Il Procuratore generale della Repubblica, in pensione dal 2015, racconta i suoi cinquant’anni con la toga all’Associazione culturale ’’Il Gremio dei sardi’’ di via Aldrovandi. Moderazione e conduzione di Franco Siddi e Filippo Lubrano. Musiche della pianista e del violoncellista dell’orchestra del Teatro lirico di Cagliari, Clorinda Perfetto e Robert Witt
  
Cagliari, 6 gennaio 2017
Mario Frongia
 
Sabato 14 gennaio, alle 17, in via Aldrovandi n. 16 a Roma, Ettore Angioni, già procuratore generale della Repubblica a Cagliari, presenta l’autobiografia “La mia vita in magistratura” nella sala Italia dell’associazione culturale il Gremio dei sardi. Il libro viene presentato dal giornalista Franco Siddi, consigliere cda Rai, e dall’avvocato Filippo Lubrano. La serata prevede inoltre un concerto a cura della pianista e del violoncellista dell’orchestra del Teatro lirico di Cagliari, Clorinda Perfetto e Robert Witt.
 
Mezzo secolo a testa alta per il neo garante degli studenti. "Ho trascorso in magistratura cinquant’anni della mia vita, un legame con quelle che nel tempo sarebbero divenute la mia seconda casa e la mia seconda famiglia. Uno dei primi concetti che assimilai - sottolinea il dottor Angioni - è quello riassunto negli articoli 101 e 104 della Costituzione: i giudici sono soggetti soltanto alla legge e la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere". Nominato lo scorso dicembre Garante degli studenti dell’Università di Cagliari per il triennio 2016-2019, con un decreto della rettrice Maria Del Zompo, Ettore Angioni ha lasciato la Procura generale del capoluogo nel 2015. "Sono contento della nomina propostami dalla professoressa Del Zompo. Mi è sempre piaciuto dialogare con i giovani". Angioni, classe 1941, è stato, tra l’altro, dal 1997 al 2006 procuratore della Repubblica al Tribunale per i Minorenni di Cagliari. Nel 2006 è stato nominato procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Cagliari. Ha mantenuto la carica per otto anni. “La mia vita in magistratura” (editore Carlo Delfino) è una documentata memoria di indagini, processi e personaggi. Ma anche la descrizione di luoghi, ambienti e società.