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“Ho visto uccidere la Prima Repubblica”

Giovedì 27 novembre in aula magna il prorettore Paolo Fadda e Giancarlo Ghirra presentano il libro di Sergio Berlinguer
27 novembre 2014

Giovedì 27 novembre nell'Aula magna del Rettorato, in via Università 40 a Cagliari, il prorettore Paolo Fadda e Giancarlo Ghirra presentano il libro di Sergio Berlinguer. Presenti l'autore e l'editore, si inizia alle 18.


invito alla presentazione

Alcune tra le pagine più delicate e oscure della nostra storia repubblicana, raccontate da un testimone privilegiato. La Prima Repubblica non è morta travolta dallo tsunami Tangentopoli, ma è stata uccisa e Mani pulite è l’arma con la quale un’intera classe dirigente, politica e imprenditoriale, è stata... fatta fuori. È questa la tesi di Ho visto uccidere la Prima Repubblica, più di 300 pagine dettagliate e rigorose, che svelano i retroscena di alcuni tra i passaggi più significativi della storia politica del nostro paese.
L’autore non è un giornalista d’inchiesta, né un cronista d’assalto, ma Sergio Berlinguer, Ambasciatore, Consigliere Diplomatico di tre Presidenti del Consiglio dei Ministri (Cossiga, Forlani e Spadolini) e Segretario Generale del Quirinale, nel settennato più difficile e controverso della storia repubblicana, quello di Francesco Cossiga. Molte verità vengono qui rivelate per la prima volta, anche grazie al supporto di appunti di lavoro, lettere, note, biglietti autografi – tutti inediti e, dunque, non rintracciabili in alcun archivio – raccolti dall’autore, in oltre trent’anni di frequentazione delle stanze del potere. Tra le pagine più significative di un racconto ampiamente documentato, non privo di rivelazioni inquietanti: la vera natura dei rapporti tra Cossiga e Moro; il ruolo dell’Italia nella vicenda “Euromissili”; il rifiuto di Papa Wojtyla di far nominare senatore a vita il Cardinale di Palermo, Salvatore Pappalardo; la forte conflittualità tra Presidenza della Repubblica e Vaticano; le continue crisi di governo; il vero ruolo di “Gladio” e, infine, la verità sulla ciclotimia che affliggeva il Presidente della Repubblica e che lo costrinse a lunghi periodi di isolamento.

Sergio Berlinguer è nato a Sassari nel 1934. È fratello di Luigi e cugino di Enrico Berlinguer. Laureato in giurisprudenza, è entrato in carriera diplomatica, per concorso, nel 1959. Dopo un periodo di lavoro alla Farnesina, ha prestato servizio presso l’Ambasciata ed il Consolato Generale d’Italia a Londra dal 1962 al 1972. Rientrato a Roma, è nominato Capo del Servizio Stampa del MAE. Consigliere diplomatico di tre Presidenti del Consiglio dei Ministri (Cossiga, Forlani e Spadolini). Direttore Generale dell’Emigrazione del Ministero degli Esteri dal 1983 al giugno del 1985. Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, è quindi nominato Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, carica che ricopre dal 1986 al 25 aprile 1992. Dal 1994 al 1995 è Ministro per gli Italiani nel Mondo nel primo Governo Berlusconi, come Ministro tecnico. Nel 1992 è nominato Consigliere di Stato. È stato insignito di numerose alte onorificenze italiane, vaticane e straniere.

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