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"In periodi di crisi si risparmia su tutto, ma non sui semi"

L'importanza della ricerca negli interventi al convegno di SardegnaRicerche
22 marzo 2013

 

Cagliari, 22 marzo 2013 – “E’ sicuramente una legge che tutte le regioni italiane vorrebbero avere”. Lo ha sostenuto questa mattina Gaetano Di Chiara, docente di Farmacologia all’Università di Cagliari e componente del Gruppo 2003, nel corso del suo intervento al convegno “La valutazione dei progetti di ricerca scientifica in Sardegna”, organizzato da SardegnaRicerche in collaborazione con la Regione Sardegna al Parco scientifico e tecnologico. Il riferimento del professore è alla Legge regionale n. 7 in materia di ricerca scientifica.
 
“La prima caratteristica di questa norma  – ha proseguito Di Chiara (nella foto a destra) – è il suo finanziamento corrispondente ad una quota non inferiore all’1% delle compartecipazioni dell’Irpef determinate annualmente nel bilancio di previsione della Regione. Significa che il budget per la ricerca di base non è deciso ogni anno con la Finanziaria, ma stabilito automaticamente”.
 
L’iniziativa di SardegnaRicerche si è rivelata un interessante momento di confronto tra il metodo di valutazione regionale con quelli ad oggi utilizzati da altri organismi (tra i quali l’Anvur, Telethon, Airc, il Consiglio europeo per la ricerca). Di processi di valutazione dei “prodotti della ricerca” ha parlato anche il presidente dell’Anvur (l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), Stefano Fantoni: “Da subito abbiamo pensato di misurare la qualità media dei risultati della ricerca – ha spiegato – Per questo abbiamo preso come riferimento la finestra temporale degli ultimi sette anni: si è trattato di valutare 200mila prodotti di ricerca”.
 
Il presidente dell’Agenzia ha quindi illustrato metodi e numeri di quello che ha definito “l’esercizio di questo genere più grande mai compiuto al mondo”: 14 i panel di valutazione (tanti quante le aree di ricerca), 450 i panelist, cioè gli esperti nelle varie discipline, “in proporzione al volume di valutazioni attese”, ha precisato Fantoni, che si è quindi soffermato sulle metodologie utilizzate: “Nell’area umanistica la valutazione è stata fatta al 100% con il sistema della peer review, nelle altre aree anche con gli indici bibliometrici, almeno per il 50%”. “La peer-review – ha detto, tra l’altro – non è il Giardino dell’Eden, sono sempre in agguato problemi di conflitti di interesse”.
 
Il risultato del lavoro descritto dal vertice dell’Anvur è un database di 18mila referee certificati (cioè a loro volta valutati sulla base della produzione scientifica). Fantoni ha infine rivendicato il valore del dottorato di ricerca: “Quando il nostro Paese ne riconoscerà il valore – ha concluso – farà un deciso passo verso l’innovazione”.
 
Sulla collaborazione con gli Atenei sardi si è soffermato Gianluca Cadeddu, direttore del Centro regionale di Programmazione: “Tutte le risorse del sistema – ha affermato – vengono trasferite alle università, che curano il monitoraggio”. Il dirigente ha poi precisato che “il problema è rappresentato dai tempi, perché ci muoviamo in periodi annuali, ma dipendiamo dal Bilancio regionale, che ora ad esempio non è stato ancora approvato. Di fatto siamo costretti a lavorare su un periodo di sei mesi, e finora ce l’abbiamo fatta”. Il lato positivo è il “basso livello di contenzioso”, che a detta di Cadeddu rivela “una buona procedura di valutazione: finora ci sono stati pochi casi, peraltro risolti con il buon senso”.
 
Questi i numeri forniti: 1500 progetti valutati in 4 anni, 62 milioni di euro le risorse finora impegnate, 30% dei progetti finanziati. “I recenti successi degli Atenei sardi in campo nazionale – ha aggiunto – dipendono anche dall’abitudine acquisita a farsi valutare grazie alla legge n. 7: soggetti che prima non avrebbero partecipato ai bandi PRIN o FIRB, l’hanno potuto fare anche perché si sono messi alla prova con questa legge”.
 
Infine un richiamo a non diminuire l’investimento in ricerca: “Come dicono i contadini – ha concluso il direttore del CRP – in periodi di crisi si risparmia su tutto, ma non sui semi”.
 
Il presidente dell’Anvur, Stefano Fantoni
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216 - foto cortesia di SardegnaRicerche

  

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