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REPUBBLICA-CENSIS, UNICA ALL’OTTAVO POSTO

L'Ateneo di Cagliari un gradino più in alto dell’anno scorso. I voti migliori per web, internazionalizzazione, servizi e borse
27 luglio 2015

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 27 luglio 2015 – Con una media di 82,8 l’Università di Cagliari si colloca all’ottavo posto nella classifica degli Atenei grandi stilata da Repubblica-Censis. Rispetto all’anno scorso, quindi, guadagna una posizione. Il web, con 88 punti, è il punteggio più alto conseguito dal nostro Ateneo, seguito da internazionalizzazione, servizi e borse (tutti con 82 punti). Spicca, nel dettaglio, il quinto posto raggiunto dalle lauree del gruppo scientifico.

Nei giorni scorsi, altre graduatorie hanno posizionato Cagliari nelle posizioni più varie: l’ateneo è rientrato nello Shangai World Ranking, in cui figurano solo 26 università italiane, mentre secondo IlSole24ore stiamo al 59mo posto in Italia. D’altro canto, la lista 2015 del Centre for World University Rankings – in cui figurano, su mille università valutate, solo 47 atenei italiani – Cagliari è al 570mo posto. Ce n’è abbastanza per capire quanto si tratti di valutazioni non sempre attendibili.
 
In compenso (si fa per dire) Cagliari è quarta tra le università italiane ad aver subito maggiormente, dal 2008, i tagli sull’FFO (basati sui canoni di “finanziamento competitivo” e “costi standard”): secondo la classifica riportata dal Sole24Ore, a Cagliari è stato tagliato più del 27% del Fondo di Finanziamento ordinario. Saldo invece estremamente positivo, solo per fare un esempio, per l’università di Bergamo che negli ultimi 7 anni ha visto crescere i fondi statali dell’11,4% (CLICCA PER LEGGERE).
 
Il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La classifica Repubblica-Censis dimostra che l’Università di Cagliari è un ateneo di qualità. Certo, dobbiamo continuare a migliorare dal punto di vista della didattica, pur essendo in buona posizione. Dobbiamo garantire servizi a più di 26mila studenti: tutte le statistiche internazionali dimostrano che ad una crescita del numero degli iscritti – in un quadro di risorse costantemente ridotto, come nel caso italiano – non corrisponde un aumento del numero dei laureati. Cagliari non vuole andare in questa direzione. Per questo puntiamo a migliorare molto l’approccio agli iscritti al primo anno, che – anche grazie ai fondi regionali ed europei – troveranno un’Università più attenta ai loro eventuali debiti formativi e pronta a fornire loro un forte sostegno culturale per studiare con regolarità e sfruttare i servizi a loro disposizione: dai corsi on line alle biblioteche, dalle opportunità internazionali alla crescita nella cultura di impresa. Quest’anno avremo poi l’immissione di un nutrito gruppo di giovani ricercatori, che abbasserà l’età media del corpo docente, nonostante il taglio di risorse da parte del Governo. Cagliari ha la missione del diritto allo studio per tutti i ragazzi sardi che vogliano crescere: per loro vogliamo essere un ascensore sociale. Infine – è un dato che non figura mai nelle graduatorie – il nostro Ateneo è tra i primi per il sostegno ai diversamente abili, aspetto di cui siamo orgogliosi”.
 

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