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Luca Zingaretti e Montalbano: "Una meravigliosa avventura"

Con l'incontro con l'attore si è concluso il secondo seminario coordinato da Giuseppe Marci sull'opera di Andrea Camilleri
03 marzo 2014

 

Cagliari, 3 marzo 2014 – “Una meravigliosa avventura”: così Luca Zingaretti ha definito il lavoro compiuto per portare sullo schermo l’opera di Andrea Camilleri, ed in particolare le gesta del Commissario Montalbano, che interpreta per la fortunata fiction in onda sulla Rai.
 
Dopo un “assolo” di quasi un’ora, l’attore romano non si è sottratto al fuoco di fila delle domande del numeroso pubblico accorso negli spazi dell’ex Clinica Aresu. Il Commissario Montalbano? “E’ un personaggio all’antica come i nostri nonni – ha spiegato – Ci affascina così tanto perché non ci va che ci siamo venduti. Nel suo mondo c’è ancora l’integrità, quel pudore che in tanti perdono facilmente nella nostra società. Una delle ragioni del successo del personaggio è l’essere costantemente fuori dal coro, forse ci restituisce quell’autenticità che abbiamo perduto”.
 
A conclusione del secondo seminario sull’opera camilleriana organizzato e coordinato dal prof. Giuseppe Marci (e patrocinato dall’Ateneo), l’incontro con Luca Zingaretti – cui ha partecipato anche il prorettore vicario, prof.ssa Giovanna Maria Ledda - ha consentito di svelare ulteriori aspetti anche della lavorazione del film: “E’ la prima volta che racconto il lavoro di trasposizione del libro dalle pagine all’immagine – ha ammesso l’attore – Sono stato allievo di Camilleri all’Accademia, e devo ammettere che era capace di trovare lo straordinario nel quotidiano, e ce lo insegnava. Era, già allora, un saggio che vedeva la vita con un sano distacco. Tra me e lui nacque all’epoca un buon rapporto, ma nulla di più. Dopo anni trovai con sorpresa nello scaffale di una libreria una sua opera, e ne rimasi fulminato”.
 
Segue la scoperta – quasi per caso – dell’avvenuta vendita dei diritti di quel volume al produttore Carlo Degli Esposti per la messa in onda di uno sceneggiato: “Dissi al mio agente che avrei voluto quel ruolo a tutti i costi – ha svelato il volto televisivo del Commissario -  Così mi sottoposi a lunghi provini, e alla fine ottenni la parte, e riannodai anche i fili del rapporto con Camilleri. Dopo essere stato scelto, studiai a lungo - annotando appunti per sei mesi - il personaggio, che risulta davvero desiderabile per un attore, per la quantità di informazioni fornite dall’autore nei suoi libri”.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli -  foto Francesco Cogotti - tel. 070 6752216

 

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