Cagliari, 3 agosto 2016
Mario Frongia

 

TRA RICERCA E PRATICA. Una particolare attenzione alle risposte e alle sollecitazioni psicofisiche e agonistiche, senza scordare postura e fasce muscolari messe in gioco da chi pratica la vela. Si è chiuso nei giorni scorsi il corso di sedici ore (quattro di teoria, dodici di pratica) alla base della innovativa e pratica convenzione firmata da Andrea Loviselli (responsabile corso di laurea in Scienze motorie e sportive, facoltà di medicina dell’ateneo del capoluogo) e il Windsurfing Club Cagliari. Alla base del progetto un’ampia panoramica “dell’andar per mare con una specifica attinenza ai risvolti fisici della pratica velica. Cinquanta studenti del secondo anno hanno usufruito dell’accordo” dice il professor Loviselli. Le lezioni su barche e surf sono state tenute dal tutor Piero Gessa. Di fatto, strambate e spinnaker fanno capolino all’università. Prima i manuali, a seguire gli insegnamenti specifici e l’esperienza a bordo.

 
ESPERIENZE DIRETTE. “Gli studenti non devono diventare provetti surfisti, ma devono apprendere come comportarsi in mare ed eventualmente insegnare i primi rudimenti attraverso la loro esperienza diretta e consapevole”. Per Andrea Loviselli, responsabile del progetto, un percorso che “si incastona in un momento molto fertile per Cagliari e la sua vocazione velica. La scelta del capoluogo come sede delle regate per le Olimpiadi 2024, nel caso dell’assegnazione dei Giochi all’Italia, apre scenari importanti per i nostri studenti e stimola a un sempre maggior impegno per la formazione di professionisti del settore”.

 
CONI, FEDERVELA, ATENEO. Lanciato il seme, si procede. A settembre l’iniziativa riparte. Ma non solo. Due degli allievi iscritti al primo step, potranno frequentare il prossimo corso annuale di Aiuto istruttore usufruendo dell’accordo con la Federazione della vela e il Coni. Intanto, l’Università e il corso in Scienze motorie replicano l’esperimento con i nuovi studenti del secondo anno accademico.