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Unione europea, così si evolve il mercato del credito

Dipartimento di scienze economiche e aziendali, sotto la lente di ingrandimento dei ricercatori la tutela del risparmio
21 settembre 2016


 
Sergio Nuvoli
 
Cagliari, 23 settembre 2016 - Il risparmio dei sardi ha ripreso a crescere, anche se in misura modesta, ma in Sardegna ai depositi tradizionali si preferisce l’investimento in fondi comuni. Allo stesso tempo per effetto delle nuove norme anche le banche a vocazione regionale si comportano come i grandi istituti di credito, allontanandosi dal solco tradizionale di vicinanza alle piccole imprese.
 
Sono solo alcuni degli spunti emersi questa mattina, nella prima parte del workshop su “Unione europea e tutela del risparmio”, in corso al dipartimento di Scienze economiche e aziendali. La giornata è organizzata nell’ambito delle attività del progetto di ricerca “Crisi finanziaria ed effetti sulla quantità e qualità del credito. Implicazioni di policy” – finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (Legge Regionale 7/2007) – dal responsabile scientifico del progetto prof.ssa Stefania Rossi e dal prof. Roberto Malavasi: finora nell’ambito del progetto sono stati realizzati cinque congressi internazionali e avviate numerose collaborazioni scientifiche tra centri di ricerca e atenei. Economisti, funzionari di banche e docenti universitari si sono ritrovati questa mattina a discutere nei locali della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’Università di Cagliari.
 
“Serve maggiore coraggio da parte di chi amministra le istituzioni bancarie – ha detto il Prorettore alla Ricerca, Micaela Morelli, portando i saluti dell’Ateneo all’iniziativa – per rinsaldare il rapporto tra banche e ricerca. E’ un invito ad una maggiore e più intensa collaborazione tra mondi che non sempre hanno dialogato con lo stesso linguaggio, ma assolutamente necessaria per la crescita della nostra società”.
 
“La crisi del 2007 – ha spiegato in apertura dei lavori la prof.ssa Rossi - ha mostrato la necessità di armonizzare nell’area euro la normativa e la vigilanza sulle attività bancarie: quello del salvataggio delle banche attraverso l’intervento dei clienti è un tema rilevante anche per la Sardegna”. Il saldo positivo del 3,5% nelle percentuali del risparmio riguarda soprattutto le imprese: “Dal punto di vista della quantità – ha commentato il prof. Roberto Malavasi, ordinario di Tecnica bancaria – il risparmio delle famiglie è fermo. Cresce invece quello delle imprese, che invece di investire mantengono liquidità nei loro portafogli. Tutti cercano di difendersi da una congiuntura negativa che pare non finire mai: registriamo l’evoluzione del risparmiatore medio che, abbandonando le obbligazioni, per diversificare gli investimenti punta anche sui fondi comuni, purtroppo non sempre gestiti in modo professionale”.
 
Riferendosi ai piccoli istituti di credito sardi, Malavasi ha aggiunto che “anche loro dovranno fare presto riferimento ad aggregazioni, o quanto meno fare rete, sfruttando un meccanismo che funziona molto bene in Germania. Il dubbio viene sulla fretta del sistema italiano di riaggregare le banche: forse un eccesso di zelo da parte del nostro legislatore. Creare un’unica strada, senza tener conto delle differenze tra istituti, trattando in modo uguale banche diverse, può far male al sistema nel suo complesso”.
 
I lavori proseguono nel pomeriggio.
 
 
 

 


 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

               


 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DI SABATO 24 SETTEMBRE 2016
Borsa (Pagina 21 - Edizione CA)
Crisi, banche e risparmio
A Cagliari esperti a confronto sulle difficoltà del credito
L'analisi dei rischi in un progetto di ricerca finanziato con la legge regionale 7
 
Per le piccole e medie imprese le maglie del credito concesso dalle banche sono sempre più strette. Le famiglie, allo stesso tempo, si ritrovano a fare i conti con le conseguenze legate alla nuova normativa sui risparmi. La diversità tra grandi e piccoli istituti di credito si sta riducendo. Anche quelli caratterizzati da una dimensione regionale, si stanno orientando verso comportamenti di gestione molto simili a quelli attuati delle banche più grandi. Dopo una lieve flessione registrata a ridosso della crisi del debito sovrano, il risparmio finanziario in Sardegna ha avuto un incremento del 3,5% su base annua.
I temi della tutela del risparmio e dell'unione bancaria europea sono stati al centro di un convegno che si è svolto ieri a Cagliari, nell'aula magna del dipartimento di Scienze economiche e aziendali, a cui hanno partecipato esponenti del mondo accademico e rappresentanti della Banca centrale europea e della Banca d'Italia. L'iniziativa è stata promossa nell'ambito delle attività del progetto di ricerca “Crisi finanziaria ed effetti sulla quantità e qualità del credito. Implicazioni di policy”, finanziato dalla Regione con la legge regionale 7 del 2007, e coordinata dal responsabile scientifico del progetto, Stefania Rossi, e da Roberto Malavasi, docente di Tecnica bancaria della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell'Università di Cagliari.
«Il punto è che le norme e i regolamenti impongono dei livelli di vigilanza elevati che, come nel caso delle banche cooperative, costringono le stesse a fondersi e ad aggregarsi. Il rischio», ha chiarito Malavasi, «è che questi istituti di credito, nati con funzione di vicinanza con le piccole imprese, assumano sempre di più i connotati tipici delle grandi banche. Questo significa, in sostanza, un'erogazione minore del credito e una maggiore attività di portafoglio, come titoli e trasferimento ad altre banche tramite canale interbancario. Per i titolari di piccole aziende, questo fattore potrebbe rappresentare un problema aggiuntivo».
La raccolta e i depositi crescono più per i depositi delle imprese che non fanno investimenti e che tengono in forma liquida buona parte delle loro disponibilità. Dall'altro lato, invece, «le famiglie sono abbastanza ferme come quantità di risparmio canalizzato verso il sistema bancario. Il risparmiatore», ha concluso Malavasi, «si sta sempre più orientando verso fondi comuni di investimento. Questo è un processo che permette una minore raccolta alle banche, che complessivamente concederanno meno credito alle imprese di piccole dimensioni».
Eleonora Bullegas


 

Cagliari, 21 settembre 2016 (sn) - Venerdì 23 settembre, a partire dalle ore 10:15 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali in Viale Sant’Ignazio 74, si terrà un incontro di livello internazionale con ospiti della Banca Centrale Europea, della Banca d’Italia, e di prestigiose Università estere e italiane, per discutere dell’Unione Bancaria Europea e della tutela del risparmio.
 
Particolare rilevanza verrà data al cosiddetto “bail-in”,  ossia il salvataggio interno delle banche, che prevede la partecipazione di creditori e depositanti in caso di dissesto di un intermediario bancario, in vigore dal 1 gennaio 2016 nell’Unione europea.
 
Nello specifico, si discuterà dell’incidenza della nuova normativa (attuale e futura) sugli andamenti dei prezzi delle azioni e delle obbligazioni emesse dalle banche e come, di conseguenza, ciò impatti sui comportamenti e le scelte di risparmio di famiglie e imprese. L’argomento risulta di notevole interesse soprattutto in considerazione del fatto che - dopo una lieve flessione registrata a ridosso della crisi del debito sovrano - il risparmio finanziario in Sardegna è tornato a crescere del 3,5% su base annua.
 
La giornata è organizzata nell’ambito delle attività del progetto di ricerca “Crisi finanziaria ed effetti sulla quantità e qualità del credito. Implicazioni di policy” – finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (Legge Regionale 7/2007) – dal Responsabile Scientifico del progetto Prof.ssa Stefania Rossi e dal Prof. Roberto Malavasi.
 

 


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Cagliari, 15 settembre 2016 – Si terrà venerdì 23 settembre dalle 10.15 alle 18 nell’Aula magna di viale Sant’Ignazio 74 il workshop “European Banking Union and Financial Distress” organizzato dal Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali. 

L’iniziativa riunisce economisti della Banca Centrale Europea, della Banca d’Italia e colleghi di università inglesi e italiane per discutere il rilevante tema dell’Unione bancaria europea e la tutela del risparmio.
 
Il Convegno è finanziato con i fondi del progetto di ricerca “The Global Financial crisis and the credit crunch – Policy implications”, Legge Regionale 2007, N. 7 [CRP-59890, anno 2012] della Regione Autonoma della Sardegna.
 
 
 

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