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UNIVERSITA’. CAGLIARI VA CONTROCORRENTE

Speciale su La Nuova Sardegna. Parlano Rettore e Prorettore all’innovazione, spazio ai ricercatori e al Contamination Lab
11 settembre 2015

 

“Cagliari, la sfida si gioca sulla ricerca e l’innovazione”. E’ il titolo sulla prima pagina de La Nuova Sardegna, che richiama l’ampio servizio di Felice Testa dedicato al nostro Ateneo che descrive un’immagine corale di Università: “i conti a posto nonostante i tagli statali - è l’occhiello nelle pagine interne – La novità della tessera baby per chi ha figli sotto i 10 anni”. Il servizio contiene anche le interviste con il Rettore e con il Prorettore all’Innovazione. “Diversi i riconoscimenti ottenuti dai giovani ricercatori dell’Università di Cagliari”, spiega poi Testa in un altro pezzo: segue il racconto di alcuni degli ultimi successi a livello internazionale.

 

 
di Sergio Nuvoli
 

Cagliari, 11 settembre 2015 - Riportiamo di seguito gli articoli, consultabili anche nella Rassegna stampa del nostro sito, aggiornato quotidianamente nelle prime ore della giornata con gli articoli comparsi sui quotidiani locali.

 

LA NUOVA SARDEGNA
1 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
VIAGGIO NELLE UNIVERSITA’ SARDE/ 2
Cagliari, la sfida si gioca sulla ricerca e l’innovazione
IL RETTORE «La missione: Ateneo aperto e generalista»
Per il rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, l’ateneo deve essere «aperto e generalista».
A PAGINA 6
 
LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 6
UNIVERSITA’, CAGLIARI VA CONTROCORRENTE
Il rettore Del Zompo: «No all’iper specializzazione, rimaniamo generalisti»
Viaggio negli atenei. I conti a posto nonostante i tagli statali. La novità della tesera baby per chi ha figli sotto i 10 anni
di Felice Testa
 
CAGLIARI L’Università di Cagliari è la quarta in Italia per la grandezza del taglio subìto negli ultimi sei anni dal governo (il 27% in meno). Nonostante l’impietoso intervento statale, il bilancio dell’Ateneo è a posto, i conti in ordine, e anche l’indice di sostenibilità economica e finanziaria (Isef), che colloca Cagliari tra gli atenei "virtuosi" in Italia.
L’ateneo conta 6 facoltà, 77 corsi di laurea, 26.356 iscritti (in totale) nello scorso anno, un po’ meno di 11mila i fuoricorso. La facoltà con maggior numero di iscritti è Scienze economiche, giuridiche e politiche con 8mila studenti . Oggi è un’unica facoltà dopo “la fusione a freddo”, voluta dal ministro Gelmini, delle tre facoltà di Economia, Giurisprudenza e Scienze politiche). La più piccola è Scienze con 1.400 iscritti. La media dei laureati all’anno è di circa 4mila. I corsi post laurea (tra master, scuole di specializzazione, ecc.) sono 49 con 1.490 iscritti. Sono attivi 622 accordi con atenei di tutto il mondo per la mobilità internazionale degli studenti (Erasmus e Globus). Sono 815 gli studenti sardi partiti nell’ultimo anno accademico, poco più di 300 quelli venuti dall’estero. L’Ateneo ha un corso di laurea interamente in lingua inglese (international management, ex facoltà di Economia). Al 31 dicembre 2014 erano mille i docenti e ricercatori, 1.042 le unità di personale tecnico e amministrativo.
Quella di Cagliari è un’università dal volto umano che trasmette sapere e guarda alle persone. Il nuovo rettore, Maria Del Zompo, la prima donna a ricoprire la carica nei 400 anni di vita dell’ateneo, ha introdotto la "tessera baby": una tessera riservata a studentesse in attesa o a genitori di bambini fino a 10 anni, che dà diritto ad agevolazioni nei parcheggi (riservati in ogni facoltà), priorità nel disbrigo pratiche, precedenza agli esami e altre facilitazioni in grado di venire incontro alle esigenze di chi deve studiare e al tempo stesso occuparsi dei figli . Allieva di Gian Luigi Gessa, laureata in medicina e specializzata in Neurologia a Cagliari, ordinario in Farmacologia dal 2000, Maria Del Zompo si è perfezionata al National Institute of Mental Health di Bethesda (Usa) con Robert M. Post e nel laboratorio di Farmacologia di John Tallman. Preferisce essere chiamata rettore, non le piace il termine “rettrice” o “magnifica”. L’Università del rettore Del Zompo è un ateneo in controtendenza, un’anomalia nel panorama di un pensiero dominante orientato alla conoscenza iper specialistica piegata all’esigenze del mercato del lavoro. Ci sono, invece, dei punti fermi nell’indirizzo del nuovo rettore, che parlano di un’altra idea della cultura, nella convinzione, innanzitutto, che lo stato debba garantire il diritto allo studio a tutti, anche ai privi di mezzi, e che il successo di un ateneo passi dall’interdisciplinarietà, dalla contaminazione dei saperi.
Maria Del Zompo è uno scienziato che difende le scienze umanistiche. Le sue parole d’ordine sono “cultura, ricerca e innovazione”. «Si tende a pensare – dice – che l’università sia un ufficio di collocamento. È un errore. L’università è fondamentale come ascensore sociale. Ma perché questo si realizzi, deve mantenere le sue caratteristiche di università generalista, deve insegnare un metodo di conoscenza, deve preparare studenti capaci di affrontare ogni difficoltà legata ai cambiamenti, alle innovazioni. L’università in Italia è ambiziosa e deve continuare a esserlo. Ha sempre fornito le basi culturali, sulle quali è possibile inserire qualunque innovazione. È una caratteristica che ha distinto gli studenti e i ricercatori italiani all’estero. L’università di Cagliari andrà nella direzione di conservare la sua dimensione generalista, di mantenere tutte le discipline e lo faremo sempre di più».
Un cammino difficile che deve fare i conti con una “filosofia” del governo che sembra andare in direzione opposta. «Mi sembra ci sia una deriva a livello centrale – sottolinea il rettore – che vuole sacrificare sull’altare di un non meglio precisato “disegno economico”, la cultura, la scuola e l’università. Non riesco a accettarlo e combatterò con tutta la mia intelligenza per dimostrare che l’istruzione, l’università, sono utili al singolo e alla collettività. L’università generalista fa crescere il pensiero critico e solo attraverso la cultura si riesce a far crescere una società e a farlo secondo principi etici. Porteremo avanti i nostri obiettivi, a cominciare dall’innovazione, dalla semplificazione di tutto l’aspetto burocratico, dal miglioramento del nostro approccio sulla didattica digitale, all’integrazione con il territorio. Ora, il nostro obiettivo principale è l’accreditamento dell’ateneo da parte dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). In questo non vogliamo partecipare, vogliamo vincere. L’ateneo verrà accreditato. I sardi sono testardi e ci sarà l’impegno di tutti per dimostrare la qualità della nostra didattica».
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 6
GIOVANI RICERCATORI CRESCONO
A Graziella Tocco una borsa Fulbright Research Scholar per gli studi sull’Hiv
 
CAGLIARI Diversi i riconoscimenti ottenuti dai giovani ricercatori dell’Università di Cagliari. Tra questi Graziella Tocco ricercatrice in Chimica Organica al Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, impegnata nella battaglia contro il virus Hiv, alla quale è stata assegnata una borsa di studio Fulbright Research Scholar.
La ricercatrice cagliaritana ha ottenuto il prestigioso riconoscimento nell’ambito del Programma Fulbright, il più importante programma di scambi culturali internazionali degli Stati Uniti. Il Fulbright – Research Scholar Program, è un concorso altamente competitivo riservato a studiosi che partecipano a progetti di particolare rilevanza, i cui risultati possano essere di beneficio per la comunità accademica e scientifica internazionale. L’assegnazione di una delle nove borse riservate all’Italia conferma la vitalità della ricerca nell’Università degli Studi di Cagliari.
Da alcuni anni, Graziella Tocco si occupa della sintesi di nuove molecole da impiegarsi come inibitori selettivi di alcuni processi implicati nella replicazione del virus Hiv-1. Nell’ambito di queste ricerche, svolte anche in collaborazione col National Cancer Institute (Frederick, Usa) e la British Columbia University (Vancouver), si inserisce il progetto che la porterà a trascorrere sei mesi presso il College of Pharmacy della Ohio State University. Più nello specifico, la ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente si occuperà della sviluppo di nuovi derivati pirimidinonici che, tramite un modo d’azione estremamente selettivo, agiranno come inibitori allosterici della Hiv-1 integrasi, enzima chiave per la replicazione del virus.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 7
UNIVERSITA’, LE NUOVE STRATEGIE
“Contamination Lab”, come affrontare il futuro
Annalisa Bonfiglio, il primo prorettore all’Innovazione e ai rapporti col territorio
«Il Clab è un laboratorio per studenti di tutte le facoltà che dividono i loro saperi»
 
CAGLIARI Annalisa Bonfiglio, prorettore all’innovazione parla delle iniziative dell’università in questo campo. «Per la prima volta - spiega - l’Università di Cagliari ha un prorettore delegato all’Innovazione e ai Rapporti con il Territorio (prima accomunati al prorettorato alla Ricerca), e questo di per sé e’ un importante segnale: significa che l’Università ha capito l’importanza di questa funzione e ne vuole fare uno dei cardini della sua azione».
Un percorso che ha avviato una serie di attività nuove: « Sono diverse – dice Annalisa Bonfiglio – le iniziative promosse dall’Università degli Studi di Cagliari, volte innanzitutto a promuovere i contatti tra l’Università, il mondo imprenditoriale e la società civile e a far conoscere meglio ai cittadini quello che l’Università di Cagliari produce a livello di ricerca e di trasferimento tecnologico. La prima, attiva da due anni, si chiama Contamination Lab ( Clab) ed è un’attività, in cui l’innovazione è al centro, in tutte le sue declinazioni: si tratta di un laboratorio per studenti provenienti da tutte le facoltà dell’Ateneo, finalizzato allo sviluppo delle loro capacità imprenditoriali attraverso la realizzazione di un’idea da cui far nascere una nuova impresa, la cosiddetta startup».
L’iniziativa ha già dato buoni frutti. «Il laboratorio che si svolge nell’arco di circa 6 mesi ogni anno – precisa – consiste nella definizione e sviluppo di un’idea imprenditoriale, concepita dagli studenti stessi riuniti in gruppi, con regole di composizione ispirate al concetto di Contaminazione dei saperi e dei talenti, nella convinzione che per generare innovazione vera, occorra mettere insieme una pluralità di punti di vista da un lato e di cultura e ricerca dall’altro.
La cultura tecnica, quella scientifica, quella umanistica, quella economica, da sole sono in grado di affrontare ciascuna solo un lato del problema. Ma i problemi di oggi sono complessi, e richiedono la capacità di affrontare diversi aspetti: è solo facendo dialogare tra loro culture e talenti diversi che la complessità del problema può essere affrontata e risolta in modo creativo e, finalmente, innovativo». Il laboratorio, la cui prima edizione è stata nel 2013, è giunto alla sua terza edizione.
«È stato foriero di un’incredibile risultato – dice con soddisfazione il prorettore – oltre 200 partecipanti, ben 5 nuove imprese sono nate e stanno sviluppandosi, alcune altre sono in partenza, 3 nostre startup hanno vinto premi in competizioni nazionali, 2 sono state finanziate da Venture Capitalists privati, 17 nostri "Clabbers" stanno affrontando al momento percorsi di accelerazione d’impresa in diverse realtà nazionali e internazionali (di cui due negli Stati Uniti). Possiamo orgogliosamente dire che l’Università di Cagliari "ci ha visto lungo" (dopo la nostra esperienza, il Ministero ha fatto partire un progetto simile presso altre università italiane), intuendo da un lato che dalla ricchezza di competenze dell’Ateneo poteva venir fuori un volano di sviluppo di personalità e di talenti capace di amplificare la cultura che la formazione universitaria "tradizionale" fornisce ai nostri giovani, dall’altro che aprendosi al territorio (nella terza edizione del Clab sono stati coinvolti altri attori locali, quali il Crs4, l’Istituto Europeo di Design, la Confindustria, la Lega Coop), facendo rete, le occasioni si moltiplicano e il panorama si arricchisce. La Sardegna e’ oggi una delle regioni d’Italia con la più alta densità di startup, soprattutto in ambito digitale. E’ certamente sorprendente, da un lato, constatare che in una regione a bassa vocazione imprenditoriale, si sia affermato un trend in grado di farci competere con regioni con ben altre tradizioni industriali, ma e’ sicuramente importante ricordare che nel mondo globale della rivoluzione digitale, essere un’isola non e’piu’ un limite ma anzi una ricchezza culturale che abbiamo il dovere e l’orgoglio di mostrare al mondo. Il Clab è un tassello dell’azione globale di trasferimento tecnologico che l’Università di Cagliari vuole attuare nei prossimi anni: un modalita’ nuova che sfrutti il patrimoni o di ricerca e conoscenze prodotto dall’Ateneo e lo metta pienamente a disposizione della società civile e dello sviluppo economico dell’isola».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 7
ITALIA-CANADA
Indagini sulle cellule cerebrali
premio per le nanotecnologie
 
CAGLIARI Quest’anno il Premio Canada-Italia per l’Innovazione 2015 è andato a Mario Ganau, Neurochirurgo presso il Minimally Invasive Robotic Surgery Lab di Verona PhD Candidate in Ingegneria Biomedica presso l’Università di Cagliari, per un progetto con l’Università Western Ontario (Ontario) nel settore prioritario della Nanotecnologia per la sperimentazione di nanoparticelle compatibili con macchinari di Risonanza Magnetica ad alto campo per la neuromodulazione di cellule cerebrali. I progetti di ricerca portati avanti finora da Mario Ganau riguardano alcune delle problemiche che più stanno a cuore ai neurochirurghi: i tumori cerebrali ed i traumi cranici. In particolare il giovane medico cagliaritano sta lavorando alla caratterizzazione di nanosfere di acido ialuronico da impiegare come trasportatori per nanofarmaci antitumorali, e allo sviluppo di un dispositivo non invasivo per il monitoraggio della pressione endocranica.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 7
la scoperta
Un transistor senza silicio che “comunica” con le cellule viventi
 
Per la prima volta al mondo, a Cagliari, è stato realizzato con materiali plastici (cioè senza silicio) un transistor ad effetto di campo in grado di interfacciarsi con cellule viventi e registrarne i segnali. Il lavoro di ricerca è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “Scientific Reports”.
Tutto lo sviluppo tecnologico è stato condotto all’università di Cagliari, presso il Laboratorio di Dispositivi Elettronici Avanzati del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari, diretto dalla prof.ssa Annalisa Bonfiglio , e nasce dalla collaborazione con l’Università di Genova. La collaborazione con l’ateneo ligure ha visto il primo autore del paper, Andrea Spanu - dottorando di ricerca della Scuola di Dottorato in Scienze e Tecnologie dell’Informazione e della Conoscenza, indirizzo di Bioingegneria, dell’Università di Genova ( il dottorato con sede amministrativa a Genova è consorziato con l’Università di Cagliari e l’Istituto Italiano di Tecnologia) - realizzare, nell’ambito di una più vasta collaborazione con il Laboratorio di Neuroingegneria e nano-biotecnologie (diretto dal prof. Sergio Martinoia) del Dipartimento di Informatica Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei sistemi dell’Università di Genova, la caratterizzazione del sistema con cellule cardiache e neuroni.
Più nello specifico, l’oggetto della pubblicazione è lo sviluppo di una tecnologia per la registrazione dell’attività elettrica delle cellule tramite un nuovo tipo di dispositivi elettronici basati su semiconduttori organici. La tecnologia consentirà in un futuro non troppo lontano di realizzare colture cellulari su substrati plastici “intelligenti” ovvero in grado di registrare i segnali elettrici provenienti dalle cellule.

 

 

 

 

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