di Sara Piras

Cagliari, 1 agosto 2017 - La kamikaze e altri racconti del passaggio (Rubbettino, 2016) e La fede nel dialogo. Padre Dall’Oglio: L’Islam di un gesuita visionario (Bibliotheka, 2017) sono i due libri del direttore dell’Istituto italiano di cultura di Beirut Edoardo Crisafulli di cui si è discusso ieri nell’Aula Baffi di Viale Sant’Ignazio. Dalla narrativa al saggio, dalla cultura alla religione: la conversazione tra l’autore e i docenti dell’Università di Cagliari, coordinata dalla giornalista Maria Dolores Picciau, ha stimolato varie e suggestive riflessioni.

Dopo i saluti del Rettore, portati dal professor Massimiliano Piras, grande spazio è stato dato alla figura di Padre Dall’Oglio. "Una personalità eccezionale – ha detto l’addetto culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Con il suo libro ’Credente in Gesù, innamorato dell’Islam’ ha mostrato la capacità di dialogare con tutti, abbattendo tutte le barriere: quando l’ho conosciuto in Libano, rimasi impressionato dal fatto che parlasse benissimo l’arabo, fatto non comune.  Conosceva perfettamente sia il dialetto sia la lingua standard".

Guarda l’intervento di Edoardo Crisafulli - diretta Facebook a cura di Sergio Nuvoli

“Siamo portatori di diversità che si attraversano” ha commentato la professoressa di Storia e Istituzioni dell’Asia Annamaria Baldussi, sottolineando l’importanza del dialogo interreligioso e interculturale. “La libertà di culto è indispensabile – ha aggiunto la docente di Storia dei paesi islamici Patrizia Manduchi – e l’interpretazione della religione e dei testi sacri è possibile e necessaria”.

Se il professore di Lingua araba Marco Ammar ha sottolineato la natura storico-politica dei conflitti, Nicola Melis, docente di Storia e Istituzioni dell’Africa, ha individuato nel concetto di verità assoluta la causa degli scontri tra religioni, spiegando che la comunanza dogmatica tra fedi differenti è maggiore di quanto l’opinione pubblica creda.

“Per conoscere una cultura bisogna viverla – ha concluso il giornalista Luca Foschi, riferendosi alla sua esperienza da inviato di guerra e a quella di Edoardo Crisafulli come addetto culturale in Libano - Per capire una crisi è bene osservare le contraddizioni del modernismo esportato nelle periferie”.

di Sara Piras

Cagliari, 25 luglio 2017 – Alle 17.30 del 31 luglio, l’Aula Baffi di Viale Sant’Ignazio ospiterà una conversazione con il direttore dell’Istituto italiano di cultura di Beirut Edoardo Crisafulli, incentrata sui suoi libri La kamikaze e altri racconti del passaggio (Rubbettino, 2016) e La fede nel dialogo. Padre Dall’Oglio: L’Islam di un gesuita visionario (Bibliotheka, 2017), che spaziano dalla narrativa al saggio.

Edoardo Crisafulli è addetto culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e ha lavorato a Tokyo, Haifa e Damasco alla vigilia della guerra.

All’iniziativa, coordinata dalla giornalista Maria Dolores Picciau, parteciperanno la docente di Storia e Istituzioni dell’Asia Annamaria Baldussi, la professoressa di Storia dei paesi islamici Patrizia Manduchi, il docente di Storia e Istituzioni dell’Africa Nicola Melis, il professore di Lingua araba Marco Ammar, e il giornalista inviato di guerra Luca Foschi.

Alle 19, il concerto di chitarra classica di Simone Onnis concluderà l’incontro. Allievo e assistente del grande chitarrista Alirio Diaz, che lo definì uno dei più felici interpreti di chitarra del mondo, vanta uno straordinario curriculum internazionale. Ha debuttato alla Carnegie Hall di New York nel 2010 ed è spesso stato invitato a rappresentare l’Italia all’estero, esibendosi in tutto il mondo.

Consulta il programma completo.