Il professor Antonio Capone, docente e direttore della Clinica ortopedica e traumatologica dell’Università di Cagliari, nonchè vicepresidente nazionale dell’AIR, è il responsabile scientifico del corso di aggiornamento dell’Associazione Italiana Riprotesizzazione in programma il 7 aprile a Cagliari. La giornata, che si svolgerà al T Hotel, verte sulle linee guida di trattamento nei fallimenti nella chirurgia protesica dell’anca. 
  
PROBLEMATICHE E SOLUZIONI CHIRURGICHE NELLA REVISIONE FEMORALE è il titolo del corso di aggiornamento del 7 aprile 2017, organizzato dall’Associazione Italiana Riprotesizzazione (AIR, affiliata alla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) al T Hotel di Cagliari. Le moderazioni e le relazioni saranno svolte da chirurghi esperti quali Giovanni Pignatti (Istituto Rizzoli, Bologna), Michele Lisanti (Università di Pisa), Carta Serafino (Università di Siena), Pietro Ruggeri (Università di Padova), Antonio Capone (Università di Cagliari), Giuseppe Dessì (AOU Brotzu), Daniele Podda (ASSL Cagliari) Franco Cudoni (AOU Sassari), Pietro Lisai (AOU Sassari), Silverio Zanetti (ASSL Sassari) Sebastiano Cudoni (Ospedale S. Franceso, Nuoro), Andrea Ruiu (ASSL Oristano) e Giuseppe Mela (ASSL Olbia). Negli interventi saranno presentate le loro esperienze nella pianificazione preoperatoria, nella gestione dei difetti ossei e nella scelta del tipo di stelo femorale in relazione al tipo di difetto osseo. Ampio spazio sarà inoltre dedicato alla discussione dei casi clinici per coinvolgere tutti i chirurghi ortopedici nella definizione di appropriate linee guida di diagnosi e trattamento della mobilizzazione dello stelo femorale.
 
LA SOCIETÀ SCIENTIFICA NAZIONALE AIR dal 2000 svolge un importante ruolo per promuovere la ricerca nel campo della chirurgia protesica di revisione di anca, di ginocchio e di spalla. Questo tipo di chirurgia presenta una crescita esponenziale (+80%) per il crescente numero di artroprotesi impiantate negli ultimi 10 anni e per l’aumento della vita media della popolazione. Nell’artroprotesi d’anca la percentuale di fallimento a 15 anni è in media del 10% ed e’ causata da una progressiva usura delle superfici articolari (inserto acetabolare/testina femorale). Questa usura comporta la produzione di detriti di polietilene o metallo che determina la comparsa di una osteolisi periprotesica con esito finale la mobilizzazione delle componenti protesiche. Risulta evidente che una diagnosi precoce di questa usura può permettere di cambiare solo il "pezzo usurato" mentre una diagnosi tardiva pone maggiori difficoltà nella chirurgia di revisione. Infatti la rimozione delle componenti, la presenza di difetti ossei, la cattiva qualità dell’osso dovuta all’ osteoporosi rendono l’intervento più a rischio da punto di vista anestesiologico per le maggiori perdite ematiche e più complesso da punto di vista chirurgico per ottenere una rimozione delle componenti protesiche rispettando le strutture anatomiche periarticolari. La tecnica di ricostruzione articolare prevede l’impiego di trapianti ossei e di componenti protesiche specifiche per realizzare un ripristino della funzionalità dell’anca. Considerando che le risorse finanziarie per il SSN saranno sempre meno, risulta auspicabile che anche in Sardegna si realizzino dei Centri di Riferimento regionali di Chirurgia Protesica Articolare dove, utilizzando i finanziamenti già esistenti, si può ottenere un miglioramento del livello di assistenza ai pazienti. Il concentrare in questi centri le professionalità e la tecnologia potrebbe comportare minori tempi nelle liste d’attesa ed una maggiore efficacia degli interventi con minor rischio di complicanze. 
 
INFO: prof. Antonio Capone, vicepresidente AIR, Direttore Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Università di Cagliari - c/o: Dipartimento di Scienze Chirurgiche - email: anto.capone@tiscalinet.it - tel. 070.372377 - 070.6094373