Figura fra le più rilevanti dell’intero episcopato sardo del Novecento
e di questo primo scorcio del terzo millennio, monsignor Pier Giuliano
Tiddia ha servito i suoi ideali di vita, nella sequela del Vangelo,
lavorando nella Chiesa in una pluralità di uffici, associazioni e
parrocchie fino alla promozione vescovile alla fine del 1974: ausiliare
nell’archidiocesi di Cagliari fino a tutto il 1985 (e pro tempore,
all’inizio degli anni ’80, amministratore apostolico di Lanusei), è
stato quindi nominato arcivescovo di Oristano, dove è rimasto per
vent’anni (per un anno anche amministratore apostolico di Ales).
Nell’ultima fase del suo episcopato arborense si è aggiunto, all’ufficio
diocesano, quello di presidente della Conferenza Episcopale Sarda. Nel
2006 si è ritirato, per limiti di età, a Cagliari dove peraltro continua
ad esercitare il suo ministero di prete e vescovo, tanto nell’assistenza
a gruppi ecclesiali (come gli ex fucini) quanto nelle funzioni
domenicali (in particolare nella basilica di N.S. di Bonaria) o, per
delega dell’ordinario, nelle cresime. Più di recente, all’interno della
CES, è stato incaricato di seguire le questioni connesse agli
adempimenti del codice di diritto canonico.
Indubbiamente, insieme con il lungo episcopato esercitato (come
residenziale o come amministratore apostolico) in quattro diocesi, il
suo nome resta legato, nella storia della Chiesa isolana del Novecento,
per la impegnativa e duratura segreteria generale del Concilio Plenario
Sardo – volto a coordinare le pastorali fra le varie diocesi della
Sardegna, fino alla firma e pubblicazione degli Atti nel luglio 2001.
Classe 1929, nativo di Cagliari, ma cresciuto fra il capoluogo e il
paese di Sarroch – dove il padre esercitava la professione di medico
condotto –, studiò al liceo salesiano di viale Fra Ignazio. Maturatosi
nel 1943 a Santulussurgiu, dove il liceo era sfollato a causa dei
bombardamenti su Cagliari, si iscrisse al seminario regionale di
Cuglieri, concludendo la sua preparazione con l’ordinazione sacerdotale
nel dicembre 1951. Proseguì peraltro la sua specializzazione in diritto
canonico presso la Lateranense, laureandosi nel 1953.
L’incontro con l’arcivescovo Tiddia si snoderà nel racconto della sua
lunga vita di prete e vescovo, partendo proprio dai ricordi dei tempi
liceali.
Converseranno con lui Gianfranco Murtas – autore di un libro-intervista
(“ Il Vangelo, la Chiesa e la Sardegna: una esperienza di vita “) – e
Andrea Pirastu, organizzatore della serata.
Il pubblico potrà ovviamente aggiungere le sue domande.
Ricordiamo che al civico 60 sarà possibile parcheggiare la macchina