UniCa UniCa News Notizie Il dolore dell'Ateneo per la scomparsa di Roberto Sequi

Il dolore dell'Ateneo per la scomparsa di Roberto Sequi

Il noto e stimato medico cagliaritano è stato anche direttore dell'Azienda ospedaliero-universitaria
13 giugno 2015

Cagliari, 13 giugno 2015 - “Nella mia attività di medico universitario ho avuto il piacere di conoscere ed apprezzare l’umanità e l’umiltà di Roberto nell’affrontare i pesanti problemi di una grande azienda ospedaliero-universitaria, ma quello che ho condiviso con lui è stato l’interesse e la curiosità di scoprire nuovi metodi e nuove frontiere scientifiche applicabili nella pratica medica e la sua determinazione nel volerle approfondire e portare avanti. Purtroppo tutto questo è durato troppo poco! Abbiamo perso una persona capace, colta e serena, per questo mi unisco al dolore di tanti e a quello della famiglia per questa grave perdita”.

 
Così il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, ricorda Roberto Sequi, noto e stimato medico cagliaritano. Per un decennio è stato direttore sanitario del Brotzu, venne poi chiamato nel 2000 ad aprire il nascente Policlinico universitario a Monserrato dove, successivamente, ha ricoperto anche l’incarico di direttore dell’Azienda mista ospedaliera universitaria, prima di far rientro al Brotzu.
 
“Ci lascia un grandissimo amico – è il commento del commissario straordinario dell’Aou di Cagliari Giorgio Sorrentino - un grandissimo professionista. Roberto Sequi è stato uno dei migliori direttori sanitari della Sardegna. Insieme abbiamo vissuto anni difficili ma fantastici, al Brotzu e al Policlinico Universitario. Sequi ha contribuito ad aprire la strada ai trapianti d’organo e a trasformare il Brotzu in un grande ospedale. Successivamente ha inaugurato la struttura universitaria di Monserrato. É stato un grande direttore sanitario e verrá ricordato da tutti con affetto e gratitudine. Ci consegna in eredità un grande insegnamento: la sanità va guidata mettendosi sempre dalla parte di chi riceve il servizio. Lui lo ha sempre fatto e i suoi grandi risultati sono lì a dimostrarlo".
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di domenica 14 giugno 2015
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Addio a Roberto Sequi, medico con lo sport nel cuore
Ex direttore sanitario del Brotzu e poi del Policlinico, giocò anche nel Cagliari
 
Ha combattuto la sua ultima battaglia per quasi tre anni, già sapendo da bravo medico che alla fine l’avrebbe persa. Lui che nella vita è sempre stato un lottatore, nello sport e nella professione, ha tenuto testa tenacemente a un male incurabile continuando sinché ha potuto a lavorare e a incoraggiare la famiglia. Ma ieri mattina la partita è finita. Così se n’è andato Roberto Sequi, all’età di 58 anni, personaggio noto nella sanità cittadina per aver ricoperto a lungo incarichi di vertice nei più importanti ospedali e popolare nel mondo sportivo per aver giocato nel Cagliari alla metà degli anni Settanta e in diverse squadre semiprofessionistiche.
Roberto Sequi apparteneva a una famiglia cagliaritana doc. Il bisnonno era quel Ferruccio Sorcinelli, imprenditore del settore minerario, che negli anni Venti acquistò L’Unione Sarda e lo fece diventare un giornale moderno nella sede di viale Regina Elena. E il nonno Luigi Sequi fu generale di cavalleria decorato nella Grande Guerra. Roberto, studi classici al Siotto, si iscrisse nella facoltà di Medicina, ma era già un promettente calciatore delle giovanili del Cagliari, tanto da approdare in prima squadra nel campionato di serie B 1976-77. Giocava terzino, di quelli “cattivi” ma con la faccia da bravo ragazzo sempre sorridente. Lo avrebbero voluto persino Napoli e Inter. L’allora presidente Mariano Delogu gli chiese quali intenzioni avesse: se fare il medico o continuare a giocare a pallone. Sequi, poco più che ventenne, scelse senza esitare la professione medica, ma non abbandonò mai la sua passione vestendo le maglie della San Marco, del Carbonia e del Cus Cagliari. Non ha mai smesso di praticare sport, dal calcio al tennis.
Fulminante la carriera nella sanità pubblica. Sotto la guida del suo “maestro” Franco Meloni, che aveva intuito le capacità professionali e umane di quel giovane medico, entrò all’ospedale Brotzu dove svolse diversi incarichi sino ad essere nominato direttore sanitario. Nel 1998 Meloni lo volle con sè, insieme all’attuale manager dell’Aou di Monserrato Giorgio Sorrentino, per aprire la nascente struttura ospedaliero-universitaria. E furono proprio i due colleghi e amici Sequi e Sorrentino a far decollare il nuovo Policlinico, con un’organizzazione efficiente e moderna. Sequi fu nominato direttore sanitario dell’Azienda mista ospedaliera universitaria, sino a quando nel 2000 fu richiamato alla direzione del Brotzu. «Ci lascia un grandissimo amico, - così lo ricorda Giorgio Sorrentino - un grandissimo professionista. Roberto Sequi è stato uno dei migliori direttori sanitari della Sardegna. Insieme abbiamo vissuto anni difficili ma fantastici, al Brotzu e al Policlinico universitario. Sequi ha contribuito ad aprire la strada ai trapianti d’organo e a trasformare il Brotzu in un grande ospedale». «Verrá ricordato da tutti con affetto e gratitudine», aggiunge commossa Marinella Spissu, direttrice di presidio del Brotzu, mentre il commissario Graziella Pintus sottolinea che «ha contribuito alla crescita professionale e scientifica dell’Azienda sino a renderla un polo d’eccellenza nazionale».
Sposato con la collega Luciana, direttrice del reparto di neonatologia, due splendidi figli (Luigi e Roberta), Sequi aveva ed ha un’infinità di amici, tanto che dopo il primo intervento chirurgico i colleghi furono costretti a chiudere il reparto alle visite per la folla nei corridoi del Brotzu. Solare e simpatico, leale ed amico di tutti, anche invidiato per i suoi successi, ha vissuto una vita sempre in prima fila. I funerali stamane alle 11,30 nella cappella del Brotzu, «l’ospedale che Roberto - dice con grande forza la moglie Luciana - ha sempre considerato la sua seconda casa».
Carlo Figari
 
 

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