UniCa UniCa News Notizie Francesco Marongiu e Pierluigi Cocco, tra scienza e passione. L'abbraccio affettuoso della comunità universitaria

Francesco Marongiu e Pierluigi Cocco, tra scienza e passione. L'abbraccio affettuoso della comunità universitaria

Il prorettore per la Attività sanitarie, internista ed ematologo di fama, ha salutato colleghi e docenti con una lectio nell’aula magna della Cittadella universitaria di Monserrato. Empatica lettura di congedo anche dall'allievo di Duilio Casula e ordinario di Medicina del lavoro. “Salutiamo due straordinari colleghi, esempio per le nuove generazioni" le parole di Maria Del Zompo
10 ottobre 2020
Da sinistra, Giorgio La Nasa, Pierluigi Cocco, Maria Del Zompo, Francesco Marongiu, Carlo Carcassi e Gabriele Finco

Un viaggio intenso e di pregio. Eccellenze dell'ateneo di Cagliari, tesori da non disperdere

Mario Frongia

Professionisti e ricercatori attenti e scrupolosi nel formare la classe medica. Abili nel farsi apprezzare nei cinque continenti, per le competenze, il rigore posto nella quotidianità, in reparto, aula o laboratorio. Ricerca e didattica, formazione e pubblicazioni, relazioni e collaborazioni su scala internazionale. L'aula magna "Alberto Boscolo" in Cittadella universitaria di Monserrato, ha ospitato le letture di commiato di Francesco Marongiu, prorettore per le Attività sanitarie, e Pierluigi Cocco, ordinario di Medicina del lavoro. Giorgio La Nasa, direttore dipartimento Scienze mediche e sanità pubblica, ha aperto l'evento: "Colleghi che sono stati d'esempio". A seguire, Gabriele Finco, presidente Medicina e chirurgia: "La facoltà vi ringrazia e si augura che possiate continuare con noi le attività di ricerca". Sul tema, una certezza: il professor Marongiu, in pensione dal 1° ottobre, si unisce al team di ricerca guidato da Gavino Faa in Anatomia patologica. "La nostra squadra diventa più forte, Francesco mette a disposizione competenze preziose" spiega il professor Faa. Alla mattinata hanno preso parte i vertici dell'Università e dell'Azienda ospedaliera universitaria, direttori di dipartimento e di reparto della facoltà di Medicina e del Policlinico universitario "Duilio Casula".  

Monserrato. Uno scorcio della platea in aula magna Boscolo
Monserrato. Uno scorcio della platea in aula magna Boscolo

L'aneddoto del rettore: "Eravamo giovani e senza un soldo..."

"Sono un po' emozionata, questa è una bella iniziativa, vedo tanti colleghi. Si passa il testimone, si raccglie l'eredità, di un corso di studi molto stimolante, tra ricerca e didattica. Vedo Francesco e Gigi, penso ai tempi andati, eravamo tosti e appassionati. Adesso, passiamo un momento complicato. Dico ai colleghi più giovani, raccogliete il nostro testimone, ma non ditemi che è un'eredità pesante. La dedizione alla docenza e alla ricerca la auguro che i colleghi la curino con l'intensità e la bellezza così come abbiamo fatto noi. Ringrazio in particolare Francesco per avermi aiutato da prorettore". Maria Del Zompo parla con il cuore. La mascherina la aiuta a celare un'emozione fortissima. "Caro Pasquale, tu - ha detto il rettore al professor Mistretta, seduto in prima fila con il prorettore vicario, Francesco Mola, il prorettore alla Ricerca, Micaela Morelli, i direttori generali dell'ateneo e dell'Azienda ospedaliera universitaria, Aldo Urru e Giorgio Sorrentino - potevi fare a meno dei prorettori, oggi non è più possibile. Governiamo una realtà enorme e lo si può fare solo se si lavora assieme, in un rapporto di stima ed empatia". La professoressa prende fiato. "Ricordo una gita, in giro per l'Europa, non avevamo un soldo, dormivamo nella stessa stanza, eravamo in cinque, tutti ragazzini. Siamo andati anche a Parigi. Abbiamo mangiato un panino, davvero poveri in canna, poi siamo entrati al Crazy Horse: non lo scordo, ci hai costretto tu, Francesco. Un'ultima cosa, mi aspetto che tu continui con le lezioni di piano, ti ascolterò volentieri suonare Chopin". Applausi e lacrime.  

 

Maria Del Zompo, l'intervento del rettore ha scosso la sala
Maria Del Zompo, l'intervento del rettore ha scosso la sala

Pierluigi Cocco, da via San Giorgio al Policlinico di Monserrato

"Scusatemi, mi levo la giacca per una questione di scaramanzia". Pierluigi Cocco saluta i colleghi e precisa: "Sono fiero e orgoglioso delle mie radici. Sono partito che ero un po' garibaldino, poi ho capito che necessitavo di un vasto bagaglio di conoscenze". A seguire, un'applaudita relazione sull'evoluzione della medicina del lavoro: "La medicina più bella, che cambia continuamente. Il segreto? Le motivazioni, senza non si va da nessuna parte". Borsista dal '78, allievo di Duilio Casula, ordinario dal 2015, il professor Cocco ha diretto la scuola di specializzazione in Medicina del lavoro. Vanta Lavori e studi nel campo dell'epidemiologia e della tossicologia, esperienze internazionali anche a Bethesda, ha firmato centinaia di lavori scientifici su vari ambiti disciplinari e coordinato numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali. Il professor Cocco, introdotto da Marcello Campagna, specialista che gli succede in Istituto, ha raccontato i passaggi di una carriera ricca di rigore, fiuto, impegno.

Pierluigi Cocco, eminenza della medicina del lavoro che cambia pelle
Pierluigi Cocco, eminenza della medicina del lavoro che cambia pelle

Competenza, empatia ed eleganza: "Agli studenti ha raccomandato attenzione ai pazienti"

"Della carriera di Francesco sappiamo tutto. Devo dirvi che mi piace immaginarlo come il nostro commissario Montalbano". Applausi e risate. Presentato dal professor Faa, tra aneddoti e foto in bianco nero strappate agli anni delle elementari, del liceo e al carnevale, Francesco Marongiu non ha nascosto un filo di emozione. Una rosa vermiglio in mano ("Me l'ha regalata la professoressa Elisabetta Cotti"), jeans, giacca scura, camicia bianca, cravatta blu, occhiali in precipizio sul naso, il sorriso che va e viene. "Vi ringrazio tutti. In particolare il rettore, Maria Del Zompo, il pro rettore Francesco Mola, Giorgio La Nasa, direttore del nostro dipartimento che ha curato questa iniziativa, Gavino Faa, per l'amicizia e la carrellata di foto che ci hanno riportato indietro nel tempo, Giorgio Sorrentino Nazareno Pacifico, vertici dell'Aou, i colleghi Carlo Carcassi, Gabriele Finco e Andrea Figus . L'Università? Deve rimettersi in gioco, correre, essere indipendente e forte". Messa da parte la mascherina, il professore ha raccontato i decenni in prima fila nella medicina interna, nell'ematologia, nelle patologie trombotiche, emostasi, fisica medica e non solo. Il professore ha salutato, in una sorta di passaggio di testimone, Doris Barcellona ("La professoressa proseguirà al meglio il nostro lavoro"). "Gli studenti? Ho cercato di insegnar loro a partire dall'anamnesi, a stare lontani dalla medicina difensiva, che ha contribuito al disastro di questi ultimi anni, a documentare sempre la diagnosi con precisione, a saper elaborare i dati della ricerca, leggere un articolo scientifico e interpretare le linee guida. E non ho mai scordato l'empatia, parte fondamentale della medicina narrativa, con ricadute positive sulla salute dei pazienti. Una criticità? I fondi modesti destinati dallo Stato alla ricerca". La sala ha ascoltato il docente in perfetto silenzio. Dalla gratitudine per l'insieme dei collaboratoi del dipartimento, la mano tesa agli sopedalieri, il garbo verso i collegi di altre discipline. Un mix di rispetto e considerazione. Il modo migliore per dare una pacca ideale a un signore della medicina isolana e d'oltre Tirreno.

Da sinistra, Francesco Marongiu e Gavino Faa
Da sinistra, Francesco Marongiu e Gavino Faa

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