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Vaccini, senza protezione si rischiano le epidemie

Micaela Morelli, prorettore dell’ateneo alla conferenza del Rotary: "Occorre ripartire dal metodo scientifico"
27 novembre 2015
Elmas, 27 nov 2015 - Consensus conference "Comunicazione e vaccini"
 
"La difterite è ai nostri confini, non abbassiamo la guardia" segnala Giuseppe Masnata, presidente della Società italiana di pediatria. Le responsabilità dei genitori, dei media e degli addetti ai lavori. "Sfuma la memoria storica su gravi malattie. Senza metodo scientifico passa una comunicazione distorta e priva di riscontri scientifici" dice Micaela Morelli, pro rettore dell’ateneo di Cagliari. Confronto aperto al Business center. "Con 42 milioni abbiamo lanciato il Piano triennale di prevenzione" rilancia Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità
 
Cagliari, 27 novembre 2015
Mario Frongia
 
"Comunicazione e vaccini" è stata la cornice del Consensus conference tenutosi ieri sera al Business center dell’aeroporto di Elmas. Un tema attuale, dibattuto e con rimbalzi medici, accademici, giornalistici. Ai lavori - curati dal Rotary Club di Cagliari - hanno preso parte specialisti, autorità, addetti ai lavori.
 
MEMORIA STORICA E METODO SCIENTIFICO. "Quella tra le associazioni che sconsigliano le vaccinazioni alle famiglie è una specie di guerra che va combattuta ad armi pari. Le associazioni mettono in campo pericoli, che noi sappiamo essere inesistenti, ma le famiglie sono sguarnite per capirne la verità. Si deve rispondere evidenziando i veri pericoli". Micaela Morelli, pro rettore per la Ricerca dell’Università di Cagliari, taglia corto: "Abbiamo perso la memoria storica dei danni e dei dolori legati a poliomielite e vaiolo, ma anche sulle complicanze da parotite e morbillo. Dobbiamo tirar fuori, dai medici a chiunque trasmetta informazioni medico scientifiche, questa memoria. Vanno sottolineati i pericoli. Sono una ricercatrice, consapevole che il metodo scientifico - prove, esperimenti che arrivano a un risultato riproducibile ovunque e da chiunque - sia poco o nulla conosciuto. Questo metodo è l’unico che ci dice se qualcosa che riguarda la medicina è valido o non è valido. Ma ci si ferma su quello che colpisce maggiormente e viene lanciato dai media". La professoressa Morelli non ha dubbi: "Noi italiani siamo stati presi in giro per aver accettato il trattamento Stamina, inesistente e non riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. Tutti devono comprendere la capacità di avere delle prove incontrovertibili che confermano e validano questi passaggi. La strada da prendere è questa. Non quella di andare sul web e incrociare migliaia di informazioni contraddittorie". E ancora. "Occorre una campagna di informazione capillare sulle vaccinazioni da contrapporre alle campagne sul web. A seguire, arriverei a misure anche più drastiche".
 
IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE. "Abbiamo approvato il Piano regionale per la prevenzione che dimostra quanto crediamo nelle vaccinazioni. Abbiamo stanziato 42 milioni anche per la promozione dei vaccini. Ci stiamo muovendo anche sui social ma è chiaro che il medico deve avere un ruolo forte nell’informazione. Noi - spiega Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità - affrontiamo un contesto culturale difficile. Il concetto vaccinazione-autismo ha avuto una diffusione virale, eppure combattiamo ancora con la tradizione orale e un passa parola radicato. Peraltro si stanno riaffacciando la tubercolosi, la sifilide e l’Hiv. Malattie importanti, gravi e costose da combattere".
 
NON ABBASSIAMO LA GUARDIA. "Nei paesi dell’Est alcune malattie, ad esempio la difterite, sono molto diffuse. Non possiamo dirci tranquilli e - rimarca Giuseppe Masnata, presidente regionale della Società italiana di pediatria - va comunque valorizzato l’aspetto positivo delle vaccinazioni piuttosto che gli aspetti negativi e sanzionatori. La legge che incombe offre una ulteriore cattiva comunicazione: non esistono vaccini facoltativi e obbligatori, esiste un calendario per la vita". Ai lavori è stato presentato anche un video promozionale - proiettato in sala - firmato dal regista sardo Manuele Trullu.
 
I GENITORI SIANO RESPONSABILI. "Fino a pochi anni fa i casi di non adesione alle campagne vaccinali erano davvero pochi. Adesso, le comunicazioni via web sono terribili e i fatti negativi della cronaca hanno fatto da detonare. In alcune situazioni è stato davvero messo in crisi il nostro lavoro. Inoltre - dice Basilio Mostallino, pediatra di base - il concetto di genitorialità si è slabbrato, i genitori non vogliono prendersi le giuste responsabilità".
 
IL MONDO DI INTERNET CI SFUGGE DI MANO. "Se un magistrato condanna per danno da vaccino, un giornalista è tenuto a dare la notizia. Ma il problema è un altro: un italiano su quattro cerca la sua informazione su questioni mediche sul web. L’85 per cento ha letto le news e il 35 per cento partecipa a forum e dibattiti online. Ma su questo fronte, noi nulla possiamo: il mondo di internet - sottolinea Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti - ci è sfuggito di mano. Occorre fare fronte comune, come emerge dalle esperienze che stanno maturando nella società anglosassone".

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