UniCa UniCa News Notizie Gli insospettabili legami tra vino e matematica

Gli insospettabili legami tra vino e matematica

Ancora una volta la stampa nazionale riporta notizie dell'Università di Cagliari: LA REPUBBLICA pubblica un lungo articolo sulla ricerca firmata da Lucio Cadeddu (Dipartimento di Matematica e Informatica) e Alessandra Cauli su una rivista scientifica internazionale. RASSEGNA STAMPA
17 novembre 2017
Un'immagine tratta dalla pubblicazione

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 16 novembre 2017 - Ancora una volta la stampa nazionale si interessa alle notizie che arrivano dall'Università di Cagliari. Stavolta è "La Repubblica" che nella sezione Scienze pubblica un lungo articolo di Valentina Ruggiu sul tema affrontato da Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica, e Alessandra Cauli (laureata UniCa, oggi dottoranda a Torino) sul rapporto tra vino e matematica.

Appena qualche settimana fa, il quotidiano nazionale si era interessato alle ricerche del team di astrofisici dell'Università di Cagliari guidato dal prof. Luciano Burderi (clicca per vedere l'articolo).

Nell'articolo di oggi, la giornalista de La Repubblica pone al dottor Cadeddu una serie di domande che aiutano a capire meglio l'insolito argomento trattato dai ricercatori. Potete leggere tutto l'articolo qui sotto, nella rassegna stampa.

------------------------

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 15 novembre 2017 - Vino e matematica hanno qualcosa in comune? Sembrerebbe di sì, stando a quanto riferisce un articolo pubblicato sulla rivista “International Journal of Mathematical Education in Science and Technology” della Taylor & Francis, scritto da Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari, e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in Matematica nell’Ateneo del capoluogo sardo (ora dottoranda a Torino).

L'articolo investiga sui curiosi e inaspettati legami tra il mondo del vino e la matematica: dai sistemi antichi per misurare il contenuto di una botte alle tecniche utilizzate per realizzare una cantina di profondità ottimale, dall'equazione che regola l'invecchiamento del vino al sistema dinamico che “modellizza” il problema della degustazione.

La ricerca pubblicata studia, ad esempio, un'applicazione delle equazioni differenziali alle derivate parziali (equazione del calore) per la corretta definizione e realizzazione di una cantina, e in particolare la sua profondità sotterranea, in maniera tale da ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale, minimizzandone le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell'aria.

Una cantina ideale dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell'anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un'onda. Per questo motivo la giornata più calda all'esterno non sarà necessariamente quella più calda all'interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all'interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect).

Nell'articolo si investiga la profondità ottimale in funzione del materiale del quale il suolo è composto e dell'oscillazione minima di temperatura che si desidera ottenere.

Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica
Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica

RASSEGNA STAMPA

REPUBBLICA.IT
Il vino perfetto? E' una questione matematica
Dietro la conservazione e l'invecchiamento del vino ci sono Arrhenius e Fourier. Due ricercatori dell'università di Cagliari hanno dimostrato che con i numeri è possibile determinare le condizioni ottimali per la maturazione della bevanda. Equazioni in grado di far risparmiare soldi ed energia

di VALENTINA RUGGIU

DIETRO la riuscita di un buon vino si nascondono le equazioni. A correlare per la prima volta numeri e nettare degli dei sono stati i ricercatori Lucio Cadeddu, docente di analisi dell'università di Cagliari, e Alessandra Cauli. I due hanno messo in luce le soluzioni che possono offrire le equazioni differenziali ai problemi legati al vino, come quello della sua produzione e conservazione.
L'articolo, pubblicato su International Journal of Mathematical Education in Science and Technology della Taylor & Francis, investiga i cuorisi e inaspettati legami tra il mondo del vino e quello dei numeri: dai sistemi antichi usati per misurare il contenuto delle botti, al modello per determinare la profondità della cantina, fino all'equazione che regola l'invecchiamento del vino. E c'è di più, "tra gli obiettivi principali - sottolinea Cadeddu - c'è anche la volontà di far capire che la matematica non si occupa di calcoli aritmetici astratti, ma di modellizzare il mondo in cui viviamo. Fare il matematico non è poi così noioso".

· MATURAZIONE: LA TEMPERATURA E' IMPORTANTE
"Nella conservazione del vino - spiega Cadeddu - tra i fattori principali che influiscono sulla riuscita o meno del prodotto c'è la temperatura: sia quella interna del liquido, sia quella esterna dell'ambiente". È questa infatti a determinare la velocità di maturazione della bevanda e quindi anche la qualità finale del prodotto. L'invecchiamento infatti dipende da reazioni chimiche cui temperatura e velocità sono strettamente collegate, perciò le condizioni termiche dovrebbero essere sempre mantenute costanti.
Di solito i vini rossi si conservano a una temperatura compresa tra i 13 e 16°C, quelli bianchi tra i 10-14°C e i rosato tra i 10-11°C, variazioni troppo pronunciate nell'ambiente esterno possono compromettere in un attimo il lavoro svolto durante mesi o anni perché agiscono direttamente sulla temperatura interna del liquido.
"Per far sì che il vino sia ottimo - continua il docente - una cantina ideale dovrebbe mantenere le condizioni termiche uguali in tutti i periodi dell'anno, evitando fluttuazioni stagionali e giornaliere". Riuscirci però non è semplice: quando all'esterno si verifica un picco di temperatura, questo non si registra nello stesso momento anche nella cantina. Solitamente il picco arriva in ritardo e con effetti più attenuati perché il calore viaggia attraverso il suolo.
"Oggi il problema si risolve con i condizionatori  - spiega Cadeddu -  ma in origine, quando la tecnologia non c'era ancora o era troppo costosa, si è cercato di utilizzare tecniche meno costose e più naturali. Se volessimo operare oggi nelle stesse condizioni dell'antichità, la soluzione si ricaverebbe applicando l'equazione di Arrhenius (un'equazione differenziale lineare del primo ordine omogenea a coefficienti costanti) e quella del calore".

· LE REAZIONI CHIMICHE
"Questo modello - continua il ricercatore -  governa e descrive il legame tra le reazioni chimiche che avvengono durante la maturazione del vino e la temperatura. Ogni reazione chimica produce un cambio di temperatura interna. Con Arrehnius è possibile capire come varia nel momento in cui avvengono le reazioni".
"In altre parole, poiché la velocità della maggior parte delle reazioni chimiche quasi si raddoppia per ogni 10 ºC di aumento della temperatura, si può decidere, variando la temperatura, di innescare alcune reazioni e non altre, oppure velocizzarle, o rallentarle. Ecco perché è di fondamentale importanza tenere sotto controllo le reazioni in funzione dei risultati di invecchiamento che si desidera ottenere".

· FOURIER E LA CANTINA ECOLOGICA
Custodire botti e bottiglie sotto terra, non le difende dagli sbalzi di calore. La cantina, come sottolineato del docente, dovrebbe essere costruita secondo una profondità ottimale, che inibisca o riduca al minimo variazioni e oscillazioni nella temperatura dell'ambiente.
Un problema cui si approcciò il matematico Joseph Fourier già a cavallo tra '700-'800. Lo studioso fu tra i primi a interessarsi degli effetti della diffusione del calore sul vino: il suo  scopo era capire a quale profondità costruire la sua cantina per far sì che la temperatura rimanesse costante tutto l'anno.
Anche questo caso la risposta è stata trovata in un'equazione. Secondo il modello matematico proposto dai due studiosi la profondità è legata alla frequenza della variazione della temperatura, che dipende dal periodo scelto per l'invecchiamento del vino e dalle caratteristiche termiche del suolo in cui si trova la cantina. Applicando questi modelli si potrà evitare di ricorrere ai condizionatori. Una scelta che, riducendo il consumo di energia, può influire su tasche e ambiente.

· KEPLERO E LA MISURAZIONE DELLE BOTTI
Un ultimo elemento da tenere in considerazione è la misurazione delle botti. Capire quanto liquido entra esattamente nel contenitore è importante per non lasciare aria che può inficiare la qualità del prodotto.
Tra i primi a porsi il problema, già nel '600, fu Keplero. Il matematico, quando andava al mercato, non si fidava dei metodi usati dai mercanti per calcolare il volume. Questi per il calcolo usavano un bastone che inserivano in una fessura della botte sino a toccare il fondo. Ma Keplero era convinto che i venditori imbrogliavano e per dimostrarlo si mise al lavoro per escogitare un nuovo modello.
Le conclusioni cui arrivò, tuttavia, non furono tanto distanti da quelle dei mercanti, ma con i suoi studi Keplero gettò le basi per lo sviluppo dei metodi che oggi vengono usati (calcolo integrale) per calcolare il volume di solidi irregolari come appunto sono le botti (che ha i lati bombati ndr).

· MATEMATICA E VINO
"In realtà - racconta Cadeddu, spiegando come è nata la ricerca - sono appassionato di vini e stavo cercando un argomento originale da proporre come tesi di laurea a quella che al tempo era una laureanda, Alessandra Cauli, e che oggi ha cofirmato il lavoro".

LA REPUBBLICA
LA REPUBBLICA

LA NUOVA SARDEGNA del 29 novembre 2017
Cultura e Spettacoli (Pagina 35 – Edizione NU)
«Il vino perfetto? Si ottiene grazie alla matematica»
Pubblicato uno studio di due scienziati sardi. Equazioni anche per creare la cantina ideale
di Andrea Massidda

SASSARI - Il vino più buono? Per quanto sembri incredibile, si ottiene grazie a delle particolari equazioni matematiche. Lo spiegano dettagliatamente Lucio Cadeddu (ricercatore del Dipartimento di Matematica dell'Università di Cagliari) e Alessandra Cauli (laureata magistrale in Matematica nell'ateneo del capoluogo sardo e ora dottoranda a Torino) in un curioso e interessante articolo pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista scientifica "International journal of mathematical education in Science and Technology", della Taylor & Francis. Il titolo del lavoro, tradotto in italiano, è "Soluzioni matematiche ai problemi del vino", ma soltanto leggendolo nella sua versione originale ("Mathematical solutions to wine-inspired problems") si può cogliere il simpatico gioco di parole assolutamente voluto dai due autori. Con la frase "wine-inspired problems", infatti, gli inglesi possono intendere anche l'ispirazione in stato di ebbrezza.
LO STUDIO. In sostanza, lo studio pubblicato dalla rivista scientifica investiga sugli inaspettati legami tra il mondo del vino e la matematica: dai sistemi antichi per misurare il contenuto di una botte alle tecniche utilizzate per realizzare una cantina di profondità ottimale, dall'equazione che regola l'invecchiamento del vino al sistema dinamico che "modellizza" il problema della degustazione. «La nostra ricerca - racconta Lucio Cadeddu, sforzandosi di essere più semplice possibile - studia ad esempio un'applicazione delle equazioni differenziali alle derivate parziali (come la trasmissione del calore) per la corretta definizione e realizzazione di una cantina. E in particolare la sua profondità sotterranea, in maniera tale da ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale, minimizzandone le oscillazioni, senza così ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell'aria».
LA CANTINA IDEALE. Affinché si garantisca la migliore qualità del prodotto, una cantina dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell'anno. «Se si vogliono evitare i sistemi di areazione e umidificazione tecnologici per ritornare a quelli naturali, che gli antichi conoscevano benissimo - continua il ricercatore - l'ideale è fare una cantina sotterranea, poiché il suolo riduce l'escursione termica. Ma per misurarne la profondità ottimale bisogna tenere conto della temperatura esterna, e quindi del luogo, del tipo di suolo e persino dell'illuminazione della zona. Poi - aggiunge Cadeddu - bisogna anche considerare che il calore si propaga attraverso il suolo come un'onda. Per questo motivo la giornata più calda all'esterno non sarà necessariamente quella più calda all'interno. E il picco di temperatura avrà luogo internamente con un certo ritardo. Bisogna stare attenti: se il vino, come si dice in gergo, "prende una scaldata" si rovina». Ed ecco che per evitare questi effetti interviene appunto la matematica con un'equazione grazie alla quale si può calcolare l'oscillazione minima di temperatura che si desidera ottenere».
L'INVECCHIAMENTO. Domanda scontata: è vero che più il vino è vecchio e più è buono? «Dipende - risponde l'esperto -. L'invecchiamento del vino è un processo che coinvolge molte reazioni chimiche che si verificano nel tempo. Ciascuna di queste reazioni si verifica a una certa velocità e ciascuna di esse è influenzata dai cambiamenti di temperatura in un modo diverso. Qualsiasi reazione chimica ha un fattore di energia unico o una barriera di energia naturale che deve essere superata perché si verifichi la reazione. L'equazione di riferimento è la cosiddetta "Equazione di Arrhenius", che deve il suo nome al chimico svedese Svante Arrhenius, vincitore del Premio Nobel, il quale per primo trovò questa equazione nel 1889, sviluppando il lavoro di un collega olandese».
I METODI NATURALI. Per produrre del vino più "genuino" pare che molte cantine si stiano orientando verso la riscoperta di questi metodi di produzione e conservazione naturali. «Ci hanno contattato dal Consorzio di tutela della Malvasia doc - conclude Lucio Cadeddu - e nella primavera prossima organizzeremo una conferenza, verosimilmente a Bosa, per raccontare risultati di questa ricerca partita da una tesi di laurea di Alessandra Cauli e poi diventata così popolare».

LA NUOVA SARDEGNA del 29 novembre 2017
LA NUOVA SARDEGNA del 29 novembre 2017

L’UNIONE SARDA di Domenica 19 novembre 2017
Fondi Investimento (Pagina 21 - Edizione CA)
VINO E MATEMATICA: RICERCA

Vino e matematica hanno qualcosa in comune? Sembrerebbe di sì, stando a quanto riferisce un articolo pubblicato sulla rivista “International Journal of Mathematical Education in Science and Technology” della Taylor & Francis, scritto da Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Cagliari, e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in Matematica nell'Ateneo del capoluogo sardo (ora dottoranda a Torino). L'articolo investiga sui curiosi e inaspettati legami tra il mondo del vino e la matematica.

L’UNIONE SARDA di Domenica 19 novembre 2017
L’UNIONE SARDA di Domenica 19 novembre 2017

UNIONESARDA.IT
Gli insospettabili legami tra vino e matematica: uno studio dall'Università di Cagliari
Cultura » Cagliari
Mercoledì 15 novembre 2017 – 11:16

Vino e matematica hanno qualcosa in comune? Secondo gli studiosi dell'Università di Cagliari la risposta è sì. E sono numerose le conseguenze che, indagando il significativo legame, possono risultare preziose a chi si occupa della produzione e della conservazione.
La ricerca è contenuta in un articolo pubblicato sulla rivista "International Journal of Mathematical Education in Science and Technology" della Taylor & Francis, scritto da Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari, e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in Matematica nell'Ateneo del capoluogo sardo, e ora dottoranda a Torino.
Lo studio investiga sui curiosi e inaspettati legami a partire da evidenze storiche e sino ai giorni nostri: dai sistemi antichi per misurare il contenuto di una botte alle tecniche utilizzate per realizzare una cantina di profondità ottimale, dall'equazione che regola l'invecchiamento del vino al sistema dinamico che "modellizza" il problema della degustazione.
La ricerca pubblicata approfondisce, ad esempio, un'applicazione delle equazioni differenziali alle derivate parziali (equazione del calore) per la corretta definizione e realizzazione di una cantina, e in particolare la sua profondità sotterranea, in maniera tale da ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale, minimizzandone le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell'aria.
Una cantina ideale dovrebbe dunque mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell'anno. Attenzione però, perché se il calore si propaga attraverso il suolo come un'onda, la giornata più calda all'esterno non sarà necessariamente quella più calda all'interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all'interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect).
Nello studio dei due ricercatori anche un approfondimento sulla profondità ottimale in funzione del materiale del quale il suolo è composto e dell'oscillazione minima di temperatura che si desidera ottenere.

UNIONESARDA.IT
UNIONESARDA.IT

LANUOVASARDEGNA.IT
Un'equazione per far invecchiare il vino
Il rapporto tra vino e matematica esplorato dagli studiosi Lucio Cadeddu e Alessandra Cauli che hanno pubblicato un articolo sull'International Journal of Mathematical Education in Science and Technology
Venerdì 17 novembre 2017

CAGLIARI. Vino e matematica hanno qualcosa in comune? Sembrerebbe di sì, stando a quanto riferisce un articolo pubblicato sulla rivista “International Journal of Mathematical Education in Science and Technology” della Taylor & Francis, scritto da Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari, e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in Matematica nell’Ateneo del capoluogo sardo (ora dottoranda a Torino).
L'articolo investiga sui curiosi e inaspettati legami tra il mondo del vino e la matematica: dai sistemi antichi per misurare il contenuto di una botte alle tecniche utilizzate per realizzare una cantina di profondità ottimale, dall'equazione che regola l'invecchiamento del vino al sistema dinamico che “modellizza” il problema della degustazione.
La ricerca pubblicata studia, ad esempio, un'applicazione delle equazioni differenziali alle derivate parziali (equazione del calore) per la corretta definizione e realizzazione di una cantina, e in particolare la sua profondità sotterranea, in maniera tale da ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale, minimizzandone le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell'aria.
Una cantina ideale dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell'anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un'onda. Per questo motivo la giornata più calda all'esterno non sarà necessariamente quella più calda all'interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà
luogo all'interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect).
Nell'articolo si investiga la profondità ottimale in funzione del materiale del quale il suolo è composto e dell'oscillazione minima di temperatura che si desidera ottenere.

LANUOVASARDEGNA.IT
LANUOVASARDEGNA.IT

ANSA.IT
La matematica svela i segreti del vino
Da università di Cagliari anche le formule per l'invecchiamento

(ANSA) - CAGLIARI, 15 NOV - La saggezza popolare, con il celeberrimo detto 'buon vino nella botte piccola', aveva intuito qualcosa: contano anche le dimensioni. Ma ora c'è anche la prova scientifica, un'equazione per far invecchiare bene una bottiglia. E tecniche di misurazione per botti e cantine per esaltare un'annata o un'intera produzione. Sono la dimostrazione che il vino si accosta bene non solo con la carne o il pesce, ma anche con la matematica. La spiegazione in una ricerca pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica internazionale da un ricercatore e da una laureata dell'Università di Cagliari.
L'articolo è uscito su "International Journal of Mathematical Education in Science and Technology" della Taylor & Francis.
Firmato da Lucio Cadeddu, ricercatore del dipartimento di matematica e informatica dell'ateneo cagliaritano e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in matematica nella stessa università (ora dottoranda a Torino), prende in esame gli antichi sistemi usati per misurare il contenuto di una botte. Ma parla anche di formule matematiche che regolano l'invecchiamento del vino e del sistema dinamico che "modellizza" il problema della degustazione. C'è un'equazione per tutto. Anche per la corretta realizzazione di una cantina. In particolare per la sua profondità sotterranea: numeri e operazioni per ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale. Riducendo al minimo le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell'aria. Una cantina ideale - spiegano gli esperti - dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell'anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un'onda. Per questo motivo la giornata più calda all'esterno non sarà necessariamente quella più calda all'interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all'interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect). (ANSA).

ANSA.IT
ANSA.IT

CASTEDDUONLINE.IT
Università, gli insospettabili legami tra vino e matematica
Vino e matematica hanno qualcosa in comune? Sembrerebbe di sì, stando a quanto riferisce un articolo scritto da Lucio Cadeddu e da Alessandra Cauli
Mercoledì 15 novembre 2017

Vino e matematica hanno qualcosa in comune? Sembrerebbe di sì, stando a quanto riferisce un articolo pubblicato sulla rivista “International Journal of Mathematical Education in Science and Technology” della Taylor & Francis, scritto da Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari, e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in Matematica nell’Ateneo del capoluogo sardo (ora dottoranda a Torino).
L’articolo investiga sui curiosi e inaspettati legami tra il mondo del vino e la matematica: dai sistemi antichi per misurare il contenuto di una botte alle tecniche utilizzate per realizzare una cantina di profondità ottimale, dall’equazione che regola l’invecchiamento del vino al sistema dinamico che “modellizza” il problema della degustazione.
La ricerca pubblicata studia, ad esempio, un’applicazione delle equazioni differenziali alle derivate parziali (equazione del calore) per la corretta definizione e realizzazione di una cantina, e in particolare la sua profondità sotterranea, in maniera tale da ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale, minimizzandone le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell’aria.
Una cantina ideale dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell’anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un’onda. Per questo motivo la giornata più calda all’esterno non sarà necessariamente quella più calda all’interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all’interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect).
Nell’articolo si investiga la profondità ottimale in funzione del materiale del quale il suolo è composto e dell’oscillazione minima di temperatura che si desidera ottenere.

CASTEDDUONLINE.IT
CASTEDDUONLINE.IT

ANSA.IT
La matematica svela i segreti del vino
Da università di Cagliari anche le formule per l'invecchiamento

(ANSA) - CAGLIARI, 15 NOV - La saggezza popolare, con il celeberrimo detto 'buon vino nella botte piccola', aveva intuito qualcosa: contano anche le dimensioni. Ma ora c'è anche la prova scientifica, un'equazione per far invecchiare bene una bottiglia. E tecniche di misurazione per botti e cantine per esaltare un'annata o un'intera produzione. Sono la dimostrazione che il vino si accosta bene non solo con la carne o il pesce, ma anche con la matematica. La spiegazione in una ricerca pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica internazionale da un ricercatore e da una laureata dell'Università di Cagliari.
L'articolo è uscito su "International Journal of Mathematical Education in Science and Technology" della Taylor & Francis.
Firmato da Lucio Cadeddu, ricercatore del dipartimento di matematica e informatica dell'ateneo cagliaritano e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in matematica nella stessa università (ora dottoranda a Torino), prende in esame gli antichi sistemi usati per misurare il contenuto di una botte. Ma parla anche di formule matematiche che regolano l'invecchiamento del vino e del sistema dinamico che "modellizza" il problema della degustazione. C'è un'equazione per tutto. Anche per la corretta realizzazione di una cantina. In particolare per la sua profondità sotterranea: numeri e operazioni per ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale. Riducendo al minimo le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell'aria. Una cantina ideale - spiegano gli esperti - dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell'anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un'onda. Per questo motivo la giornata più calda all'esterno non sarà necessariamente quella più calda all'interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all'interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect). (ANSA).

ANSA.IT
ANSA.IT

CAGLIARIPAD.IT
I segreti del vino? Svelati dalla matematica
La saggezza popolare, con il celeberrimo detto 'buon vino nella botte piccola', aveva intuito qualcosa: contano anche le dimensioni

La saggezza popolare, con il celeberrimo detto ‘buon vino nella botte piccola’, aveva intuito qualcosa: contano anche le dimensioni. Ma ora c’è anche la prova scientifica, un’equazione per far invecchiare bene una bottiglia. E tecniche di misurazione per botti e cantine per esaltare un’annata o un’intera produzione. Sono la dimostrazione che il vino si accosta bene non solo con la carne o il pesce, ma anche con la matematica. La spiegazione in una ricerca pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica internazionale da un ricercatore e da una laureata dell’Università di Cagliari.
L’articolo è uscito su “International Journal of Mathematical Education in Science and Technology” della Taylor & Francis. Firmato da Lucio Cadeddu, ricercatore del dipartimento di matematica e informatica dell’ateneo cagliaritano e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in matematica nella stessa università (ora dottoranda a Torino), prende in esame gli antichi sistemi usati per misurare il contenuto di una botte. Ma parla anche di formule matematiche che regolano l’invecchiamento del vino e del sistema dinamico che “modellizza” il problema della degustazione. C’è un’equazione per tutto. Anche per la corretta realizzazione di una cantina.
In particolare per la sua profondità sotterranea: numeri e operazioni per ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale. Riducendo al minimo le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell’aria. Una cantina ideale – spiegano gli esperti – dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell’anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un’onda. Per questo motivo la giornata più calda all’esterno non sarà necessariamente quella più calda all’interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all’interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect).

CAGLIARIPAD.IT
CAGLIARIPAD.IT

WINENEWS.IT
C’è un’equazione per tutto, anche per far invecchiare bene una bottiglia e per costruire correttamente una cantina: lo afferma la ricerca “Wine & maths: mathematical solutions to wine - inspired problems” dell’Università di Cagliari
Venerdì 17 Novembre 2017 - 13:25

Cagliari - La saggezza popolare, con il celeberrimo detto “buon vino nella botte piccola”, aveva intuito qualcosa sulle dimensioni che contano, ma ora c’è anche la prova scientifica: un’equazione per far invecchiare bene una bottiglia e alcune tecniche di misurazione per botti e cantine per esaltare un’annata o un’intera produzione. Sono la dimostrazione che il vino si accosta bene non solo con la carne o il pesce, ma anche con la matematica e la spiegazione sta nella ricerca “Wine and maths: mathematical solutions to wine–inspired problems” pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica “International Journal of Mathematical Education in Science and Technology” della Taylor & Francis, per opera di Lucio Cadeddu e Alessandra Cauli, un ricercatore e una laureata dell’Università di Cagliari (www.tandfonline.com).
L’articolo prende in esame gli antichi sistemi usati per misurare il contenuto di una botte. Ma parla anche di formule matematiche che regolano l’invecchiamento del vino e del sistema dinamico che “modellizza” il problema della degustazione. C’è un’equazione per tutto, anche per la corretta realizzazione di una cantina, in particolare per la sua profondità sotterranea: numeri e operazioni per ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale, ad esempio. Riducendo al minimo le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell’aria.
“Una cantina ideale - spiegano i ricercatori - dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell’anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un’onda. Per questo motivo la giornata più calda all’esterno non sarà necessariamente quella più calda all’interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all’interno con un certo ritardo e soggetto a una qualche forma di attenuazione”.

WINENEWS.IT
WINENEWS.IT

FOODANDTEC.COM
La matematica spiega come fare del buon vino?
Secondo una ricerca svolta dall'Università di Cagliari sì. Formule matematiche regolerebbero l'invecchiamento del vino e la corretta realizzazione di una cantina
Giovedì 16 novembre 2017

La matematica applicata alla produzione di vino: di questo tratta la ricerca pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica da un ricercatore e da una laureata dell'Università di Cagliari. L'articolo, intitolato Wine and maths: mathematical solutions to wine–inspired problems, è uscito sull'International Journal of Mathematical Education in Science and Technology della Taylor & Francis e spiega diverse equazioni, come quella applicata al buon invecchiamente di una bottiglia, e tecniche di misurazione per botti e cantine utili a esaltare un'annata o un'intera produzione.
L'articolo, firmato da Lucio Cadeddu, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'ateneo cagliaritano e da Alessandra Cauli, laureata magistrale in matematica nella stessa università (ora dottoranda a Torino), prende in esame gli antichi sistemi usati per misurare il contenuto di una botte. Ma parla anche di formule matematiche che regolano l'invecchiamento del vino e del sistema dinamico che "modellizza" il problema della degustazione.
C'è un'equazione per tutto, anche per la corretta realizzazione di una cantina. In particolare per la sua profondità sotterranea: numeri e operazioni per ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale. Riducendo al minimo le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell'aria.
Una cantina ideale - spiegano gli esperti - dovrebbe mantenere la stessa temperatura in tutti i periodi dell'anno, ma il calore si propaga attraverso il suolo come un'onda. Per questo motivo la giornata più calda all'esterno non sarà necessariamente quella più calda all'interno. Il picco di temperatura, infatti, avrà luogo all'interno con un certo ritardo e un soggetto a una qualche forma di attenuazione (damping effect).

FOODANDTEC.COM
FOODANDTEC.COM

RESTOALSUD.IT
Cagliari, i segreti del vino svelati dalla matematica
Mercoledì 15 novembre 2017

Un’equazione per far invecchiare bene una bottiglia. E tecniche di misurazione per botti e cantine per esaltare un’annata o un’intera produzione. La matematica svela i segreti del vino: la spiegazione è in una ricerca pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica internazionale da un ricercatore e da una laureata dell’Università di Cagliari.
L’articolo è uscito su “International Journal of Mathematical Education in Science and Technology” della Taylor & Francis. A firmarlo sono Lucio Cadeddu, ricercatore del dipartimento di matematica e informatica dell’ateneo cagliaritano e Alessandra Cauli, laureata magistrale in matematica nella stessa università (ora dottoranda a Torino), che prendono in esame gli antichi sistemi usati per misurare il contenuto di una botte.
Ma parla anche di formule matematiche che regolano l’invecchiamento del vino e del sistema dinamico che “modellizza” il problema della degustazione. In sostanza, c’è un’equazione per tutto. Anche per la corretta realizzazione di una cantina. In particolare per la sua profondità sotterranea: numeri e operazioni per ottimizzare il mantenimento della temperatura ideale. Riducendo al minimo le oscillazioni, senza ricorrere a costosi, complessi e poco naturali sistemi di condizionamento dell’aria. Perché nella botte piccola c’è il vino buono. E ora, si potrà misurare anche quanto piccola deve essere la botte.

RESTOALSUD.IT
RESTOALSUD.IT

Link

Ultime notizie

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie