UniCa UniCa News Notizie Università: sei proposte per il futuro del Paese

Università: sei proposte per il futuro del Paese

I rettori degli atenei sardi presentano la lettera della CRUI ai candidati premier
19 febbraio 2013

 

Cagliari, 19 febbraio 2013 – E’ stata presentata a Cagliari dai Rettori delle due università sarde la “lettera aperta ai candidati premier” scritta dalla CRUI in vista delle ormai imminenti elezioni politiche. A margine della cerimonia di intitolazione della Cittadella dei Musei a Giovanni Lilliu, Giovanni Melis e Attilio Mastino hanno incontrato i giornalisti per illustrare il documento: “L’Italia investe appena lo 0,6% del Pil sulla ricerca – ha detto il rettore di Sassari – contro la media Ocse attestata intorno all’1,5%. Non si possono tagliare i fondi e allo stesso tempo chiedere agli Atenei di aumentare le tasse. Per noi sarebbe un danno incalcolabile, perché gli studenti sceglierebbero altre università della Penisola”.
 
La seconda emergenza è “il precariato dei giovani ricercatori”, ha detto ancora Mastino. Solo il 4% dei docenti italiani ha meno di 34 anni, il 22% ne ha più di 60: “Circa 20mila ricercatori a tempo indeterminato non hanno prospettive, il blocco del turn over li ha fatti finire in un binario morto”.
 
“Chiediamo ai candidati premier un sostegno alla funzione dell’Università nel nostro Paese – ha aggiunto il rettore di Cagliari – L’ascensore sociale non deve fermarsi, i nostri giovani sono un capitale sociale che non possiamo disperdere”. Quindi l’analisi: “Uno degli effetti della riorganizzazione – ha dettagliato Melis – è un miglior rapporto con il territorio: chiediamo di agevolare il rapporto con le imprese. Va potenziato lo spazio per le giovani generazioni, ed evitata la fuga dei cervelli: si tratta di un patrimonio che regaliamo agli altri Paesi”.
 
La richiesta dei Rettori è di “rispettare l’autonomia degli Atenei – ha proseguito il rettore cagliaritano – Siamo l’unica pubblica amministrazione finanziata sulla base di una valutazione. Siamo stati messi in competizione: chiediamo parità di condizioni e autonomia da un dirigismo ministeriale capace di creare problemi”.
 
D’accordo gli studenti: “Senza Università il Paese muore – ha detto Gabriele Casu, di Sassari – L’Ateneo di Sassari ha aumentato le tasse per reggere la crisi: tutto nasce dalla Riforma Gelmini, quando andammo in piazza ma nessuno diede peso agli studenti. Ora ne raccogliamo i frutti”.
 
Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti di Cagliari, ha definito il documento dei Rettori “una base per lavorare insieme”: “La Regione dovrebbe prima di tutto coprire le borse di studio – ha aggiunto – Non deve esistere la figura dell’idoneo non beneficiario. Vogliamo maggiori investimenti sugli Atenei e sul diritto allo studio”.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli - fotografie di Francesco COGOTTI - tel. 070 6752216

 
 
 
 
 

L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di mercoledì 20 febbraio 2013
Prima Pagina
Salvate l’Università: l’appello dei rettori
Gli atenei di Cagliari e Sassari uniti per «evitare il tracollo»
 
«Salvare l’università dal tracollo». È questo l’appello lanciato ieri dai rettori degli Atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino, al futuro capo del Governo. «La risorse utilizzate per l’università rappresentano lo 0,8% del Pil - hanno spiegato - bisogna arrivare almeno all’1%».
 
L’UNIONE SARDA
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Melis: «A causa del Patto di stabilità fermi in Regione 60 milioni»
L’appello dei magnifici rettori: salvare l’università dal tracollo
 
Se solo il 4% di docenti associati e ordinari hanno meno di 34 anni, c’è qualcosa che non va. E se la Regione deve ancora 60 milioni di euro a Cagliari e 45 a Sassari, bloccati dal Patto di Stabilità, è evidente che la situazione dell’università sarda sta per scoppiare. Anzi, forse è già deflagrata. Non a caso ieri i rettori dei due Atenei regionali, Giovanni Melis e Attilio Mastino, hanno lanciato un appello unitario al futuro presidente del Consiglio, a pochi giorni dalle elezioni: «Salvi il mondo universitario dal tracollo».
LA PROTESTA Pochi giovani che hanno la possibilità di fare carriera, sempre meno soldi a disposizione a causa di Patti e tagli di vario genere, ma soprattutto una cultura, tutta italiana, di non valorizzare il mondo universitario. Entrambi i rettori, però, promettono che non ci saranno grossi aumenti per le tasse universitarie. A precisa domanda Mastino dice che «al massimo ci potrebbe essere una maggiorazione del 5%». Melis prima tentenna, poi però assicura: «Non è questo il periodo per aumentare le tasse, le famiglie non lo sopporterebbero». E allora come sopperire ai tagli? «Stiamo studiando un piano per razionalizzare le risorse». Mastino aggiunge che «in Italia i fondi per l’Università sono lo 0,8% del Pil nazionale, la media Ocse invece supera l’1%. Non è accettabile che molti degli idonei non ottengano la Borsa, e chiediamo che non vengano proposti i “prestiti d’onore”, perchè verrebbero indebitate di più le famiglie».
LE RICHIESTE I due rettori sardi hanno ripreso quindi le proposte lanciate dalla Conferenza dei rettori delle città italiane (Crui) ai candidati Premier: defiscalizzare tasse e contributi universitari, prima di tutto. Ma anche sostenere case dello studente, mense e borse di studio, abbattere l’Irap per le borse post-lauream , facilitare il ricambio generazionale. Infine aumentare i fondi per l’Università all’1% del Pil e diminuire il dirigismo ministeriale, che mette troppi ostacoli.
GLI STUDENTI In prima fila accanto ai rettori i giovani universitari. Anche se Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti a Cagliari, precisa che «il Crui si sarebbe dovuto muovere prima. Apprezziamo comunque l’appello lanciato, e aggiungerei un altro punto: cancellare il decreto Profumo, che annullerà il diritto allo studio».
«Noi - ricorda Gabriele Casu, presidente del Consiglio dell’ateneo sassarese - avevamo lanciato l’allarme già dopo l’approvazione della riforma Gelmini. Non eravamo stati ascoltati più di tanto».
Piercarlo Cicero
 

LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna di mercoledì 20 febbraio 2013
Pagina 7 - Ed_Cagliari
Le università chiedono aiuto ai candidati
Rettori e studenti di Cagliari e Sassari uniti nel difendere gli atenei e la ricerca. Le discriminazioni subite dai giovani sardi
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI Fuga dei cervelli dall’Italia all’estero. Ma anche studenti sardi che scappano dall’isola per iscriversi a Roma, Milano o Torino. Perché magari lí riescono a ottenere una borsa di studio che nell’isola sta diventando quasi impossibile anche se magari si è in possesso di tutte le carte in regola. É lo scenario dipinto dai rettori delle Università di Cagliari e Sassari uniti per chiedere ai candidati un impegno pubblico per salvare gli atenei italiani. Proprio nel giorno in cui la Cittadella dei Musei del capoluogo è stata intitolata all’archeologo Giovanni Lilliu. Con tanto di omaggio di Pinuccio Sciola: un’opera dell’artista di San Sperate è stata inaugurata proprio ieri all’ingresso del complesso museale. «Non possiamo accettare che diminuiscano le risorse – ha detto il rettore di Sassari Attilio Mastino – e che venga aumentata la contribuzione». Nessun pericolo immediato: gli atenei – anche considerata la situazione di crisi – frenano sul possibile aumento di tasse. Ma i rettori lanciano l’allarme: presentato un documento comune con sei punti all’attenzione del futuro presidente del Consiglio. Al primo posto c’è la richiesta di far pesare meno sulle tasche delle famiglie il costo degli studi defiscalizzando tasse e contributi universitari. E al secondo l’appello per risolvere i problemi legati a borse di studio, mense e case dello studente. «Molti studenti – ha continuato Mastino – potrebbero essere invogliati a lasciare le Università sarde per chiedere asilo al nord. Considerando che con l’ottenimento delle borse di studio compenserebbero le spese di viaggio». Giovanni Melis, numero uno dell’Universita di Cagliari ha ribadito il concetto: «I giovani sono un investimento per il nostro Paese, il pericolo è che poi trovino lavoro fuori dall’Italia in multinazionali magari concorrenti con le nostre». Eliminazione dell’Irap, facilitare l’ingresso dei giovani nella ricerca e sbloccare il turnove, incrementare i fondi per l’Universita all’1 per cento, ristabilendo il finanziamento statale ai livelli del 2009. Quasi un patto tra studenti e rettori: «Noi – ha detto Gabriele Casu, presidente del Consiglio degli studenti dell’ateneo sassarese – lo avevamo detto quando siamo scesi in piazza contro la riforma Gelmini. E per il nord Sardegna, che ha una disoccupazione giovanile intorno al 60 per cento, la situazione è sempre più drammatica con una costante riduzione delle immatricolazioni». «Aggiungerei – ha detto Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti del capoluogo – un altro punto: cancellare il decreto Profumo che probabilmente eliminerà il diritto allo studio».
 

SardegnaQuotidiano di mercoledì 20 febbraio 2013
Cagliari – pagina 14
Università Il rettore: 60 milioni di crediti
 
La Regione deve ancora trasferire nelle casse dell’università 60 milioni di euro. È solo la punta dell’iceberg dei tanti problemi di un Ateneo in crisi. La speranza di un cambiamento viene riposta nel prossimo presidente del Consiglio: a lui è indirizzata la lettera del Magnifico rettore, Giovanni Melis, e del suo parigrado di Sassari, Attilio Mastino. Sei i punti: misure urgenti, è in gioco la sopravvivenza dei due Atenei; minor costo per le famiglie che devono sostenere le rette dei figli; più sostegno economico (anzitutto con le borse di studio); no all’Irap sulle borse “post- lauream”; facilitare l’ingresso dei giovani nella ricerca; riportare i fondi per l’Università all’1% del Pil. Giovanni Melis: «I giovani meritevoli vanno sostenuti, molti vanno a portare la conoscenza lontano da qui. Solo la Grecia sta peggio: dal nuovo parlamento vogliamo più attenzione per la cultura».

 
L’UNIONE SARDA

L’Unione Sarda on line

 

Sardiniapost

 

Cagliaripad.it

 

Castedduonline


 

UNIVERSITA’: RETTORI A CANDIDATI PREMIER, RICERCA E’ PRIORITA’
(AGI) - Cagliari, 19 feb. - L’universita’ chiede al prossimo governo un impegno per "una forte scossa che metta l’istruzione e la ricerca tra le priorita’". L’appello ai candidati premier arriva anche dai rettori degli atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Antonio Mastino che stamane, con i rappresentanti degli studenti dei rispettivi atenei, hanno illustrato la lettera aperta che hanno firmato con i colleghi di tutta Italia. "In un periodo di tagli stiamo cercando di razionalizzare anche in Sardegna", hanno premesso i due rettori, "ma chiediamo che il Governo si fermi. A Cagliari non ci sara’ aumento di tasse, a Sassari e’ stato minimo, ma non e’ questa la soluzione che vogliamo perseguire". (AGI) Ca3/Sol (Segue)
 
UNIVERSITA’: RETTORI A CANDIDATI PREMIER, RICERCA E’ PRIORITA’ (2)
(AGI) - Cagliari, 19 feb. - "La Crui", hanno detto Melis e Mastino, "propone sei misure urgenti per le emergenze piu’ gravi: si va dalla defiscalizzazione delle tasse e dei contributi universitari, al sostegno deciso al merito e al bisogno, con case dello studente, mense e borse di studi erogate dalle Regioni. Va migliorato il rapporto tra universita’ e imprese, facilitato l’ingresso dei giovani nel mondo della ricerca, favorito il ricambio generazionale, anche sbloccando un turnover sostenibile. Ancora, la Crui propone al futuro governo di restituire autonomia alle Universita’, rimuovendo gli appesantimenti normativi". Per i rettori, infine, i fondi per l’Universita’ devono essere incrementati portandoli all’1% del Pil: "Ristabiliamo il finanziamento statale ai livelli del 2009", hanno detto Melis e Mastino, "e innalziamo le premialita’ fino al 50%, cosi’ da ridare slancio agli Atenei, promuovendo le eccellenze nei processi di valutazione e favorendo la competitivita’ a livello internazionale". (AGI) Ca3/Sol
 

 

 

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