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Dialogo, patrimonio e diversità culturali

Conferenza internazionale nel semestre italiano di presidenza europea. Piras: “Percorso e filosofia in cui l’ateneo è partecipe”
12 dicembre 2014

da sinistra: Barbara Argiolas, Paola Piras, Francesca BarracciuNella foto: al centro il Prorettore dell’Università di Cagliari Paola Piras, a sinistra l’assessore comunale Barbara Argiolas (politiche per lo sviluppo economico e turistico) e a destra il Sottosegretario di Stato alla Cultura Francesca Barracciu (servizio fotografico a cura di Francesco Cogotti)


Dialogo, patrimonio e diversità culturali: “Un percorso e una filosofia in cui l’ateneo è partecipe” dice Paola Piras.
Il pro rettore ha preso parte alla conferenza internazionale curata dal ministero dei Beni culturali nell’ambito del semestre italiano di presidenza europea

 
Cagliari, 12 dicembre 2014
Mario Frongia

 
Stamani, venerdì 12 si è aperta a Cagliari la conferenza internazionale promossa dal ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo nell’ambito del Semestre di presidenza europea. Riti sacri, cibo, artigianato, folclore, musica: Europa e Maghreb si confrontano sul patrimonio culturale immateriale nel Mediterraneo quale volano per il dialogo politico e lo sviluppo sostenibile. Ha aperto i lavori il Sottosegretario di Stato, Francesca Barracciu. Sono intervenuti il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, l’assessore regionale alla cultura, Claudia Firino, il prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida. Domani, lavori proseguono – dalle 10 alle 12.30 all’Hotel Regina Margherita e al Palazzo Vice Regio. Nelle sale della Prefettura – previsto l’intervento del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru - le delegazioni straniere determineranno la “Dichiarazione di Cagliari 2014. Il testo avrà per riferimento politiche, strategie e cooperazioni inerenti gestione e ruolo – anche sulla pace e lo sviluppo economico e sociale - del patrimonio immateriale culturale.


 
Il tema
. Artigianato, musica di tradizione, folclore, dieta mediterranea e riti sacri.Nella conferenza internazionale di Cagliari, promossa dal MiBACT nell’ambito del Semestre di presidenza europea - in collaborazione con Regione Sardegna, Provincia e Comune di Cagliari –rappresentanti politici da Europa e Maghreb, tecnici dell’Unione Europea e personalità accademiche si incontrano per richiamare l’attenzione di istituzioni e società civile su quante e quali potenzialità il patrimonio culturale immateriale può offrire per garantire una crescita sociale ed economica sostenibile del Mediterraneo. La conferenza ha inoltre l’obiettivo di favorire lo scambio e la diffusione di esperienze e best practices sulle eredità culturali intese come strumento di identità e dialogo tra popoli e prerogativa per un percorso di cooperazione e pace tra le due sponde del Mare Nostrum. Da segnalare, tra i vari interventi, la scrittrice marocchina Naima Lahbil, e Rula Shahwan direttrice dell’Archivio audiovisivo della Palestinian Broadcasting Corporation. Domani, incontro tra  rappresentanti degli Stati dell’UE e di quattro paesi del Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto), al fine di condividere e rafforzare obiettivi, strumenti e programmi per la futura programmazione europea.
 
Il ruolo dell’ateneo. La conferenza curata dal ministero dei Beni culturali coglie appieno l’obiettivo di coniugare le diversità culturali e un processo di evoluzione e scambio in cui, come università, ci troviamo pienamente partecipi. Il profilo del patrimonio immateriale - segnala il pro rettore, Paola Piras - garantisce lo scambio e la vicinanza tra i popoli e favorisce il superamento di steccati di vario genere. Un percorso fondamentale per esaltare le diversità. Ovvero, la filosofia che l’ateneo persegue senza esitazioni”.


 
Sottosegretario ai beni culturali e al turismo, Francesca Barracciu: “Nel corso del Semestre italiano di presidenza europea che si avvia al termine, abbiamo in più occasioni ribadito la necessità di porre in cima all’agenda politica continentale il tema dei beni culturali e del turismo come fattori di crescita economica ed occupazionale. Il Mediterraneo, in particolare, rappresenta da millenni un crogiuolo di culture e tradizioni immateriali che possono garantire sviluppo, lavoro e dialogo per la pace tra i Paesi europei ed africani che vi si affacciano. La scelta della Sardegna è fortemente voluta in quanto centro geografico del Mare Nostrum e, quindi, luogo simbolo ideale per mettere a confronto esperienze e progettualità al fine di stimolare ed indirizzare in tal senso le decisioni politiche dei prossimi anni, a partire dalla prossima presidenza Lettone”.

conferenza 12 dicembre 2014, intervento dell’on. Barracciu
 
Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Francesco Pigliaru:
“L’aver scelto la Sardegna per un appuntamento così significativo è un importante riconoscimento per la nostra isola. Lo è ancor di più per la specificità dei contenuti di cui ci si andrà ad occupare in questa occasione, da un lato approfondendo i temi e dall’altro portandoli all’attenzione di un vasto pubblico. La Sardegna, da Autorità di gestione del programma di cooperazione mediterranea ex ENPI e ora ENI, che proprio questi giorni presentiamo nella sua articolazione sino al 2020, ben conosce gli esiti positivi che giungono dagli scambi e che, nel rispetto delle diversità, diventano percorsi di crescita comune. In questo quadro il valore delle eredità culturali, per ogni popolo elemento di riconoscimento, assume un ruolo primario, e il dialogo interculturale si conferma strumento fondamentale in una concezione di sviluppo che sia davvero sostenibile”.
 
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Commissario provincia di Cagliari, Pietro Cadau. “Questa conferenza, che tratta temi estremamente attuali e rilancia il ruolo del territorio di Cagliari e della sua posizione al centro del Mediterraneo, costituisce un tassello importante che stimola lo scambio e il dialogo di mondi diversi, tutti portatori di conoscenze e valori. Nelle tradizioni e nella cucina della Sardegna c’è la testimonianza di più civiltà, che si sono succedute nei secoli integrandosi perfettamente tra loro. Senza confronto e dialogo non c’è crescita e non attecchisce la cultura della solidarietà e dell’accoglienza di donne e uomini, sempre più spesso in fuga dai loro paesi, che portano con sé  il loro carico di sofferenza, ma anche la loro storia, le loro tradizioni e il loro patrimonio di cultura materiale e immateriale”.
 
Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. “La conferenza è un appuntamento importante, perfettamente inserito nella strada che si sta percorrendo verso un nuovo modello culturale e verso una nuova e più responsabile concezione di turismo: Cagliari e la Sardegna sono finaliste nella corsa a Capitale Europea della Cultura per il 2019, Cagliari e il sud Sardegna sono l’unica meta italiana tra le 10 selezionate dal Global Sustainable Tourism Council e dall’Organizzazione Mondiale del Turismo per partecipare ad un percorso di sostenibilità di destinazione turistica. Lo è ancora di più perché arriva in un momento in cui siamo impegnati – di nuovo Cagliari con cinque altri Comuni, la Curia e tutta la Sardegna – nel percorso di candidatura del Rito di Scioglimento del Voto Perpetuo e della Festa di Sant’Efisio alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco: la salvaguardia e la tutela della nostra identità e delle nostre tradizioni sono fondamentali e abbiamo il compito di tramandarle intatte, testimonianza della nostra storia  ma anche motore di sviluppo e di dialogo interculturale”.

conferenza 12 dicembre 2014, intervento dell’on. Barracciu
 
Alessio Giuffrida, prefetto di Cagliari: “
La conferenza internazionale curata dal ministero dei Beni culturali è e rimane centrale nelle politiche di integrazione, sviluppo e dialogo tra diverse culture. L’approccio, i temi e l’autorevolezza dei relatori nazionali e stranieri garantisce un confronto solido e proiettato nel futuro. Cagliari e la Sardegna sono piattaforma ideale per un dibattito che guarda al futuro”.
 
Claudia Firino, assessore regionale cultura
: “Siamo felici di poter ospitare un confronto su culture e schemi di dialogo differenti. La Sardegna è terra di enormi tradizioni immateriali, vanta un patrimonio unico e non può che arricchirsi dai processi di mettano in evidenza le proprie peculiarità. La cultura, inoltre, è indispensabile per rafforzare l’identità e trasmetterla alle nuove generazioni. Una strada che necessita di sempre maggiori attenzioni. Il confronto con gli ospiti e gli esperti stranieri è ulteriore garanzia di sviluppo di tematiche centrali nelle nostre strategie inerenti il territorio”.

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