Il Rettore: "Le imprese non innovano, i bambini entrano nel percorso scolastico troppo tardi, non si investe in formazione. Due casi di eccellenza nella ricerca indicano la strada: cerchiamo insieme una strategia"
Sergio Nuvoli
Cagliari, 26 novembre 2019 - “Le imprese non innovano, i bambini entrano nel percorso scolastico troppo tardi, non si investe in formazione. L’Italia però è un Paese che non ha futuro, ma forse nemmeno un presente: occorre avere il coraggio e la determinazione di investire in innovazione”. E’ un quadro a tinte fosche, quello descritto da Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, questo pomeriggio nell’Aula Maria Lai della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche per l’avvio della Scuola di Politiche alla presenza del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano. L'iniziativa è stata aperta dai saluti del Presidente della Facoltà Stefano Usai e del direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Mariano Porcu.
Ma, nonostante la situazione drammatica descritta dal vertice di UniCa, nelle sue parole c’è una speranza, che passa dall’Università: “Due casi di eccellenza indicano la strada giusta – ha dettagliato con energia il Magnifico – Sono il progetto ARIA, realizzato in una miniera della Carbosulcis, e l’Einstein telescope, che verrà installato in quella di Sos Enattos”.
“E’ una strada da percorrere tutti insieme – ha chiarito - L’università può dare indicazioni importanti, perché non farlo? Dobbiamo soltanto crederci: si può innovare mantenendo la tradizione e senza abbandonare i necessari percorsi biocompatibili. Per investire sull’intelligenza artificiale - per esempio - servono livelli di formazione diversificati: potrebbe anche essere interessante un investimento anche con i fondi sociali europei”. E ancora: “Sull’Agenda ONU2030 chi vieta di costruire politiche di sviluppo sulle priorità indicate? I dati mostrano anche che in Sardegna aumenta l’occupazione nel cinema: vuol dire che sulla creatività nella nostra regione può nascere ricchezza. Cerchiamo insieme una strategia: dobbiamo osare qualcosa e non aspettare ancora”.
Francesco Pigliaru: "Non bastano i soldi degli investimenti pubblici: puntare solo sulle infrastrutture sarebbe facile, ma anche in definitiva ingenuo. C’è un problema di cultura e di fiducia: le imprese devono crescere insieme"
“Fabiano Schivardi, economista che ha insegnato per qualche anno anche nel nostro Ateneo – ha spiegato Francesco Pigliaru, docente di Economia politica - dimostra in un recente studio che le nostre imprese non sono in grado di sfruttare le possibilità offerte dal digitale. Dobbiamo parlarne di più”.
L’analisi del professore è stata articolata ma molto netta: “Bisogna capire di che malattia soffre il Mezzogiorno: tra gli anni ‘50 e ‘70 cresceva molto di più rispetto al Nord Italia. Intorno agli anni ‘70 questa corsa però si è fermata: il punto è che il gap sul PIL pro capite da allora è rimasto enorme. Occorre capire cosa sta andando male perché le politiche sono come le medicine: se c’è una malattia, serve una diagnosi precisa e soltanto dopo si può pensare alla cura più giusta”.
“Il Mezzogiorno ha infrastrutture molto indietro rispetto alla media nazionale – ha aggiunto - Questo gap può essere nato da due cause: o dalla distrazione dello Stato, come certamente è accaduto, oppure perché quando si spende nel Mezzogiorno, non si ottiene il risultato che viene raggiunto altrove. Alcuni studi mostrano che tra il Trentino e la Calabria – ad esempio - c’è una dispersione nel processo tra l’erogazione dei fondi e la costruzione dell’infrastruttura. Allora forse non bastano i soldi degli investimenti pubblici: puntare solo sulle infrastrutture sarebbe facile, ma anche in definitiva ingenuo. C’è un problema di cultura e di fiducia: le imprese devono crescere insieme. Intervenire per aumentare il senso civico della società è certamente più complicato: in questo senso, migliorare la qualità della scuola è davvero un’azione essenziale”.
Dopo il contributo di Antonello Cabras, Presidente della Fondazione di Sardegna, l’intervento del Ministro ha concluso la serata.