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INFN, un quarto di secolo per la sezione cagliaritana

In città il presidente nazionale Ferroni: "Una scommessa vinta grazie alla sinergia con l'Università di Cagliari"
16 giugno 2014

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Cagliari, 16 giugno 2014 - La sezione cagliaritana dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare ha festeggiato questa mattina un quarto di secolo, alla Cittadella universitaria di Monserrato, con il presidente dell’Infn Fernando Ferroni. All’incontro sono intervenuti anche il Rettore, Giovanni Melis, e il Prorettore, Giovanna Maria Ledda, che hanno rappresentato ai presenti il ringraziamento dell’Ateneo “per il lavoro svolto in 25 anni, in vista di nuove e future occasioni di collaborazione”.
 
L’incontro si è svolto in collegamento video con le sezioni di Ferrara, Lecce, Perugia, Roma Tor Vergata, anche loro arrivate al venticinquesimo anniversario. "E’ un giorno importante - ha detto Ferroni, come riportato dall’Agenzia giornalistica ANSA - 25 anni fa si decise di creare delle sezioni in città medio piccole o in realtà allora nuove come Tor Vergata. Una scommessa sicuramente vinta anche se 25 anni fa non avremmo potuto prevedere una crisi profonda del sistema. Ci aspettavamo altri orizzonti. Siamo riusciti comunque a fare molto. Considerato il quadro generale, in questo momento aprire una struttura come 25 anni fa sarebbe un po’ difficile: c’è spazio per avventure mirate. La ricchezza che hanno portato queste sezioni è stata notevole".
 
Per quanto riguarda Cagliari, la sezione sarda (attualmente diretta da Biagio Saitta), secondo il presidente Ferroni, ha "trovato una sua dimensione e meriterebbe di crescere". Uno dei progetti curati anche a Cagliari è Alice (A Large Ion Collider Experiment), un esperimento legato all’acceleratore del Cern, dedicato allo studio della materia prodotta in seguito a collisioni tra ioni pesanti. La sezione cagliaritana è guidata dal presidente Biagio Saitta. “Su di noi incombe una riforma- ha detto il presidente nazionale Ferroni - che riguarda gli istituti di ricerca: a fine luglio aspettiamo un provvedimento. Certo, puntiamo tutti su poli di eccellenza, ma non ho mai visto poli di eccellenza senza risorse adeguate. L’impegno per noi è continuare a far funzionare l’INFN con il suo modello”.
 
E di “sistema integrato per la ricerca in fisica” ha parlato Luciano Colombo, direttore del Dipartimento di Fisica: “Dobbiamo avere l’apertura mentale – ha aggiunto – per sperimentare nuove forme di interlacciamento tra Infn e dipartimento, specie per la didattica e per il dottorato di ricerca”. Sinergia sottolineata, in chiusura di mattinata, dal presidente della Facoltà di Scienze e attuale direttore della sezione Infn cagliaritana, Biagio Saitta: “La grande sinergia con il dipartimento di Fisica – ha rimarcato – ha consentito in questi anni di formare ottimi studenti sardi, che spesso vanno all’estero per importanti esperienze di studio, e tornano con le capacità acquisite ad arricchire il nostro team”.
 
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli -  tel. 070 6752216



LA NOTIZIA SULLA STAMPA - IL COMUNICATO DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO


Redazione ANSA CAGLIARI 16 giugno 201414:32 News
 
 (ANSA) - CAGLIARI, 16 GIU - Un quarto di secolo per la Sezione cagliaritana dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare. Lo speciale compleanno è stato festeggiato oggi alla cittadella universitaria di Monserrato con il presidente nazionale dell’Infn Fernando Ferroni. L’incontro si è svolto in collegamento video con le Sezioni di Ferrara, Lecce, Perugia, Roma Tor Vergata, anche loro arrivate al 25/o anniversario. La Sezione cagliaritana, secondo Ferroni, ha "trovato una sua dimensione e meriterebbe di crescere".
 

L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda on line
 

Cagliaripad.it
Università
16 Giugno 2014 ore 15:09
I festeggiamenti a Monserrato. Uno dei progetti curati a Cagliari è Alice (A Large Ion Collider Experiment), un esperimento legato all’acceleratore del Cern, dedicato allo studio della materia prodotta in seguito a collisioni tra ioni pesanti
redazione cagliaripad
 
Un quarto di secolo per la sezione cagliaritana dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare.
Lo speciale compleanno è stato festeggiato questa mattina alla cittadella universitaria di Monserrato con il presidente nazionale dell’Infn Fernando Ferroni.
L’incontro si è svolto in collegamento video con le Sezioni di Ferrara, Lecce, Perugia, Roma Tor Vergata, anche loro arrivate al venticinquesimo anniversario. "Un giorno importante - ha detto Ferroni - 25 anni fa si decise di creare delle Sezioni in città medio piccole o in realtà allora nuove come Tor Vergata. Una scommessa sicuramente vinta anche se 25 anni fa non avremmo potuto prevedere una crisi profonda del sistema. Ci aspettavamo altri orizzonti. Siamo riusciti comunque a fare molto. Considerato il quadro generale, in questo momento aprire una struttura come 25 anni fa sarebbe un po’ difficile: c’è spazio per avventure mirate. La ricchezza che hanno portato queste sezioni è stata notevole".

Per quanto riguarda Cagliari, la sezione sarda, secondo il presidente Ferroni, ha "trovato una sua dimensione e meriterebbe di crescere". Uno dei progetti curati anche a Cagliari è Alice (A Large Ion Collider Experiment), un esperimento legato all’acceleratore del Cern, dedicato allo studio della materia prodotta in seguito a collisioni tra ioni pesanti. La sezione cagliaritana è guidata dal presidente Biagio Saitta. "Su di noi incombe una riforma - ha sottolineato il presidente nazionale Ferroni - che riguarda gli istituti di ricerca: a fine luglio aspettiamo un provvedimento. Certo, puntiamo tutti su poli di eccellenza, ma non ho mai visto poli di eccellenza senza risorse adeguate".


 

 

L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di martedì 17 giugno 2014
Cultura (Pagina 15 - Edizione CA)
Istituto di Fisica nucleare
I 25 anni della sezione sarda: il presidente Ferroni a Cagliari
Le frontiere della ricerca: far luce sulla materia oscura
 
Di fronte ai lingotti di piombo di epoca romana, custoditi dal mare del golfo di Oristano per 2 mila anni e ora utilissimi nelle ricerche dei laboratori del Gran Sasso, il presidente dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, esalta il lavoro dei ricercatori sardi. «La sezione di Cagliari dell’Istituto - dice - è una scommessa che riteniamo di aver vinto: impegnata con ottimi risultati negli esperimenti del Cern e con proiezioni nella fisica medica e nei beni culturali, meriterebbe di crescere. Purtroppo patisce il blocco delle assunzioni».
A Monserrato Ferroni ha partecipato ieri alla cerimonia dedicata ai primi 25 anni della sezione di Cagliari dell’Istituto, guidata da Biagio Saitta, e ha ricordato il contributo della fisica alla crescita dell’Italia. Resta invariato l’impegno di continuare a far funzionare l’istituto e di collaborare con le università, anche riprogettando i rapporti e ridisegnando le convenzioni.
Se si conta tutto quello che, direttamente e indirettamente, ha a che fare con la fisica, si arriva a 118 miliardi di euro (dati 2011) con un apporto al Pil italiano del 7,4 per cento e circa un milione e mezzo di posti di lavoro, circa il 6 per cento della forza lavoro del nostro Paese.
«Il modello dell’istituto - ha spiegato Ferroni, collegato da Cagliari in videoconferenza con Ferrara, Lecce, Perugia e Roma Tor Vergata, le altre sezioni nate 25 anni fa - è quello di una grande interazione con i Dipartimenti di Fisica. Abbiamo centri di calcolo nelle università e benificiamo di numerosi dottorandi.Tuttavia ci aspettavamo una crescita e invece abbiamo dovuto subire una forte decrescita, e neanche felice. Oggi è un giorno di festa ma su di noi incombe una riforma, misteriosa. Presto il Governo pubblicherà un provvedimento sugli enti di ricerca che conterrà diverse linee di discussione tra le quali l’alleggerimento le norme della Pubblica amministrazione sugli enti di ricerca e la gestione dei fondi. Se continueremo a fare ricerca di eccellenza a nessuno verrà in mente di toccarci».
Professore, come possiamo spiegare al contribuente a che cosa serve la porzione delle sue tasse dedicata alla ricerca?
«Si può spiegare solo se le tasse vengono impegnate per la ricerca e non solo per colmare buchi e a risolvere emergenze. Usa e Germania dedicano una parte consistente del loro Pil alla ricerca. Le ricadute ci sono e sono numerose: più si fa ricerca e più c’è la probabilità che una parte dei risultati possano tradursi in innovazione e posti di lavoro. L’Italia è del resto all’avanguardia nel mondo per le applicazioni relative alla cura dei tumori e ai supercoduttori, grazie alla ricerca dell’Istituto di Fisica Nucleare».
Ci sono dei modelli vincenti?
«Il ricercatore non è formato per avere relazioni con l’industria serve perciò una struttura di trasferimento tecnologico. Il modello è quello della Germania, dove l’istituto Fraunhofer fornisce un contributo rilevante all’economia. I risultati delle ricerche condotte al Fraunhofer sono a beneficio delle società pubbliche e private tedesche, inoltre eroga attività di formazione per l’industria. Questa struttura vive con 2 miliardi di euro all’anno: di questa cifra lo stato tedesco investe solo 300 milioni, mente il resto arriva da contratti con enti locali e industrie. Una struttura di questo tipo sarebbe utile agli enti di ricerca di base che producono innovazione tecnologica ma non sono in grado di arrivare alle industrie».
Quali sono le sfide della fisica ancora aperte?
«Molte, anzi moltissime, considerando che resta da capire il 96 per cento dell’universo. Il Bosone di Higgs ha completato il quadro della fisica del secolo scorso. Ora dobbiamo esplorare e spiegare tante altre cose, come l’energia oscura e la materia oscura, che rappresentano le nuove, eccitanti, frontiere della ricerca. Ci sarà anche da chiedersi se la sofisticata strumentazione servita a scoprire il Bosone di Higgs sarà ancora utile alle ricerche del futuro o se sarà necessario adottare qualcosa di nuovo».
Andrea Mameli
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di martedì 17 giugno 2014
Cultura (Pagina 15 - Edizione CA)
L’esperimento
 
Il carico di lingotti di piombo che la nave “oneraria magna” trasportava verso Roma, rimasto nei fondali del golfo di Oristano per 2 mila anni, è stato schermato dai raggi cosmici, dai residui contaminanti delle esplosioni nucleari nell’atmosfera e dai prodotti derivanti dal disastro di Chernobyl. Ora il piombo ha diminuito di circa centomila volte la già minima radioattività di partenza e viene utilizzato per l’esperimento internazionale “Cuore”, un importantissimo studio sui neutrini. Con un contenuto radioattivo così basso, il piombo dei lingotti romani rappresenta lo schermo ideale per gli esperimenti di fisica nucleare in atto nei laboratori nazionali del Gran Sasso, sotto 1.400 metri di roccia.
Ma per poter utilizzare il prezioso carico, 2 mila lingotti di piombo, provenienti dalla Spagna e colati a picco insieme alla nave, tra l’80 e il 50 avanti Cristo, in prossimità dell’isola Mal di Ventre, l’Istituto ha finanziato il recupero del tesoro, ottenendo dalla Soprintendenza ai beni archeologici il permesso di usarne 250. Di questi lingotti la superficie anteriore, con le iscrizioni romane, viene asportata e riconsegnata agli studiosi. Il resto, depurato dalle incrostazioni marine, fuso per realizzare lo schermo di “Cuore”: uno studio sui neutrini le cui scoperte potrebbero fornire indicazioni cruciali sull’evoluzione dell’universo. Per questo compleanno due lingotti sono esposti alla cittadella di Monserrato. (a.m.)

 
Agenzia Italia
13:40 16 GIU 2014
 
(AGI) - Roma, 16 giu. - Ogni sede ospita un membro della giunta esecutiva dell’Infn: a Cagliari e’ presente il presidente Fernando Ferroni, a Ferrara Antonio Masiero, a Lecce Eugenio Nappi, a Perugia Antonio Zoccoli, a Roma Tor Vergata Speranza Falciano e nella sede della presidenza dell’Infn a Roma Paolo Bonifazi. "I festeggiamenti di questa ricorrenza sono l’occasione per ripercorrere assieme un quarto di secolo di attivita’ scientifica di eccellenza e ricordarne le tappe piu’ significative - ha commentato il presidente Ferroni - ma soprattutto di riconfermare la validita’ del modello di ricerca in simbiosi con l’Universita’ praticato dall’Infn, che permette un uso massimamente efficiente delle risorse umane e finanziarie, un esempio per la ricerca italiana".
 

 
HinterlandiCagliari.it
Redazione
CAGLIARI. Domani alle 10.30 alla Cittadella di Monserrato la sezione locale dell’istituto nazionale di fisica nucleare festeggia i 25 anni con il presidente nazionale, Fernando Ferroni
 
Compie 25 anni la sezione cagliaritana dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, diretta attualmente dal presidente della Facoltà di Scienze, Biagio Saitta.
Per festeggiare l’importante ricorrenza il presidente dell’INFN, Fernando Ferroni, sarà in città per partecipare ad un incontro in programma domani alle 10.30 nell’Aula A del Dipartimento di Fisica alla Cittadella universitaria di Monserrato. La cerimonia si svolgerà in collegamento video con le Sezioni di Ferrara, Lecce, Perugia, Roma Tor Vergata.
Dopo il saluto del presidente, sono previsti gli interventi di Sergio Serci (Cagliari), Pietro Dalpiaz (Ferrara), Pio Pistilli (Lecce), Giancarlo Mantovani (Perugia), Giorgio Matthiae (Roma Tor Vergata).
Al termine prenderanno la parola Biagio Saitta (Direttore della Sezione INFN di Cagliari) e Luciano Colombo (Direttore Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari).
 

 

 

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