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Per uscire dalla crisi economica puntare su formazione e ricerca

Da Cagliari un forte appello per chiedere pari opportunità tra gli Atenei italiani. Nonostante i tagli offerta formativa stabile, concorsi e investimenti
13 gennaio 2014

Inaugurato il 393mo Anno Accademico dell’Università di Cagliari, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose e del Presidente della Conferenza dei Rettori italiani, Stefano Paleari. Nelle parole del Rettore Melis, il ruolo dell’Ateneo in uno scenario reso sempre più complesso dai tagli ministeriali e dalle novità normative. Eppure l’Università mantiene stabile l’offerta formativa, propone concorsi per 190 posizioni (tra docenti e tecnici) e rilancia un piano di investimenti per 75 milioni di euro.

  
Il tutto senza aumentare le tasse, potenziando i servizi agli studenti e i laboratori scientifici: ora si parte con la sperimentazione dell’apertura delle biblioteche fino alla mezzanotte. All’Azienda mista serve una nuova governance, stabile e partecipata. Durante la cerimonia, gli interventi del presidente CRUI Paleari e della rappresentante degli studenti. Infine la prolusione di Stefano Usai, professore associato di Economia politica.


 
Di seguito una sintesi della relazione del Rettore, a seguire gli interventi della mattinata, con le fotografie di Francesco Cogotti.
 
Cagliari, 13 gennaio 2014 - “Non si può ignorare che le diverse condizioni economiche dei territori incidono sull’entità delle tasse richiedibili dagli Atenei e sulle possibilità di collaborare con imprese ed istituzioni per stimolare e finanziare la ricerca. Tale circostanza è particolarmente grave nella realtà insulare dove, per garantire pari opportunità agli studenti, occorre operare come Ateneo generalista con una maggiore articolazione dell’offerta formativa”. Per questo motivo “si chiede con forza al Ministro la garanzia che i criteri di ripartizione dei fondi tra gli Atenei consentano di competere con pari opportunità”.
 
E’ l’invito più forte contenuto nella relazione del Magnifico Rettore di Cagliari, prof. Giovanni Melis, in occasione della solenne inaugurazione del 393mo Anno accademico. “Si assiste quasi passivamente al ridimensionamento degli Atenei – ha denunciato il Rettore - Nel periodo 2009-2013 il Ministero ha ridotto il Fondo di finanziamento ordinario da 7,5 a 6,5 miliardi, quello degli Atenei sardi passa da 216,9 a 184,2 milioni”.
 
LO SCENARIO
 “Oggi l’Università è l’unica pubblica amministrazione finanziata in rapporto ai risultati ottenuti – ha proseguito il professor Melis - ma il merito non è valutato come un incentivo aggiuntivo, ma come un risultato che limita i tagli”. Con un ulteriore problema: “La riduzione dei finanziamenti e degli organici, il disimpegno sul diritto allo studio non producono nel territorio nazionale gli stessi effetti. Infatti, i parametri di merito ministeriali non valutano adeguatamente le differenze sociali ed economiche dei territori. La competizione per ridurre i tagli penalizza soprattutto gli Atenei delle aree più deboli del Paese”.
 
Nell’Isola, inoltre, ogni anno, alcune migliaia di studenti idonei per merito e reddito, ma non beneficiari delle borse per carenza di fondi, sono invitati a trasferirsi negli Atenei della penisola o a rinunciare agli studi. L’intervento ministeriale sposta studenti dalle aree economicamente più deboli a quelle più forti, indebolendo così gli Atenei del Sud e dell’Isola.
 
“L’aver assunto nella recente assegnazione del recupero degli organici come parametro decisivo l’entità delle tasse pagate dagli studenti – è un ulteriore aspetto sottolineato nella Relazione del Rettore - ha comportato che il recupero teorico del turnover maturato negli Atenei del Sud, pari al 33,9%, si sia ridotto al 17,5%, a vantaggio del Centro Nord, dove si è trasferita la possibilità di assumere 184 ricercatori, oppure di promuovere ad associato 368 giovani ricercatori”.
 
L’Ateneo chiede dunque “alla politica regionale ed alle forze sociali una grande attenzione per fermare la spirale negativa innescata dai continui tagli nei finanziamenti e negli organici e dall’impiego di criteri per riconoscere i meriti che non garantiscono pari opportunità”.
 
L’ATENEO NEL CONTESTO
Nonostante lo scenario sopra descritto, l’Ateneo di Cagliari ha confermato nel bilancio preventivo 2014 – approvato nelle scorse settimane - di poter operare con un valore positivo nell’indicatore di sostenibilità economica e finanziaria, parametro fondamentale per evitare penalizzazioni nel recupero degli organici, nei vincoli per l’offerta formativa e per dare solidità all’autonomia decisionale. Il merito di tale risultato, secondo il Rettore, va ascritto al sostegno del Consiglio e della Giunta regionale, ma anche alla razionalizzazione del modello organizzativo, a partire dalla riforma statutaria delle facoltà e dei dipartimenti, alle nuove logiche comportamentali attente, a tutti i livelli, all’efficacia e alla valutazione dei risultati nella distribuzione delle risorse e alle prudenziali politiche di bilancio. Il Rettore ha ringraziato in modo particolare il personale per l’impegno profuso in una situazione complicata dalle novità normative e dal perdurare del blocco degli stipendi.
 
L’Ateneo è, oggi, in grado di dare risposte concrete alle attese dei ricercatori che ottengono l’abilitazione scientifica. Sono in programmazione concorsi per 120 posti di professore associato, 40 di ordinario e 14 di ricercatore tipo B. Sono inoltre in atto concorsi per 16 posti per tecnico-amministrativo, altrettanti sono previsti nel 2014.
 
Nel piano triennale sono finanziati investimenti per oltre 75 milioni di euro per potenziare le strutture didattiche e della ricerca, le manutenzioni e la sicurezza.
 
Nessun aumento delle tasse, mentre aumenta al 19,4 % l’incidenza degli studenti esonerati dal pagamento; sono confermate le agevolazioni per gli studenti colpiti dalla crisi occupazionale e gli incentivi per il merito. 
 
LE LINEE DI ATTIVITA’: LA DIDATTICA E I SERVIZI AGLI STUDENTI
L’offerta formativa è sostanzialmente stabile, fronteggia in modo adeguato le esigenze culturali e professionali del territorio, in sinergia e complementarietà con quella di Sassari. I 78 corsi di laurea attivi hanno ottenuto l’accreditamento iniziale dall’ANVUR. Siamo impegnati a superare al meglio anche l’accreditamento in itinere.
 
Le iscrizioni confermano la dimensione regionale dell’Ateneo. Il 13% degli studenti proviene dall’area di Nuoro e dall’Ogliastra, l’11% da Oristano ed il 4% da Sassari e dalla Gallura. Dalla ex provincia di Cagliari arriva il 52% degli studenti.
 
La leggera flessione dei nuovi immatricolati è in linea con la tendenza nazionale e con il trend demografico. In particolare, il tasso di passaggio dal diploma alla laurea dall’Anno Accademico 2001-2002 al 2011-2012 ha avuto una flessione del 6,5%.
 
Preoccupa il fatto che circa il 40% dei diplomati in Sardegna non si iscrivano all’università, troppo spesso finendo fra coloro che non studiano e non lavorano. La riduzione degli iscritti totali riflette la prevalenza del numero dei laureati sugli immatricolati, ma soprattutto gli abbandoni dei fuori corso di lunga durata, anche per effetto della crisi economica.
 
I test sulla preparazione media in ingresso degli studenti segnalano risultati inferiori rispetto alla media nazionale. Le facoltà sono impegnate, con il concorso di specifici progetti, a rafforzare l’orientamento, in ingresso ed in itinere, organizzare il recupero delle carenze formative per ridurre gli abbandoni, aumentare la regolarità negli studi, semplificare il percorso per la laurea.
 
Sono, inoltre, disponibili on line insegnamenti di base e, con la collaborazione del consorzio Unitel Sardegna, è in progettazione la duplicazione di alcuni corsi di laurea per facilitare la preparazione degli studenti fuori sede, degli studenti lavoratori e di quelli fuori corso.
 
Si potenziano i servizi a sostegno della didattica. È in atto, in via sperimentale, un ulteriore ampliamento fino alle ore 24 dell’orario di apertura delle biblioteche.
 
Non minore importanza assumono i nuovi laboratori didattici recentemente inaugurati a supporto delle diverse aree scientifiche e la nuova biblioteca centrale di Ingegneria e Architettura che si prevede di aprire nel corso del 2014. Nel 2015 saranno disponibili i nuovi locali a Monserrato per accentrare le attività del Palazzo delle Scienze, Istituti biologici e Geologia.
 
Un ruolo significativo ha avuto anche il sistema premiale sulle tasse per incentivare a migliorare i risultati negli esami. Il complesso di tali iniziative ha consentito di ridurre il tasso dei fuori corso e migliorato la regolarità negli studi.
 
È particolarmente significativa la crescita dell’indice di soddisfazione degli studenti sulla valutazione della didattica espresso on line in migliaia di questionari anonimi, attestato al 74,9%.
 
LA RICERCA SCIENTIFICA
La valutazione nazionale della produzione scientifica del periodo 2004-2010 ha evidenziato la presenza di significativi gruppi di eccellenza, in particolare, nei dipartimenti di Scienza della vita e dell’ambiente, Scienze biomediche, Ingegneria Civile, Ambientale ed Architettura, Pedagogia, Psicologia e Filosofia, Giurisprudenza, Filologia, Letteratura e Linguistica, Matematica ed Informatica, Scienze Sociali e delle Istituzioni, accanto ad altre aree scientifiche di buon livello dove è possibile un sicuro miglioramento.
 
Il potenziamento dei laboratori scientifici in corso, con l’attivazione dei centri interdipartimentali Polilab, per la facoltà di Ingegneria ed Architettura, e Cesar per l’area biologica, biomedica, fisica e farmaco-chimica migliora decisamente la strumentazione a disposizione dei ricercatori. A seguito dei nuovi indirizzi ministeriali si sono riorganizzati i 17 corsi di dottorato, che oggi coprono le aree scientifico-disciplinari di base, con la disponibilità di 141 borse di studio di cui 17 riservate a stranieri. Alcuni corsi sono realizzati in associazione con l’Università di Sassari.
 
IL RAPPORTO CON IL TERRITORIO
L’Ateneo è impegnato a trasferire al sistema delle imprese e delle istituzioni le conoscenze culturali e tecnologiche per migliorare la produttività e dare sostegno alla crescita ed all’occupazione. Si segnala, inoltre, l’importanza delle iniziative realizzate con l’Assessorato regionale al lavoro per attivare forme di apprendistato nei corsi di laurea e nei dottorati, nonché l’insieme di master professionalizzanti in corso di avvio con strutture formative nazionali ed internazionali.
 
Di particolare interesse è il progetto Contamination lab, che coinvolge 70 studenti di diverse facoltà, impegnati ad approfondire, con il supporto di esperti, le problematiche relative alla nascita ed allo sviluppo operativo di idee imprenditoriali. Al fine di diffondere la cultura d’impresa nel sistema socio-economico regionale, verrà attivato d’intesa con Confindustria un ciclo di incontri con studenti e ricercatori sulle tematiche proprie dei settori economici regionali con la presenza congiunta di importanti operatori nazionali e regionali.
 
L’ATTIVITA’ SANITARIA
Il completamento del Policlinico universitario razionalizza l’intero sistema sul piano della qualità del servizio assistenziale, che potrà svolgersi in ambienti moderni e con la migliore tecnologia, sul piano economico, per i minori costi consentiti dalle sinergie generate dalla riunificazione delle cliniche e per il contributo del pronto soccorso, sul piano dell’attività della facoltà di Medicina, per i positivi riflessi sulla didattica e sulla ricerca, derivanti dal non dover più operare in strutture disperse nel territorio e con impianti spesso obsoleti. Un progetto che recentemente il Sottosegretario alla Sanità ha definito d’interesse per l’intera Sanità in Sardegna.   
 
Nonostante i passi avanti compiuti, non si possono non sottolineare, tuttavia, i limiti nell’operare dell’Azienda ospedaliero-universitaria: le incertezze sulla stabilità della governance, i fondi non spesi per il rinnovo tecnologico e per favorire il trasferimento delle cliniche a Monserrato dai locali non più adeguati del S. Giovanni di Dio generano inefficienze organizzative e funzionali che incrementano il disavanzo di gestione a carico della collettività, vanificando i 20 milioni di euro di costo annuo del personale pagato dall’università.
 
Un ulteriore aspetto critico deriva dai ritardi, non più giustificati, nell’applicazione della 517/99 per i docenti e nel non rimuovere la discriminazione sull’entità del fondo accessorio del personale tecnico-amministrativo universitario.
 
Ribadiamo l’esigenza che, al più presto, si ridefinisca l’organo di direzione prevedendo un ruolo adeguato alla componente universitaria, in funzione della quale esiste la stessa azienda. In pari tempo, è necessario approvare gli atti aziendali per regolare in modo chiaro funzioni e rapporti dell’Università nel sistema della sanità regionale, nonché gli aspetti relativi alla formazione dei medici e delle varie figure professionali in ambito sanitario in relazione alle esigenze del territorio.
 
CONCLUSIONI
Dalla società emerge, in particolare dalla sua parte più giovane, l’esigenza di una nuova progettualità che valorizzi i meriti e garantisca i diritti fondamentali. Nel sistema economico – che potrà beneficiare anche dello stabilizzazione dello spread - nell’andamento delle imprese si intravedono i primi segnali di ripresa e, quindi, di inversione del ciclo economico.
 
Nel nuovo anno accademico aumenta per l’Università la responsabilità, nel formare le nuove generazioni, di fornire gli strumenti culturali e le capacità critiche per concorrere ad elaborare le proposte, i progetti per migliorare la società futura.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli e Ivo Cabiddu - Foto Francesco Cogotti - tel. 070 6752216

  

 

Il Rettore Melis con il Rettore Mastino e il Presidente della CRUI, Paleari

Il Rettore con i presidenti delle sei facoltà

Con il Presidente della CRUI e con i Prorettori

Con i rappresentanti degli studenti

Il Presidente CRUI, Stefano Paleari, e il prof. Stefano Usai

Con il Prorettore vicario, prof.ssa Ledda, durante la conferenza stampa

 

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