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Microalghe, tra ricerca, territorio, impresa: Giacomo Cao sul Venerdì di Repubblica

Dal cibo per gli astronauti a bioplastiche, cosmetici, integratori e alimenti: il direttore del Dimcm rilancia l’importanza degli studi sui ceppi algali. La buona pratica dell’Università di Cagliari sull’ultimo numero del magazine
15 marzo 2021
Microalghe, il cibo del futuro, sulla Terra e su Marte

Coltivazione e sviluppo di tecnologie innovative, mercati e aerospazio: gli studi e le strategie

Mario Frongia

La materia prima? Reperibile in Sardegna. Gli sviluppi futuri? I settori nutraceutico, petrolifero, biomedico, cosmetico e agroalimentare attendono. Le menti? Il team del Cinsa, il Centro interdipartimentale di ingegneria e scienze ambientali dell’Università di Cagliari. Il progetto Comisar ha messo le ali. Finanziato da Sardegna Ricerche, con gli specialisti guidati da Giacomo Cao in prima fila, il progetto è in vetrina sul magazine Il venerdì di Repubblica. “La coltivazione di ceppi microalgali sardi” ha colto l’attenzione dei redattori. Il Cinsa con il Crs4 e quindici imprese locali ha capitalizzato esperienza e competenze. “Lo sviluppo di tecnologie innovative sull'utilizzo di microalghe porta all'estrazione di prodotti da commercializzare con importanti ricadute in campo ambientale. Infatti, sono applicabili al riutilizzo di anidride carbonica da gas di scarico, alla depurazione di reflui urbani e alla produzione delle bio-plastiche” dice il professor Cao, responsabile scientifico del progetto e direttore del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’ateneo del capoluogo.

Giacomo Cao, cagliaritano, classe '60, è presidente del Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna)
Giacomo Cao, cagliaritano, classe '60, è presidente del Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna)

Il cuore dell'isola contiene anche le alghe più performanti

Alghe: quelle di Ierzu, Buggerru, Osini e Seui sono tra le più performanti e vicine alle esigenze degli imprenditori. Il servizio sul Venerdì a firma di Rosaria Amato sintetizza le attività volte all’individuazione dei ceppi algali, dei terreni più adatti a coltivare e a “ottimizzare la tecnologia di estrazione e realizzare un impianto pilota per l'estrazione”. Lo staff universitario, il Crs4 con Alessandro Concas e gli imprenditori avanzano. Tecnologia a microalghe e prodotti estraibili, attività di ricerca, obiettivi e risultati attesi sono centrali nel progetto che dura trenta mesi. "Gli studi sono iniziati nel 2006 e puntano alla costruzione di progetti con un'applicazione anche economica e creatrice di posti di lavoro. Abbiamo isolato le microalghe in Sardegna - aggiunge Giacomo Cao, amministratore unico del Crs4 - perché hanno caratteristiche più vantaggiose e performanti. Permettono, per la riproduzione e la coltivazione, risposte più vicine e interessanti alle strategie di mercato degli investitori. La Cocomixa, ad esempio, può riprodursi in condizioni estreme. Produce lipidi richiesti nella nutracetica e nella farmacologia per gli Omega 6 e 3”. Dal rio Irvi, zona Piscinas a Montevecchio, ai Tacchi di Ierzu, la Giara di Gesturi passando per Seui e Osini: la Sardegna con i ricercatori dell'ateneo e il tessuto produttivo. Veronica Malavasi - Cinsa, responsabile ricerca e schedatura microalghe - ha isolato oltre cento ceppi di alghe lacustri, da calcare e d'acqua dolce. Un altro proficuo esempio di ricerca di base che si coniuga con quella applicata.  

Microalghe: dall'agroalimentare ai concimi, l'uso industriale nelle raffinerie, la nutraceutica e la cosmesi (la foto è tratta dal sito di Sardegna Ricerche)
Microalghe: dall'agroalimentare ai concimi, l'uso industriale nelle raffinerie, la nutraceutica e la cosmesi (la foto è tratta dal sito di Sardegna Ricerche)

Comisar e ambiti commerciali strategici, dalle barrette energetiche alla pasta per usi alimentari, nei cinque continenti

Individuare nuovi prodotti basati sulle microalghe autoctone è il bersaglio del progetto. Prodotti da proporre su diversi mercati strategici, dalla nutraceutica alla cosmesi, dall'agroalimentare alle tecnologie ambientali e alla produzione di bioplastiche. I ricercatori hanno caratterizzato diversi ceppi algali, tra quelli conservati presso la ceppoteca “Sardinian culture collection og algae” (Scca), ne hanno individuato le potenzialità produttive e i terreni adatti alla coltivazione. Sono state inoltre sperimentate tecniche di estrazione di composti ad alto valore aggiunto. Comisar è tra i 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche (programma "Azioni cluster top-down"), finanziato con 374mila euro (Por Fesr Sardegna 2014-2020). Previsti due step: 1) isolare i ceppi delle microalghe autoctone; 2) individuare le condizioni per la crescita delle microalghe e delle biomasse da cui estrarre prodotti ad alto valore aggiunto. Le alghe sarde molto veloci nella riproduzione. I mercati interessati? Agricoltura, mangimi animali, biopetrolio e usi in raffineria delle biomasse vegetali, cosmesi, settore benessere. Ma anche barrette energetiche e pasta per uso alimentare, come precisa il servizio sul Venerdì. Su unica.it e su sardegnaricerche.it step dei lavori, scheda di progetto, elenco imprese coinvolte, descrizione delle attività ed elenco delle imprese.

 

Una fase di studio e ricerca sui ceppi algali made in Sardinia
Una fase di studio e ricerca sui ceppi algali made in Sardinia

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