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Scienze politiche: Fondazioni bancarie e sviluppo del territorio

Giuseppe Guzzetti all'inaugurazione dell'Anno Accademico
06 ottobre 2011

 

Cagliari, 6 ottobre 2011 (Ufficio stampa) - La facoltà di Scienze politiche ha scelto Giuseppe Guzzetti per inaugurare questa mattina l’Anno Accademico 2011/12 nell’Aula Teatro di via Nicolodi. A far da sfondo all’iniziativa, le pietre della Città sonora di Pinuccio Sciola, finora esposte solo a Madrid: “Rappresentano la città vista come vita – ha spiegato la preside, Paola Piras, introducendo l’incontro – l’espressione della bellezza e della cultura”.
 
Quindi la Lectio Magistralis del presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio Spa (ACRI): un lungo e appassionato intervento sul ruolo delle fondazioni bancarie nello sviluppo del territorio. “Quando parliamo di sviluppo – ha detto, tra l’altro – riteniamo che quello sociale venga prima di quello economico. Bisogna puntare ad un obiettivo di coesione sociale: ogni cittadino deve sentirsi realizzato nella comunità in cui vive”. Per questo, le Fondazioni bancarie, “ a lungo considerate un forziere per sostituire le risorse pubbliche”, hanno scelto di “concentrarsi su alcuni problemi, cercando di non essere un bancomat per progetti più o meno fortunati, ma progettando nuove soluzioni per il welfare, più efficaci e meno costose di quelle tradizionali”.
 
 
 
Il Presidente di ACRI da valorizzato, in questo quadro, il ruolo del Terzo settore, da sempre riferimento delle Fondazioni: “Un vasto insieme di organizzazioni che rappresenta una cruciale infrastruttura immateriale per lo sviluppo, mano a mano che lo Stato sociale è venuto meno. Si tratta di un settore importante non solo per dare risposte a persone che rischiano di finire fuori dal sistema, ma per rafforzare la democrazia nel Paese. Formato da associazioni e cooperative a cui aderiscono milioni di cittadini, il Terzo settore è infatti uno spazio di partecipazione alla determinazione del destino della comunità, caratterizzato dal pluralismo. In esso sono confluite l’impostazione solidaristica tipica dell’anima cattolica e l’impostazione operaia: fondendosi, hanno generato attenzione verso i più deboli e creato spazi di partecipazione”.
 
“L’azione inclusiva svolta da molte organizzazioni noprofit non è soltanto il riconoscimento del valore di ogni uomo, ma il contributo a creare una società che valorizzi ciascuno e lo spinga a dare il proprio contributo alla comunità. In altre parole, contribuisce a passare dal welfare risarcitorio a quello promozionale, evitando costi pesantissimi per la società”.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - foto Francesco Cogotti - testi Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 
 
 

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