Cagliari, 14 giugno 2013 – “La moneta complementare è uno strumento anticiclico che attira gli imprenditori perché porta a contribuire allo sviluppo locale. E’ una sorta di ‘contante a km zero’, una via di mezzo tra competizione e partecipazione”. Lo ha detto questa mattina Alessandro Spano, docente di Economia aziendale, introducendo gli ospiti del convegno su “La terza via: sistemi di compensazione e moneta complementare. Forme, modelli, strumenti, limiti e possibilità”.

 

Con lui anche Francesco Mola, direttore del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali, e Massimiliano Piras, neo-presidente della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche si sono detti d’accordo con la proposta avanzata dall’assessore regionale alla Programmazione, Alessandra Zedda, di istituire un organismo stabile di confronto, per i docenti un Centro di studio e di ricerca per avvicinare l’Università al mondo delle imprese. Anche Paolo Fadda, prorettore delegato per la gestione dei rapporti con gli enti partecipati, ha commentato: “Stiamo lavorando per semplificare il rapporto tra Ateneo e aziende, portando avanti diverse forme di collaborazione con il mondo esterno”.

 

“Abbiamo necessità di rilanciare il nostro sistema produttivo – ha ricordato l’assessore – Ci crediamo, insieme possiamo fare un buon lavoro per la Sardegna. Crediamo molto nei circuiti complementari locali, pensiamo che già dal prossimo anno possano arrivare i primi risultati degli investimenti regionali per il rilancio dell’attività produttiva locale, anche se la quota proposta inizialmente dalla Giunta è stata ridotta a 10 milioni durante la discussione in Consiglio della Legge finanziaria”.

 

Il convegno è andato avanti secondo il programma, con l’intervento dei relatori qualificati che hanno approfondito il tema della giornata.

 

 

Alessandro Spano e Francesco Mola

Paolo Fadda e Massimiliano Piras, sotto l’assessore Alessandra Zedda