Soft skill, tecnologie, Open innovation per un workshop che coglie il bersaglio
Mario Frongia
Ieri, domenica 21 novembre, si è chiusa a Nora la #05Edizione del Contamination Bootcamp organizzato dal Crea Unica (Centro servizi di ateneo per innovazione e imprenditorialità). Il percorso di addestramento intensivo all’innovazione curato dall’Università di Cagliari e rivolto alle imprese. In questa edizione hanno preso parte cinque imprese, dieci ricercatori dell’ateneo del capoluogo e cinque giovani startupper che hanno lavorato assieme e senza sosta da giovedì scorso. Al centro dei lavori soluzioni innovative, sviluppo delle soft skills necessarie a guidare i programmi di Open innovation e tecniche Lean da applicare all’interno delle proprie aziende e migliorare servizi e prodotti. “In quattro giorni sono state risolte, con l’aiuto di ricercatori e startupper, problematiche reali delle varie aziende, dagli strumenti utili ad affrontare le sfide alle problematiche del futuro. Un percorso innovativo, tecnologicamente avanzato e competitivo. Soprattutto - spiega Maria Chiara Di Guardo, direttrice e responsabile scientifica del Crea dell’Università di Cagliari - tagliato sulle richieste delle aziende che guidano ricercatori e startupper nella ricerca delle soluzioni migliori. Gli imprenditori indicano l’obiettivo e descrivono la propria esigenza. I nostri ricercatori, con entusiasmo e interesse al progetto, mettono a disposizione saperi specifici, competenze acquisite in ambito universitario. Gli startupper contribuiscono al processo di innovazione con la creatività, grazie all’analisi dei problemi d’oggi con strumenti alternativi, al passo coi tempi. Tre mondi che dialogano tra loro grazie all’aiuto di un esperto ventur capital, che coordina con metodologie Lean, le fasi di lavorazione del processo di innovazione. La forza di un’idea vincente sta nel lavoro di squadra e nella reciproca contaminazione” dice la professoressa Di Guardo,.
Docenti e ricercatori su ambiti che innescano innovazione e potenzialità del territorio
Il percorso di formazione ha coinvolto Roberto Ricciu e Giulio Vignoli (dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura (Dicaar), Alessandro Fanti (Ingegneria elettrica ed elettronica, Diee), Maria Zaitseva (Scienze economiche e aziendali, Fabiano Asuni (Ingegneria meccanica, chimica e materiali, Dimcm), Elena Tamburini (Scienze biologiche, Disb) e Laura Casula (Scienze biomediche). Il workshop è stato condotto dall’esperto di contaminazione didattica e start up, Augusto Coppola. “Il futuro si affronta migliorandosi e sapendo innovare, si è tenuta una efficace esperienza di Open innovation. “È stata un’opportunità per aziende che vogliono crescere con uno strumento potente per attivare il cambiamento e innescare un circolo virtuoso dell’innovazione. Un percorso, pagato completamente dalle aziende, che in queste cinque edizione ha visto crescere l’interesse di interessanti imprese provenienti dall’intero territorio nazionale” ha rimarcato Maria Chiara Di Guardo.
Tecnologie innovative, finanza e alta qualità delle produzioni
Alla quinta edizione del percorso intensivo di innovazione - tenutosi al Nora Club Hotel - hanno preso parte Entopan (provider integrato di innovazione che accompagna diverse realtà a ridefinirsi in ottica di Open innovation e Digital transformation), Cerved (servizi di valutazione, gestione e recupero crediti, report e studi di settore ad aziende e istituti finanziari), Alan Advantage (servizi di consulenza per l'adozione di tecnologie Ai e strategie o soluzioni innovative in ambito aziendale), Cao Formaggi (cooperativa nata per aggregare un insieme di allevatori, trasformare il latte e distinguersi nella produzione di formaggi prelibati dagli alti standard qualitativi) e Right House (agenzia di viaggi online per la prenotazione di alloggi in Sardegna).