UniCa UniCa News Notizie Innovazioni per l'agricoltura: batteri al posto dei fertilizzanti chimici

Innovazioni per l'agricoltura: batteri al posto dei fertilizzanti chimici

L'Università di Cagliari è impegnata da tempo su diversi progetti che puntano ad un'agricoltura sostenibile, utilizzando fertilizzanti microbici. Si è concluso da poco il progetto Ortumannu che ha visto coinvolti, oltre al nostro ateneo, l'Enea, il CRS4 e e la Mutah University della Giordania. Il commento di Giovanni Battista De Giudici, mineralogista del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche.
18 gennaio 2023
Il progetto Ortumannu

Utilizzare i microbi al posto dei fertilizzanti chimici per puntare ad un’agricoltura sempre più sostenibile. Si può fare, presto e bene. Un’ulteriore conferma che è la strada giusta arriva dal progetto Ortumannu, che ha visto l’Università di Cagliari protagonista, insieme a l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile), il CRS4 (Centro di ricerca per lo sviluppo e studi superiori in Sardegna) e la Mutah University della Giordania. Il progetto, realizzato grazie al contributo della Regione Sardegna, è durato un anno, dal 1° dicembre 2021 al 30 novembre 2022, ed ha riguardato in particolare la sperimentazione sulla coltivazione del sorgo nella regione di Wadi Ghuweir, nel sud-ovest della Giordania. In precedenza (2017-2021), un altro progetto triennale con gli stessi attori, denominato Supreme, ha sperimentato l’uso dei batteri al posto dei fertilizzanti chimici nella coltivazione di orzo e fave in Giordania e a Cipro e, per quanto riguarda la Sardegna, sui pomodori nella piana di Pula. I risultati sono stati sempre ottimi per qualità e quantità.

Spiega il mineralogista Giovanni Battista De Giudici, del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, referente per UniCa dei due progetti:

"Questi progetti ci aiutano a capire quando, dove e come si possono sostituire i fertilizzanti chimici con i fertilizzanti microbici. Alla base c’è il concetto di sostenibilità, il mantenimento degli equilibri chimico-fisici dei suoli. Nella fase sperimentale i risultati sono stati davvero molto incoraggianti da ogni punto di vista, anche economico, ora si tratta di passare ad una sperimentazione su più larga scala. Passare dalle migliaia di metri quadri alle centinaia di ettari può essere fatto in qualche anno. Abbiamo avviato una collaborazione già ben strutturata con AGRIS che ci consentirebbe di condurre la sperimentazione non soltanto su scala maggiore, ma anche su altre colture."

Giovanni Battista De Giudici
Giovanni Battista De Giudici

Le buone pratiche per il presente e per il futuro

Nella pratica, l’utilizzo dei fertilizzanti microbici consiste nell’arricchire le funzioni del suolo con batteri e funghi endemici in grado di sciogliere i minerali del suolo per fornire alle piante i nutrienti necessari. Occorre dapprima conoscere la composizione mineralogica del suolo, isolare e identificare i batteri in esso presenti per poi testarli per la loro capacità di fissare l’azoto, di metabolizzare il fosforo, di rendere solubile il potassio, di produrre fitormoni. Questo quadro conoscitivo permette di dare risposte alle esigenze degli agricoltori.  Di fertilizzanti microbici ne esistono già in commercio, quel che non va bene è che propongono soluzioni generalizzate, mentre invece è indispensabile tenere conto della specificità di ogni singolo terreno. C’è spazio dunque anche per nuove opportunità imprenditoriali, nuove start-up capaci di cogliere l’importante innovazione tenendo insieme, con l’ausilio della ricerca e con la partecipazione di tutti gli enti funzionali allo sviluppo dell’agricoltura, la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica.

Ai progetti Ortumannu e Supreme hanno lavorato per UniCa, insieme al professor Giovanni Battista De Giudici, i ricercatori Elisabetta Dore, Daniela Medas, Pier Andrea Marras, Rosa Cidu. Franco Frau e Francesca Podda. Altri progetti sull’utilizzo dei microbi come fertilizzanti, sempre in collaborazione con l’Enea, CRS4 e Regione Sardegna, verranno presto sviluppati. Perché è ormai chiaro che anche in agricoltura la sostenibilità non è più un vezzo ma un’esigenza. I danni causati dall’utilizzo eccessivo e non sempre efficiente dei fertilizzanti chimici sono stati denunciati da tempo da vari organismi internazionali quali l’Agenzia ONU per l’ambiente e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS). Un recente rapporto prospetta che la produzione dei pesticidi supererà i 300 miliardi di dollari nel 2025, causando sempre maggiori danni all’ambiente e alla salute degli esseri umani. D’altra parte. non ci si può esimere dal rispondere alla sempre più crescente domanda di cibo derivante dall’aumento costante della popolazione mondiale. Qual è la strada lo ha già detto la FAO: “Rafforzare la produzione e la sicurezza globale senza sacrificare la fertilità del suolo e gli ecosistemi”.

Per informazioni e contatti: 

Prof. Giovanni Battista De Giudici.

tel. 070/675-7720 - mail: gbgiudic@unica.it

 

(Cagliari, 18.01.2023, m.l.) 

 

Il video di presentazione del progetto Ortumannu su Youtube

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