La direttrice del Centro linguistico d’ateneo è stata eletta ai vertici del principale organismo di gestione della disciplina nel Vecchio continente. Campionessa sarda e universitaria è da anni in prima fila da dirigente della comunicazione e gestione di grandi eventi, tra cui il torneo Slam di Wimbledon a Londra
Mario Frongia
Prima italiana ai vertici di Tennis Europe. Ordinario, settore scientifico disciplinare Lingua e traduzione, la direttrice del Centro è stata proposta dal presidente nazionale della Federtennis, Angelo Binaghi (assieme hanno vinto un titolo nazionale universitario), quale componente del comitato olimpico della Federazione internazionale. Da qui, l’elezione a seguire nel board del massimo organismo di gestione del tennis in Europa. Tennis Europe rappresenta nel Vecchio continente la federazione internazionale Itf. Luisanna Fodde approda ai vertici della disciplina dopo tre anni trascorsi da componente del consiglio e presidente della Commissione development, branca che cura la diffusione della disciplina. Prima italiana a raggiungere la vetta, sarà all’opera con altri tre dirigenti: il presidente russo più altri due vicepresidenti, ungherese e ceco. In pratica, i governatori del tennis europeo.
L’UNIONE SARDA di giovedì 30 marzo 2017 / Sport (Pagina 52 - Edizione CA)
Dopo Wimbledon, il nuovo incarico: «È un privilegio». Mai una donna così in alto
LA FODDE SUL TRONO DEL TENNIS
È una cagliaritana la numero due dell’Europa
A Wimbledon è di casa da oltre 35 anni, dove cura l’ufficio stampa. Alle Olimpiadi c’è stata due volte, la prima a Pechino 2008 e la seconda a Londra 2012, quando Angelo Binaghi, presidente di Federtennis, a cui è legata fin da quando giocava in doppio agli Assoluti universitari, l’ha proposta come membro del comitato olimpico della Federazione internazionale. E adesso Luisanna Fodde, 59 anni, la signora cagliaritana del tennis, è stata eletta ai vertici del massimo organismo di gestione del tennis in Europa. A livello internazionale, una disciplina governata dall’ITF, la federazione internazionale, che annovera diverse "regioni" nel mondo tra cui America, Sudamerica, Africa, e l’Europa, dove l’ITF è rappresentata proprio da Tennis Europe.
IL SALTO Un incarico prestigioso per lei, già da tre anni nel board di Tennis Europe, ma in generale per tutta l’Italia tennistica che con una donna non era mai arrivata così in alto a livello manageriale nel Tennis Europe: con lei, altri tre dirigenti (il presidente russo più altri due vicepresidenti, ungherese e ceco) avranno il compito di governare il tennis europeo. «Una bella soddisfazione», dice, «perché rappresentare la tua federazione negli anni di massima crescita e sviluppo è davvero straordinario. L’obiettivo, adesso, è quello di continuare con il lavoro sul "campo" fatto negli ultimi tre anni. Perché con la politica», quella in senso stretto, «me la cavo molto meno bene».
IL CAMBIAMENTO Unica candidata donna alla presidenza, la professoressa Fodde (che insegna lingua inglese all’Università di Cagliari) ha pagato "la differenza di genere": «Storicamente il tennis non è governato da donne», dice, e in parte anche le posizioni «molto democratiche e forse un po’ meno politiche» dell’Italia tennistica. E qui leggi Angelo Binaghi: il numero uno di Federtennis, che guida anche la Commissione Coppa Davis dell’ITF, da tempo sostiene la necessità di riconoscere a tutti i Paesi lo stesso peso nel voto e non un ruolo maggiore a quelli che organizzano gli Slam. «Arrivata alla mia età, questo potrebbe anche essere l’ultimo incarico».
LA CARRIERA La Fodde negli ultimi tre anni è stata presidente della Commissione Development di Tennis Europe, organismo che si occupa di diffondere questa disciplina. Con l’incarico di promuovere la creazione di infrastrutture nelle aree meno sviluppate e tirare fuori nuovi maestri capaci di insegnare la disciplina. Classe 1958, la prima tessera del Tc Cagliari è del 1967: cinque titoli sardi assoluti, più un titolo italiano universitario con Binaghi. Sembra ancor più giovane di quel talento che negli anni ’70 contribuì a far crescere il tennis: questo è lo spirito che l’accompagna in questa nuova avventura. Il nuovo incarico le costerà fatica? «Lavorare all’università può essere faticoso, a volte. Questo, invece, è un privilegio».
Mauro Madeddu
(IC)