Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate: L’Unione Sarda,
1 - L’Unione Sarda
Pagina 12 - Economia
«Non spegnete la vecchia tv»
Soru al Governo: l’analogico non va oscurato
Digitale terrestre. Anche
2 - L’Unione Sarda
Pagina 12 - Economia
La tecnologia I vantaggi e i limiti per l’utenza
Il prossimo anno accademico l’Università di Cagliari attiverà un corso di Ingegneria delle telecomunicazioni.
L’ha annunciato ieri sera, al forum della Margherita sul digitale terrestre, Daniele Giusto, docente proprio di Tlc nell’ateneo cagliaritano, che ha chiarito tempi, vantaggi e svantaggi del Dtt. Le regole. Dal 16 marzo la sperimentazione prevede l’oscuramento del segnale analogico (switch-off) per 384 mila famiglie sarde su 601 mila, pari al 64% degli utenti. La seconda fase è prevista per il primo agosto. I vantaggi, ha spiegato il professor Giusto, sono legati all’ottimizzazione delle risorse: a un canale analogico ne corrispondono 5 digitali. «L’obiettivo? Liberare frequenze per la telefonia mobile». Il segnale del Dtt è ottimo, la definizione pure, «ma», ha detto Giusto, «siamo sicuri che riusciremo a trasmettere bene per tutti dai siti attuali? Sono certo che almeno il 30% degli utenti avrà difficoltà». Il decoder. I decoder sovvenzionati dallo Stato con un bonus da 90 euro, secondo Giusto, «sono un punto dolente. Sono set-top box interattivi ma con l’uscita sulla linea telefonica, ovvero a 56k. Se interagisci con il telecomando, tieni la linea occupata. Si sta pensando di inserire un modem Adsl. Ci vorrebbe un mese per farlo, ma», ha aggiunto il docente di Tlc, «per le case produttrici, oggi, non c’è mercato. Non sarebbe conveniente». In tutti i casi, aggiunge Giusto, «se non mi interessa l’interconnessione, basta uno zapper. Sono macchine che, a Taiwan, producono per poche decine di dollari». Il Dtt, per il docente, «se offre servizi di qualità, non può essere fermato, può essere un’occasione per l’Isola. Il problema è che il processo va governato, non subito. E non va fermato».
3 - La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sassari
Le periferie al centro della città, iniziativa riservata agli studenti
SASSARI. Sarà intitolato «La città dei diritti, le periferie al centro» ed è il progetto pilota con cui il Comune punta a coinvolgere in maniera concreta e singolare gli studenti nella progettazione di alcuni spazi urbani.
L’intervento riservato agli studenti sassaresi e che sarà realizzato dall’assessorato alla Pubblica istruzione in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’università di Sassari, sarà presentato domani mattina alle 10,30 nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nell’aula consiliare di Palazzo Ducale e alla quale parteciperanno il sindaco Gianfranco Ganau e l’assessore alla Cultura e Pubblica istruzione, Antonietta Duce.
Il progetto «La città dei diritti, le periferia al centro» vedrà coinvolti tutti gli studenti delle scuole elementari e medie inferiori di alcuni quartieri periferici: Li Punti, Rizzeddu e Monserrato e Monte Rosello.
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 – Nuoro
INPDAP. Borse di studio
La direzione provinciale Inpdap comunica che è stato pubblicato il bando di concorso per l’attribuzione di borse per studi universitari, corsi di specializzazione, master universitari, dottorati di ricerca, stage in azienda. Possono partecipare al concorso i figli e gli orfani di iscritti e di pensionati Inpdap. Le domande vanno redatte esclusivamente sul modello predisposto per questo concorso da ritirarsi presso gli uffici provinciali dell’Inpdap o da ricavare dal sito internet dell’Istituto (www.inpdap.gov.it). Le domande, complete di tutta la documentazione richiesta, devono essere presentate o inviate ai medesimi uffici Inpdap entro il termine inderogabile del 28 febbraio. La direzione provinciale Inpdap, nei locali di via Lamarmora
5 - Giornale di Sardegna
Pagina 3 – Nuoro
Misteriosa borsa del lavoro negli atenei nessuno sa cos’è
Il caso. Tour tra i corridoi delle facoltà universitarie in Sardegna
Zero promozione della piattaforma prevista dalla legge Biagi. Gli studenti ignorano l’esistenza del sito e utilizzano altri motori di ricerca Se il valore della Borsa si valuta dal volume d’affari e di scambi che genera, in Sardegna si può dire che è ancora mezza vuota. Il motivo? Quasi nessuno la conosce, probabilmente perchè, per la sua promozione, non è stato fatto ancora un investimento pubblicitario forte.
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI, facoltà di Lettere e Filosofia. Dall’atrio sbuca ogni genere di locandina, da un cerco casa all ’ultimo convegno su Hegel: di Borsa nazionale del lavoro, però, non se ne parla. I ragazzi della sala lettura non l’hanno mai sentita nominare: "Io cerco lavoro, ma non so cosa sia" risponde Germano, 30 anni, un esame al titolo di dottore. E aggiunge: "Conduco le mie ricerche su Internet, soprattutto nel Canale lavoro di Tiscali. Certo, se esistesse una piattaforma digitale istituzionale che fa incontrare domanda e offerta sarei felice di utilizzarla". La piattaforma esiste, e lui annota l’indirizzo: www.borsalavoro.it. Nella facoltà di Ingegneria il discorso non cambia. Le risposte pure. "Mai sentita nominare" dice una ragazza al secondo anno di corso, che fuma una sigaretta in attesa di dare l’esame. Stessa risposta da un gruppo di studenti che ripassano Geometria.
Passando dagli studenti ai professori l’antifona rimane la stessa. Patrizia Manduchi è una ricercatrice di Scienze politiche: "In facoltà se ne parla poco ma se ne parlerà sicuramente di più in futuro", dice, e aggiunge: "Certo, oggi si discute di più di programmazione ".
Luisanna Fodde è ricercatrice in Economia: "I manager di facoltà e quelli di orientamento stanno lavorando nella direzione di informare gli studenti ", spiega. Ma forse non basta. In viale fra Ignazio, tra aspiranti magistrati e commercialisti in divenire, nessuno sa dire, con esattezza, di cosa si sta parlando.
MA C’È UN RAGAZZO che non sgrana gli occhi alla fatidica domanda, e non abbozza risposte vaghe come fosse sotto interrogazione: si chiama Alberto, ha 22 anni, è cagliaritano. "Borsa del lavoro? Certo che so cos’è". E spiega: "È una piattaforma che permette di incontrare la domanda e l’offerta. Rientra nell’ambito della riforma del mercato del lavoro, la così dette legge Biagi, e si inserisce nell’ottica di una maggiore flessibilità". Ottimo. Continua: "Tramite la Borsa del lavoro non solo gli studenti, ma tutti i lavoratori potranno registrarsi, inserendosi nel mercato nazionale. Servirà anche agli extracomunitari che, con la Bossi-Fini, devono dimostrare di avere un lavoro prima venire in Italia". Bravo: peccato non sia studente in Sardegna. "Sono iscritto a Scienze giuridiche a Trento: lì queste cose le sanno proprio tutti".
Guido Garau