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Beni archeologici, 20 anni di Scuola di specializzazione

Il 100mo diplomato è Alberto Mossa. La discussione della tesi alla presenza del Rettore: "Studi di altissimo profilo"
16 luglio 2015

 

di Sergio Nuvoli - fotografie di Valentina Zuddas (l’evento è andato in diretta Twitter)
 
 
Cagliari, 16 luglio 2015 – E’ Alberto Mossa il centesimo diplomato della Scuola di specializzazione in Beni archeologici diretta dalla prof.ssa Rossana Martorelli, che ha tagliato oggi il traguardo dei 20 anni: una storia lunga, costellata di soddisfazioni, come la percentuale di circa il 77% di coloro che lavorano dopo aver conseguito il titolo. Tesi di laurea, discussa con il prof. Carlo Lugliè, sull’attività metallurgica e siderurgica nelle fasi finali del bronzo finale della Sardegna nuragica. E a complimentarsi con il dottor Mossa c’era questa mattina anche il Rettore Maria Del Zompo: “Il vostro – ha detto rivolta agli specializzandi e ai docenti – è un percorso fondamentale per la conoscenza. La Scuola può adesso crescere aprendosi verso altri Paesi: grazie alla qualità del vostro corso siamo attrattivi anche in questo settore culturale. Ancora una volta mostriamo la profonda interdisciplinarietà dei nostri studi, come abbiamo fatto anche con UnicaComUnica. E’ una ricchezza per la città e per la regione”.
 
“La scuola è sempre stata un trampolino di lancio verso il mondo del lavoro – ha spiegato la prof.ssa Martorelli – Perfezioniamo la formazione degli archeologi con apporti interdisciplinari di docenti di tutte le facoltà”. Il prof. Francesco Atzeni, direttore del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio, ha aggiunto che “la scuola è fondamentale per lo sviluppo culturale dell’Isola e la formazione di figure specializzate che possano operare nel contesto culturale ed economico dell’Isola. Con il nostro Dipartimento opera in sinergia con diverse istituzioni, in particolare con la Soprintendenza ai beni archeologici della Sardegna”.
 
Certo, pesa il fatto che il mercato del lavoro – per questi professionisti – sia quasi completamente pubblico, ma la professionalità acquisita dai laureati lascia il segno in termini di cultura e formazione, in un settore che si affaccia con sempre maggiore convinzione sulle nuove tecnologie. “Sono tifosa della geoarcheologia e della bioarcheologia – ha aggiunto il Magnifico – Possiamo sviluppare un percorso di alto livello. E’ grazie alla qualità della formazione che resteremo research university”.
 
 
 
 
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli  - tel. 070 6752216


RASSEGNA STAMPA


 

L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di venerdì 17 luglio 2015
Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
Archeologia
Vent’anni di emozioni
«Quella missione nella città romana di Iasos»
La Scuola di specializzazione dell’Università di Cagliari. «Ora più risorse»
 
I vent’anni della Scuola di specializzazione in beni archeologici dell’Università di Cagliari non potevano essere festeggiati in un momento migliore. Se quanto detto ieri dal ministro Franceschini sarà tradotto in atti concreti, il futuro dei giovani sardi che studiano per indagare la terra e raccontare la storia di chi ha costruito e popolato città e villaggi si prospetta incoraggiante. Promette più risorse (da tempo la Scuola non gode di borse di studio regionali), nuovi scavi - li ha assicurati anche il governatore Francesco Pigliaru - e interventi di valorizzazione e tutela. Auspici in cui confida anche il rettore Maria Del Zompo che ieri ha ospitato nell’aula magna di via Università la discussione, da parte di Alberto Mossa, della centesima tesi di diploma (incentrata su un’officina metallurgica di San Sperate datata al bronzo finale) e quindi la cerimonia per celebrare la ricorrenza. «Non andiamo mai da nessuna parte col cappello in mano», ha detto il Magnifico, «alla Regione e alle altre realtà produttive dell’Isola che intendono investire in cultura vogliamo mostrare la qualità del percorso di formazione offerto e la capacità degli specializzati di tradurre le competenze in lavoro e ricchezza per il territorio. Tanto più che oggi il corso può crescere aprendosi verso altri Paesi». È stata Rossana Martorelli, direttrice della Scuola di specializzazione, a fare un bilancio dell’attività davanti a una platea di docenti e allievi: «La scuola è sempre stata un trampolino di lancio verso il mondo del lavoro in virtù dalla sua vocazione “professionalizzante”. Dal 1995 a oggi la gran parte dei 99 diplomati ha trovato occupazione nei settori per cui la scuola forma competenze. La percentuale è del 77,7%. Nel panorama nazionale non è una cifra irrilevante».
Alla cerimonia era presente anche il primo diplomato della Scuola, l’archeologo Alfonso Stiglitz. «Per chi vuole fare il mio lavoro - ha detto - è importante operare sul campo ma anche confrontarsi con studi e metodologie». Nelle sue parole la nostalgia per un’esperienza straordinaria di cui, insieme ai colleghi, fu protagonista: la missione in Turchia per gli scavi nella città romana di Iasos. L’ha ricordata anche Simonetta Angiolillo, prima direttrice della Scuola, insieme all’emozione con cui si visse l’istituzione del percorso: «Dalla soppressione del corso di perfezionamento in archeologia, istituito nel 1969, erano trascorsi 10 anni».
Manuela Arca

 
L’UNIONE SARDA
UNIONESARDA.IT
Ieri alle 19:37 - ultimo aggiornamento alle 20:07 | di Manuela Arca
di Manuela Arca
La Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell'Università di Cagliari ha compiuto 20 anni. La ricorrenza è stata celebrata nella sede del Rettorato ed è stata fatta coincidere con la discussione della centesima tesi di diploma da parte di Alberto Mossa.
La cerimonia è stata anche l'occasione per stendere un bilancio dell'attività della Scuola e delle ricadute in termini occupazionali. Ecco l'intervista con Rossana Martorelli, direttrice del corso.
Il rettore Maria Del Zompo ha sottolineato la volontà di potenziare la Scuola di specializzazione e di chiedere un più consistente investimento di risorse in un settore, quello dei beni culturali, che può favorire in maniera significativa l'occupazione.
Simonetta Angiolillo, prima direttrice della Scuola, ha raccontato la storia dell'istituzione della Scuola di specializzazione. Fondata nel 1995, venne attivata dopo dieci anni dalla soppressione del corso di perfezionamento che era stato istituito nel 1969.
L'istituzione del corso fu accompagnata da notevole entusiasmo e dal sostegno dell'Università che favorì la partecipazione degli allievi della Scuola di Specializzazione a una campagna di scavo a Iasos, in Turchia.
Alla cerimonia era anche presente l'archeologo Alfonso Stiglitz, primo diplomato della Scuola di specializzazione di Cagliari.
I dettagli sull'Unione Sarda domani in edicola.

 



 
 
Università: scuola beni archeologici, festa 100/o diplomato
Rettore Cagliari, ’percorso fondamentale per la conoscenza’
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 16 LUG - Alberto Mossa è il centesimo diplomato della Scuola di specializzazione in Beni archeologici che ha tagliato oggi il traguardo dei 20 anni. Una storia lunga e ricca di soddisfazioni: circa il 77% degli studenti che hanno conseguito il titolo ora lavorano. Mossa ha discusso con il docente Carlo Lugliè una tesi di laurea sull’attività metallurgica e siderurgica nelle fasi finali del bronzo finale della Sardegna nuragica. E a complimentarsi con lui c’era questa mattina anche il Rettore Maria Del Zompo: "Il vostro - ha detto rivolta agli specializzandi e ai docenti - è un percorso fondamentale per la conoscenza. La Scuola può adesso crescere aprendosi verso altri Paesi: grazie alla qualità del vostro corso siamo attrattivi anche in questo settore culturale. Ancora una volta mostriamo la profonda interdisciplinarietà dei nostri studi, come abbiamo fatto anche con UnicaComUnica, l’open day di martedì. E’ una ricchezza per la città e per la regione". Grandi traguardi. "La scuola è sempre stata un trampolino di lancio verso il mondo del lavoro - ha spiegato Rossana Martorelli, direttore della scuola - Perfezioniamo la formazione degli archeologi con apporti interdisciplinari di docenti di tutte le facoltà". Francesco Atzeni, direttore del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio, ha aggiunto che "la scuola è fondamentale per lo sviluppo culturale dell’Isola e la formazione di figure specializzate che possano operare nel contesto culturale ed economico dell’Isola. Con il Dipartimento opera in sinergia con diverse istituzioni, in particolare con la Soprintendenza ai beni archeologici della Sardegna". (ANSA).
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Alberto Mossa è il centesimo diplomato della Scuola di specializzazione in Beni archeologici che ha tagliato oggi il traguardo dei 20 anni. Una storia lunga e ricca di soddisfazioni: circa il 77% degli studenti che hanno conseguito il titolo ora lavorano.
Mossa ha discusso con il docente Carlo Lugliè una tesi di laurea sull’attività metallurgica e siderurgica nelle fasi finali del bronzo finale della Sardegna nuragica. E a complimentarsi con lui c’era questa mattina anche il Rettore Maria Del Zompo: "Il vostro - ha detto rivolta agli specializzandi e ai docenti - è un percorso fondamentale per la conoscenza. La Scuola può adesso crescere aprendosi verso altri Paesi: grazie alla qualità del vostro corso siamo attrattivi anche in questo settore culturale. Ancora una volta mostriamo la profonda interdisciplinarietà dei nostri studi, come abbiamo fatto anche con UnicaComUnica, l’open day di martedì. E’ una ricchezza per la città e per la regione".
Grandi traguardi. "La scuola è sempre stata un trampolino di lancio verso il mondo del lavoro - ha spiegato Rossana Martorelli, direttore della scuola - Perfezioniamo la formazione degli archeologi con apporti interdisciplinari di docenti di tutte le facoltà". Francesco Atzeni, direttore del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio, ha aggiunto che "la scuola è fondamentale per lo sviluppo culturale dell’Isola e la formazione di figure specializzate che possano operare nel contesto culturale ed economico dell’Isola. Con il Dipartimento opera in sinergia con diverse istituzioni, in particolare con la Soprintendenza ai beni archeologici della Sardegna".
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 16/07/2015 12:43
 
E’ Alberto Mossa il centesimo diplomato della Scuola di specializzazione in Beni archeologici diretta dalla prof.ssa Rossana Martorelli, che ha tagliato oggi il traguardo dei 20 anni: una storia lunga, costellata di soddisfazioni, come la percentuale di circa il 77% di coloro che lavorano dopo aver conseguito il titolo. Tesi di laurea, discussa con il prof. Carlo Lugliè, sull’attività metallurgica e siderurgica nelle fasi finali del bronzo finale della Sardegna nuragica.
E a complimentarsi con il dottor Mossa c’era questa mattina anche il Rettore Maria Del Zompo: “Il vostro – ha detto rivolta agli specializzandi e ai docenti – è un percorso fondamentale per la conoscenza. La Scuola può adesso crescere aprendosi verso altri Paesi: grazie alla qualità del vostro corso siamo attrattivi anche in questo settore culturale. Ancora una volta mostriamo la profonda interdisciplinarietà dei nostri studi, come abbiamo fatto anche con UnicaComUnica, l’open day di martedì. E’ una ricchezza per la città e per la regione”.
 “La scuola è sempre stata un trampolino di lancio verso il mondo del lavoro – ha spiegato la prof.ssa Martorelli – Perfezioniamo la formazione degli archeologi con apporti interdisciplinari di docenti di tutte le facoltà”. Il prof. Francesco Atzeni, direttore del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio, ha aggiunto che “la scuola è fondamentale per lo sviluppo culturale dell’Isola e la formazione di figure specializzate che possano operare nel contesto culturale ed economico dell’Isola. Con il Dipartimento opera in sinergia con diverse istituzioni, in particolare con la Soprintendenza ai beni archeologici della Sardegna”.
La professionalità acquisita dai laureati lascia il segno in termini di cultura e formazione, in un settore che si affaccia con sempre maggiore convinzione sulle nuove tecnologie. “Sono tifosa della geoarcheologia e della bioarcheologia – ha aggiunto il Magnifico – Possiamo sviluppare un percorso di alto livello su questi temi. E’ grazie alla qualità della formazione che resteremo research university”.

 

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