UniCa UniCa News Notizie “Essere neutrali era la vera rivoluzione”

“Essere neutrali era la vera rivoluzione”

Dibattito sulla Grande Guerra nei due convegni promossi dal Cdl in Lingue e Comunicazione
08 luglio 2015

di Valentina Zuddas 

Cagliari, 8 luglio 2015 - Ampia partecipazione alla due giorni di riflessione accademica sul centenario dalla Grande Guerra del ’15 – ’18: nei locali del Search del Comune di Cagliari, e in contiguità con la mostra “Sa Guerra”,  il Cdl in Lingue e Comunicazione in collaborazione con il FAI Sardegna e la Fondazione Luca Raggio ha promosso il convegno “Il diritto all’informazione e il racconto della Grande Guerra” sul tema del neutralismo in Italia e le motivazioni che hanno portato il paese ad affidarsi alla corrente interventista.
 
Lo storico Gianluca Scroccu, partendo dal lavoro di ricerca del volume “Abbasso la Guerra”, ha moderato gli interventi di Fulvio Cammarano, autore del libro e docente di Storia Contemporanea all’Università di Bologna, dei docenti Marco Pignotti e Marco De Nicolo, autori dei saggi che affrontano la dimensione locale del tema trattato (neutralismo in Sardegna e nel Lazio). La prof.ssa Maria Antonietta Mongiu, presidente del FAI Sardegna, ha evidenziato l’importanza della memoria legata ai luoghi e ai beni culturali: “C’è un’ossessione storica in Sardegna, un elevato interesse per la didattica della storia e per il romanzo storico – sottolinea la prof.ssa Mongiu – che ci sta portando a considerare l’opportunità di un percorso di pedagogia sociale e non solo di tutela del paesaggio. Il progetto Alla ricerca della storia perduta, nato insieme al Mibact e all’Università di Cagliari a febbraio scorso, è stata un’iniziativa vincente e può essere d’esempio”.
 
Dalla ricerca a strascico negli archivi di tutta Italia i docenti e ricercatori che hanno collaborato al volume hanno cercato di individuare cosa sia stato fatto materialmente dagli italiani per evitare il conflitto: “Andare oltre la retorica del conflitto ed allontanarsi dal consueto intento celebrativo”, così ha specificato Scroccu sulla prospettiva fondamentale adottata per portare la ricerca sul neutralismo ai risultati sperati. Il rapido sfarinamento delle ragioni della neutralità e del modo di comunicarle è stato invece l’oggetto dell’intervento del prof. De Nicolo, che ha sottolineato contestualmente come il desiderio di misurare il proprio eroismo e la voglia di scontro e di occupazione di spazi pubblici fosse una prerogativa tipicamente metropolitana.
 
Il Prof. Pignotti ha ricostruito infine la questione del neutralismo nella cornice sarda: “In Sardegna i partiti non avevano sezioni territoriali così radicate da politicizzare la massa, quindi nella mia ricerca ho piuttosto seguito il flusso dei tumulti della massa che, anche se non alfabetizzata politicamente, condizionava l’intervento politico”.
 
L’approfondimento sulla Sardegna nella Grande Guerra è stato oggetto del secondo appuntamento seminariale di stamattina nella Sala conferenze dell’Archivio di Stato, accompagnato dalla mostra “La Grande Guerra, vicende uomini e società”. Coordinamento di Fulvio Cammarano e contributi dei docenti Marinella Ferrai Cocco Ortu, Giulia Medas, Nicola Gabriele dell’Università di Cagliari, Giuseppe Zichi e Salvatore Mura dell’Università degli Studi di Sassari.
 

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