UniCa UniCa News Notizie L’Università, gli Special Olympics, i campioni: al Cus per un compleanno che segna un pezzo di storia

L’Università, gli Special Olympics, i campioni: al Cus per un compleanno che segna un pezzo di storia

L’emozione del rettore e dell’intera comunità accademica. A corredo delle sfide a calcetto, basket e tennis, la partecipazione di Joao Pedro, Suazo e i giganti dello scudetto del ’70. A Sa Duchessa, in un’atmosfera inclusiva e solidale, utile per ripartire in presenza e sostenere anche i percorsi di formazione, socializzazione e condivisione che le attività sportive, da sempre, rendono più semplici
23 ottobre 2021
Cagliari. Premiazioni e sorrisi a fine serata. Nell'immagine, i team in gara, Mario Brugnera, Francesco Mola, Joao Pedro e David Suazo

Una piccola grande olimpiade, nel cuore della città e dell'ateneo

Mario Frongia

I due “muri-banner” in plastica e alluminio con sopra il logo dell’Università di Cagliari e le parole sposate alla ricorrenza dei 400 anni, sono stati rovesciati da uno scirocco umido ma neanche tanto arrogante, a dieci minuti dalle 16. Un segnale? Sì, di buon auspicio. La festa si era aperta da neanche un quarto d’ora. E che festa! Quella con i toni e il clima di una serata speciale. Con indosso i panni pregiati, indossati da chi non si fa sfuggire l’essenza del connubio sport-cultura. In quel mix pregiato che associa visione e passione. Panni adatti per chi sa stringere mani, guadare negli occhi e trovare le parole e l’accompagnamento giusto per tutti: campioni, ragazzi e ragazze disabili, studenti, docenti, tecnici e impiegati. I panni e l’attenzione per i dettagli. Con le parole di Al Pacino in "Una maledetta domenica". Le musiche avvicinanti e ricche di adrenalina dei Coldplay e di Tom Petty. Sì, al campus del Cus Cagliari è andata anche la colonna sonora del Gladiatore. In tanti hanno sorriso: “Che roba! Tutta per noi”, il commento dalle formazioni che ieri a Sa Duchessa si sono sfidate a calcetto e basket. I tennisti? Più attenti fin dai primi colpi a non perdere neanche un game. Ma altrettanto colpiti da questa piccola grande olimpiade messa su per brindare ai 400 anni dell’Università di Cagliari.

Cagliari. Un collage del brindisi dell'ateneo al Cus
Cagliari. Un collage del brindisi dell'ateneo al Cus

Un insieme di gare motivanti e includenti. I 400 anni proficuo pretesto di condivisione

“Penso ai colleghi che scendono in campo, per tanti le foto di questo splendido evento rimarranno nella storia. Immeritatamente!" Risate, dalla tribuna e dal campo. Francesco Mola ha scherzato nell’aprire la manifestazione legata ai quattro secoli di vita dell’ateneo. Poi, ha accelerato: “Crediamo nello sport e nell’addizione di cultura e determinazione che conduce al saper combattere, sempre e comunque. Studiare e praticare un’attività sportiva è un modo prezioso per crescere, per confrontarsi e migliorarsi. Chi coniuga al meglio il tutto - ha rimarcato il rettore - mette un su un curriculum ed esperienze che si riveleranno insostituibili”. Dalla tribunetta colorata dalle maglie azzurro, giallo, verde e arancione distribuite dal Cruc, l’applauso è stato lungo e sostenuto. Dal pro rettore vicario Gianni Fenu, alle prorettrici Elisabetta Gola e Valentina Onnis, fino al dirigente dell’Ufficio tecnico, Ninni Pillai - che fresco di pensione ha salutato commosso l’ateneo dopo decenni di dedizione e professionalità - l’in bocca al lupo per le otto squadre di calcio a 5 e pallacanestro e i dodici protagonisti impegnati nel torneo di tennis  con il doppio e il sorteggio “fantasma”.

Tribune affollate e in festa al Cus Cagliari
Tribune affollate e in festa al Cus Cagliari

Un’apertura da pelle d’oca, che rimanda al rispetto e alla sensibilità per chi parte un attimo dietro

Il giuramento è stato letto dallo Special Olympics Luciano Scandariato. Silenzio e un lungo brivido per la schiena. Poi, il boato dal battimani del pubblico e dei partecipanti. La cronaca, in questi casi, va in discesa. “La missione di Special Olympics supera lo sport, promuove la cultura del rispetto e dell’inclusione, accresce il livello di sensibilità dell’opinione pubblica, aiuta a superare pregiudizi e stereotipi” ha detto Stefania Rosas, direttore regionale dell’associazione che vanta quattordici team e 700 atleti con e senza disabilità intellettiva. Ieri al Cus hanno preso parte ragazze e ragazzi dei team GeNa (Sassari), Codice segreto e Millesport (Cagliari), Stella Speciale (Carbonia). Un pool che a rotazione ha detto la sua nei tornei di calcio a 5 e basket.

Una fase della premiazione degli Special Olympics. Al centro, Mario Brugnera, Joao Pedro, Stefania Rosas e David Suazo
Una fase della premiazione degli Special Olympics. Al centro, Mario Brugnera, Joao Pedro, Stefania Rosas e David Suazo

Oltre due ore di confronto aperto. Vincente, anche grazie al gioco di squadra tra Cus e Università

Dopo l’in bocca al lupo del professor Mola, la serata ha avuto il benvenuto dei vice presidenti del Cus Cagliari, Manuela Caddeo e Stefano Demontis: “Portiamo i saluti del nostro presidente Marco Meloni, impegnato fuori Cagliari, e inviamo un forte abbraccio ai partecipanti. Per noi è motivo d’orgoglio ospitare questa giornata. Ringraziamo il rettore e gli staff dell’ateneo. In bocca al lupo!”. Marco Monticone, responsabile del corso di laurea in Scienze motorie e delegato del rettore per lo sport, ha tagliato corto: “Si respira quel genere di atmosfera che sa di buono”. Dallo specialista è giunto anche il prezioso coordinamento dei medici e degli operatori sanitari “sentinelle” dell’evento. Gioco di squadra, insomma. Lo stesso evidenziato da Giacomo Fallo. Il presidente del Circolo ricreativo universitario di Cagliari ha esaltato “l’importanza di un momento sportivo gratificante per tutti al di là del risultato agonistico e tecnico”.

Da sinistra, Marco Monticone, Joao Pedro, Francesco Mola, David Suazo e Gianni Fenu
Da sinistra, Marco Monticone, Joao Pedro, Francesco Mola, David Suazo e Gianni Fenu

Una serata difficile da scordare: la città, il tricolore tra riscatto sociale e sportivo

Cagliari, capoluogo di un’isola da sempre in affanno, con criticità e ferite di vecchia data, nel 1970 conosce quel che rende il gioco del calcio bello e spietato al tempo stesso: vincere lo scudetto contro lo strapotere, anche sociale, economico e culturale, degli squadroni del nord. Mai accaduto prima, Cenerentola si sveglia, va in testa e ci rimane, dando le spalle a Juve, Milan e Inter. Un tricolore che sapeva e sa di riscatto e rivincita, ardore e carattere. Grimaldello per abbattere, o almeno limitare, stereotipi e infelici luoghi comuni. Al Cus è stato il momento degli applausi per un trio che di quel gruppo balzato in cima al pallone nazionale, è stato capitano, regista e portiere: Beppe Tomasini, Ricciotti Greatti e Adriano Reginato. La testimonianza sportiva ma anche sociale e inclusiva è arrivata dai campioni d’Italia all’unisono: “Lo scudetto è stato un miracolo che abbiamo dedicato a noi stessi e a tutti i sardi!” Impossibile non cogliere il pathos e le emozioni racchiuse nella presenza degli scudettati accompagnati da Sandro Camba, manager degli Ex-Rossoblù.

Da sinistra, Ricciotti Greatti, Adriano Reginato, Francesco Mola e Giuseppe Tomasini
Da sinistra, Ricciotti Greatti, Adriano Reginato, Francesco Mola e Giuseppe Tomasini

Il semaforo verde, l'accensione del fuoco olimpico, gli inni: un flash che accomuna

Con l’ingresso delle bandiere, il tedoforo degli Special che ha acceso il tripode, gli inni Gaudeamus Igitur e di Goffredo Mameli, per quel dovuto tocco di solennità che accompagna l’istituzione pubblica, la serata si è aperta ai tornei. Il via libera lo ha dato un calcio d’inizio con tre professori di pallone e uno di Statistica: Greatti, Tomasini e Reginato hanno palleggiato con il professor Mola. Campioni d’Italia e rettore dell’Università di Cagliari, sintesi di un filo verde che unisce la storia, sportiva e non solo. Con l’ateneo e i suoi protagonisti, presenti e futuri, il territorio e un mondo che va modellato sulle esigenze delle nuove generazioni e di un domani ricco di opzioni e opportunità. In campo, pista, piscina o palestra. Ma anche e soprattutto, in aula, laboratorio e centro di ricerca. In città e oltre Tirreno: di fatto, la vera sfida per un'Università competitiva, moderna, accreditata.

Cagliari. A Sa Duchessa i vessilli dell'ufficialità
Cagliari. A Sa Duchessa i vessilli dell'ufficialità

Pallone e ancora pallone. E poco importa se con il rimbalzo controllato: calcio a cinque, che match!

Tosti e coesi. Senza esserlo non si vince nulla, Meno che nel calcetto. Al torneo hanno preso parte in oltre trenta con indosso i colori dell’Università e del Cus Cagliari. Oltre due ore di dribbling, tiri e parate. Con le premiazioni che hanno mostrato il volto inclusivo e partecipato dell’ateneo. Nel calcio a cinque vittoria del team Rettorato, capitanato da Enrico Gioffrè, piazza d’onore per Cittadella di Alberto Angioni. A seguire, la formazione Studenti, rappresentate dai delegati in Cda e Senato, Sara Piu e Federico Sias. A chiudere Polo Giuridico guidata da Marco Pitzalis.

Il "cinque" tra il rettore ed Enrico Gioffrè. Da sinistra, Federico Sias, Sara Piu, Alberto Angioni, Joao Pedro, david Suazo, Roberta Lotti e Alessandra Orrù
Il "cinque" tra il rettore ed Enrico Gioffrè. Da sinistra, Federico Sias, Sara Piu, Alberto Angioni, Joao Pedro, david Suazo, Roberta Lotti e Alessandra Orrù

Il basket che appassiona e avvicina: tra applausi e una condizione fisica per nulla male

La pallacanestro che piace e diverte. I campioni del torneo di basket, tenutosi nella palestra B fresca di perfetto e funzionale riattamento, hanno indossato la canotta degli Omega di Carlo Mossa. A seguire, i quintetti Beta con Gino Demurtas, Alfa di Nando Massa e Delta con Pierluigi Ledda. Da "tre", rimbalzi, stoppate, intuizioni smarcanti: anche sul parquet energie e qualche buon colpo. 

Da sinistra, Manolo Carta, Francesco Mola, Joao Pedro, Matteo Fraschini e David Suazo
Da sinistra, Manolo Carta, Francesco Mola, Joao Pedro, Matteo Fraschini e David Suazo

La racchetta, tra smash e volée: i due campi del Cus Cagliari per il torneo di doppio "fantasma".

Combattuta e tirata fino alle 19 la finale del tennis. Da un lato, Matteo Fraschini e Manolo Carta, dall’altro Alessandra Orrù e Paolo Meloni. L’hanno spuntata i primi al maxi tiebreak a 10. Match sudati 15 dopo 15 anche per la terza piazza, conquistata a pari merito da Paola Fadda con Roberto Frau e Gianfranco Garau, in coppia con Maurizio Canino. Un altro pregiato tassello che ha unito ricercatori e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario.

 

In primo piano, Francesco Mola e Alessandra Orrù. Mario Brugnera premia Paolo Meloni
In primo piano, Francesco Mola e Alessandra Orrù. Mario Brugnera premia Paolo Meloni

L’en plein della festa, tra campioni del presente e del passato

In coda, come qualsiasi “dulcis” che si rispetti, le premiazioni e i ringraziamenti. Ad applaudire i partecipanti, la governance dell’ateneo e il Cus Cagliari un vero e proprio mosaico di ieri, di avantieri e del presente: Mario Brugnera, magico dieci e poi “libero” e capitano del Cagliari che ha prima vinto lo scudetto e poi ha colto la sesta piazza, David Suazo, attaccante di rara velocità e fiuto del gol, capace di demolire nel 2006 con 22 reti il record di sua maestà Gigi Riva e, infine, Joao Pedro. Domani in campo a Firenze, in un momento per nulla facile del club rossoblù, il miglior realizzatore brasiliano nei principali cinque campionati europei - sì, JP10 ha segnato anche più di Neymar! - ha dimostrato che notorietà, gratitudine, capacità relazionali e umane possono convivere benissimo. “Ringrazio tutti, sono felice di essere qui per il Cus, gli amici e l’Università” le parole del bomber di Ipatinga, assediato da bambini e genitori per un selfie e le foto ricordo. Alle premiazioni Suazo e Brugnera sono stati dei gran signori per partecipazione e disponibilità. Quando la materia prima è buona, difficile deperisca. Insomma, "La storia siamo noi" canta Francesco De Gregori. In chiusura, lo scambio dei doni: Stefano Demontis e Manuela Caddeo hanno regalato agli ospiti la felpa del Cus. Il rettore ha ricambiato con il kit che in questi giorni al Welcome day hanno ricevuto le matricole

Da sinistra, Francesco Mola, Mario Brugnera, Paola Fadda, Manolo Carta, Joao Pedro, David Suazo, Gianfranco Garau e Maurizio Canino
Da sinistra, Francesco Mola, Mario Brugnera, Paola Fadda, Manolo Carta, Joao Pedro, David Suazo, Gianfranco Garau e Maurizio Canino

I ringraziamenti del rettore, il brindisi per i 400 anni, una serata da cornice

Con un passaggio affettuoso per l’ingegner Pillai, il professor Mola ha ringraziato gli ospiti, gli Special Olympics, il Cus, i team organizzatori, dal Cruc agli staff del rettorato al servizio di copertura medica, la Regione e la Fondazione di Sardegna per il supporto del programma dei festeggiamenti dei 400 anni. Parole di gratitudine anche per i comuni di Cagliari e Monserrato, Banco di Sardegna e ministero dell’Università. La certezza? “Una giornata come questa – ha rimarcato il rettore - mi piacerebbe venisse ripetuta nel tempo, magari al via dell’anno accademico”. Molto probabile accada.

Collaborazione foto e immagini: Ivo Cabiddu, Francesca Demartis, Marta Piras, Andrea Matta

Il rettore con Manuela Caddeo e Stefano Demontis
Il rettore con Manuela Caddeo e Stefano Demontis

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