’’La nostra idea - spiega De Mattia - è quella di affiancare ai metodi di caratterizzazione morfologica delle piante una sequenza di Dna o meglio il suo Dna barcoding. In questo modo si potrà creare una banca dati in cui ciascuna pianta viene descritta non solo per i caratteri morfologici come i colore dei fiori, forma delle foglie, ma anche per il suo codice molecolare’’. Questo permetterà di riconoscere le specie rare della Sardegna, le varietà di pregio e di promuovere programmi di tutela. ’’L’obiettivo finale del progetto - spiegano Cortis e De Mattia -, è quella di trasferire i risultati del nostro lavoro su sistemi informatici facilmente accessibili come il web, al fine di renderli fruibili a parchi, riserve, enti gestori del territorio ma anche a persone comuni interessati alla ricchezza floristica dell’Isola’’. Per questa ragione i due ricercatori si stanno già muovendo per sviluppare altre collaborazioni scientifiche rilevanti come quella con il progetto Key to Nature dell’ateneo di Trieste, che ha sviluppato un sistema di chiavi interattive per l’identificazione delle piante, già disponibile per pc e telefonini di nuova generazione.
Al via il progetto "SarDiNiA-Barcoding"
’’La nostra idea - spiega De Mattia - è quella di affiancare ai metodi di caratterizzazione morfologica delle piante una sequenza di Dna o meglio il suo Dna barcoding. In questo modo si potrà creare una banca dati in cui ciascuna pianta viene descritta non solo per i caratteri morfologici come i colore dei fiori, forma delle foglie, ma anche per il suo codice molecolare’’. Questo permetterà di riconoscere le specie rare della Sardegna, le varietà di pregio e di promuovere programmi di tutela. ’’L’obiettivo finale del progetto - spiegano Cortis e De Mattia -, è quella di trasferire i risultati del nostro lavoro su sistemi informatici facilmente accessibili come il web, al fine di renderli fruibili a parchi, riserve, enti gestori del territorio ma anche a persone comuni interessati alla ricchezza floristica dell’Isola’’. Per questa ragione i due ricercatori si stanno già muovendo per sviluppare altre collaborazioni scientifiche rilevanti come quella con il progetto Key to Nature dell’ateneo di Trieste, che ha sviluppato un sistema di chiavi interattive per l’identificazione delle piante, già disponibile per pc e telefonini di nuova generazione.