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Horizon2020, nasce un ponte con Kenya, Etiopia e Tanzania

Il dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche guida un network di centri di ricerca, ONG e aziende. FOTO, VIDEO E SERVIZIO NEI TG
20 luglio 2016

Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA

Cagliari, 20 luglio 2016 - Sono arrivati dal Kenya, dall’Etiopia e dalla Tanzania per discutere con i ricercatori dell’Università di Cagliari le modalità per realizzare un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree interessate dalla contaminazione del fluoro. Ma al coordinatore del progetto internazionale FLOWERED, il prof. Giorgio Ghiglieri, interessa anche “fornire formazione di alto livello per garantire autonomia alle popolazioni interessate dalla realizzazione delle opere”.
 
Il prof. Ghiglieri presenta il progetto FLOWERED, a destra l’intervento del prof. Raffo ai lavori di questa mattina
 
A spiegare quanto la contaminazione da fluoro sia un problema dalle terribili conseguenze sulla salute ci ha pensato – tra gli altri – Enos Wambu, della University of Eldoret: l’ateneo keniota è coinvolto, come gli altri partner, in un programma che l’Unione europea ha deciso di sostenere con tre milioni di euro attraverso Horizon2020. Prima di lui Revocatus Machunda, della Nelson mandela-AIST (Tanzania) aveva illustrato le caratteristiche della ricerca sul tema nel suo Paese. “E’ un’altra iniziativa di successo – ha spiegato il prof. Luigi Raffo, delegato Europa del Rettore – Tra il 2007 e il 2013 la programmazione europea ha finanziato 36 progetti in cui è coinvolta UniCa, sei dei quali come coordinatore. Nei primi due anni di Horizon2020 sono già stati approvati 7 progetti che ci vedono coinvolti, di cui due con il nostro Ateneo a coordinare le attività”. Il totale dei finanziamenti ottenuti supera i 10 milioni di euro: cifre che mostrano la qualità della ricerca dell’Università di Cagliari, apprezzata dall’Unione europea: a testimoniarlo, questa mattina, c’era Keti Medarova-Bergstrom, EU Project adviser Eco-innovation.
 
IL SERVIZIO DI VALERIA PAPITTO NEL TGR SARDEGNA RAI DEL 20 LUGLIO 2016
 
Con il coordinamento del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, lavorano il Nucleo Ricerca sulla Desertificazione – NRD dell’Università di Sassari, il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, il Departament de Cristallografia, Mineralogia i Dipòsits Minerals, Facultat de Geologia (Universitat de Barcelona – Spagna), l’Institute of Biological Environmental and Rural Sciences (University of Aberystwyth (IBERS-AU) - United Kingdom, il College of natural Sciences University of Addis Ababa (AAU) – Ethiopia, il Department of Chemistry and Biochemistry, School of Science, University of Eldoret (UOE) – Kenya, il Nelson Mandela African Institution of Science and Technology (NM-AIST)-Tanzania, Oikos East Africa (OEA) – Tanzania, Observatoire du Sahara et du Sahel (OSS) (International, Intergovernmental Organization operating in Africa’s Sahara-Sahel Region)- Tunisia, Hydro Technical Engineering S.r.l. (HTE)- Italy, Planetek Italia S.r.l. – Italy, D D’Enginy Biorem S.L.- Spain, Geomatrix PLC- Ethiopia.
 
Dopo i saluti del direttore del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, Maura Monduzzi, e del coordinatore del corso di laurea in Scienze e tecnologie geologiche, Rosa Cidu, spazio al kick off di un progetto seguito con entusiasmo e curiosità. Nella mattinata nei locali di via Trentino si è discusso ad alto livello: 14 i partner coinvolti (comprese ONG e aziende), provenienti da tre Paesi europei e quattro africani. Di valore anche il ricordo – da parte del prof. Antonio Vernier – del prof. Roberto Valera, pioniere della cooperazione internazionale, specie con alcuni Paesi dell’Africa coinvolti nel progetto.

 

 


 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

               


Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA

Cagliari, 13 luglio 2016 - Un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro: è quanto si propone di realizzare il gruppo di ricerca internazionale coordinato dal prof. Giorgio Ghiglieri, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari. Il team ha centrato un importante risultato: il progetto FLOWERED ("de-FLuoridation technologies for improving quality Of WatER and agro-animal products along the East african rift valley in the context of aDaptation to climate change") è stato infatti finanziato nell’ambito del Programma “H2020 WATER- 5c-2015” – il finanziamento sfiora i tre milioni di euro (più di 500mila destinati all’Università di Cagliari) - e partirà ufficialmente mercoledì 20 luglio in occasione del “kick off meeting” organizzato in città nei locali del Dipartimento.
 
Sono tre i Paesi europei coinvolti e quattro quelli africani. Il gruppo di ricerca internazionale è composto da 14 partner provenienti dal mondo accademico, da organizzazioni non governative (ONG) e da piccole e medie imprese: con il coordinamento del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, lavorano il Nucleo Ricerca sulla Desertificazione – NRD dell’Università di Sassari, il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, il Departament de Cristallografia, Mineralogia i Dipòsits Minerals, Facultat de Geologia (Universitat de Barcelona – Spagna), l’Institute of Biological Environmental and Rural Sciences (University of Aberystwyth (IBERS-AU) - United Kingdom, il College of natural Sciences University of Addis Ababa (AAU) – Ethiopia, il Department of Chemistry and Biochemistry, School of Science, University of Eldoret (UOE) – Kenya, il Nelson Mandela African Institution of Science and Technology (NM-AIST)-Tanzania, Oikos East Africa (OEA) – Tanzania, Observatoire du Sahara et du Sahel (OSS) (International, Intergovernmental Organization operating in Africa’s Sahara-Sahel Region)- Tunisia, Hydro Technical Engineering S.r.l. (HTE)- Italy, Planetek Italia S.r.l. – Italy, D D’Enginy Biorem S.L.- Spain, Geomatrix PLC- Ethiopia.
 
Per l’Università di Cagliari sono coinvolti, oltre al prof. Ghiglieri i referenti scientifici nei temi dell’Idrogeologia e Idrogeochimica (prof. Rosa Cidu, prof. Franco Frau, dott.ssa Stefania Da Pelo), della geologia (prof. Antonio Funedda), della Geomatica e Telerilevamento (dott.ssa Maria Teresa Melis) e della Geofisica (Prof. Roberto Balia).
 
Il progetto - attraverso lo studio del complesso sistema idrogeologico del Rift africano e l’applicazione di nuove tecnologie - proporrà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro. Il sistema di gestione verrà condiviso a livello locale proponendo soluzioni tecnologiche e di gestione eco e socio-compatibili.
 
Più nel dettaglio, il sistema di gestione integrata delle acque prevede lo sviluppo di tecnologie innovative applicabili alla scala del villaggio rurale per la defluorizzazione delle acque e l’applicazione di pratiche sostenibili innovative in agricoltura. Si tratta di pratiche che hanno lo scopo di mitigare l’impatto della contaminazione del fluoro nelle acque e nei suoli e consentire la produzione di specie foraggere selezionate per l’alimentazione degli animali da latte. Lo sviluppo di un sistema innovativo e condiviso di gestione dei dati geologico-ambientali supporterà l’attuazione del sistema di gestione integrato, sostenibile e partecipato.
 
il logo del progetto è realizzato da Stefano Asili
 
 

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RASSEGNA STAMPA (cliccando sul titolo si viene reindirizzati al sito con la notizia, ove disponibile)

 

 
L’UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA DI VENERDI' 22 LUGLIO 2016
Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
“Flowered”
 
Si chiama “Flowered”, è finanziato dall'Europa con tre milioni ed è il progetto che porterà l'Università di Cagliari a collaborare con Kenya, Etiopia e Tanzania per realizzare un sistema integrato della gestione dell'acqua e contrastare l'inquinamento da fluoro.
È di ieri l'incontro fra i rappresentanti degli atenei dei tre Paesi africani e quelli dell'Università cagliaritana. Oltre alla gestione dell'acqua per uso potabile, agricolo e zootecnico in tre aree interessate dalla contaminazione, al coordinatore del progetto internazionale, il professor Giorgio Ghiglieri, interessa «fornire formazione di alto livello per garantire autonomia alle popolazioni interessate dalla realizzazione delle opere».
«È un'altra iniziativa di successo - ha spiegato il professor Luigi Raffo, delegato Europa dell'ateneo - Tra il 2007 e il 2013 la programmazione europea ha finanziato 36 progetti in cui è coinvolta l'Università di Cagliari, in 6 dei quali come coordinatore. Nei primi due anni di Horizon2020 sono già stati approvati 7 progetti che ci vedono coinvolti, di cui due con il nostro ateneo a coordinare le attività». Il totale dei finanziamenti ottenuti supera i 10 milioni di euro.
Enos Wambu, ricercatore dell'Università keniota di Eldoret e autore di pubblicazioni sull'inquinamento da fluoro, ha speigato ieri mattina le terribili conseguenze della contaminazione sulla salute della popolazione.

 

 


 

ANSA
Università: ponte Sardegna-Africa contro acqua contaminata
Docenti Kenya, Tanzania ed Etiopia ospiti a Cagliari
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 20 LUG - Dal Kenya, dall’Etiopia e dalla Tanzania alla Sardegna per discutere con i ricercatori dell’Università di Cagliari come realizzare un sistema di gestione integrata dell’acqua in tre aree interessate da un problema: la contaminazione del fluoro. Un pericolo per la salute. Lo ha ribadito Enos Wambu, della University of Eldoret: l’ateneo keniota è coinvolto, come gli altri partner, in un programma che l’Unione europea ha deciso di sostenere con tre milioni di euro attraverso Horizon2020. Prima di lui Revocatus Machunda, della Nelson Mandela-AIST (Tanzania), aveva illustrato le caratteristiche della ricerca sul tema nel suo Paese. "E’ un’altra iniziativa di successo - sottolinea Luigi Raffo, delegato Europa della rettora dell’Ateneo di Cagliari, Maria Del Zompo - Tra il 2007 e il 2013 la programmazione europea ha finanziato 36 progetti in cui è coinvolta UniCa, sei dei quali come coordinatore. Nei primi due anni di Horizon2020 sono già stati approvati sette progetti che ci vedono coinvolti, di cui due con il nostro Ateneo a coordinare le attività". Il totale dei finanziamenti ottenuti supera i 10 milioni di euro: cifre che mostrano la qualità della ricerca dell’Università del capoluogo sardo, apprezzata dall’Unione europea. A testimoniarlo Keti Medarova-Bergstrom, Eu Project adviser Eco-innovation. Ma al coordinatore del progetto internazionale Flowered, Giorgio Ghiglieri, interessa anche "fornire formazione di alto livello per garantire autonomia alle popolazioni interessate dalla realizzazione delle opere". Dopo i saluti del direttore del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, Maura Monduzzi, e del coordinatore del corso di laurea in Scienze e tecnologie geologiche, Rosa Cidu, spazio al kick off di un progetto seguito con entusiasmo e curiosità. Nei locali di via Trentino si è discusso ad alto livello: 14 i partner coinvolti, comprese Ong e aziende, provenienti da tre Paesi europei e quattro africani. (ANSA).
 
ANSA.IT
 
Dal Kenya, dall’Etiopia e dalla Tanzania alla Sardegna per discutere con i ricercatori dell’Università di Cagliari come realizzare un sistema di gestione integrata dell’acqua in tre aree interessate da un problema: la contaminazione del fluoro. Un pericolo per la salute. Lo ha ribadito Enos Wambu, della University of Eldoret: l’ateneo keniota è coinvolto, come gli altri partner, in un programma che l’Unione europea ha deciso di sostenere con tre milioni di euro attraverso Horizon2020.
Prima di lui Revocatus Machunda, della Nelson Mandela-AIST (Tanzania), aveva illustrato le caratteristiche della ricerca sul tema nel suo Paese. "E’ un’altra iniziativa di successo - sottolinea Luigi Raffo, delegato Europa della rettora dell’Ateneo di Cagliari, Maria Del Zompo - Tra il 2007 e il 2013 la programmazione europea ha finanziato 36 progetti in cui è coinvolta UniCa, sei dei quali come coordinatore. Nei primi due anni di Horizon2020 sono già stati approvati sette progetti che ci vedono coinvolti, di cui due con il nostro Ateneo a coordinare le attività".
Il totale dei finanziamenti ottenuti supera i 10 milioni di euro: cifre che mostrano la qualità della ricerca dell’Università del capoluogo sardo, apprezzata dall’Unione europea. A testimoniarlo Keti Medarova-Bergstrom, Eu Project adviser Eco-innovation. Ma al coordinatore del progetto internazionale Flowered, Giorgio Ghiglieri, interessa anche "fornire formazione di alto livello per garantire autonomia alle popolazioni interessate dalla realizzazione delle opere".
Dopo i saluti del direttore del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, Maura Monduzzi, e del coordinatore del corso di laurea in Scienze e tecnologie geologiche, Rosa Cidu, spazio al kick off di un progetto seguito con entusiasmo e curiosità. Nei locali di via Trentino si è discusso ad alto livello: 14 i partner coinvolti, comprese Ong e aziende, provenienti da tre Paesi europei e quattro africani.
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di mercoledì 20 luglio 2016 Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
DIPARTIMENTO DI SCIENZE
Si terrà oggi, al Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche (via Trentino), alle 9, il seminario di avvio del progetto finanziato dall’Ue che realizzerà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche in Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro.
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Dal Kenya, dall’Etiopia e dalla Tanzania alla Sardegna per discutere con i ricercatori dell’Università di Cagliari come realizzare un sistema di gestione integrata dell’acqua in tre aree interessate da un problema: la contaminazione del fluoro. Un pericolo per la salute.
Lo ha ribadito Enos Wambu, della University of Eldoret: l’ateneo keniota è coinvolto, come gli altri partner, in un programma che l’Unione europea ha deciso di sostenere con tre milioni di euro attraverso Horizon2020. Prima di lui Revocatus Machunda, della Nelson Mandela-AIST (Tanzania), aveva illustrato le caratteristiche della ricerca sul tema nel suo Paese.
"E’ un’altra iniziativa di successo - sottolinea Luigi Raffo, delegato Europa della rettora dell’Ateneo di Cagliari, Maria Del Zompo - Tra il 2007 e il 2013 la programmazione europea ha finanziato 36 progetti in cui è coinvolta UniCa, sei dei quali come coordinatore. Nei primi due anni di Horizon2020 sono già stati approvati sette progetti che ci vedono coinvolti, di cui due con il nostro Ateneo a coordinare le attività".
Il totale dei finanziamenti ottenuti supera i 10 milioni di euro: cifre che mostrano la qualità della ricerca dell’Università del capoluogo sardo, apprezzata dall’Unione europea. A testimoniarlo Keti Medarova-Bergstrom, Eu Project adviser Eco-innovation. Ma al coordinatore del progetto internazionale Flowered, Giorgio Ghiglieri, interessa anche "fornire formazione di alto livello per garantire autonomia alle popolazioni interessate dalla realizzazione delle opere". Dopo i saluti del direttore del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, Maura Monduzzi, e del coordinatore del corso di laurea in Scienze e tecnologie geologiche, Rosa Cidu, spazio al kick off di un progetto seguito con entusiasmo e curiosità. Nei locali di via Trentino si è discusso ad alto livello: 14 i partner coinvolti, comprese Ong e aziende, provenienti da tre Paesi europei e quattro africani.
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 20/07/2016 12:51
 
Sono arrivati dal Kenya, dall’Etiopia e dalla Tanzania per discutere con i ricercatori dell’Università di Cagliari le modalità per realizzare un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree interessate dalla contaminazione del fluoro. Ma al coordinatore del progetto internazionale FLOWERED, il prof. Giorgio Ghiglieri, interessa anche “fornire formazione di alto livello per garantire autonomia alle popolazioni interessate dalla realizzazione delle opere”.
A spiegare quanto la contaminazione da fluoro sia un problema dalle terribili conseguenze sulla salute ci ha pensato questa mattina – tra gli altri – Enos Wambu, della University of Eldoret: l’ateneo keniota è coinvolto, come gli altri partner, in un programma che l’Unione europea ha deciso di sostenere con tre milioni di euro attraverso Horizon2020. Prima di lui Revocatus Machunda, della Nelson mandela-AIST (Tanzania) aveva illustrato le caratteristiche della ricerca sul tema nel suo Paese. “E’ un’altra iniziativa di successo – ha spiegato il prof. Luigi Raffo, delegato Europa del Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo – Tra il 2007 e il 2013 la programmazione europea ha finanziato 36 progetti in cui è coinvolta UniCa, sei dei quali come coordinatore. Nei primi due anni di Horizon2020 sono già stati approvati 7 progetti che ci vedono coinvolti, di cui due con il nostro Ateneo a coordinare le attività”. Il totale dei finanziamenti ottenuti supera i 10 milioni di euro: cifre che mostrano la qualità della ricerca dell’Università di Cagliari, apprezzata dall’Unione europea. A testimoniarlo, questa mattina, c’era Keti Medarova-Bergstrom, EU Project adviser Eco-innovation.
Con il coordinamento del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, lavorano il Nucleo Ricerca sulla Desertificazione – NRD dell’Università di Sassari, il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, il Departament de Cristallografia, Mineralogia i Dipòsits Minerals, Facultat de Geologia (Universitat de Barcelona – Spagna), l’Institute of Biological Environmental and Rural Sciences (University of Aberystwyth (IBERS-AU) - United Kingdom, il College of natural Sciences University of Addis Ababa (AAU) – Ethiopia, il Department of Chemistry and Biochemistry, School of Science, University of Eldoret (UOE) – Kenya, il Nelson Mandela African Institution of Science and Technology (NM-AIST)-Tanzania, Oikos East Africa (OEA) – Tanzania, Observatoire du Sahara et du Sahel (OSS) (International, Intergovernmental Organization operating in Africa’s Sahara-Sahel Region)- Tunisia, Hydro Technical Engineering S.r.l. (HTE)- Italy, Planetek Italia S.r.l. – Italy, D D’Enginy Biorem S.L.- Spain, Geomatrix PLC- Ethiopia.
Dopo i saluti del direttore del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, Maura Monduzzi, e del coordinatore del corso di laurea in Scienze e tecnologie geologiche, Rosa Cidu, spazio al kick off di un progetto seguito con entusiasmo e curiosità. Nella mattinata nei locali di via Trentino si è discusso ad alto livello: 14 i partner coinvolti (comprese ONG e aziende), provenienti da tre Paesi europei e quattro africani. Di valore anche il ricordo – da parte del prof. Antonio Vernier – del prof. Roberto Valera, pioniere della cooperazione internazionale, specie con alcuni Paesi dell’Africa coinvolti nel progetto.

 


 

 
ANSA
Università Cagliari in Africa contro contaminazione fluoro
Progetto internazionale per "salvare" acque e terreni
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 13 LUG - Ricercatori dell’Università di Cagliari in Africa per contrastare la contaminazione del fluoro. Obiettivo: mitigare l’impatto nelle acque e nei suoli e consentire la produzione di specie foraggere selezionate per l’alimentazione degli animali da latte. Un progetto internazionale con tre paesi europei coinvolti e quattro africani. Le aree interessate sono in Etiopia, Kenia e Tanzania. Il gruppo di ricerca è coordinato da Giorgio Ghiglieri, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari. Il team ha centrato un importante risultato: il progetto Flowered (de-FLuoridation technologies for improving quality Of WatER and agro-animal products along the East african rift valley in the context of aDaptation to climate change) è stato infatti finanziato nell’ambito del Programma "H2020 Water- 5c-2015" - il finanziamento sfiora i tre milioni di euro (più di 500 mila destinati all’Università di Cagliari) - e partirà ufficialmente mercoledì 20 luglio in occasione del "kick off meeting" organizzato in città nei locali del Dipartimento. Per l’Università di Cagliari sono coinvolti, oltre a Ghiglieri, i referenti scientifici nei temi dell’Idrogeologia e Idrogeochimica (Rosa Cidu, Franco Frau, Stefania Da Pelo), della geologia (Antonio Funedda), della Geomatica e Telerilevamento (Maria Teresa Melis) e della Geofisica (Roberto Balia). Il progetto - attraverso lo studio del complesso sistema idrogeologico del Rift africano e l’applicazione di nuove tecnologie - proporrà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico. Tutto questo sarà condiviso a livello locale con la proposta di soluzioni tecnologiche e di gestione eco e socio-compatibili. (ANSA).
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Ricercatori dell’Università di Cagliari in Africa per contrastare la contaminazione del fluoro. Obiettivo: mitigare l’impatto nelle acque e nei suoli e consentire la produzione di specie foraggere selezionate per l’alimentazione degli animali da latte. Un progetto internazionale con tre paesi europei coinvolti e quattro africani. Le aree interessate sono in Etiopia, Kenia e Tanzania.
Il gruppo di ricerca è coordinato da Giorgio Ghiglieri, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari. Il team ha centrato un importante risultato: il progetto Flowered (de-FLuoridation technologies for improving quality Of WatER and agro-animal products along the East african rift valley in the context of aDaptation to climate change) è stato infatti finanziato nell’ambito del Programma "H2020 Water- 5c-2015" - il finanziamento sfiora i tre milioni di euro (più di 500 mila destinati all’Università di Cagliari) - e partirà ufficialmente mercoledì 20 luglio in occasione del "kick off meeting" organizzato in città nei locali del Dipartimento.
Per l’Università di Cagliari sono coinvolti, oltre a Ghiglieri, i referenti scientifici nei temi dell’Idrogeologia e Idrogeochimica (Rosa Cidu, Franco Frau, Stefania Da Pelo), della geologia (Antonio Funedda), della Geomatica e Telerilevamento (Maria Teresa Melis) e della Geofisica (Roberto Balia). Il progetto - attraverso lo studio del complesso sistema idrogeologico del Rift africano e l’applicazione di nuove tecnologie - proporrà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico. Tutto questo sarà condiviso a livello locale con la proposta di soluzioni tecnologiche e di gestione eco e socio-compatibili.
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - Un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro: è quanto si propone di realizzare il gruppo di ricerca internazionale coordinato da Giorgio Ghiglieri, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari. Il team ha centrato un importante risultato: il progetto Flowered è stato infatti finanziato nell’ambito del Programma "H2020 WATER- 5c-2015" – il finanziamento sfiora i tre milioni di euro (più di 500mila destinati all’Università di Cagliari) - e partirà ufficialmente mercoledì 20 luglio in occasione del "kick off meeting" organizzato in città nei locali del Dipartimento.
Il progetto - attraverso lo studio del complesso sistema idrogeologico del Rift africano e l’applicazione di nuove tecnologie - proporrà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro. Il sistema di gestione verrà condiviso a livello locale proponendo soluzioni tecnologiche e di gestione eco e socio-compatibili.
Più nel dettaglio, il sistema di gestione integrata delle acque prevede lo sviluppo di tecnologie innovative applicabili alla scala del villaggio rurale per la defluorizzazione delle acque e l’applicazione di pratiche sostenibili innovative in agricoltura. Si tratta di pratiche che hanno lo scopo di mitigare l’impatto della contaminazione del fluoro nelle acque e nei suoli e consentire la produzione di specie foraggere selezionate per l’alimentazione degli animali da latte. Lo sviluppo di un sistema innovativo e condiviso di gestione dei dati geologico-ambientali supporterà l’attuazione del sistema di gestione integrato, sostenibile e partecipato.
 

 
ASKANEWS.IT
 
Roma, 13 lug. (askanews) - Un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro: è quanto si propone di realizzare il gruppo di ricerca internazionale coordinato dal prof. Giorgio Ghiglieri, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari. Il team ha centrato un importante risultato: il progetto FLOWERED (de-FLuoridation technologies for improving quality Of WatER and agro-animal products along the East african rift valley in the context of aDaptation to climate change) è stato infatti finanziato nell’ambito del Programma "H2020 WATER- 5c-2015" - il finanziamento sfiora i tre milioni di euro (più di 500mila destinati all’Università di Cagliari) - e partirà ufficialmente mercoledì 20 luglio in occasione del "kick off meeting" organizzato in città nei locali del Dipartimento.
Sono tre i Paesi europei coinvolti e quattro quelli africani. Il gruppo di ricerca internazionale è composto da 14 partner provenienti dal mondo accademico, da organizzazioni non governative (ONG) e da piccole e medie imprese: con il coordinamento del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, lavorano il Nucleo Ricerca sulla Desertificazione - NRD dell’Università di Sassari, il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, il Departament de Cristallografia, Mineralogia i Dipòsits Minerals, Facultat de Geologia (Universitat de Barcelona - Spagna), l’Institute of Biological Environmental and Rural Sciences (University of Aberystwyth (IBERS-AU) - United Kingdom, il College of natural Sciences University of Addis Ababa (AAU) - Ethiopia, il Department of Chemistry and Biochemistry, School of Science, University of Eldoret (UOE) - Kenya, il Nelson Mandela African Institution of Science and Technology (NM-AIST)-Tanzania, Oikos East Africa (OEA) - Tanzania, Observatoire du Sahara et du Sahel (OSS) (International, Intergovernmental Organization operating in Africa’s Sahara-Sahel Region)- Tunisia, Hydro Technical Engineering S.r.l. (HTE)- Italy, Planetek Italia S.r.l. - Italy, D D’Enginy Biorem S.L.- Spain, Geomatrix PLC- Ethiopia.
Per l’Università di Cagliari sono coinvolti, oltre al prof. Ghiglieri i referenti scientifici nei temi dell’Idrogeologia e Idrogeochimica (prof. Rosa Cidu, prof. Franco Frau, dott.ssa Stefania Da Pelo), della geologia (prof. Antonio Funedda), della Geomatica e Telerilevamento (dott.ssa Maria Teresa Melis) e della Geofisica (Prof. Roberto Balia). Il progetto - attraverso lo studio del complesso sistema idrogeologico del Rift africano e l’applicazione di nuove tecnologie - proporrà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro. Il sistema di gestione verrà condiviso a livello locale proponendo soluzioni tecnologiche e di gestione eco e socio-compatibili.
Più nel dettaglio, il sistema di gestione integrata delle acque prevede lo sviluppo di tecnologie innovative applicabili alla scala del villaggio rurale per la defluorizzazione delle acque e l’applicazione di pratiche sostenibili innovative in agricoltura. Si tratta di pratiche che hanno lo scopo di mitigare l’impatto della contaminazione del fluoro nelle acque e nei suoli e consentire la produzione di specie foraggere selezionate per l’alimentazione degli animali da latte. Lo sviluppo di un sistema innovativo e condiviso di gestione dei dati geologico-ambientali supporterà l’attuazione del sistema di gestione integrato, sostenibile e partecipato.
 

 
TRASFERIMENTOTECNOLOGICO.COM
Pubblicato il 13 luglio 2016 di trasferimentotec
 
I ricercatori dell’Università di Cagliari in africa per contrastare la contaminazione di fluoro nelle acque: il programma europeo horizon2020 finanzia con tre milioni di euro “flowered”, un progetto internazionale che coinvolge tre paesi europei e quattro africani – con Cagliari capofila – per la gestione integrata delle risorse idriche in Etiopia, Kenia E Tanzania.
Un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro: è quanto si propone di realizzare il gruppo di ricerca internazionale coordinato dal prof. Giorgio Ghiglieri, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari. Il team ha centrato un importante risultato: il progetto FLOWERED (de-FLuoridation technologies for improving quality Of WatER and agro-animal products along the East african rift valley in the context of aDaptation to climate change) è stato infatti finanziato nell’ambito del Programma “H2020 WATER- 5c-2015” – il finanziamento sfiora i tre milioni di euro (più di 500mila destinati all’Università di Cagliari) – e partirà ufficialmente mercoledì 20 luglio in occasione del “kick off meeting” organizzato in città nei locali del Dipartimento.
Sono tre i Paesi europei coinvolti e quattro quelli africani. Il gruppo di ricerca internazionale è composto da 14 partner provenienti dal mondo accademico, da organizzazioni non governative (ONG) e da piccole e medie imprese: con il coordinamento del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, lavorano il Nucleo Ricerca sulla Desertificazione – NRD dell’Università di Sassari, il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, il Departament de Cristallografia, Mineralogia i Dipòsits Minerals, Facultat de Geologia (Universitat de Barcelona – Spagna), l’Institute of Biological Environmental and Rural Sciences (University of Aberystwyth (IBERS-AU) – United Kingdom, il College of natural Sciences University of Addis Ababa (AAU) – Ethiopia, il Department of Chemistry and Biochemistry, School of Science, University of Eldoret (UOE) – Kenya, il Nelson Mandela African Institution of Science and Technology (NM-AIST)-Tanzania, Oikos East Africa (OEA) – Tanzania, Observatoire du Sahara et du Sahel (OSS) (International, Intergovernmental Organization operating in Africa’s Sahara-Sahel Region)- Tunisia, Hydro Technical Engineering S.r.l. (HTE)- Italy, Planetek Italia S.r.l. – Italy, D D’Enginy Biorem S.L.- Spain, Geomatrix PLC- Ethiopia.
Per l’Università di Cagliari sono coinvolti, oltre al prof. Ghiglieri i referenti scientifici nei temi dell’Idrogeologia e Idrogeochimica (prof. Rosa Cidu, prof. Franco Frau, dott.ssa Stefania Da Pelo), della geologia (prof. Antonio Funedda), della Geomatica e Telerilevamento (dott.ssa Maria Teresa Melis) e della Geofisica (Prof. Roberto Balia). Il progetto – attraverso lo studio del complesso sistema idrogeologico del Rift africano e l’applicazione di nuove tecnologie – proporrà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro. Il sistema di gestione verrà condiviso a livello locale proponendo soluzioni tecnologiche e di gestione eco e socio-compatibili.
Più nel dettaglio, il sistema di gestione integrata delle acque prevede lo sviluppo di tecnologie innovative applicabili alla scala del villaggio rurale per la defluorizzazione delle acque e l’applicazione di pratiche sostenibili innovative in agricoltura. Si tratta di pratiche che hanno lo scopo di mitigare l’impatto della contaminazione del fluoro nelle acque e nei suoli e consentire la produzione di specie foraggere selezionate per l’alimentazione degli animali da latte. Lo sviluppo di un sistema innovativo e condiviso di gestione dei dati geologico-ambientali supporterà l’attuazione del sistema di gestione integrato, sostenibile e partecipato.

 

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