UniCa UniCa News Notizie Cagliari accessibility lab: ricerca e terza missione per una comunità inclusiva al servizio delle persone disabili

Cagliari accessibility lab: ricerca e terza missione per una comunità inclusiva al servizio delle persone disabili

L’Università di Cagliari ha battezzato il Centro interdipartimentale ed entra nel network nazionale che coinvolge otto atenei. Unità di intenti tra enti e associazioni per sanare e limitare le disfunzioni e promuovere qualità della vita, formazione, socialità e diritti globali. Nel percorso sono coinvolti dieci dipartimenti. Al team di Caterina Giannattasio il plauso di Francesco Mola, Daniele Cocco, Fabrizio Pilo, Elisabetta Gola, Luciano Colombo, Donatella Petretto, Luigi Raffo, Carlo Atzeni, Ester Cois, Antioco Floris, Giuseppe Baturi, Francesco Maceri, Fernanda Gavaudò, Giorgio Angius, Tommaso Locci, Marianna Orrù, Nicola Grandesso, Teodoro Rodin, Sandro Catta e Michele Casciu
15 dicembre 2021
Cagliari. Una fase dei lavori. Da sinistra, Francesco Maceri, Tommaso Locci, Nicola Grandesso, Teodoro Rodin, Fabrizio Pilo, Michele Casciu e Sandro Catta

L'ateneo in campo per una piena accessibilità fisica, percettiva e cognitiva

Mario Frongia

La partita non è semplice né rapida. Scomoda valori civici, punti di vista e riflessioni da cui far scaturire scelte e decisioni efficaci. Per vincere la sfida, o almeno combatterla con fondate possibilità di successo, serve un mix composito: visione, tutela dei diritti altrui, percezione del benessere sociale e della qualità della vita, intesa e trasversalità multidisciplinare e tra le istituzioni. Un pacchetto di mischia ambizioso e pregiato. Da difendere e rilanciare con forza. Ieri, lunedì 13 dicembre, quindicesimo anniversario della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, l’aula magna della facoltà di Ingegneria e architettura, ha ospitato il kickoff meeting del Centro interdipartimentale “Cagliari accessibility lab”. L’evento, curato dallo staff di Caterina Giannattasio, è maturato al Dicaar (dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura), coinvolge dieci dipartimenti e ha il supporto della governance d’ateneo. Un traguardo di rilievo nell’ottica della condivisione e dell’inclusione con l’Università di Cagliari che entra nel pool delle otto accademie italiane impegnate nell’“Accesibility”.    

Cagliari. Il team coordinato da Caterina Giannattasio, al centro. Da sinistra, Giovanni Battista Cocco, Francesco Pinna e Donatella Rita Fiorino
Cagliari. Il team coordinato da Caterina Giannattasio, al centro. Da sinistra, Giovanni Battista Cocco, Francesco Pinna e Donatella Rita Fiorino

Un progetto condiviso per una prospettiva di continuo miglioramento

Se Daniele Cocco (presidente facoltà Ingegneria e architettura) nel dare il benvenuto agli ospiti ha rimarcato “gli impegni inseriti nell’Agenda 2030, con ricerca e terza missione che devono camminare appaiate nel percorso di inclusione”, il rettore Francesco Mola ha insistito su alcuni punti chiave: “Noi ci mettiamo a disposizione della società civile, vogliamo progettare assieme. Non ci sono professorini che insegnano ma l’intera comunità universitaria, nel rispetto delle qualità dei partecipanti, che offre competenze multidisciplinari come conferma la presenza al progetto di dieci dipartimenti. La ricerca è fondamentale per innovare e crescere”. L’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi si è detto “onorato di poter partecipare alla partenza di un progetto che è stato dibattuto anche di recente dalla Conferenza episcopale. Le persone con disabilità hanno la necessità che non si riducono alla realizzazione di uno scivolo. I fedeli devono potersi muovere. Ecco perché, con la chiesa che detiene il 90 per cento dei beni architettonici, la cosiddetta “Bibbia dei poveri”, la riflessione va ampliata affinché sia garantita la fruibilità”. Per Giorgio Massacci, direttore del Dicaar, “l’interdisciplinarietà è una sfida difficile ma indispensabile. Occorre una vera e duratura cultura del progetto”.

Da sinistra, Giorgio Massacci e Giuseppe Baturi
Da sinistra, Giorgio Massacci e Giuseppe Baturi

Interdisciplinarietà, linguaggi e attenzione alle esigenze del prossimo

“Nel mondo ci sono un miliardo di persone con varie disabilità. Il riconoscimento dei loro diritti è un viaggio da affrontare con fermezza e condivisione. Il tema ha una serie di punti di arrivo che devono diventare altrettanti step di partenza” ha rimarcato Donatella Petretto (delegata del rettore, Integrazione sociale e diritti persone con disabilità). Per Ester Cois (delega rettorale per l’Uguaglianza di genere e presidentessa Comitato unico garanzia) è “fondamentale garantire a ciascuno il posto giusto. Un disabile deve trovarsi a suo agio, in ateneo, per strada, ovunque. Devono poter fruire delle risorse, degli oggetti, della conoscenza. La loro deve essere una cittadinanza sostanziale”. Giorgio Angius (vice sindaco di Cagliari) ha rilanciato “l’intesa e l’impegno della municipalità nell’affrontare i temi connessi alle richieste dei disabili. Siamo lieti di essere partner di un percorso pregiato: Cagliari ha già avviato politiche di attenzione alle disabilità ed eliminazione delle barriere architettoniche. Vogliamo migliorarci ed essere partecipi attivi e fattivi”. Parole e fatti, dunque. Sulle prime - con un acchito prezioso a “Varco attivo”, volume di Vera Ghena - è intervenuta Elisabetta Gola, prorettrice per la Comunicazione e l’immagine e presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione: “L’adesione al Laboratorio è fondamentale a patto che la tematica delle disabilità, degli ostacoli, del mancato o limitato esercizio dei propri diritti venga visto con occhi diversi. Tutti dobbiamo imparare e capire che nella quotidianità ci sfuggono aspetti che per altre persone sono fondamentali. Anche per questo una vera comunicazione accessibile è basilare: il lunguaggio include ed esclude”. Anche Antioco Floris (direttore del Celcam, Centro per l’educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità, dipartimento Lettere, lingue e beni culturali), ha segnalato quanto “la promozione di senso civico e responsabilità sociale sia una strada di crescita per i cittadini. I linguaggi devono avere una percettibilità certa nella popolazione”.

Cagliari. Da sinistra, Ester Cois, Giorgio Massacci, Giuseppe Baturi, Francesco Mola, Donatella Petretto e Daniele Cocco
Cagliari. Da sinistra, Ester Cois, Giorgio Massacci, Giuseppe Baturi, Francesco Mola, Donatella Petretto e Daniele Cocco

Per un progresso globale omogeneo e interattivo a tutela delle fragilità

All’evento, con il Dicaar, collaborano municipalità di Cagliari e Monserrato, Arcivescovado di Cagliari, Fondazione di Sardegna, Pontificia facoltà teologica della Sardegna, Fand (Federazione associazione nazionale disabili), Ordine architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della città metropolitana di Cagliari e della provincia del sud Sardegna, Ordine degli ingegneri e Istituto italiano dei castelli. Sinergie che hanno fotografato progettualità, saperi e ambizioni. Carlo Atzeni (delegato del rettore per Spazi e sostenibilità) ha inquadrato l’argomento proiettando le slide del progetto Doors of identity e il riattamento del complesso Mauriziano: “Un lavoro d’équipe che ci ha gratificato e ci permette di vedere diversi scenari operativi del Cagliari accessibilità lab”. Fernanda Gavaudò (architetto e Disability manager del comune Cagliari) ha mostrato la mappatura certosina delle barriere architettoniche del capoluogo regionale; “Facciamo parte del 12 per cento dei comuni con oltre 150mila abitanti che hanno istituito un presidio sul tema. L’inclusione è per noi fondamentale”. Analisi specialistiche e partecipazione che conducano all’elaborazione di strategie sinergiche. Un versante che Luigi Raffo (delegato del rettore per i Progetti internazionali e docente al Diee) ha coniugato in particolare sull’uso “tempestivo e appropriato delle nuove tecnologie. Alcuni nostri progetti, come Eye tracking, HereIam, TexStyle e Necbias, conducono ai dispositivi indossabili, con i vestiti sensorizzati, agli arti meccanici, ai sensori tatuati sulla pelle. Inoltre, siamo al lavoro anche sulle realtà virtuali, sull’invecchiamento attivo e sull’autonomia delle persone”.

Da sinistra, Antioco Floris, Carlo Atzeni, Elisabetta Gola, Fernanda Gavaudò e Luigi Raffo
Da sinistra, Antioco Floris, Carlo Atzeni, Elisabetta Gola, Fernanda Gavaudò e Luigi Raffo

Un filo verde che unisce area metropolitana, chiesa, Ordini, esperienze e strutture

L’indispensabile confronto tra istituzioni, territorio, enti e professioni ha avuto per apripista Fabrizio Pilo (prorettore Territorio e innovazione): “L’Anvur valuta la terza missione. E l’inclusione è un percorso in cui siamo pienamente partecipi e coinvolti. Dobbiamo lavorare per ridurre le disuguaglianze”. I sindaco di Monserrato, Tommaso Locci, ha elencato una serie di “interventi che abbiamo eseguito su segnalazione dei cittadini. Negli ultimi anni abbiamo investito alcuni milioni di euro per abbattere le barriere architettoniche. A breve porterò in Consiglio un Piano ad hoc”. Marianna Orrù (Fondazione di Sardegna) ha evidenziato “l’importanza di un Tavolo tecnico. L’Obiettivo? Migliorare le condizioni di vivibilità dei cittadini che hanno bisogni speciali”. Per padre Francesco Maceri (Pontificia università teologica, Sardegna) ha inquadrato le problematiche con una visione esaustiva: “Vi ringrazio per avermi dato nuovi punti di vista su aspetti così delicati. Gesù non ha mai tollerato barriere di qualsiasi genere. Va presa piena coscienza dell’accessibilità di tutti, passaggio fondamentale per garantire un’esistenza appagante”. L’aula ha avuto un sussulto silenzioso. “Siamo completamente disponibili a qualsiasi collaborazione con le amministrazioni pubbliche e le istituzioni” ha rilanciato Sandro Catta, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia Cagliari). Teodoro Rodin (presidente regionale Federazione associazioni nazionali persone con disabilità) ha prima ringraziato “ per questa preziosa opportunità” e ha poi sottolineato un aspetto: “Dobbiamo costruire e rafforzare la fiducia individuale e collettiva. Nessuno si salva da solo”. Michele Casciu  indica un bersaglio professionale, etico e sociale: “Abbiamo il dovere di sviluppare una coscienza progettuale che abbatta qualsiasi barriera” ha detto il presidente dell’Ordine di architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Cagliari e provincia sud Sardegna. “Niente su di noi senza di noi” è stata l’esaustiva cornice segnalata da Nicola Grandesso. Il presidente dell’Asap (Associazione sarda paratetraplegici) ha apprezzato il tavolo sull’accessibilità per poi sottolineare come sia basilare “essere coinvolti, invitati, chiamati. Il confronto e la condivisione dei diritti e delle esigenze dei disabili qualifica una società civile”. Il messaggio è andato a bersaglio.

 

Da sinistra, Nicola Grandesso, Teodoro Rodin, Fabrizio Pilo e Marianna Orrù
Da sinistra, Nicola Grandesso, Teodoro Rodin, Fabrizio Pilo e Marianna Orrù

Il team, l’unità di intenti, la sensibilità e i saperi: l'assist per una buona pratica

“Il network nazionale “Accessibility Labs” comprende otto atenei e ha per obiettivo - ha spiegato la direttrice del Cal, Caterina Giannattasio - la promozione di una vita indipendente per persone con disabilità temporanee o permanenti. La nostra sede svolge attività di ricerca, didattica e terza missione e si fonda su un approccio interdisciplinare, aperto al confronto con enti e associazioni”. Dello staff, all’opera da un anno sull’accessibilità, fanno parte Francesco Pinna (vice direttore), Giovanni Battista Cocco (segretario) e Donatella Rita Fiorino. La segreteria organizzativa è seguita da Francesca Musanti. “Il tutto, si fonda su una visione etica con attività che contribuiscono al miglioramento della qualità esistenziale della nostra società. Inoltre - hanno aggiunto gli specialisti - il dibattito tra Università e territorio serve per l’attivazione concreta di misure e strategie atte a risolvere gli impedimenti che rendono difficile la vita di molte persone che vivono al nostro fianco”. La professoressa Giannattasio ha quindi ringraziato i protagonisti della mattinata, gli enti, le istituzioni e i collaboratori. Con un pensiero particolare per le associazioni e i colleghi dei dipartimenti coinvolti, dal Dicaar a Diee, Scienze economiche e aziendali, Pedagogia, psicologia e filosofia, Sienze politiche e sociali, Lettere, lingue e beni culturali, Matematica e informatica, Scienze biomediche, Giurisprudenza e Scienze mediche e sanità pubblica. Un piccolo grande passo ambientale, sociale, culturale, architettonico e civile. Con l’Università di Cagliari a guidare le fila. Una luce indispensabile per un futuro che dia benessere e maggiori garanzie e tutele. A tutte e tutti.  

Il rettore Francesco Mola con la direttrice del Cal, Caterina Giannattasio
Il rettore Francesco Mola con la direttrice del Cal, Caterina Giannattasio

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