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Gap di genere nella scienza, l'importanza del "fattore 2.6"

Inaugurata dalla relazione del Rettore la nona edizione del Festival Scienza, in città fino al 13 novembre. FOTO E VIDEO
08 novembre 2016

Sergio Nuvoli 

Cagliari, 8 novembre 2016 – “Nel 1997 due biologhe di Goteborg firmarono una ricerca pubblicata su Nature sul fattore 2.6: dimostrarono, in buona sostanza, che per raggiungere gli stessi voti degli uomini le donne devono essere 2.6 volte più qualificate”. E’ stato uno dei passaggi salienti della relazione che il Rettore Maria Del Zompo ha tenuto questo pomeriggio per l’apertura del Festival della Scienza 2016, dopo l’introduzione della presidente dell’associazione ScienzaSocietàScienza, Elisabetta Piro: “Il ruolo delle donne viene costantemente messo in discussione dal mondo politico – è stato l’attacco del Magnifico - Uno dei problemi che riguardano il rapporto tra donne e educazione scientifica oggi è la quasi totale assenza di modelli”.
 
Quindi una ricostruzione minuziosa della storia della scienza, con alcuni riferimenti alle missing women, donne cioè importanti di cui la storia non riporta però traccia: “Così come è scritta ci narra di un percorso in cui è normale che le donne siano estranee – ha aggiunto la prof.ssa Del Zompo – Il fattore 2.6 sta ormai diventando virale: c’è una discriminazione tanto evidente quanto non voluta, non razionale ma che proprio per questo necessita di un movimento contrario. In caso contrario si perde la genialità delle donne che fanno ricerca”.
 
Secondo il Rettore “non si tratta degli effetti della volontà del singolo, quanto di un condizionamento ambientale, costruito in secoli di storia”. Parlando del ‘soffitto di cristallo’, che resta da sfondare, la prof.ssa ha aggiunto che “anche se un numero crescente di donne ottiene il dottorato, gli uomini hanno ancora moltissime possibilità in più di essere promossi ai vertici della ricerca”. Rimane da vincere, in tante, l’errata convinzione che questa discriminazione possa dipendere da una propria propria incapacità a fare qualcosa.
 
Dopo la declinazione del femminile come valore attraverso l’elenco di alcune caratteristiche di genere, come l’occupazione dei ruoli che richiedono uno spirito di servizio (“impensabili per gli uomini”), l’orgoglio per il ruolo dell’Ateneo nel lungo cammino da percorrere, con gli esempi della Nuvola Rosa (il percorso di rafforzamento della presenza femminile nelle lauree STEM) e il modello virtuoso della tessera Baby e delle stanze rosa, fino ad una conclusione personale sul ruolo di Rettore, attualmente sulle spalle di una donna dopo quasi 400 anni di uomini. La serata è proseguita con la lectio magistralis di Guido Tonelli.
 
LA CONCLUSIONE DELL’INTERVENTO DEL RETTORE

 


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Cagliari, 3 novembre 2016 (sn) – Sarà inaugurata martedì 8 novembre alle 16.30 nell’Aula Magna del Rettorato la nona edizione del Festival Scienza, sei giornate in cui si alterneranno conferenze, dibattiti, presentazioni di libri, laboratori, mostre e spettacoli intorno al tema La scienza che unisce i popoli. E sarà il Rettore Maria Del Zompo a dare il via all’iniziativa, con la relazione inaugurale dal titolo quanto mai accattivante “Gap di genere nella scienza: l’Università come opportunità”. Poi alle 18 una Lectio magistralis tenuta da Guido Tonelli, fisico del CERN e ordinario all’Università di Pisa, dal titolo “La nascita imperfetta delle cose. La grande corsa alla particella di Dio e la nuova fisica che cambierà il mondo”.   

 
Oltre alle sedi dell’EXMA e quella del Ghetto, il Festival si arricchisce quest’anno di altre prestigiose sedi come la Cittadella dei Musei, Villa Muscas e l’Auditorium comunale. Si conferma inoltre l’appuntamento, per il secondo anno consecutivo, con Scienza in festa ad Oliena nelle giornate del 24 e 25 novembre, mentre, novità di questa edizione 2016, è la tappa che il Festival Scienza farà a Oristano dal 5 al 7 dicembre.  La manifestazione, che nelle edizioni passate ha coinvolto sino a 17mila partecipanti tra studenti di ogni età, bambini della scuola materna universitari e ai neo laureati oltre a singoli cittadini, è realizzata con il patrocinio della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari, della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, dell’Università di Cagliari e di EFFE Europe for Festivals, Festivals for Europe (una piattaforma prodotta dalla Commissione Europea e dal Parlamento europeo) ed è promossa e organizzata dall’Associazione Scienza Società Scienza in collaborazione con numerosi altri soggetti.
 
La chiusura del festival, domenica 13 novembre alle ore 17.30, è affidata a Eugenio Coccia, ordinario all’Università di Roma TorVergata e recentemente eletto Rettore della nuova Scuola Universitaria Superiore “Gran Sasso Science Institute” (GSSI), che nella Sala Coroneo della Cittadella dei Musei terrà una Lectio magistralis dal titolo L’onda del secolo.
 
Un altro appuntamento da non perdere si svolgerà venerdì 11 novembre nella Sala delle Mura del Ghetto. Paolo Gallina professore associato dell’Università di Trieste, nel corso della conferenza Macchine: tecno-simbiosi e dipendenze mentali, presenterà il suo libro “L’anima delle macchine” con cui ha vinto il Premio Galileo 2016. L’incontro è moderato dallo scrittore e giornalista Roberto Paracchini.
 
Saranno più di 75 i relatori e gli animatori degli oltre 120 appuntamenti in programma fra conferenze, dibattiti, reading, presentazioni di libri, spettacoli e laboratori interattivi che occuperanno sei giorni di appuntamenti con la fisica, la chimica, le scienze naturali, la matematica, la geologia, le nanotecnologie, l’alimentazione e la cartografia.
 
Professori universitari, studiosi e ricercatori di alto livello scientifico e autori tra i più importanti dell’editoria scientifica, con un linguaggio vario e accessibile a tutti, affrontano argomenti di attualità nel corso di conferenze e dibattiti. Il linguaggio della scienza e della tecnologia si fonde con quelli del teatro e della musica dando vita a numerosi spettacoli. Sono previsti seminari e dibattiti mattutini durante i quali i giovani potranno dialogare e confrontarsi con gli esperti su argomenti scientifici e tecnologici di grande attualità. Anche i visitatori più piccoli potranno soddisfare le loro curiosità con le attività proposte: letture fantastiche, giochi e animazioni divertenti, laboratori con la guida di animatori e divulgatori esperti. Negli spazi espositivi dell’EXMA, di Villa Muscas e della Sala Mostre della Cittadella dei Musei, sono allestite mostre e laboratori interattivi con dimostrazioni sperimentali eseguibili direttamente o con l’aiuto di guide competenti. Infine la possibilità di accedere, con la guida di esperti, a musei e biblioteche, di visitare mostre, siti archeologici, tecnologici, naturalistici e partecipare ad exhibit grazie all’idea di un Festival che diffonde la scienza anche sul territorio contribuendo così a far conoscere un “patrimonio” di alto profilo scientifico e di grande potenzialità divulgativa. Al festival è abbinato, come nelle passate edizioni, un contest fotografico su Instagram: #Scienzaepopoli. Si chiede di raccontare con significativi scatti come la scienza possa rappresentare un linguaggio comune che unisce i popoli e li rappresenta.
 
IL TEMA DELL’EDIZIONE 2016
“Gli scienziati hanno sempre saputo come si lavora assieme. Nel secondo dopoguerra, gli scienziati di popoli fino a poco tempo prima nemici, ricominciarono a collaborare per un progetto scientifico internazionale che portò alla realizzazione del CERN di Ginevra, in Svizzera, che ancora oggi rappresenta un centro di aggregazione e scambio per ricercatori dalle più svariate provenienze nazionali, religiose e culturali. Anche il progetto scientifico Sesame, cui collabora anche l’Italia, prevede la sua realizzazione ad Allan, in Giordania, dove la cooperazione tra scienziati turchi, pachistani, israeliani, egiziani e iraniani sarà un passo fondamentale per la coesistenza pacifica tra stati appartenenti a un’area geopolitica instabile.
La Scienza, come affermato da un gesuita-astronomo José Gabriel Funes, “aiuta a lavorare in équipe, a programmare il lavoro, ad impegnarsi ad ottenere risultati”; grazie ad essa si potrà cogliere l’opportunità di migliorare la conoscenza reciproca e riuscire ad operare assieme in missioni internazionali in Antartide o sulla stazione orbitante intorno alla Terra”.
Partendo da queste premesse in questa edizione del Festival e con la scelta del tema La scienza che unisce i popoli si vuole lanciare un appello agli scienziati nella società di oggi: unire gli uomini con la forza della scienza, con le sue sempre nuove sfide, con le responsabilità di scelte da fare per soddisfare l’esigenza di sviluppo e di pace. Si pensi all’energia sprigionata dall’atomo: arma devastatrice o strumento di pace? La scelta della strada da seguire spetta ai popoli del mondo, ma se si lavora assieme nei grandi centri di ricerca, si riuscirà a trovare un’intesa sugli obiettivi da realizzare. La Scienza con la diffusione delle conoscenze è in ultima analisi una questione di giustizia, di uguaglianza.
 
IL FESTIVAL A OLIENA E ORISTANO
Il 24 e 25 novembre si svolgerà la Scienza in Festa ad Oliena realizzata grazie al corpo docente dell’Istituto comprensivo e a Maria Becchere, responsabile del CRSEM (Centro di ricerca e sperimentazione dell’educazione matematica). Oltre a 15 laboratori didattici interattivi, animazioni di lettura, spettacoli e giochi rivolti sia alle scuole che al pubblico, è prevista il 24 novembre la presentazione del libro Umani e umanoidi: vivere con i robot di Giorgio Metta professore dell’ Università Genova e ideatore del robot iCub.
Per il Festival Scienza di Oristano che si terrà dal 5 a 7 dicembre organizzato dal Consorzio UNO (Università a Oristano) sono invece previsti 20 appuntamenti che si svolgeranno negli spazi del Chiostro del Carmine e del Teatro San Martino. L’edizione oristanese sarà aperta il 5 dicembre dalla conferenza di Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia e conduttrice del programma televisivo Linea Blu. Infine la Fondazione IMC (International Marine Centre) di Torregrande, nei laboratori della propria sede, curerà la realizzazione di 11 laboratori interattivi.
 
Cagliari Festival Scienza è realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica istruzione, Beni Culturali, Spettacolo e Sport), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura Pubblica istruzione e spettacolo), dell’Università degli Studi di Cagliari, della Fondazione Banco di Sardegna, di Sardegna Ricerche e con la collaborazione della Provincia di Cagliari, oltre a una lunga serie di altri enti e sostenitori che, pur con piccoli contributi, consentono la realizzazione di un evento così importante.
 
Obiettivi del Cagliari Festival Scienza sono la promozione e la divulgazione della scienza in tutte le forme e i linguaggi possibili. L’associazione Scienza Società Scienza, promotrice del Festival, vuole con questo evento, far dialogare i giovani, i cittadini, il territorio, sia con la Comunità scientifica accreditata presso Atenei o centri di ricerca, sia con i numerosi ed entusiasti cultori di discipline scientifiche.
 
Tutte le informazioni sul programma del Cagliari Festival Scienza sono disponibili nei siti: www.scienzasocietascienza.eu e www.festivalscienzacagliari.it  dove è sfogliabile e scaricabile la brochure. Le prenotazioni per le varie attività, che sono gratuite, si possono effettuare fino al 5 novembre 2016. Ulteriori informazioni si possono richiedere agli indirizzi di posta elettronica: presidente@scienzasocietascienza.eu  e info@scienzasocietascienza.eu
 
Il Festival è anche su: Facebook sulla pagina Festival della Scienza Cagliari e su Twitter seguendo il profilo @Festivalscienza e Instagram festivalscienzacagliari. Hasthag della manifestazione #cagliariscienza16
 
 

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