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Arsenico, c’è una nuova nanotecnologia in grado di rimuoverlo

Ricercatori di UNICA con gli atenei di Calcutta, Milano, Roma Tre e il centro Elettra. Notizia nei titoli di testa del TGR RAI e sulla stampa
14 giugno 2016

Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA

Cagliari, 14 giugno 2016 - L’Università di Cagliari, con Giovanni De Giudici (nella foto a destra), docente di Mineralogia ambientale del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, in collaborazione con l’Università di Calcutta (India), l’Università di Milano e di Roma Tre, e il centro ricerche Elettra Spa Trieste, ha concluso e pubblicato una ricerca per mettere a punto una nuova nanotecnologia capace di rimuovere l’arsenico trivalente.
 
L’arsenico trivalente è una sostanza in grado di danneggiare il DNA ed è quindi considerato molto pericoloso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che lo ha ufficialmente classificato “cancerogeno per gli esseri umani”.  Si tratta di un inquinante che viene difficilmente rimosso dalle tecniche comuni per trattare le acque per uso potabile e risulta facilmente biodisponibile.
 
L’epidemia di arseniosi più vasta è stata registrata in Bangladesh dove circa 57 milioni di persone hanno bevuto per decenni acqua da pozzi con concentrazioni di arsenico sensibilmente al di sopra dei limiti consentiti, ma anche altre regioni dell’Asia e del Sud America sono interessate da una diffusa presenza nelle acque di arsenico trivalente. In Italia questo problema interessa il Lazio: in questo caso il problema consiste soprattutto nella necessità di rispettare gli standard di legge. In Sardegna, la mobilizzazione dell’arsenico trivalente può verificarsi in alcuni pozzi dove le rocce presentano un’anomalia di arsenico e le condizioni redox dell’acqua sono riducenti (anossiche).
 
IL SERVIZIO DI VALENTINA FENU NEL TGR RAI SARDEGNA DI MARTEDI’ 14 GIUGNO 2016
 
Nel dettaglio, la tecnica studiata dai ricercatori dell’Università di Cagliari prevede la precipitazione di un minerale di arsenico trivalente, la tooeleite [Fe6(AsO3)4(SO4)(OH)4•4H2O; d, h], che viene innescata ed accelerata dalla presenza di nanotubuli di solfuro di zinco. In questo modo, la concentrazione dell’arsenico trivalente nell’acqua viene abbattuta efficacemente.
 
La ricerca, pubblicata sulla rivista “Scientific Reports”, dimostra che questo pericoloso inquinante naturale può essere sottratto dalla soluzione e concentrato in grani di minerale di dimensioni micrometriche, aprendo una via innovativa per lo sviluppo di tecnologie di abbattimento dell’arsenico trivalente in acque per usi potabili domestici.
 
 
 

 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

               

 

RASSEGNA STAMPA


IL SERVIZIO DI VALENTINA FENU NEL TGR RAI SARDEGNA DI MARTEDI’ 14 GIUGNO 2016 


 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DI MERCOLEDI’ 15 GIUGNO 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Università, nuova tecnica
per eliminare l’arsenico trivalente
 
Una nuova nanotecnologia capace di rimuovere l’arsenico trivalente, sostanza in grado di danneggiare il Dna e considerata molto pericolosa dall’Organizzazione mondiale della sanità, è stata messa a punto da un team di ricercatori dell’Università di Cagliari in collaborazione con quelle di Calcutta, in India, di Milano e di Roma Tre, e con il centro ricerche Elettra spa di Trieste.
A guidare gli studiosi sardi il docente di Mineralogia ambientale Giovanni De Giudici, del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche.
L’arsenico trivalente è un inquinante che viene difficilmente rimosso dalle tecniche comuni per trattare le acque per uso potabile e risulta facilmente biodisponibile: l’epidemia di arseniosi più vasta è stata registrata in Bangladesh dove circa 57 milioni di persone hanno bevuto per decenni acqua da pozzi con concentrazioni di questa sostanza sensibilmente al di sopra dei limiti consentiti. In Italia questo problema interessa il Lazio. In Sardegna, la mobilizzazione dell’arsenico trivalente può verificarsi in alcuni pozzi dove le rocce presentano un’anomalia di arsenico e «le condizioni redox dell’acqua sono riducenti (anossiche)». Di recente, il Cnr ha lanciato l’allarme per alcune zone d’Italia fortemente contaminate dall’arsenico e in cui si sono registrati preoccupanti picchi di tumori nella popolazione.
La ricerca, pubblicata sulla rivista “Scientific Reports”, dimostra che questo pericoloso inquinante naturale può essere sottratto dalla soluzione e concentrato in grani di minerale di dimensioni micrometriche, aprendo una via innovativa per lo sviluppo di tecnologie di abbattimento nelle acque destinate a usi potabili domestici.
 

 


 
AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA
 
(AGI) - Cagliari, 14 giu. - Un ricercatore dell’universita’ di Cagliari ha pubblicato uno studio ricercatore per mettere a punto una nuova nanotecnologia capace di rimuovere l’arsenico trivalente, una sostanza in grado di danneggiare il Dna considerata molto pericolosa dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’, che l’ha ufficialmente classificata "cancerogeno per gli esseri umani". Si tratta di un inquinante che viene difficilmente rimosso dalle tecniche comuni per trattare le acque per uso potabile e risulta facilmente biodisponibile. La ricerca porta la firma del professor Giovanni De Giudici, docente di Mineralogia ambientale del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, che ha lavorato in collaborazione con le universita’ di Calcutta, Milano e Roma Tre, oltre che col centro ricerche Elettra Spa di Trieste. L’epidemia di arseniosi piu’ vasta e’ stata registrata in Bangladesh dove circa 57 milioni di persone hanno bevuto per decenni acqua da pozzi con concentrazioni di arsenico sensibilmente al di sopra dei limiti consentiti, ma anche altre regioni dell’Asia e del Sud America sono interessate da una diffusa presenza nelle acque di arsenico trivalente. In Italia e’ interessato il Lazio: in questo caso il problema consiste soprattutto nella necessita’ di rispettare gli standard di legge. In Sardegna, la mobilizzazione dell’arsenico trivalente puo’ verificarsi in alcuni pozzi dove le rocce presentano un’anomalia di arsenico e le condizioni redox dell’acqua sono riducenti (anossiche). Di recente, il CNR ha lanciato l’allarme per alcune zone d’Italia fortemente contaminate dall’arsenico e in cui si sono registrati preoccupanti picchi di tumori nella popolazione. Nel dettaglio, la tecnica studiata dai ricercatori dell’Universita’ di Cagliari prevede la precipitazione di un minerale di arsenico trivalente, la tooeleite [Fe6(AsO3)4(SO4)(OH)4?4H2O; d, h], che viene innescata ed accelerata dalla presenza di nanotubuli di solfuro di zinco. In questo modo, la concentrazione dell’arsenico trivalente nell’acqua viene abbattuta efficacemente. La ricerca, pubblicata sulla rivista "Scientific Reports", dimostra che questo pericoloso inquinante naturale puo’ essere sottratto dalla soluzione e concentrato in grani di minerale di dimensioni micrometriche, aprendo una via innovativa per lo sviluppo di tecnologie di abbattimento dell’arsenico trivalente in acque per usi potabili domestici. (AGI)
 

 
ANSA
Nuovi studi per rimuovere arsenico trivalente
Collaborazione tra Università Cagliari, Calcutta, Milano e Roma
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 14 GIU - Nuove tecnologie per rimuovere l’arsenico trivalente, ufficialmente classificato come cancerogeno per gli esseri umani. Il passo avanti - una ricerca conclusa e pubblicata - è opera dell’Università di Cagliari, con Giovanni De Giudici, docente di Mineralogia ambientale del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, in collaborazione con l’Università di Calcutta (Bangladesh, India), l’Università di Milano e di Roma Tre, e il centro ricerche Elettra Spa di Trieste.
L’epidemia di arseniosi più vasta è stata registrata in Bangladesh dove circa 57 milioni di persone hanno bevuto per decenni acqua da pozzi con concentrazioni di arsenico sensibilmente al di sopra dei limiti consentiti. Ma anche altre regioni dell’Asia e del Sud America sono interessate da una diffusa presenza nelle acque di arsenico trivalente. In Italia questo problema interessa il Lazio: in questo caso il problema consiste soprattutto nella necessità di rispettare gli standard di legge. In Sardegna, la mobilizzazione dell’arsenico trivalente può verificarsi in alcuni pozzi dove le rocce- spiegano gli esperti- presentano un’anomalia di arsenico e le condizioni redox dell’acqua sono riducenti (anossiche).
Di recente, il CNR ha lanciato l’allarme per alcune zone d’Italia fortemente contaminate dall’arsenico e in cui si sono registrati preoccupanti picchi di tumori nella popolazione.
La ricerca, pubblicata sulla rivista "Scientific Reports", dimostra che questo pericoloso inquinante naturale può essere sottratto dalla soluzione e concentrato in grani di minerale di dimensioni micrometriche, aprendo una via innovativa per lo sviluppo di tecnologie di abbattimento dell’arsenico trivalente in acque per usi potabili domestici. (ANSA).
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - L’Università di Cagliari, con Giovanni De Giudici, docente di Mineralogia ambientale del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, in collaborazione con l’Università di Calcutta (Bangladesh, India), l’Università di Milano e di Roma Tre, e il centro ricerche Elettra Spa di Trieste, ha concluso e pubblicato una ricerca per mettere a punto una nuova nanotecnologia capace di rimuovere l’arsenico trivalente.
L’arsenico trivalente è una sostanza in grado di danneggiare il Dna ed è quindi considerato molto pericoloso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che lo ha ufficialmente classificato "cancerogeno per gli esseri umani". Si tratta di un inquinante che viene difficilmente rimosso dalle tecniche comuni per trattare le acque per uso potabile e risulta facilmente biodisponibile.
L’epidemia di arseniosi più vasta è stata registrata in Bangladesh dove circa 57 milioni di persone hanno bevuto per decenni acqua da pozzi con concentrazioni di arsenico sensibilmente al di sopra dei limiti consentiti, ma anche altre regioni dell’Asia e del Sud America sono interessate da una diffusa presenza nelle acque di arsenico trivalente. In Italia questo problema interessa il Lazio: in questo caso il problema consiste soprattutto nella necessità di rispettare gli standard di legge. In Sardegna, la mobilizzazione dell’arsenico trivalente può verificarsi in alcuni pozzi dove le rocce presentano un’anomalia di arsenico e le condizioni redox dell’acqua sono riducenti (anossiche). Di recente, il Cnr ha lanciato l’allarme per alcune zone d’Italia fortemente contaminate dall’arsenico e in cui si sono registrati preoccupanti picchi di tumori nella popolazione.
La ricerca, pubblicata sulla rivista "Scientific Reports", dimostra che questo pericoloso inquinante naturale può essere sottratto dalla soluzione e concentrato in grani di minerale di dimensioni micrometriche, aprendo una via innovativa per lo sviluppo di tecnologie di abbattimento dell’arsenico trivalente in acque per usi potabili domestici.
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 14/06/2016 10:29
 
L’Università di Cagliari, con Giovanni De Giudici, docente di Mineralogia ambientale del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, in collaborazione con l’Università di Calcutta (Bangladesh, India), l’Università di Milano e di Roma Tre, e il centro ricerche Elettra Spa di Trieste, ha concluso e pubblicato una ricerca per mettere a punto una nuova nanotecnologia capace di rimuovere l’arsenico trivalente.
L’arsenico trivalente è una sostanza in grado di danneggiare il DNA ed è quindi considerato molto pericoloso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che lo ha ufficialmente classificato “cancerogeno per gli esseri umani”. Si tratta di un inquinante che viene difficilmente rimosso dalle tecniche comuni per trattare le acque per uso potabile e risulta facilmente biodisponibile.
L’epidemia di arseniosi più vasta è stata registrata in Bangladesh dove circa 57 milioni di persone hanno bevuto per decenni acqua da pozzi con concentrazioni di arsenico sensibilmente al di sopra dei limiti consentiti, ma anche altre regioni dell’Asia e del Sud America sono interessate da una diffusa presenza nelle acque di arsenico trivalente. In Italia questo problema interessa il Lazio: in questo caso il problema consiste soprattutto nella necessità di rispettare gli standard di legge. In Sardegna, la mobilizzazione dell’arsenico trivalente può verificarsi in alcuni pozzi dove le rocce presentano un’anomalia di arsenico e le condizioni redox dell’acqua sono riducenti (anossiche). Di recente, il CNR ha lanciato l’allarme per alcune zone d’Italia fortemente contaminate dall’arsenico e in cui si sono registrati preoccupanti picchi di tumori nella popolazione.
Nel dettaglio, la tecnica studiata dai ricercatori dell’Università di Cagliari prevede la precipitazione di un minerale di arsenico trivalente, la tooeleite [Fe6(AsO3)4(SO4)(OH)4•4H2O; d, h], che viene innescata ed accelerata dalla presenza di nanotubuli di solfuro di zinco. In questo modo, la concentrazione dell’arsenico trivalente nell’acqua viene abbattuta efficacemente.
La ricerca, pubblicata sulla rivista “Scientific Reports”, dimostra che questo pericoloso inquinante naturale può essere sottratto dalla soluzione e concentrato in grani di minerale di dimensioni micrometriche, aprendo una via innovativa per lo sviluppo di tecnologie di abbattimento dell’arsenico trivalente in acque per usi potabili domestici.

 

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