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La lotta contro il male oscuro si può vincere. Con la ricerca

Alla presentazione del libro di Pisano e Cantone la prof.ssa Del Zompo indica la strada contro il pregiudizio sociale
17 maggio 2016

Sergio Nuvoli 

Cagliari, 17 maggio 2016 - "Possiamo fare moltissimo, smettendola di pensare che non si tratti di una malattia. Nella cura del disturbo bipolare la responsabilità della società è grandissima, ma la prima cosa da dire è che non bisogna averne paura". Così la prof.ssa Maria Del Zompo presentando – con don Ettore Cannavera - il libro di Giorgio Pisano e Maria Cantone "Uscita di sicurezza".
 
"Occorre sostenere la ricerca per fare sempre di più e sempre meglio", ha aggiunto la docente. Il volume, nato da segnalazioni ad opera della psichiatra Maria Cantone e successive interviste realizzate da Giorgio Pisano, racconta otto storie (come è nello stile del giornalista che lo ha scritto) ed è stato presentato durante “I pomeriggi della Fondazione”, nella sala convegni della Fondazione di Sardegna. “In questo libro – ha sottolineato Pisano – si scoprono storie che non finiscono sui giornali, un mondo di sofferenza clandestina che non emerge mai. Si tratta di un lavoro di cucitura che produce un panorama ampio del fenomeno”.
 
Quindi una lectio magistralis – come l’ha definita Giacomo Mameli, che moderato la serata – che in tanti ricorderanno: “Eventi, pensieri e riflessioni si ripetono nell’esperienza – ha esordito la prof.ssa Del Zompo  – Il mio mestiere è nelle Neuroscienze: l’incontro con Gian Luigi Gessa ha cambiato il mio percorso di ricercatore, facendomi capire che dal nostro cervello dipendono numerose delle vicende raccontate dagli autori di questo volume in modo molto realistico”. L’ambiente in cui viviamo non è indifferente, ha ammonito la neuroscienziata: “E’ ciò che dice l’epigenetica. Il nostro codice genetico riporta molte delle malattie che potrebbero colpirci, ma l’espressione dei nostri geni, il loro lavoro, è modificabile in qualunque istante. Tutto ciò che ci accade - specie nei primi momenti della nostra vita - condiziona l’espressione genica. Questo indica la possibilità di intervenire precocemente per condizionare la portata e lo sviluppo di un disturbo”.
 
Studi in continua evoluzione, seguiti senza sosta e portati avanti dal gruppo di ricerca dell’Ateneo guidato fino all’inizio del mandato da Rettore dalla prof.ssa Del Zompo: “Il percorso della conoscenza ci può dare strumenti in più e sempre nuovi – ha rimarcato – non necessariamente farmacologici, ma che aiutino a dare alla società una risposta ad un problema che l’affligge. Prima ce ne rendiamo conto, meno cercheremo di dire che il disturbo mentale non è una malattia, ma un colpa di cui vergognarsi. Il rifiuto della malattia non è la salvezza di questi malati, ma è la condanna a considerarli ‘diversi’, e non sofferenti di una patologia come le altre, che quindi necessita di un intervento medico. E’ una delle peggiori violenze che viene inferta alle persone che soffrono di questi disturbi: tutti i giorni, in strada o sui giornali, da parte di tanti”.
 
La necessità di sempre maggiori conoscenze e di studi sempre più approfonditi è la strada di uscita dal corto circuito: “Il libro ci porta nel dramma di chi lotta contro il male oscuro, e di chi ce l’ha fatta. Potrebbero farcela tutti: la responsabilità non è solo dei medici, ma di tutta la società, che deve accettare che anche il cervello possa ammalarsi”.
 
GUARDA E ASCOLTA UNA PARTE DELL’INTERVENTO  
 
 
 

 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216  

 

 

               

 

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