecnologia e infrastrutture. Con vari partner e sponsor, il progetto è lo strumento di collegamento tra mondo universitario e società. Sardegna Ricerche, partner ufficiale dell’evento, si inserisce nella filiera dell'innovazione, supporta i soggetti interessati ad avviare attività innovative e offre supporto tecnico ed economico. Anche da qui, nasce una comunicazione articolata e fruibile da tutti. I corti sono stati realizzati in coproduzione con i Naked Panda. “Il confronto tra creativi del mondo cinematografico, ricercatori, professori e dottorandi,ha portato a indagare, con linguaggi diversi, su sviluppi e ripercussioni che la ricerca, declinata nei suoi vari ambiti, può avere sulla società. Gli episodi della web serie fanno parte di una cornice comunicativa articolata e composita che si completa con contenuti di approfondimento sul sito web e sui principali social del progetto. “Collaborando con l’Università di Cagliari è nata di l’idea di comunicare con l’intrattenimento. Abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra quello che facciamo noi e quello che è la ricerca” hanno sottolineato Giovanni Pintus e Gabriele Meloni, registi e coproduttori della serie. “La sfida? Riunire tante ricerche diverse tra loro e farle passare in dieci minuti di cortometraggio. Il progetto punta ad accorciare la distanza tra la scienza scritta, che magari è più per altri addetti ai lavori, e il “succo” che invece è quella parte che la gente comune può arrivare a cogliere”. Dall’episodio - diretto, sferzante, incuriosente e sarcastico - della web serie si passa a video featurette che svelano, con la voce dei ricercatori, le ricerche nascoste nella trama. Il blog approfondisce l’ambito di ricerca, mentre i podcast presentano i ricercatori e illustrano nel dettaglio le loro ricerche. "Il connubio tra realtà e fiction, mondo della ricerca e del cinema, si conferma un incontro affascinante e istruttivo. Per noi è stato un modo per sperimentare nuove vie, come se la forza che spinge l’innovazione della ricerca – hanno aggiunto i Naked Panda - si sia dispiegata anche nel nostro lavoro”.
Le droghe, un marziano con la cravatta e uno straordinario scienziato divulgatore: Gian Luigi Gessa
Eminenza mondiale della neurofarmacologia, professore emerito dell’Università di Cagliari, ha guidato a lungo il dipartimento di Neuroscienze di UniCa, è responsabile del gruppo italiano sullo studio delle dipendenze da droghe e da farmaci, ha diretto gruppi di ricerca del Cnr e ha lavorato al National institutes of health di Bethesda (Maryland) e allo Scripps research institute di La Jolla (California). Gian Luigi Gessa è tra i più autorevoli esperti della neurofarmacologica al mondo. Sotto la sua direzione il dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Cagliari si è classificato al ventitreesimo posto al mondo tra gli istituti di ricerca nel campo della Farmacologia. La Neurofarmacologia cagliaritana, per il ministero dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica, è Centro di eccellenza per le ricerche sulla Neurobiologia delle tossicodipendenze. “The Shifters mi è piaciuto. Specie il guardiano e lo svizzero, una sorta di marziano con la cravatta: due personaggi interpretati magnificamente. Il cortometraggio pone quesiti di rilievo non solo per un farmacologo ma anche antropologi, genetisti, filosofi. Pensate a temi quali il destino di un figlio di un alcolizzato o di un drogato: potrà diventare come il proprio padre? La genetica dice di sì, saranno individui più fragili. Oppure - ha detto lo scienziato, magnetizzando la sala – al piacere che provano le scimmie per il rhum. O magari, ai percorsi degli umani nel cercare e rafforzare l’euforia”. Applausi.
Hanno collaborato Simone Pucci (testi, tirocinante-corso laurea Scienze della comunicazione) e Francesca Sanna (foto, staff Crea).
Informazioni su
https://znap.link/https-www.theshifters.it
https://www.youtube.com/watch?v=Zhx0326tvRU
www.theshifters.it