UniCa UniCa News Notizie ‘La Spagnola in Italia”: non soltanto un libro di storia

‘La Spagnola in Italia”: non soltanto un libro di storia

Nell’Aula Magna del Rettorato la presentazione del volume firmato da Eugenia Tognotti, edito da FrancoAngeli
18 novembre 2015

di Sergio Nuvoli – fotografie di Francesco Cogotti 

Cagliari, 18 novembre 2015 – “Un gran bel libro di storia, scritto con molta sapienza e una certa levitas narrativa. Un esercizio di racconto storico, una prova d’autore di una ricercatrice collaudata”. Così il prof. Giancarlo Nonnoi, associato di Storia della Scienza, ha definito il volume di Eugenia Tognotti “La ‘Spagnola’ in Italia. Storia dell’influenza che fece temere la fine del mondo” (Ed. FrancoAngeli), questo pomeriggio durante la presentazione nell’Aula Magna del Rettorato.
 
I lavori, moderati dalla prof. Micaela Morelli, sono stati introdotti dai saluti del Rettore: “L’argomento è più che mai attuale – ha detto la prof.ssa Del Zompo – Specie davanti all’illogica campagna contro le vaccinazioni a cui stiamo assistendo: i genitori ricordino che le loro errate convinzioni non possono prevalere sul bene dei loro figli”. Nelle parole del Magnifico anche tutta la soddisfazione per “l’Aula Magna che diventa sempre più luogo di scambio e dialogo culturale aperto alla città. “Dal volume emergono tanti spunti sulla medicina moderna – ha aggiunto la prof.ssa Morelli – Pensate a quanto i media, nel nostro tempo, hanno contribuito a cambiare la percezione delle malattie”.
 
“Ho avuto l’impressione – ha quindi proseguito il professor Nonnoi – che la Tognotti si sia trovata come un paleontologo di fronte a un sito nuovo, di cui deve ricostruire le stratigrafie originarie senza limitarsi a quelle prima facie, ricostruire strati e livelli, individuando gangli omessi di casualità: è il problema di sempre dello storico”. Secondo Nonnoi, il libro “non è semplicemente la storia di una pandemia, ma di un fenomeno sociale accanto ad un altro (la guerra) in un’Italia con molte questioni aperte. Un avvenimento interessante perché in quella circostanza sono state messe a punto tecniche e strumenti che hanno permesso all’Italia di entrare nella modernità: si pensi ai rapporti con la stampa e con la comunità scientifica”. Il professore ha quindi evidenziato, ripercorrendo le pagine del libro, le dinamiche perverse che si generarono nel periodo, come il filtro sulla stampa a cui la notizia fu sottoposta nei Paesi all’epoca in guerra.
 

 

Logico dunque – nella scaletta dei lavori – l’intervento del prof. Andrea Rinaldi, associato di Biochimica ed esperto di comunicazione della scienza: “La prof.ssa Tognotti – ha commentato – ha il dono della comunicazione: scrive spesso su alcune testate, e lo fa con i sensi dello storico. Più volte ha denunciato l’ondata vaccinofoba, ma sempre con l’occhio acuto dello storico. Oggi possiamo dire che se due malattie sono state completamente sconfitte – il vaiolo e la Rinderpest, nota come ‘peste dei bovini’ – lo si deve ai vaccini. La terza che sta per essere eradicata dal pianeta è la poliomielite, anche questa per effetto delle vaccinazioni”. Da qui l’avvertimento: “Tutto questo va raccontato, spiegato, comunicato. Ecco perché affrontare la pandemia di spagnola con gli occhi dello storico ha un prezioso valore di supporto alla scienza e alla medicina”.
 
Ai lavori hanno partecipato anche Aldo Manzin, professore ordinario di Microbiologia, e Ugo Carcassi, professore emerito del nostro Ateneo, già preside della Facoltà di Medicina. Dopo gli interventi programmati, l’autrice del volume, Eugenia Tognotti, ha risposto a lungo alle domande del pubblico: “Siamo talmente abituati al progresso della Medicina – ha detto, tra l’altro – che eventi così gravi vengono presto rimossi dall’immaginario collettivo”, mentre il prof. Manzin ha sottolineato “la convinzione diffusa che l’influenza sia in fondo una malattia relativamente banale. Ma così non è”.
 
 
 
 
 
 

Ultime notizie

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie