Sabato 14 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 gennaio 2006

Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 6 – Regione
E dalle stelle ci stanno a guardare
Passeggiata nello spazio con il vincitore del premio Cartesio

 di STEFANO SALONE
A caccia di stelle. Con un’arma in più. E un mirino di precisione: Srt, Sardinia radio telescope. Il radiotelescopio con una parabola da 64 metri di diametro che entro la fine del prossimo anno entrerà in funzione nel Gerrei, comune di San Basilio. Un’antenna da 40 milioni di euro. Una padella hi-tech grande quanto la metà di un campo di calcio utilizzabile da sola o in batteria. Perché, sincronizzando il suo funzionamento con quello degli altri strumenti di esplorazione dell’universo sparsi nel mondo, si costruisce una rete sempre più potente e sofisticata. Il grande orecchio del pianeta Terra. Per ascoltare il rantolo incessante del cosmo. Per ricevere e decifrare anche i segnali più deboli dell’infinito menu proposto, e aggiornato alla velocità della luce, da 125 miliardi di galassie. Più una. «La nostra, un ago in un pagliaio». Guidato dal canto metallico dei computer che analizzano le caratteristiche degli impulsi radio emessi dai corpi celesti e traducono la sola lingua con cui ci parlano le stelle, Niki D’Amico, astronomo dell’università di Cagliari, tocca il cielo con un dito. «Quando il radiotelescopio di San Basilio sarà collegato alla rete europea grazie a un cavo in fibra ottica poggiato sul fondo del mare, avremo uno strumento eccezionale per proseguire i nostri studi». Uno su tutti: la scoperta di nuove pulsar, «sfere di materia con un raggio di dieci chilometri». Un polpettone di neutroni. Ciò che resta quando muore una stella. Che alla fine della sua evoluzione esaurisce il carburante nucleare, entra in riserva e collassa. Trasformandosi in un piccolo faro dello spazio. Prezioso compagno di viaggio perché invia fasci di impulsi radio con rigorosa puntualità. E guida la rotta dei cacciatori di stelle. Tic, ti-tic, tic, ti-tic. Con la monotonia di un precisissimo orologio cosmico, una di queste creature celesti dal nome indecifrabile come la targa di un’astronave, PSR J0737-3039, ha portato a dicembre in Sardegna il massimo riconoscimento europeo per la ricerca scientifica: il premio Cartesio 2005. Vinto dopo la pubblicazione sulla rivista Nature della scoperta dell’equipe cagliaritana guidata da D’Amico: un orologio che ha non una, ma due pulsar per lancette. «Questa caratteristica lo rende unico e consente di mettere alla prova la teoria della relatività generale di Einstein». Roba da matti o da scienziati. Una diavoleria a metà strada tra fisica e matematica. Un tassello in più per aiutare chi cerca di riunire in un’unica formuletta le leggi che regolano l’evoluzione dell’universo. Ma anche chi ha bisogno della massima precisione nella misurazione del tempo. Per esempio nel calcolo della posizione dei satelliti usati nelle telecomunicazioni. Ma perché cavolo il mio telefonino non ha campo? E se il decoder non riceve un segnale, magari è colpa di uno scarto di qualche millesimo di secondo in meno. Che moltiplicato per giorni, mesi, anni fa aumentare il ritardo. E, con un errore diventato non tollerabile, introduce anche un danno economico a tutto il sistema rendendo sordi e muti milioni di cellulari senza più copertura. «Non è facile spiegare le ricadute che i nostri studi hanno sulla vita di tutti i giorni». Più semplice capire se hanno ragione Asterix e Obelix, protagonisti di fumetti indimenticabili, ossessionati da una certezza: non sarà oggi, ma prima o poi il cielo ci cadrà sulla testa. Magari non tutto, solo un pezzetto. «Il radiotelescopio di San Basilio potrà essere utilizzato anche per il controllo degli asteroidi più grossi, ma prevedere con anni di anticipo un impatto sulla Terra è impossibile». Un po’ perché orbita e rotta di questi fastidiosi sassolini può variare per una tempesta magnetica o altri eventi casuali. Molto perché Giove funziona come una grande scopa spaziale. E ci protegge, spazzando via polvere di stelle e pericolose briciole pronte alla collisione, attirandole con il proprio campo gravitazionale. Un’ottima colf per la Terra che non resta a guardare. «Il nostro pianeta ha un formidabile scudo protettivo: l’atmosfera». Che, invece, non ha la Luna , piena di bozzi e pestoni perché asteroidi e meteoriti non si polverizzano completamente e impattano al suolo scavando enormi crateri. Ma da noi questo rischio è molto basso. «Statisticamente è più probabile un altro tsunami. E se il cielo ci cadrà sulla testa sarà solo colpa nostra». Soprattutto se continueremo a maltrattare l’atmosfera, riscaldandola con i prodotti della combustione, consumando l’ozono, bruciando quel filtro che protegge dalle micidiali radiazioni cosmiche il Dna di un bambino in crescita e garantisce la prosecuzione della vita. Allora la necessità di colonizzare un altro pianeta potrebbe diventare l’unica via di scampo per salvare una Terra vecchia, malata, sempre più improduttiva. «Siamo degli esploratori, ma attenzione: una emigrazione di massa è oggi impossibile». Almeno per una buona ragione. «Non abbiamo energia sufficiente per trasferire un miliardo di persone sulla Luna o su Marte». Perché la moneta con cui si paga la pensione completa in un hotel a cinque stelle dello spazio non è l’euro né il dollaro. E perché le stanze potrebbero già essere occupate da qualcuno. Magari dal calamaro gigante con tentacoli a raggi disintegratori che terrorizza Little Chicken, il pulcino di Walt Disney campione di incassi tra i film di Natale, rapito e rilasciato dagli extraterrestri. «Nell’universo ci sono almeno 120 molecole biologicamente significative che troviamo anche sulla Terra: con l’aiuto dei radiotelescopi possiamo rilevarne la presenza e la concentrazione in un punto. Una prova in più per dimostrare che lì esistono o sono esistite le condizioni perché si possa formare un qualche tipo di vita». Chi cerca trova. Le galassie sono 125 miliardi, ognuna ha da un minimo di 100 a un massimo di 400 miliardi di stelle, forza e coraggio. Dopo tutto si viaggia alla velocità della luce. Nello spazio e nel tempo. Per scoprire se in questo porco universo siamo soli o in compagnia. «Trovare molecole ci serve per capire che siamo immersi in un calderone pieno di cose: pochi liquidi e molti gas. Metano, acido solforico e ammoniaca non sono compatibili con la vita che si è sviluppata sulla Terra. Ma se frugando nel cosmo rilevo tracce di acqua, carbonio e azoto su almeno mille pianeti, ho una probabilità elevata che in uno di questi ci possa essere qualcuno». Roberto Crnjar, preside della facoltà di Scienze dell’università di Cagliari, traccia l’identikit di un extraterrestre e regala un dubbio. E se gli alieni fossero stupidi? Ma proprio scemi scemi, incapaci di comunicare, di muoversi. Buttati li, al freddo, senza Internet, un computer, lo straccio di un telefonino. «Probabile, molto più probabile dell’esistenza di creature più intelligenti ed evolute di noi. Penso a funghi, licheni. Su Marte stiamo cercando forme di vita semplice perché sappiamo che nel nostro sistema solare non ci sono altre creature evolute come l’uomo». Ma come? E i mostri con superpoteri rinforzati da un viaggio di milioni di anni necessario per arrivare siano a noi, con la tastiera di un pc al posto dei polmoni e gli occhi tristi di un condannato a vita? «Non si può escludere che l’uomo prima o poi scopra il modo di muoversi nello spazio e nel tempo accelerando la materia sino a superare la velocità della luce». Ritorno al passato, a caccia di alieni. Di angeli, intesi come luce, energia pura. «Se esistono creature più evolute ci hanno già trovato o ci stanno cercando. Ma il problema è un altro: come ce lo fanno sapere? come comunicano con noi? e, soprattutto, come comunichiamo noi con loro se da prede di improbabili mostri diventiamo noi cacciatori di forme di vita meno organizzate della nostra?». Insomma, un fungo non ci dirà mai "ehi, tu, sono qui": per sapere che esiste dobbiamo trovarlo noi. È un corollario del paradosso di Fermi: la Terra è unica, ma dato il numero incredibile di stelle (3 seguito da 22 zeri) la probabilità statistica di trovare una forma di vita come la nostra è molto elevata. Ma non abbiamo la prova sperimentale di questa esistenza. C’è anche un altro problema. "Una notte, osservando il cielo con il mio telescopio, notai che da una galassia lontana cento milioni di anni luce sporgeva un cartello. C’era scritto "ti ho visto". Feci rapidamente il calcolo: la luce della galassia aveva impiegato cento milioni di anni per raggiungermi e siccome di lassù vedevano quello che succedeva qui con cento milioni di anni di ritardo, il momento in cui mi avevano visto doveva risalire a duecento milioni di anni fa". Magari in tutto questo tempo quelli lì del cartello sono morti o hanno cambiato pianeta. E invertendo la rotta della lezione cosmicomica dello scrittore Italo Calvino il risultato non cambia. Se anche ricevessimo un segnale di vita dall’angolo meno profondo dell’universo, il tempo sarebbe una barriera invalicabile più dello spazio che ci separa. Che beffa scoprire che dopo aver percorso tanta strada, su quel pianeta è rimasto il cartello ma non chi ce l’ha messo. «Se siamo fortunati troviamo il suo fossile», aggiunge il biologo Crnjar. Ma potremo anche non arrivare mai a destinazione. «In cielo non ci sono solo stelle, ma tante altre cose strane di cui sappiamo poco». Buchi e vermi neri, pozzi e condotte invisibili che imprigionano la materia. Con un dettaglio non proprio insignificante: nessuno sa dove finisca. «C’è uno spazio della mia mente dove metto tutto quello che non so spiegare, l’etichetta di una bottiglia su cui c’è scritto "fede"». Produzione propria. Il divino da meditazione a denominazione d’origine incontrollata. Da gustare a piccoli sorsi. Nel primo posto libero dopo l’ultima galassia. In fondo al tempo e allo spazio. Dove le stelle ci stanno a guardare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 - L’Unione Sarda
Pagina 6 – Regione
Turismo scientifico made in Sardinia

 

 

 

 

Osso buchi neri con fregola e insalata di pulsar con patate e pecorino. Menu della casa a prezzo fisso dopo una visita guidata nell’area dove sorgerà il centro di osservazione spaziale. E un’occhiatina alle stelle prima di rientrare in albergo. Si chiama turismo scientifico: formula collaudata, incassi garantiti. «Esiste già in altre parti del mondo, perché non dovrebbe funzionare anche da noi?». L’astronomo Niki D’Amico vede chiaro nel cielo sopra San Basilio: il radiotelescopio in costruzione nel Comune del Gerrei può diventare un polo d’attrazione. Non solo per i gruppi di ricercatori provenienti da tutto il mondo che trascorreranno mesi e mesi in Sardegna per utilizzare le apparecchiature super sofisticate del nuovo impianto. Ma anche per il turista da strada, più interessato a una vacanza mordi e fuggi da raccontare agli amici. «Una parabola con un diametro di 64 metri che si muove per il puntamento di una galassia è uno spettacolo che non interessa solo noi». E allora perché non sfruttarlo per creare nuovi posti di lavoro in un’area dove alla disoccupazione non ci sono molte alternative? Ben venga l’idea di un viaggio organizzato per visitare gli impianti e trascorrere un week-end con i cacciatori di stelle. Pacchetto chiuso aereo-albergo-ristorante e biglietto d’ingresso per una lezione di astronomia tra pianeti e galassie. Meglio se dopo una giornata al mare o sui monti. Con un vantaggio in più: il turismo scientifico non ha bassa stagione, ogni giorno va bene, d’estate e d’inverno. Ma non c’è solo questo. «Per garantire il funzionamento del radiotelescopio e delle apparecchiature collegate è necessario assumere tecnici qualificati». Un’altra opportunità per tutti giovani del Gerrei cresciuti a pane e pc. Che con una laurea breve in informatica e un corso di specializzazione potranno trovare un posto di lavoro. «Il mio sogno», aggiunge Roberto Crnjar, preside della facoltà di Scienze, Matematica e Fisica dell’università di Cagliari «è una scuola di radioastronomia sarda in modo che a gestire il radiotelescopio non siano forestieri, ma camici bianchi, nati cresciuti e formati nell’isola». Un polo d’eccellenza in attesa della posa del cavo sottomarino in fibra ottica che collegherà al resto delle rete europea le apparecchiature di San Basilio. E che attirerà in Sardegna gli astronomi di mezzo mondo. «L’utilizzo di tutti i maggiori radiotelescopi avviene su base competitiva», aggiunge D’Amico. Una sorta di asta al rialzo con una vera e propria gara scientifica tra le varie proposte presentate dai maggiori gruppi di ricerca. Che devono indicare in dettaglio come e perché vogliono usare le apparecchiature. Al vincitore viene assegnato un tempo di osservazione al termine del quale si procede a una nuova gara. Funziona così in Cile, Stati Uniti, Australia e Germania. Funzionerà così anche a San Basilio?
St. Sa.

 

 

 

 

3 - L’Unione Sarda
Pagina 41 – Lettere
COMPUTER VECCHI A "LETTERE"
Quelli nuovi agli impiegati

È lecito pensare che gli strumenti del progresso - come computer e Internet - siano a disposizione di coloro che sono impegnati in un lavoro di formazione e ricerca, come gli studenti universitari. Ma nella Facoltà di Lettere a Cagliari, i computer sono obsoleti o non funzionanti, con una connessione lenta e difettosa e monitor di prima generazione. Invece negli uffici ci sono computer nuovissimi e monitor piatti di ultima generazione. Non discuto dell’utilità di Internet per gli impiegati, ma francamente non trovo giusto non avere questo servizio quando mi occorre veramente, e pensare che qualcuno forse lo usa impropriamente.
Marco Cavallet-Decimomannu

 

 

 

 

4 - L’Unione Sarda
Pagina 4 – Regione
concorso
Nuovo logo per la Regione : chi vince incassa 25mila euro

 L’invito è suggestivo: si accettano proposte per "l’ideazione e la realizzazione di un sistema di identità visiva della Regione Sardegna". In sostanza, con un concorso di idee appena bandito, la presidenza della Giunta apre a un nuovo logo. Vanno in pensione tutti gli altri ? peraltro elencati e riprodotti nella documentazione messa a disposizione sul sito della Regione ? e si apre alla fantasia di «soggetti singoli o associati in raggruppamenti temporanei di impresa, o consorzi, studenti superiori o universitari»»: ovviamente che esercitino attività professionale - o abbiamo una formazione documentabile -nel campo della comunicazione visiva. L’obiettivo è quello di «promuovere l’immagine della Sardegna nel mondo», avere un sistema di identità visiva fortemente rappresentativo dell’Isola. I progetti ? rigorosamente anonimi ? vanno presentati entro il 22 febbraio: una giuria di esperti, presieduta dal direttore generale della Presidenza, Fulvio Dettori, sceglierà «la migliore idea progettuale». Al vincitore 25 mila euro, alla Regione una "immagine" per la valorizzazione del turismo, dell’artigianato, delle produzioni agroalimentari e industriali, della cultura della Sardegna. (f. z)

 

 

 

 

 

 

5 – L’Unione Sarda
Pagina 14 – Lavoro
Borse di studio per gli iscritti all’Università
Provincia, 57 assegni agli studenti nuoresi

 Buone notizie per gli studenti universitari di Nuoro: l’amministrazione provinciale mette a disposizione ben 57 borse di studio da 800 a 1500 euro in particolare per gli iscritti e i laureati nelle facoltà del polo universitario cittadino e per coloro che hanno uno dei genitori in mobilità. In questa occasione si è voluto privilegiare anche i ragazzi che sempre più numerosi frequentano i corsi di laurea di Nuoro e che ogni anno ne confermano successo e autorevolezza. Il provvedimento si articola in diverse tranche e si rivolge a tipologie di studente differenti.
Matricole Per gli studenti iscritti al primo anno nelle facoltà nuoresi sono disponibili 10 borse da 1000 euro ciascuna. L’unico requisito è l’essere iscritti al primo anno in un qualsiasi corso di laurea triennale o specialistica previsto nell’università del capoluogo.
Laureati La seconda tranche è riservata a 5 laureati e 5 laureandi nei corsi attivati in città: per loro si mettono a disposizione 10 borse da 1000 euro ognuna. I requisiti per i laureati: aver conseguito la laurea triennale di primo livello e per i laureandi aver sostenuto i 2/3 terzi degli esami previsti dal piano di studio, aver richiesto la tesi di laurea e averne iniziato la stesura. disagiatiL’amministrazione provinciale ha deciso di destinare le ultime due tranche del finanziamento tenendo conto della difficile situazione occupazionale del territorio del centro Sardegna. Queste sono infatti riservate a studenti universitari residenti nel territorio provinciale iscritti ad anni accademici successivi al primo e aventi almeno un genitore con problemi di occupazione. Per loro si mettono a disposizione 15 borse da 1500 euro ognuna e altre 22 da 800 euro.
Requisiti Essere iscritti all’Università ad anni accademici successivi al primo, avere almeno un genitore colpito da provvedimenti di cassa integrazione o mobilità ed essere residenti nel territorio della provincia di Nuoro.
Scadenze Per tutti la scadenza della presentazione della domanda (redatta in carta semplice e da spedire per raccomandata con avviso di ricevimento), è il 10 febbraio 2006. L’indirizzo è: amministrazione provinciale di Nuoro, assessorato Ricerca e innovazione, piazza Italia 22, 08100 Nuoro. Coloro che sono interessati potranno avere ulteriori informazioni e la modulistica nello stesso ufficio tutti i giorni dalle 9 alle 13 o mettersi in contatto al tel/fax 0784.31567.
Roberta Dui

 

 

 

 

 

 

6 - L’Unione Sarda
Pagina 24 – Sulcis
Sant’Antioco. Abbonamento speciale per gli universitari
Sconto sul pullman per gli studenti

 Potranno viaggiare un intero anno, giorni festivi compresi, con un abbonamento speciale e super economico. Gli studenti universitari di Sant’Antioco e Calasetta, che qualche mese fa avevano sottoscritto una petizione chiedendo un abbonamento agevolato per viaggiare sui mezzi pubblici, sono stati accontentati. L’ultimo decreto regionale che fissa le nuove tariffe sulle autolinee extraurbane, nel Sulcis gestite dalle Fms, riporta infatti una novità rispetto ai precedenti tipi di abbonamento riservati agli studenti. Gli universitari potranno acquistare, oltre l’abbonamento mensile studenti con il 55 per cento di sconto, anche un altro abbonamento riservato solo a chi si reca all’Università. Sarà valido un anno o sei mesi dalla data di emissione e sarà rispettivamente per 104 o 52 corse. Il prezzo pari o al doppio di un abbonamento mensile studenti di 52 corse. L’abbonamento universitario potrà essere utilizzato in qualunque giornata dell’anno comprese le festività. Per acquistarlo gli studenti dovranno rivolgersi direttamente all’Ufficio Commerciale aziendale previa presentazione di un’autocertificazione. (t. s.)

 

 

 

 

 

 

7 - L’Unione Sarda
Pagina 43 – Cultura
Nessuno scriveva a Pasquale D.

 "Professore, perché nessuno mi scrive? A mia mamma scrivono, a mio papà scrivono, a mio fratello anche, a me no, perché?". Glielo ha chiesto durante una pausa estorta per recuperare lo smarrimento nella selva dei test che, uno dopo l’altro, il suo nuovo insegnante di sostegno, diligentemente, gli propinava. Già, perché nessuno scrive a Pasquale D.? Di domande e risposte, il professor Altieri ne possiede a iosa, di quelle, però, sull’handicap e tutte le questioni e i problemi che vi girano attorno. D’altra parte, quando s’inciampa in un disabile, ciò che si vede, innanzitutto e soprattutto, è il suo handicap. Vai a pensare che quello è una persona, e magari si pone le tue stesse domande, e magari vorrebbe le stesse cose. Lettere, dunque. Beh, se è questo che vuole, possiamo iniziare da qui, pensò Daniele Altieri chiamato a seguire Pasquale D. , affetto da ritardo mentale medio-grave, con disturbo del linguaggio, 19 anni, iscritto al secondo anno di un istituto professionale cittadino. La trasformazione di Pasquale in una persona con diritto di cittadinanza, ebbe inizio, quindi, cinque anni fa con una pioggia di epistole indirizzate a lui e riversate nella sua cassetta di posta. Finisce con il Pasquale che i bambini chiamano maestro, i compagni chiamano caro amico (ma quando scoccia mandano a quel paese), che i colleghi di lavoro, chiamano socio e, come gli altri, rispetta turni e regole. Da disabile a diversamente abile: stavolta non è un artificio linguistico, ma un dato di fatto. A raccontarla, ora che Pasquale ha 25 anni e un diploma, è chiaro che la storia è esemplare. Il suo docente di sostegno, professore a contratto di Pedagogia speciale all’Università di Cagliari, ci sta scrivendo un libro. Era la prima volta che affiancava un ragazzo con deficit intellettivo: che cosa fare lo ha capito via via, osservando e ascoltando le sue richieste. Per ricevere lettere (che gli spedivano altri diversabili di alcune scuole di Cagliari e hinterland con l’aiuto dei propri insegnanti di sostegno) bisogna saper leggere, per rispondere bisogna saper scrivere. Entrambe le cose, Pasquale le ha dimenticate. Poi, però, non è solo una questione di segni grafici, ma anche di contenuto: che cosa raccontare? Pasquale esce di casa e con alcuni compagni scopre la città, il quartiere, i negozi. E anche per questo bisogna saper leggere, e fare di conto: quanto costa una bibita al bar? E un panino? Ancora più impegnativo, Pasquale, finalmente, sta assieme ai suoi compagni, prima chi li vedeva mai? Mica facile capire cosa dire e non dire, cosa ci dicono gli altri e con quali intenzioni. Come racconta Daniele Altieri, ogni iniziativa successiva al laboratorio corrispondenza, per Pasquale è un’opportunità per diventare sempre più protagonista, sempre meno invisibile. L’esperienza più importante, un tirocinio, la fa in una scuola materna del quarto circolo di Quartu, con il progetto Suoni, colori, sapori della nostra terra, per la promozione della lingua e della cultura sarde, cordinato dall’insegnante Ausilia Medda. La lettura delle fiabe sarde è l’occasione per far conoscere ai bambini i paesaggi e la flora dell’isola, le ricette, le musiche e le danze. Pasquale è il messaggero delle Janas, le fate capricciose, e, per loro conto, porta doni ai piccoli; è Pascali compagno d’avventura di Basiccu, il suo amico Willy, due contadini comici e burloni. Soprattutto è maestro Pasquale: è a lui che i bambini si rivolgono, è con lui che giocano. Stavolta è lui che decide e i compagni gli fanno da assistenti. Per tre anni Pasquale e i compagni lavorano al progetto e il successo è tale che l’estate scorsa nasce la cooperativa di animatori sociali Giraus intunnu. C’è anche Pasquale che intasca il suo primo stipendio e adesso, racconta volentieri di se stesso, è autonomo, e non prova complessi di inferiorità per il suo handicap. Del resto, chi se ne accorge più?
Franca Rita Porcu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8         - La Nuova Sardegna
Pagina 2 – Cagliari
Diffusi dall’ufficio elettorale del Rettorato i risultati definitivi
Elezioni universitarie, ufficiale la vittoria del centrosinistra

 CAGLIARI. Si son sciolte finalmente tutte le riserve sull’esito delle elezioni universitarie del 29 e 30 novembre. Ieri sul sito internet dell’ateneo sono stati pubblicati i risultati definitivi: una vittoria schiacciante per i gruppi studenteschi di centro sinistra, buoni numeri, ma più bassi rispetto all’appuntamento elettorale precedente, per i gruppi di centro destra. I risultati parziali, diffusi dall’ufficio elettorale del Rettorato esattamente un mese fa, trovano dunque conferma. E confermati sono anche i dati sull’affluenza alle urne: ha votato il 18, 56 per cento degli universitari.
 Vediamo nel dettaglio qual è la ripartizione dei seggi riservati agli studenti nei principali organi d’ateneo. Delle cinque poltrone nel Consiglio d’amministrazione due vanno alla lista Ichnusa (centro destra) che sarà rappresentata da Andrea Marrone e Fabio Medas, due saranno invece del gruppo Università per gli studenti che vede in sella Giuseppe Frau (lo studente che con 1400 preferenze è stato il più votato di queste elezioni) e Lorenzo Espa, la quinta sarà del gruppo Sinistra universitaria, con Andrea Zucca. A conti fatti mentre il centro destra conquista due poltrone, il centro sinistra ne guadagna tre. Stessa storia anche nel Senato accademico: due poltrone al centro destra, con la lista Ichnusa, che andranno a Manuela Urru e Roberto Mura, due ad Università per gli studenti, che vede eletti Fabiola Nucifora e Maurizio Deiana, una alla lista Sinistra universitaria con Roberto Ibba. Nel Senato accademico allargato i due seggi della lista Ichnusa vanno ad Andrea Bullegas e a Simone Vargiu, mentre Università per gli studenti sarà rappresentata da Manuel Floris e Antonio Cabitta.
 Infine, ecco i risultati registrati per il Cus (Comitato per lo sport universitario). Dei due seggi uno sarà occupato da Emanuele Cabiddu (lista Ichnusa), l’altro da Marino Brundu (lista Università per gli studenti).
 Ora che i principali conti sono fatti, resta solo da aspettare i risultati che proclameranno i vincitori nei diversi organi di ogni facoltà.
Chi volesse presentare ricorso ha tempo cinque giorni a partire dall’affissione dei risultati elettorali nell’albo del Rettorato. (s.z.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9         - La Nuova Sardegna
Pagina 29 – Sassari
Facoltà di Architettura in crisi per i tagli ai finanziamenti

 ALGHERO. La scure dei tagli ai finanziamenti regionali previsti per le sedi universitarie decentrate nel territorio isolano oltre i capoluoghi sede dei due atenei sardi, ha colpito anche il neonato polo universitario algherese. A cinque anni dalla sua nascita fortemente voluta da Università e comune di Alghero, si rischia con la drastica riduzione dei fondi di poter a mala pena pagare il personale docente e tutoriale. Il taglio si aggirerebbe intorno al milione di euro. A subire maggiore danno sicuramente la facoltà di Architettura che è sorta con un programma accademico basato su un patrimonio di docenti di fama internazionale e che provengono da diverse parti d’Europa. Insegnanti che contribuiscono a fornire agli studenti un bagaglio culturale di alto spessore professionale e accademico fornendo un taglio di insegnamento del tutto innovativo.
 Non viaggia bene neanche il corso di laurea in scienze ambientali e delle produzioni marine che dovrà rinunciare ai fondi per l’offerta universitaria. Da parte delle due facoltà universitarie coinvolte c’è la volontà di andare comunque avanti, ma se i fondi dovessero ridursi ulteriormente potrebbe scattare la soppressione dei corsi e il loro trasferimento a Sassari. Una realtà universitaria di alto spessore potrebbe quindi scomparire dalla Riviera prima ancora di essersi consolidata.(s.o.)

 

 

 

 

 

 

 
10     – Il Giornale di Sardegna
Pagina 4 – Il fatto del giorno
La convenzione. Firmato l’accordo triennale tra Regione e atenei di Cagliari e Sassari
Guardando all’Europa
360 milioni per le Università
In primo piano la ricerca scientifica e tecnologica, l’alta formazione e il diritto allo
studio. E arrivano anche i prestiti d’onore da restituire solo quando si ha un lavoro

 

 

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Questionario e social

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