UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 14 febbraio 2006

Martedì 14 febbraio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 febbraio 2006

Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web 
Segnalati 5 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e il Giornale di Sardegna


L’Unione Sarda

1 - L’Unione Sarda
Pagina 12 - Economia

«Non spegnete la vecchia tv»
Soru al Governo: l’analogico non va oscurato
Digitale terrestre. Anche la Valle d’Aosta ora protesta: sperimentazione sospesa per tutto il 2006
La Regione sarda si mette di traverso per il Dtt. Altrettanto la Valle d’Aosta. La protesta di Soru ieri al forum della Margherita.
La Regione ha chiesto al Governo di non procedere, alla mezzanotte del 15 marzo, allo switch-off, ovvero allo spegnimento della tv analogica per il 64% delle famiglie sarde. L’ha ufficializzato il presidente della Giunta Renato Soru, intervenendo, ieri sera al forum della Margherita dedicato, a Cagliari, al tema "Digitale terrestre: rivoluzione tecnologica o mistificazione commerciale?". «Ho chiesto al sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani di lasciare le cose come stanno. E spiego perché. Non ho sentito un solo sindaco sardo lamentarsi perché nel suo Comune c’è poca televisione. E nessuno ha speso soldi pubblici per installare nuove antenne per ricevere più tv. Ho sentito invece», ha aggiunto Soru, «molti sindaci e molti sardi lamentarsi perché nel loro paese non arriva Internet». Il rigetto. Anche in Valle d’Aosta, che con la Sardegna condivide la sperimentazione, la Regione si sta mettendo di traverso. L’assessore al Bilancio e Innovazione, Aurelio Marguerettaz, cambiando rotta rispetto a qualche settimana fa, ha scritto al ministro Mario Landolfi chiedendo un nuovo tavolo di confronto per congelare per tutto il 2006 il progetto all digital. Dal Governo, per ora, nessuna risposta. Anche Renato Soru rilancia. «Non abbiamo chiesto noi la sperimentazione, ce l’hanno proposta. Ho detto: perché no? Magari cresce la nuova imprenditoria. Ma a queste condizioni il telecomando non è interattivo, stanno facendo altro. A queste condizioni», ha sottolineato ancora Soru, «meglio partire dopo altri». Secondo il presidente della Regione «hanno venduto decoder che sono una trappola. Hanno trascurato il collegamento alla banda larga, a Internet. Quello che non hanno trascurato sono le schede prepagate. Non necessariamente è una cosa negativa, ma...». Soru rimpiange l’esempio della Spagna, «dove i decoder consentono l’accesso a Internet. Oggi, da noi, con chi ci colleghiamo? Chi c’è dietro il numero di telefono? Questa cosa», sono parole di Soru, «mi sembra solo una grande fregatura». Il confronto. Introdotto dal coordinatore regionale della Margherita Antonello Soro e da Sabina Contu (consulta informazione Dl), il forum ha visto l’intervento di Franco Siddi, presidente della Federazione nazionale dei giornalisti italiani. «Non è corretto spegnere dall’oggi al domani l’analogico, e non perché non si voglia prendere atto del cambiamento. La Francia », ha detto Siddi, «va più lentamente, con due sistemi, analogico e digitale terrestre, che vanno avanti insieme». Daniele Giusto, docente di Telecomunicazioni all’Università di Cagliari, ha fatto il punto sul digitale terrestre nella Ue (per lo swtich-off il termine ultimo è il 2012) e negli Usa. Politico il giudizio di Paolo Gentiloni, presidente della commissione di vigilanza della Rai, che ha messo all’indice «il paradiso solo promesso» della legge Gasparri e ha auspicato una data più lontana del 2008 l’all digital in Italia. «La distribuzione del decoder nelle famiglie sarde è intorno al 50%: è evidente, da qui a un mese non si può spegnere. Penso che la Sardegna », ha aggiunto Gentiloni, «abbia interesse a fare da laboratorio avanzato, a condizione che per i sardi non significhi fare da cavie».

2 - L’Unione Sarda
Pagina 12 - Economia

La tecnologia I vantaggi e i limiti per l’utenza
Il prossimo anno accademico l’Università di Cagliari attiverà un corso di Ingegneria delle telecomunicazioni
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L’ha annunciato ieri sera, al forum della Margherita sul digitale terrestre, Daniele Giusto, docente proprio di Tlc nell’ateneo cagliaritano, che ha chiarito tempi, vantaggi e svantaggi del Dtt. Le regole. Dal 16 marzo la sperimentazione prevede l’oscuramento del segnale analogico (switch-off) per 384 mila famiglie sarde su 601 mila, pari al 64% degli utenti. La seconda fase è prevista per il primo agosto. I vantaggi, ha spiegato il professor Giusto, sono legati all’ottimizzazione delle risorse: a un canale analogico ne corrispondono 5 digitali. «L’obiettivo? Liberare frequenze per la telefonia mobile». Il segnale del Dtt è ottimo, la definizione pure, «ma», ha detto Giusto, «siamo sicuri che riusciremo a trasmettere bene per tutti dai siti attuali? Sono certo che almeno il 30% degli utenti avrà difficoltà». Il decoder. I decoder sovvenzionati dallo Stato con un bonus da 90 euro, secondo Giusto, «sono un punto dolente. Sono set-top box interattivi ma con l’uscita sulla linea telefonica, ovvero a 56k. Se interagisci con il telecomando, tieni la linea occupata. Si sta pensando di inserire un modem Adsl. Ci vorrebbe un mese per farlo, ma», ha aggiunto il docente di Tlc, «per le case produttrici, oggi, non c’è mercato. Non sarebbe conveniente». In tutti i casi, aggiunge Giusto, «se non mi interessa l’interconnessione, basta uno zapper. Sono macchine che, a Taiwan, producono per poche decine di dollari». Il Dtt, per il docente, «se offre servizi di qualità, non può essere fermato, può essere un’occasione per l’Isola. Il problema è che il processo va governato, non subito. E non va fermato».


 

 

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sassari
Le periferie al centro della città, iniziativa riservata agli studenti 
SASSARI. Sarà intitolato «La città dei diritti, le periferie al centro» ed è il progetto pilota con cui il Comune punta a coinvolgere in maniera concreta e singolare gli studenti nella progettazione di alcuni spazi urbani.
 L’intervento riservato agli studenti sassaresi e che sarà realizzato dall’assessorato alla Pubblica istruzione in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’università di Sassari, sarà presentato domani mattina alle 10,30 nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nell’aula consiliare di Palazzo Ducale e alla quale parteciperanno il sindaco Gianfranco Ganau e l’assessore alla Cultura e Pubblica istruzione, Antonietta Duce.
 Il progetto «La città dei diritti, le periferia al centro» vedrà coinvolti tutti gli studenti delle scuole elementari e medie inferiori di alcuni quartieri periferici: Li Punti, Rizzeddu e Monserrato e Monte Rosello.

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 – Nuoro
INPDAP. Borse di studio
La direzione provinciale Inpdap comunica che è stato pubblicato il bando di concorso per l’attribuzione di borse per studi universitari, corsi di specializzazione, master universitari, dottorati di ricerca, stage in azienda. Possono partecipare al concorso i figli e gli orfani di iscritti e di pensionati Inpdap. Le domande vanno redatte esclusivamente sul modello predisposto per questo concorso da ritirarsi presso gli uffici provinciali dell’Inpdap o da ricavare dal sito internet dell’Istituto (www.inpdap.gov.it). Le domande, complete di tutta la documentazione richiesta, devono essere presentate o inviate ai medesimi uffici Inpdap entro il termine inderogabile del 28 febbraio. La direzione provinciale Inpdap, nei locali di via Lamarmora 175 a Nuoro, è a disposizione per ogni chiarimento.


Giornale di Sardegna

5 - Giornale di Sardegna
Pagina 3 – Nuoro
Misteriosa borsa del lavoro negli atenei nessuno sa cos’è
Il caso. Tour tra i corridoi delle facoltà universitarie in Sardegna
Zero promozione della piattaforma prevista dalla legge Biagi. Gli studenti ignorano l’esistenza del sito e utilizzano altri motori di ricerca Se il valore della Borsa si valuta dal volume d’affari e di scambi che genera, in Sardegna si può dire che è ancora mezza vuota. Il motivo? Quasi nessuno la conosce, probabilmente perchè, per la sua promozione, non è stato fatto ancora un investimento pubblicitario forte.
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI, facoltà di Lettere e Filosofia. Dall’atrio sbuca ogni genere di locandina, da un cerco casa all ’ultimo convegno su Hegel: di Borsa nazionale del lavoro, però, non se ne parla. I ragazzi della sala lettura non l’hanno mai sentita nominare: "Io cerco lavoro, ma non so cosa sia" risponde Germano, 30 anni, un esame al titolo di dottore. E aggiunge: "Conduco le mie ricerche su Internet, soprattutto nel Canale lavoro di Tiscali. Certo, se esistesse una piattaforma digitale istituzionale che fa incontrare domanda e offerta sarei felice di utilizzarla". La piattaforma esiste, e lui annota l’indirizzo: www.borsalavoro.it. Nella facoltà di Ingegneria il discorso non cambia. Le risposte pure. "Mai sentita nominare" dice una ragazza al secondo anno di corso, che fuma una sigaretta in attesa di dare l’esame. Stessa risposta da un gruppo di studenti che ripassano Geometria.
Passando dagli studenti ai professori l’antifona rimane la stessa. Patrizia Manduchi è una ricercatrice di Scienze politiche: "In facoltà se ne parla poco ma se ne parlerà sicuramente di più in futuro", dice, e aggiunge: "Certo, oggi si discute di più di programmazione ".
Luisanna Fodde è ricercatrice in Economia: "I manager di facoltà e quelli di orientamento stanno lavorando nella direzione di informare gli studenti ", spiega. Ma forse non basta. In viale fra Ignazio, tra aspiranti magistrati e commercialisti in divenire, nessuno sa dire, con esattezza, di cosa si sta parlando.
MA C’È UN RAGAZZO che non sgrana gli occhi alla fatidica domanda, e non abbozza risposte vaghe come fosse sotto interrogazione: si chiama Alberto, ha 22 anni, è cagliaritano. "Borsa del lavoro? Certo che so cos’è". E spiega: "È una piattaforma che permette di incontrare la domanda e l’offerta. Rientra nell’ambito della riforma del mercato del lavoro, la così dette legge Biagi, e si inserisce nell’ottica di una maggiore flessibilità". Ottimo. Continua: "Tramite la Borsa del lavoro non solo gli studenti, ma tutti i lavoratori potranno registrarsi, inserendosi nel mercato nazionale. Servirà anche agli extracomunitari che, con la Bossi-Fini, devono dimostrare di avere un lavoro prima venire in Italia". Bravo: peccato non sia studente in Sardegna. "Sono iscritto a Scienze giuridiche a Trento: lì queste cose le sanno proprio tutti".
Guido Garau

Questionario e social

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