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Nuovo passo avanti nello studio della malattia di Parkinson

Gli studi del team guidato da Manolo Carta e Paola Devoto finanziati dalla Michael J. Fox Foundation
19 dicembre 2014

 

Cagliari, 19 dicembre 2014 - Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox.
 
Per Manolo Carta (nella foto a sinistra) è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie. 
 
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l´Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l´invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro. La malattia è caratterizzata dalla perdita dei neuroni che producono dopamina in un’area cerebrale nota come sostanza nera, e causa serie difficoltà motorie. 
 
La terapia farmacologica consiste nella somministrazione della levodopa che è il precursore della dopamina e funziona molto bene durante i primi anni di malattia, consentendo ai pazienti di vivere una vita pressoché normale. Nelle fasi più avanzate della malattia, però, la levodopa perde gran parte della sua efficacia a causa della comparsa di effetti collaterali tra cui i movimenti involontari, noti come discinesie, sono i più problematici.
 
In questo nuovo studio finanziato dalla fondazione guidata dal popolare attore americano, i ricercatori cagliaritani, sulla base di promettenti dati preliminari, indagheranno il ruolo dei neurosteroidi nell’insorgenza delle discinesie, e come l’inibizione di un enzima chiave nella sintesi dei neurosteroidi, noto come 5-alfa-reduttasi, possa attenuare l’insorgenza della discinesie stesse in modelli pre-clinici.
 
Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico.
 
Nella foto a destra, Paola Devoto


UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli -  tel. 070 6752216

RASSEGNA STAMPA (cliccando sul titolo si viene reindirizzati alla pagina web, dove disponibile)


Corriere della Sera
 
12:50 (ANSA) - CAGLIARI - Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sul Parkinson dalla Fondazione dell’attore americano Michael J. Fox. Per Carta è il terzo riconoscimento dalla fondazione in pochi dopo quelli de 2012 e 2013. Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e si propone tra l’altro "di porre anche le basi per un possibile studio clinico".
 

 
L’Huffington Post
 
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox.
Per Manolo Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie.
Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e "si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico".
In questo nuovo studio finanziato dalla fondazione guidata dal popolare attore americano, i ricercatori cagliaritani, sulla base di promettenti dati preliminari, "indagheranno - si legge in una nota - il ruolo dei neurosteroidi nell'insorgenza delle discinesie, e come l'inibizione di un enzima chiave nella sintesi dei neurosteroidi, noto come 5-alfa-reduttasi, possa attenuare l'insorgenza della discinesie stesse in modelli pre-clinici".
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l'Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l'invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro.
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna on line
 
CAGLIARI. Un team di ricercatori del dipartimento di Scienze biomediche dell'università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox, l’attore americano noto al grande pubblico cinematografico soprattutto per la serie di film Ritorno al futuro.
Per Manolo Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, docente ordinario di Farmacologia nello stesso dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie, ossia le alterazioni nei movimenti dei muscoli di probabile origine neurologica.
Questa volta il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari. E «si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un loro possibile studio clinico».
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l'Alzheimer. Costituisce anche in Sardegna, dove si registrano mumerosi nuovi casi all’anno, una problematica medico-sociale destinata ad aumentare e soprattutto a diventare più grave. In particolare per via dell’invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro.
In questo nuovo studio finanziato dalla fondazione guidata dal popolare attore americano, che soffre anche lui di questa malattia, i ricercatori cagliaritani, sulla base di promettenti dati preliminari, «indagheranno - si legge in una nota - il ruolo dei neurosteroidi nell'insorgenza delle discinesie, e come l'inibizione di un enzima chiave possa attenuare la loro insorgenza».
 

 
Caffeina Magazine
 
Nessuno lo dimenticherà mai per la divertentissima interpretazione di Marty McFly, protagonista della trilogia di Ritorno al futuro: un ragazzo spensierato che viaggiava nel tempo in cerca di avventura in compagnia di uno scienziato. Nel 1991, a soli trent'anni, gli fu diagnosticata una grave forma di malattia Parkinson giovanile, notizia che avrebbe reso pubblica solo sette anni più tardi. Questo fatto inaspettato lo obbligò a ritirarsi quasi del tutto dalle scene dal 2000, ma gli consentì anche di lottare in prima fila per la ricerca sulle cellule staminali nella speranza che un giorno possano aiutare chi soffre della malattia di Parkinson o di altri disturbi debilitanti; a questo scopo ha creato la Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research che ha donato a un team universitario di Cagliari 121 mila dollari per un progetto di un anno.
Il team appartiene al Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Universita' di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto.
Per Manolo Carta e' il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie. Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e "si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico". La malattia di Parkinson e' la seconda malattia neuro degenerativa più diffusa dopo l'Alzheimer e, dato l'invecchiamento della popolazione cui la società va incontro, è un problema destinato a crescere negli anni futuri.


 

Panorama
Salute
Marina Jonna
 
Tutti lo ricordiamo per l’interpretazione di Marty McFly, protagonista della trilogia di Ritorno al futuro: un ragazzo spensierato che viaggiava nel tempo in cerca di avventura in compagnia di uno scienziato.
Nel 1991, a soli trent’ anni, gli fu diagnosticata una grave forma di malattia Prkinson giovanile, notizia che avrebbe reso pubblica solo sette anni più tardi. Questo fatto inaspettato lo obbligò a ritirarsi quasi del tutto dalle scene dal 2000, ma gli consentì anche di lottare in prima fila per la ricerca sulle cellule staminali nella speranza che un giorno possano aiutare chi soffre della malattia di Parkinson o di altri disturbi debilitanti; a questo scopo ha creato la Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research che ha donato a un team universitario di Cagliari 121 mila dollari per un progetto di un anno.
Il team appartiene al Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Universita’ di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto.
Per Manolo Carta e’ il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli gia’ ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie.
Il progetto, della durata di un anno, ricevera’ 121 mila dollari e "si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico".
La malattia di Parkinson e’ la seconda malattia neurodegenerativa piu’ diffusa dopo l’Alzheimer e, dato l’invecchiamento della popolazione cui la società va incontro, è un problema destinato a crescere negli anni futuri.
 

 
ANSA
Da attore Usa 121 mila dollari per ricerca team universitario
 
(ANSA) - CAGLIARI, 19 DIC - Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sul Parkinson dalla Fondazione dell’attore americano Michael J. Fox. Per Carta è il terzo riconoscimento dalla fondazione in pochi dopo quelli de 2012 e 2013. Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e si propone tra l’altro "di porre anche le basi per un possibile studio clinico".
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda on line
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer.
 
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox. Per Manolo Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie. Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e "si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico". La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro.
Venerdì 19 dicembre 2014 11:57
 

 
Cagliaripad.it
Università
19 Dicembre 2014 ore 11:57
 
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox. Per Manolo Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie. Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e "si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico". La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro.
In questo nuovo studio finanziato dalla fondazione guidata dal popolare attore americano, i ricercatori cagliaritani, sulla base di promettenti dati preliminari, "indagheranno - si legge in una nota - il ruolo dei neurosteroidi nell’insorgenza delle discinesie, e come l’inibizione di un enzima chiave nella sintesi dei neurosteroidi, noto come 5-alfa-reduttasi, possa attenuare l’insorgenza della discinesie stesse in modelli pre-clinici".
 

 
Si.24
SALUTE E BENESSERE
di Redazione. Categoria: Salute
 
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox.
Per Manolo Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie.
Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e “si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico”.
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro.
19 dicembre 2014
 

 
Tiscali Notizie
 
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox. Per Manolo Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie.
Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e "si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico". La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro.
In questo nuovo studio finanziato dalla fondazione guidata dal popolare attore americano, i ricercatori cagliaritani, sulla base di promettenti dati preliminari, "indagheranno - si legge in una nota - il ruolo dei neurosteroidi nell’insorgenza delle discinesie, e come l’inibizione di un enzima chiave nella sintesi dei neurosteroidi, noto come 5-alfa-reduttasi, possa attenuare l’insorgenza della discinesie stesse in modelli pre-clinici".
 

 
Admaiora.it
 
Nuove speranze per la cura del morbo di Parkinson. Il team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia dalla Fondazione americana Michael J. Fox. Il team riceverà 121mila dollari per un progetto, durata un anno, che “si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico”. (mg) (admaioramedia.it)
 

 
Sardiniapost.it
 
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sul Parkinson. I soldi sono arrivati dalla fondazione dell’attore americano Michael J. Fox. Per Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione che lo aveva già premiato nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, ordinario di Farmacologia presso il medesimo dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie. Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121mila dollari e “si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico”.
Il Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro. Con i 121mila euro “sulla base di promettenti dati preliminari si indagherà sul ruolo dei neurosteroidi nell’insorgenza delle discinesie e come, l’inibizione di un enzima chiave nella sintesi dei neurosteroidi (si chiama 5-alfa-reduttasi) possa attenuare l’insorgenza della discinesie stesse in modelli pre-clinici”, si legge in una nota.
 

 
Castedduonline.it
Autore: Redazione Casteddu Online il 19/12/2014 10:54 
 
Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox. Per Manolo Carta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie.
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l´Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l´invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro. La malattia è caratterizzata dalla perdita dei neuroni che producono dopamina in un’area cerebrale nota come sostanza nera, e causa serie difficoltà motorie. La terapia farmacologica consiste nella somministrazione della levodopa che è il precursore della dopamina e funziona molto bene durante i primi anni di malattia, consentendo ai pazienti di vivere una vita pressoché normale. Nelle fasi più avanzate della malattia, però, la levodopa perde gran parte della sua efficacia a causa della comparsa di effetti collaterali tra cui i movimenti involontari, noti come discinesie, sono i più problematici.
In questo nuovo studio finanziato dalla fondazione guidata dal popolare attore americano, i ricercatori cagliaritani, sulla base di promettenti dati preliminari, indagheranno il ruolo dei neurosteroidi nell’insorgenza delle discinesie, e come l’inibizione di un enzima chiave nella sintesi dei neurosteroidi, noto come 5-alfa-reduttasi, possa attenuare l’insorgenza della discinesie stesse in modelli pre-clinici.
Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico.
 

 
Sardegnaoggi.it
 
CAGLIARI- Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, guidati da Manolo Carta e Paola Devoto, ha ottenuto un nuovo finanziamento per gli studi sulla malattia di Parkinson dalla Fondazione americana Michael J. Fox. Per ManoloCarta è il terzo riconoscimento da parte della prestigiosa fondazione in pochi anni, dopo quelli già ottenuti nel 2012 (in collaborazione con Micaela Morelli, Ordinario di Farmacologia presso il medesimo Dipartimento) e nel 2013, per i suoi studi sul ruolo del sistema serotoninergico nelle discinesie.
La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer, e costituisce una problematica medico-sociale destinata ad aumentare con l´invecchiamento della popolazione a cui la società moderna sta andando incontro. La malattia è caratterizzata dalla perdita dei neuroni che producono dopamina in un’area cerebrale nota come sostanza nera, e causa serie difficoltà motorie. La terapia farmacologica consiste nella somministrazione della levodopa che è il precursore della dopamina e funziona molto bene durante i primi anni di malattia, consentendo ai pazienti di vivere una vita pressoché normale. Nelle fasi più avanzate della malattia, però, la levodopa perde gran parte della sua efficacia a causa della comparsa di effetti collaterali tra cui i movimenti involontari, noti come discinesie, sono i più problematici.
In questo nuovo studio finanziato dalla fondazione guidata dal popolare attore americano, i ricercatori cagliaritani, sulla base di promettenti dati preliminari, indagheranno il ruolo dei neurosteroidi nell’insorgenza delle discinesie, e come l’inibizione di un enzima chiave nella sintesi dei neurosteroidi, noto come 5-alfa-reduttasi, possa attenuare l’insorgenza della discinesie stesse in modelli pre-clinici.
 
Il progetto, della durata di un anno, riceverà 121 mila dollari e si propone non solo di fare ulteriore luce sui meccanismi che determinano le discinesie, ma di porre anche le basi per un possibile studio clinico.
Ultimo aggiornamento: 19-12-2014 11:40
 

 

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