UniCa UniCa News Notizie L'Università motore di sviluppo per la città di Cagliari

L'Università motore di sviluppo per la città di Cagliari

L'intervento del Rettore durante il dibattito in Consiglio comunale
04 aprile 2013

 

 
Cagliari, 4 aprile 2013 - “Deve essere chiaro che stiamo difendendo l’Ateneo: in tre anni la situazione è radicalmente mutata. Oggi la competizione è sulla qualità della didattica e della ricerca: l’Università italiana è l’unica pubblica amministrazione ad essere valutata sui risultati”.
 
Lo ha ripetuto il Rettore al termine del lungo dibattito di ieri pomeriggio in Consiglio comunale: “Si coglie dai vostri interventi una grande attenzione all’Ateneo come risorsa – ha proseguito Melis – Ma se è così, deve essere valorizzata in funzione dello sviluppo di Cagliari e del suo centro storico: stiamo dismettendo la Clinica Macciotta, entro due anni sarà liberato il San Giovanni di Dio. E’ il cuore del centro storico della città: su questo occorre attivare sinergie per arrivare ad un grande centro culturale”. Il Rettore era ospite dell’assemblea insieme alla Presidente dell’ERSU di Cagliari, Daniela Noli, e al presidente del Consiglio degli Studenti, Tommaso Ercoli, per partecipare ad un dibattito sul rapporto tra la città e l’Università nato da una mozione del consigliere Enrico Lobina, ed una precisa richiesta della conferenza dei capigruppo.
 
In chiusura, dopo numerosi interventi dei consiglieri comunali, è giunta la risposta del sindaco Zedda: “Quanto è successo all’Università italiana è molto simile a quello che è successo ai comuni per effetto dei tagli statali. E’ una follia che lo Stato faccia pagare l’IMU agli atenei, che vivono di contributi pubblici. Noi crediamo che Cagliari possa essere con l’Università motore di sviluppo per la Regione, e per questo rafforzeremo il dialogo con l’amministrazione universitaria. A partire dalla prossima programmazione strategica dei fondi europei, già dal 2014 si può pensare di creare un unico campus universitario nel cuore della città, abbattendo il muro dell’Orto botanico, creando un unico grande spazio che vada da viale Sant’Ignazio fino al San Giovanni di Dio”.
 
Nel primo intervento, il Rettore aveva chiarito che “negli ultimi tre anni si sono laureati circa 13mila iscritti: è un contributo significativo per arricchire il capitale umano dell’Isola”.
 
“Nello stesso periodo, l’Università di Cagliari – ha aggiunto Melis - non soltanto è stata oggetto di pesanti tagli alla dotazione finanziaria, ormai si supera il 15% -nella graduatoria europea sui tagli all’università l’Italia vanta uno dei rari primati- ma deve anche competere, in funzione dei risultati della ricerca e della didattica, con gli altri Atenei nella ripartizione di risorse sempre più scarse”.
 
Quindi i numeri: 17 Dipartimenti di ricerca e sei Facoltà, 79 corsi di laurea, 35 corsi di dottorato e 33 scuole di specializzazione. Oltre 2.500 addetti (docenti, ricercatori a vario titolo e personale tecnico-amministrativo) garantiscono le funzioni didattiche, di ricerca scientifica e trasferimento delle conoscenze al territorio. Ancora: 120 milioni di retribuzioni, circa 25 milioni di borse ed assegni per dottorandi e specializzandi e per favorire gli scambi internazionali, acquisti di beni e servizi dai fornitori per una somma che supera i 30 milioni, un piano triennale di investimenti per nuove strutture e ristrutturazioni dell’esistente per oltre 70 milioni di euro.
 
“È un Ateneo ben accreditato a livello nazionale ed internazionale – ha rivendicato il Rettore - A partire dal 2009, anno in cui è iniziata la valutazione ministeriale finalizzata all’assegnazione dei fondi di finanziamento, si è sempre collocato intorno alla 21° posizione su 54 Atenei valutati”.
 
L’insularità, il sistema dei trasporti, i risultati formativi della scuola media, la fragilità del sistema socio-economico regionale, la capacità di accoglienza di studenti e docenti: questi i fattori che non aiutano l’Università di Cagliari in questa competizione.
 
Il ruolo dell’Ateneo per la città: “E’ un importante polo di attrazione per migliaia di giovani provenienti dall’intera Sardegna e per studenti, ricercatori e docenti del resto del mondo”.
 
“La collaborazione con il Comune di Cagliari si può e si deve ampliare nell’interesse reciproco – ha detto Melis - per sostenere lo sviluppo della città, per facilitare la fruizione del suo patrimonio storico-culturale, scientifico e di capacità formativa, per realizzare politiche a sostegno dell’ospitalità degli studenti e, più in generale, della comunità scientifica che ruota attorno alle iniziative accademiche”.
 
Il problema più grosso resta, ha sottolineato il Rettore, il basso indice di ospitalità a causa dell’inadeguatezza delle strutture pubbliche ad ospitare studenti e docenti: “È noto che in città esiste un’ampia disponibilità di alloggi inutilizzati, di camere disponibili; un’attiva politica comunale che ne incentivi con strumenti fiscali e sostegni operativi l’utilizzo universitario darebbe un grande contributo a migliorare l’ospitalità”.
 
Ma anche sui valori ambientali e storico culturali le due amministrazioni devono rafforzare l’intesa già esistente, in particolare sullo sviluppo del centro storico. Il riferimento è all’utilizzo del San Giovanni di Dio e alla Clinica Macciotta, dopo il trasferimento a Monserrato di importanti strutture cliniche: “Siamo assolutamente disponibili a ragionare con tutte le amministrazioni interessate, ma non possiamo stare fermi”.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

  

LA NOTIZIA SULLA STAMPA


L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di giovedì 4 aprile 2013
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Campus, aggiudicati i lavori
Il rettore: «I fuori sede portano 100 milioni alla città»
CONSIGLIO. Dibattito sull’università. Zedda: «Nel 2014 giù il muro dell’orto botanico»
 
«Cagliari è un importante polo di attrazione per migliaia di giovani provenienti dall’intera Sardegna e per studenti, ricercatori e docenti del resto del mondo. Ma ha un basso indice di ospitalità a causa dell’inadeguatezza delle strutture pubbliche ad ospitare studenti e docenti. Serve una maggiore sinergia tra Comune e ateneo».
Il rettore dell’università Giovanni Melis ieri ha varcato per la prima volta la porta dell’aula del Consiglio comunale, invitato dall’Assemblea, assieme alla presidente dell’Ersu Daniela Noli e a Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti, per dibattere i problemi dell’università e instaurare con l’amministrazione civica quella sinergia che - lo ha ribadito anche recentemente - è sempre mancata.
Non a caso, replicando al termine del dibattito, Melis ha rivolto un invito ai consiglieri: «Si coglie dai vostri interventi una grande attenzione all’Ateneo come risorsa. Ma se è così, deve essere valorizzata in funzione dello sviluppo di Cagliari e del suo centro storico: stiamo dismettendo la Clinica Macciotta, entro due anni sarà liberato il San Giovanni di Dio. È il cuore del centro storico della città: su questo occorre attivare sinergie per arrivare ad un grande centro culturale».
IL CAMPUS Inevitabile che buona parte del dibattito sia stato incentrato sui fuori sede - che portano alla città 100 milioni di euro all’anno, 6.682 euro in media a testa - e sugli alloggi. «Esiste un’ampia disponibilità di case e stanze inutilizzate», ha evidenziato il rettore sollecitando «un’attiva politica comunale che ne incentivi con strumenti fiscali e sostegni operativi l’utilizzo universitario: darebbe un grande contributo a migliorare l’ospitalità».
Il campus di viale La Playa, secondo Melis, non sarà la soluzione. «Non sarà pronto prima del 2016», ha detto, «e comunque non sarà sufficiente. I lavori per la costruzione sono stati aggiudicati: costeranno 34,5 milioni e daranno 250 nuovi posti letto che si aggiungeranno agli 851 già disponibili, 784 dei quali occupati, visto che ci sono ancora posti non assegnati.
Il problema, come ha evidenziato Daniela Noli, è che «serve un nuovo concetto di residenzialità. Non più dormitori, ma una nuove strade che consentano di abbattere complessivamente i costi per gli studenti, dai trasporti alla cultura. «Chiediamo al Comune di mettere la cittadinanza studentesca tra le sue priorità perché Cagliari è lontana dall’essere una città universitaria», ha evidenziato Tommaso Ercoli, che ha chiesto un maggiore coinvolgimento degli studenti nelle scelte che li riguardano. Secondo Ercoli «mancano spazi di aggregazione, sullo svago notturno la città spesso è addirittura ostile, i collegamenti pubblici sono carenti : male quelli con il polo scientifico di Monserrato, servono per quel percorso piste ciclabili e bike sharing». Nel mirino anche gli abbonamenti dei bus: «Non valgono per luglio e agosto», ha detto, «e tariffe vanno rimodulate anche per fasce di reddito».
IL SINDACO «Quanto è successo all’Università italiana è molto simile a ciò che è successo ai comuni per effetto dei tagli statali», ha concluso il sindaco Massimo Zedda, secondo il quale «è una follia che lo Stato faccia pagare l’Imu agli atenei che vivono di contributi pubblici». Poi, ribadendo un punto del suo programma di governo, ha aggiunto: «Noi crediamo che Cagliari possa essere con l’Università motore di sviluppo per la Regione, e per questo rafforzeremo il dialogo con l’amministrazione universitaria. A partire dalla prossima programmazione strategica dei fondi europei, già dal 2014 si può pensare di creare un unico campus universitario nel cuore della città, abbattendo il muro dell’Orto botanico, creando un unico grande spazio che vada da viale Sant’Ignazio fino al San Giovanni di Dio».
Fabio Manca
 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di giovedì 4 aprile 2013
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Ma è scontro in Aula
Farris accusa: «Confronto inutile»
La presenza di Melis in via Roma
 
Dagli interventi in Consiglio comunale sul rapporto tra università e Comune è sostanzialmente emerso che la strada da percorrere per avere una maggiore integrazione tra le due istituzioni è ancora tanta. Il dibattito è stato anche l’ennesimo spunto per la contrapposizione tra maggioranza e opposizione, con la prima che ha difeso l’iniziativa voluta dal capogruppo della Federazione della sinistra Enrico Lobina e la seconda, per voce del suo omonimo del Pdl, Giuseppe Farris, che sostanzialmente criticava le modalità della discussione in aula.
«Che questo sia un dibattito è una finzione», è infatti l’esordio di Farris, che ha sottolineato come le parole di Tommaso Ercoli, il rappresentante del Consiglio degli studenti, fossero sostanzialmente identiche a quelle pronunciate da Lobina nel presentare l’iniziativa. «La discussione si doveva organizzare in due tempi, prima ascoltare il rettore Giovanni Melis, la presidente dell’Ersu, Daniela Noli, ed Ercoli, poi affrontare i temi da loro proposti con appositi ordini del giorno», ha spiegato Farris a fine seduta. Per questo il consigliere azzurro ha annunciato un ordine del giorno autonomo rispetto a quello di maggioranza.
In generale, gli interventi si sono concentrati sulle politiche abitative. «Il campus di viale la Playa non sarà sufficiente a coprire gli alloggi», ha evidenziato il capogruppo del Pd Davide Carta, secondo cui è necessario valorizzare il patrimonio immobiliare esistente. Ad esempio, «con agevolazioni sull’Imu si possono invogliare i proprietari di seconde case a dare in affitto i loro immobili a canone agevolato o concordato». Sempre su questo punto, il consigliere di Meglio di prima non ci basta, Filippo Petrucci, ha ricordato l’esempio di Alghero, dove le abitazioni date in locazione agli universitari, in estate, quando i fuorisede non ci sono, sono affittate ai turisti. Mentre sull’utilizzo degli immobili pubblici a scopo didattico punterebbe invece Alessio Mereu dei Riformatori (e consigliere dell’Ersu).
Forse, la vera domanda della seduta l’ha posta Fabrizio Rodin (Pd): «Ma questo dibattito servirà a qualcosa?». Lui è sicuro di sì: «Il sindaco e ogni assessore si dovranno interrogare su cosa possono fare per gli studenti». È anche l’auspicio dei quasi 30 mila universitari che vivono in città. (m. g.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna di giovedì 4 aprile 2013
Pagina 1 - Ed_Cagliari
CAGLIARI
università
Il Rettore Melis: campus nel 2017 «ma non basta»
 
Intervenendo in un dibattito in Consiglio Comunale, il rettore Melis si è detto scettico sulla capacità del campus di assorbire la domanda di alloggi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Il campus non basterà
La denuncia del rettore Melis
L’intervento in consiglio comunale: «Sarà pronto nel 2017, il Comune può dare un contributo con una politica attiva»
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI Città universitaria tutta da costruire. Perugia? Urbino? Cambridge? Gli studenti dicono che per passare l’esame bisogna ancora studiare. O meglio fare tante cose: trovare spazi di aggregazione o addirittura superare l’ostilitá nei casi in cui si riesce a organizzare un momento d’incontro. E ancora: migliorare i collegamenti soprattutto con il polo scientifico di Monserrato, estendere l’abbonamento per il bus anche a luglio e agosto, aprire le biblioteche di notte. E l’ospitalitá? Molte case sfitte e un campus che non basterà. Lo ha detto il rettore dell’università di Cagliari Giovanni Melis ieri pomeriggio intervenendo in Consiglio comunale nel corso di un dibattito sull’ateneo del capoluogo. «Non sarà pronto prima del 2016 e del 2017 – ha detto – e comunque non sarà sufficiente. Ricordo però che in città ci sono camere e spazi disponibili: una politica comunale attiva darebbe in questa direzione un grande contributo». Melis ha sottolineato che i fuori sede, la maggior parte degli studenti, portano a Cagliari un flusso di denaro pari a 100 milioni di euro. Tante difficoltà per il diritto allo studio legate soprattutto alle risorse che non ci sono. Lo ha detto la presidente dell’Ersu Daniela Noli. La buona notizia è che sono stati aggiudicati i lavori per il nuovo campus: "Ma l’esame- ha detto- dei dati attuali deve far riflettere: 851 posti letto a disposizione non sono pochi, ma solo 784 sono i beneficiari: ci sono dei posti non assegnati. Bisogna capire perché non si vuole usufruire di queste possibilità". Studenti nei quartieri storici? «Bisogna fare attenzione – ha detto Noli – perchè questo significherebbe case piene d’inverno, ma vuote d’estate». E gli universitari? «Chiediamo al Comune – ha detto Tommaso Ercoli, presidente del consiglio degli studenti – di mettere la cittadinanza studentesca tra le sue priorità. Cagliari è davvero città universitaria? No, è lontana. Chiediamo un tavolo permanente con l’amministrazione: questa può essere una base per coinvolgerci davvero» .
 

SardegnaQuotidiano di giovedì 3 aprile 2013
Cagliari – pagina 13
Comune
La città non è a misura di universitario: ora più servizi
IL DIBATTITO Rettore e presidente dell’Ersu vanno in consiglio comunale: pochi posti letto e il campus, pronto nel 2017, non basterà. In aula i dipendenti del Lirico: incontro coi capigruppo
 
I posti letto per i fuori sede (15mila giovani) insufficienti, ma anche loro, con i loro 17mila colleghi cagliaritani, muovono l’economia. E servono servizi. Le istanze sono state portate dall’Ateneo tra i banchi del Comune, grazie al dibattito proposto da Enrico Lobina (Fds): «La settimana prossima presenterò un ordine del giorno, spero condiviso da tutti, per cogliere gli obbiettivi per l’università». A entrare nello specifico ci pensa il rettore, Giovanni Melis: «Il campus apre nel 2017, ma non è sufficiente. C’è uno studio progettuale per la clinica Macciotta, sarà polo multifunzionale. I lavori costano otto milioni di euro, fondi Fas». Melis snocciola dati: 13mila laureati nell’ultimo triennio, centoventi milioni di euro di retribuzioni tra docenti e personale, 25 per borse e assegni per dottorandi, gli acquisti di beni toccano i trenta milioni. E settanta milioni previsti nel piano triennale di investimenti per nuove strutture e ristrutturazioni. Presente anche Daniela Noli, presidente dell’Ersu: «Su 851 posti letto a disposizione, 67 sono liberi. Il campus sarà punto nodale, siamo riusciti a non perdere i fondi, dopo dodici anni abbiamo presentato un bando, in sinergia », dice la Noli, che precisa con forza che «l’unica struttura che nasce come casa dello studente è quella di via Trentino, le altre sono datate e gravano sulle casse dell’Ersu». Dopo parla Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti: «Lo studio è l’unico ascensore sociale, Cagliari è lontana dall’essere città universitaria. Le biblioteche devono aprire anche di notte. Chiedo la creazione di un tavolo istituzionale permanente con il Comune». Un intervento cassato da Giuseppe Farris, capogruppo Pdl: «Ercoli ripete i punti dell’ordine del giorno di Lobina, si sono messi d’accordo prima. Questo dibattito è una finzione, come centrodestra non interveniamo, creeremo un nostro contributo per la stesura del piano strategico comunale e intercomunale ». Il Pd Claudio Cugusi si rivolge a Ercoli: «Credo che l’ascensore sociale del quale parli sia guasto, oggi chi si laurea non è chiamato dalle aziende. Chiedete alla Regione perché ha dato 8 milioni di euro per un seminario con stanze vuote, o perchè l’ateneo non si è curato di villa Asquer». Chiude il sindaco Massimo Zedda: «Una città universitaria è quella dove si perdono confini, e il Comune vuole certamente investire sull’università. Se crediamo che Cagliari sia motore di sviluppo dell’intera isola, dobbiamo capire che oggi non siamo in condizione di trovare strumenti economici perchè la città aitui l’università. È folle che lo stato tassi con l’Imu anche gli immobili dell’ateneo » . Ad assistere al dibattito una delegaqzione dei lavoratori del Lirico, che hanno ottenuto un incontro con i capigruppo di Pd (Davide Carta) e Pdl (Giuseppe Farris). A loro hanno rappresentato l’emergenza vissuta in teatro: una sovrintendente, Marcella Crivellenti, assente per maternità («chiediamo una guida ad interim», hano detto), un direttore artistico mai nominato, un cartellone dimezzato rispetto a due anni fa, con pesanti conseguenze sull’arrivo dei fondi Fus. «Non sappiamo quando inizia la stagione, brancoliamo nel buio», dice Simone Guarneri, della Rsu.
P. R.
 

 
SardegnaOggi
Cagliari, ecco i numeri dell’Università. Il rettore Melis: "Il problema è l’ospitalità"
Negli ultimi tre anni si sono laureati circa 13mila iscritti: è un contributo significativo per arricchire il capitale umano dell’Isola”. E’ uno dei passaggi dell’intervento del Rettore Giovanni Melis, intervenuto questo pomeriggio in Consiglio comunale.
 
CAGLIARI - “Nell’ultimo triennio l’Università di Cagliari – ha aggiunto Melis - non soltanto è stata oggetto di pesanti tagli nella dotazione finanziaria, ormai si supera il 15% -nella graduatoria europea sui tagli all’università l’Italia vanta uno dei rari primati- ma deve anche competere, in funzione dei risultati della ricerca e della didattica, con gli altri Atenei nella ripartizione di risorse sempre più scarse”.
Quindi i numeri: 17 Dipartimenti di ricerca e sei Facoltà, 79 corsi di laurea, 35 corsi di dottorato e 33 scuole di specializzazione. Oltre 2.500 addetti (docenti, ricercatori a vario titolo e personale tecnico-amministrativo) garantiscono le funzioni didattiche, di ricerca scientifica e trasferimento delle conoscenze al territorio. Ancora: 120 milioni di retribuzioni, circa 25 milioni di borse ed assegni per dottorandi e specializzandi e per favorire gli scambi internazionali, acquisti di beni e servizi dai fornitori per una somma che supera i 30 milioni, un piano triennale di investimenti per nuove strutture e ristrutturazioni dell’esistente per oltre 70 milioni di euro.
 “È un Ateneo ben accreditato a livello nazionale ed internazionale – ha rivendicato il Rettore - A partire dal 2009, anno in cui è iniziata la valutazione ministeriale finalizzata all’assegnazione dei fondi di finanziamento, si è sempre collocato intorno alla 21° posizione su 54 Atenei valutati”.
L’insularità, il sistema dei trasporti, i risultati formativi della scuola media, la fragilità del sistema socio-economico regionale, la capacità di accoglienza di studenti e docenti: questi i fattori che non aiutano l’Università di Cagliari in questa competizione.
Il ruolo dell’Ateneo per la città: “E’ un importante polo di attrazione per migliaia di giovani provenienti dall’intera Sardegna e per studenti, ricercatori e docenti del resto del mondo”.
 “La collaborazione con il Comune di Cagliari si può e si deve ampliare nell’interesse reciproco – ha detto Melis - per sostenere lo sviluppo della città, per facilitare la fruizione del suo patrimonio storico-culturale, scientifico e di capacità formativa, per realizzare politiche a sostegno dell’ospitalità degli studenti e, più in generale, della comunità scientifica che ruota attorno alle iniziative accademiche”.
Il problema più grosso resta, ha sottolineato il Rettore, il basso indice di ospitalità a causa dell’inadeguatezza delle strutture pubbliche ad ospitare studenti e docenti: “È noto che in città esiste un’ampia disponibilità di alloggi inutilizzati, di camere disponibili; un’attiva politica comunale che ne incentivi con strumenti fiscali e sostegni operativi l’utilizzo universitario darebbe un grande contributo a migliorare l’ospitalità”.
Ma anche sui valori ambientali e storico culturali le due amministrazioni devono rafforzare l’intesa già esistente, in particolare sullo sviluppo del centro storico. Il riferimento è all’utilizzo del San Giovanni di Dio e alla Clinica Macciotta, dopo il trasferimento a Monserrato di importanti strutture cliniche: “Siamo assolutamente disponibili a ragionare con tutte le amministrazioni interessate, ma non possiamo stare fermi”.
 “Deve essere chiaro che stiamo difendendo l’Ateneo: in tre anni la situazione è radicalmente mutata. Oggi la competizione è sulla qualità della didattica e della ricerca: l’Università italiana è l’unica pubblica amministrazione ad essere valutata sui risultati”. Lo ha ripetuto il Rettore al termine del lungo dibattito in Consiglio comunale: “Si coglie dai vostri interventi una grande attenzione all’Ateneo come risorsa – ha proseguito Melis – Ma se è così, deve essere valorizzata in funzione dello sviluppo di Cagliari e del suo centro storico: stiamo dismettendo la Clinica Macciotta, entro due anni sarà liberato il San Giovanni di Dio. E’ il cuore del centro storico della città: su questo occorre attivare sinergie per arrivare ad un grande centro culturale”.
In chiusura la risposta del sindaco Zedda: “Quanto è successo all’Università italiana è molto simile a quello che è successo ai comuni per effetto dei tagli statali. E’ una follia che lo Stato faccia pagare l’IMU agli atenei, che vivono di contributi pubblici. Noi crediamo che Cagliari possa essere con l’Università motore di sviluppo per la Regione, e per questo rafforzeremo il dialogo con l’amministrazione universitaria. A partire dalla prossima programmazione strategica dei fondi europei, già dal 2014 si può pensare di creare un unico campus universitario nel cuore della città, abbattendo il muro dell’Orto botanico, creando un unico grande spazio che vada da viale Sant’Ignazio fino al San Giovanni di Dio”.
 
SardegnaOggi.it
"Cagliari non è una città universitaria", Comune e Ateneo dialogano per il rilancio
 
Dialogo tra Comune e Università, in Consiglio il Rettore Melis, la presidente dell’Ersu Daniela Noli e il rappresentante degli studenti Tommaso Ercoli. "Cagliari non è una città universitaria". Nel mirino i trasporti, la qualità degli alloggi e i tagli ministeriali che bloccano la qualità dei servizi
CAGLIARI - 30 mila studenti frequentano l’Università di Cagliari, 14 mila sono i fuori sede, di cui 7 mila pendolari. Ogni anno vengono erogati 120 milioni di retribuzioni, 25 milioni per gli assegni degli specializzandi. Sono questi i numeri dell’Università di Cagliari, ma ancora non basta. Il consigliere Enrico Lobina, che ha proposto la discussione tra i banchi di Palazzo Bacaredda tra il Consiglio e Università, è convinto che quest’ultima sia uno dei fattori più importanti che contribuiscono all’attività culturale della città.
Secondo il rettore Giovanni Melis l’Università è riuscita a fronteggiare i tagli ministeriali sia sotto il punto di vista dell’organico sia per quanto riguarda quello finanziario, senza danneggiare la qualità della didattica e della ricerca. "Non aiutano certamente la condizione insulare, la fragilità del sistema socio-economico regionale, il sistema dei trasporti e la capacità di accoglienza degli studenti". Ma per incrementare la produttività secondo il Rettore Melis si dovrebbe fare di più.
Anche Daniela Noli, Presidente dell’Ersu, difende il proprio operato."Noi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio. Ma col passare degli anni è sempre stato più difficile per via delle risorse sempre più scarse. Per fare un esempio, le borse di studio rispetto all’anno scorso sono passate dal 74% al 60%. Ci preoccupano inoltre le politiche ministeriali, che sembrano andare verso una progressiva privatizzazione dell’Università". La Noli ha inoltre parlato del Campus di viale la Playa: "Per noi è un punto nodale". Tuttavia il problema non è il numero dei posti, ma forse la qualità degli alloggi. Infatti la presidente dell’Ersu rivela che su 851 posti a disposizione ne sono rimasti 67 liberi. "Occorre quindi un nuovo concetto di residenzialità, un insieme di servizi che non facciano sentire chi ci abita in un dormitorio".
Tommaso Ercoli, presidente del consiglio degli studenti, è convinto che Cagliari non si possa ancora definire una città universitaria. "Occorre che l’Ersu collabori attivamente con il Comune per l’individuazione di nuovi immobili per gli studenti e per restaurare quelli vecchi". Ercoli propone un tavolo permanente per un dialogo diretto con il Comune. "Mancano luoghi di aggregazione sociale, mancano adeguati mezzi di trasporto nei punti nevralgici della vita universitaria. Mi riferisco soprattutto al tratto che collega la Cittadella Universitaria e il centro della città. Non solo, è incredibile che l’abbonamento per i pullman non valga per i mesi di Luglio e Agosto".
Mauro Loddo
 

 
Castedduonline.it
Universitari, solo 851 posti letto per 17mila. E il Campus non decolla
di Valentino Medagliani
Mercoledì 03 Aprile 2013 | 18:50
 
Il rilancio del territorio e del tessuto produttivo di Cagliari passa per l’Università. È questo in sintesi il messaggio lanciato dal rettore Giovanni Melis ospite in consiglio comunale assieme al presidente dell’Ersu, Daniela Noli, e il presidente del consiglio studentesco, Tommaso Ercoli, per intervenire al dibatto sul futuro dell’ateneo di Cagliari. Una partita che si gioca sotto il segno dei pesanti tagli decisi dal governo. Fra i problemi più sentiti quello della residenzialità. "Un ateneo connotato da una forte pendolarità. - dice Melis - trentamila studenti, di cui solo il 17% proviene dalla città, 44% se si considera l’area vasta".
I posti letto delle residenze universitarie sono appena 851, a fronte di 17 mila studenti fuori sede. Un problema che rischia di non trovare soluzione nemmeno con la realizzazione del Campus, ormai ai blocchi di partenza. "È a rischio diritto allo studio" dice Noli.
Fra gli interventi richiesti all’amministrazione, agevolazioni Imu sulle seconde case sfitte, per incentivare l’affitto agli studenti.
Residenzialità insufficiente, ma anche una città a misura degli studenti è quanto chiede Marco Meloni: "Gli studenti soffrono carenze per quanto riguarda il trasporto pubblico". All’orizzonte nuovi tagli, comunicano i rappresentanti dell’ateneo in aula. Lo stesso magnifico rettore chiede al Comune di limitare l’impatto di Imu e Tares sull’Università di Cagliari. Le modalità del dibattito non sono piaciute al Pdl. Giuseppe Farris definisce l’incontro "una finzione". "Servono atti concreti oltre il dibattito semplice- spiega Fabrizio Rodin, vice capogruppo del Pd- ogni assessore dovrebbe interrogarsi su cosa può fare di più per gli studenti universitari. L’università porta iul mondo a Cagliari. Deve esserci un rapporto più univoco tra Comune e Università, che può fare di più con protocolli di intesa e altre operazioni. Ci sono grandi patrimoni immobiliari dei due enti, sono sicuro che qualcuno potrebbe essere scambiato o ceduto. Sindaco e rettore devono lavorare insieme per fare diventare davvero Cagliari una città universitaria. Non servono decenni". Anche l’assessore Mauro Coni, che è anche docente universitario, interviene nel dibattito: "Voglio ricordare alcune grandi prospettive: la messa in sicurezza di piazza d’Armi, dove gli studenti venivano impacchettati nei mini autobus e perdevano ore di viaggio. Ora l’abbonamento per gli studenti è tra i più bassi in Italia, appena 50 centesimi al giorno per spostarsi in autobus. Aver tolto quel semafori di is Corrias è stato un vantaggio contro gli ingorghi nella 554.". Claudio Cugusi del Pd è stato tra i più decisi: "La verità è che non funziona più l’ascensore sociale tra Comune e Università, e le colpe sono anche della stessa Università che non parla più alle attività produttive. Che ha abbandonato locali importanti come Villa Asquer, che lascia sessanta posti letto vuoti in strutture semi abbandonate. Ci sono tre milioni di mezzo a disposizione per le imprese con i de minimis, sarebbe giusto che anche qualche universitario che intende creare lavoro possa accedervi". 
La seduta si era aperta con il ricordo di Andrea Raggio. Il presidente dell’assemblea, Goffredo Depau, nel ripercorrere il lungo impegno istituzionale dell’esponente del Pci, scomparso all’età di 83 anni il 30 marzo, ha definito Raggio come uomo e politico: "appartenente a una classe politica che ha costruito l’idea di autonomia e ha saputo interpretare il cambiamento meglio della generazioni successive".
Ultimo incarico di Raggio, che fu presidente del consiglio regionale, risale al 1998 in qualità di consigliere del Comune di Cagliari.
 

 
L’UNIONE SARDA
Unionesardaonline.it
Rettore Melis: "Il campus non basterà
Cagliari offre poco a studenti fuori sede"
Poche occasioni di ospitalità agli studenti fuori sede a Cagliari e il campus di viale La Playa non sarà la soluzione definitiva. Lo ha detto il Rettore dell’università di Cagliari, Giovanni Melis
 
Il Rettore, intervenendo questo pomeriggio in Consiglio comunale nel corso di un dibattito sull’Ateneo del capoluogo ha aggiunto: "Non sarà pronto prima del 2016 e del 2017 e comunque non sarà sufficiente. Ricordo però che in città ci sono camere e spazi disponibili: una politica comunale attiva darebbe in questa direzione un grande contributo".
Melis ha sottolineato che i fuori sede portano a Cagliari un flusso di denaro pari a 100 milioni di euro.
Tante difficoltà per il diritto allo studio legate soprattutto alle risorse che non ci sono. Lo ha detto la presidente dell’Ersu, Daniela Noli: "L’anno scorso è stato caratterizzato dai tagli: siamo passati dal 74 a circa il 60 per cento nell’erogazione delle borse di studio.
Il campus è punto nodale. Ma l’esame dei dati attuali deve far riflettere: 851 posti letto a disposizione non sono pochi, ma solo 784 sono i beneficiari: ci sono dei posti non assegnati. Ci vuole un nuovo concetto di residenzialità. Non dormitori, ma si deve andare a percorrere una nuova strada".
Studenti nei quartieri storici? "Bisogna fare attenzione - ha aggiunto Noli - perché questo significherebbe case piene d’inverno, ma vuote d’estate".
E gli universitari? "Chiediamo al Comune - ha detto Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti - di mettere la cittadinanza studentesca tra le sue priorità.
Cagliari è davvero città universitaria? No, è lontana. Chiediamo un tavolo permanente con l’amministrazione: questa può essere una base per coinvolgere gli studenti che si sentono esclusi dalle scelte.
Spazi di aggregazione? Mancano. Svago notturno? La città spesso è addirittura ostile. Il Comune deve intervenire. Collegamenti: male quelli con il polo scientifico di Monserrato, servono per quel percorso piste ciclabili e bike sharing". Nel mirino anche gli abbonamenti dei bus: "Non valgono per luglio e agosto - ha detto - se uno è studente lo è tutto l’anno. Le tariffe vanno rimodulate anche per le fasce di reddito". Il rappresentante degli studenti ha chiesto anche bus notturni, l’apertura delle biblioteche anche di notte e una carta di servizi.
Mercoledì 03 aprile 2013 18:54
 

 
Sardiniapost.it
studenti
Cagliari, il rettore Melis: “Il campus universitario pronto per il 2016″
Articolo pubblicato il 3 aprile 2013
 
Il campus di viale La Playa non sarà la soluzione definitiva. E non sarà pronto prima del 2016. Lo ha detto oggi il rettore dell’università di Cagliari, Giovanni Melis, durante un intervento in Consiglio comunale. “Il campus non sarà sufficiente. Ricordo però che in città ci sono camere e spazi disponibili: una politica comunale attiva darebbe in questa direzione un grande contributo”.
Melis ha sottolineato che i fuori sede portano a Cagliari un flusso di denaro pari a 100 milioni di euro. E le risorse continuano a mancare, come sottolineato dalla presidente dell’Ersu, Daniela Noli: “L’anno scorso è stato caratterizzato dai tagli: siamo passati dal 74 a circa il 60% nell’erogazione delle borse di studio. Il campus è punto nodale. Ma l’esame dei dati attuali deve far riflettere: 851 posti letto a disposizione non sono pochi, ma solo 784 sono i beneficiari: ci sono dei posti non assegnati. Ci vuole un nuovo concetto di residenzialità. Non dormitori, ma si deve andare a percorrere una nuova strada”.
L’idea potrebbe essere quella degli studenti nei quartieri storici. ”Bisogna fare attenzione – ha commentato Noli – perché questo significherebbe case piene d’inverno, ma vuote d’estate”.
Richieste arrivano anche dagli universitari: “Chiediamo al Comune – ha detto Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti – di mettere la cittadinanza studentesca tra le sue priorità. Cagliari è davvero città universitaria? No, è lontana. Chiediamo un tavolo permanente con l’amministrazione: questa può essere una base per coinvolgere gli studenti che si sentono esclusi dalle scelte. Spazi di aggregazione? Mancano. Svago notturno? La città spesso è addirittura ostile. Il Comune deve intervenire. Collegamenti: male quelli con il polo scientifico di Monserrato, servono per quel percorso piste ciclabili e bike sharing”. Il rappresentante degli studenti ha chiesto anche bus notturni, l’apertura delle biblioteche anche di notte e una carta di servizi.
 

 
Cagliaripad.it
Cagliari
4 Aprile 2013 ore 10:21
Zedda: "L’anno prossimo campus naturale in viale Fra Ignazio"
I numeri uno di Università e Comune a lavoro per cambiare il look della città ancora troppo poco friendly nei confronti dei giovani. Presto anche un centro culturale tra la clinica Macciotta e il San Giovanni di Dio
Andrea Deidda
 
Un grande centro culturale tra la Clinica Macciotta e il San Giovanni di Dio ma anche un unico campus universitario lungo viale Fra Ignazio. Ecco le due idee lanciato dai numeri uno di Università e Comune, il rettore Giovanni Melis e il sindaco Massimo Zedda, sul futuro della città universitaria.
Le proposte sono arrivate sul finire del Consiglio comunale di ieri: “L’ateneo deve essere valorizzato come risorsa in funzione dello sviluppo di Cagliari e del suo centro storico - ha affermato Melis - stiamo dismettendo la Clinica Macciotta, entro due anni sarà liberato il San Giovanni di Dio. E’ il cuore della città: su questo occorre attivare sinergie per arrivare ad un grande centro culturale. Siamo assolutamente disponibili a ragionare con tutte le amministrazioni interessate, ma non possiamo stare fermi”.
In chiusura la risposta del sindaco Zedda: “Noi crediamo che Cagliari possa essere con l’Università motore di sviluppo per la Regione, e per questo rafforzeremo il dialogo con l’amministrazione universitaria. A partire dalla prossima programmazione strategica dei fondi europei, già dal 2014 si può pensare di creare un unico campus universitario nel cuore della città, abbattendo il muro dell’Orto botanico, creando un unico grande spazio che vada da viale Sant’Ignazio fino al San Giovanni di Dio”.
 
Cagliaripad.it
3 Aprile 2013 ore 18:45
Alloggi, trasporti e un campus che non basterà. Cagliari non è una città per studenti
L’allarme del Rettore Melis in Consiglio comunale durante il dibattito sulla città universitaria: “Il campus nel 2017 sarà insufficiente”
Andrea Deidda
 
Palazzo Bacaredda apre le porte all’Università ma tra Cagliari e gli studenti il gap da colmare è ancora ampio. E’ emerso nel corso del Consiglio comunale odierno al quale hanno partecipato il rettore Giovanni Melis, la presidente dell’Ersu Daniela Noli e il presidente del Consiglio degli studenti, Tommaso Ercoli.
Tanti e noti da tempo i problemi che quotidianamente affrontano gli studenti universitari. Poche occasioni di ospitalità soprattutto per i fuori sede costretti a fare i conti con l’emergenza alloggi, che non rientrerà nemmeno quando verrà realizzato l’agognato campus da 500 posti letto in viale La Playa: "Non sarà pronto prima del 2016 e del 2017 - ha detto il rettore Giovanni Melis - e comunque non sarà sufficiente. Ricordo però che in città ci sono camere e spazi disponibili, una politica comunale attiva darebbe in questa direzione un grande contributo".
Sugli immobili inutilizzati ha puntato il dito anche Tommaso Ercoli, rappresentante degli studenti: “Il Comune dovrebbe entrare in sinergia con l’Ersu per il restauro di immobili da destinare alla residenzialità studentesca”. Ma le questioni da affrontare sono anche altre, in primis i trasporti pubblici: “Il collegamento tra il polo scientifico di Monserrato e il centro di Cagliari è inadeguato, per quel percorso servirebbero piste ciclabili e bike sharing". Nel mirino anche gli abbonamenti del Ctm: "Non valgono per luglio e agosto - ha detto - se uno è studente lo è tutto l’anno. Le tariffe sono aumentate e andrebbero rimodulate anche per le fasce di reddito". Sul punto ha replicato l’assessore ai Trasporti, Mauro Coni: “L’abbonamento per gli studenti è tra i più bassi d’Italia, parliamo di 17 euro al mese che al giorno sono circa cinquanta centesimi. Inoltre abbiamo fatto interventi sul traffico, ad esempio in piazza d’Armi dove passano nuovamente gli autobus”.
Nella lista delle priorità anche gli spazi di aggregazione “ora inesistenti”, l’apertura delle biblioteche “sette giorni su sette e anche la notte”, una copertura wi-fi più ampia e una carta servizi ad hoc per gli studenti
Sul fronte del campus la presidente dell’Ersu, Daniela Noli, ha rivelato che nei giorni scorsi è stato aggiudicato il bando per il primo lotto dei lavori:”E’ un punto nodale per l’università, siamo riusciti a sbloccare una situazione che si trascinava da dodici anni. Tuttavia l’esame dei dati attuali deve far riflettere, 851 posti letto a disposizione non sono pochi, ma solo 784 sono i beneficiari: ci sono dei posti non assegnati. Ci vuole un nuovo concetto di residenzialità. Non dormitori, ma si deve andare a percorrere una nuova strada". Studenti nei quartieri storici? "Bisogna fare attenzione - ha aggiunto Noli - perché questo significherebbe case piene d’inverno, ma vuote d’estate".

 

 

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