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Una guida normativa per l’integrazione sociale

Presentato a Scienze della formazione il libro sui diritti dei disabili scritto da Giorgio Latti, giudice del Tribunale di Cagliari
12 maggio 2010
Cagliari, 12 maggio 2010 - Un libro che vuole fornire un’informazione adeguata nell’ambito dei diritti delle persone con disabilità, ma anche rispondere – in modo sistematico e razionale – ai tanti quesiti in materia normativa rivolti dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie, soprattutto nel momento in cui entrano in contatto con il mondo dei servizi.  Tutto questo, e anche di più, è il volume “I diritti esigibili. Guida normativa all’integrazione sociale delle persone con disabilità”, scritto per la Franco Angeli da Giorgio Latti, giudice del Tribunale di Cagliari e presidente della Consulta per la disabilità della Provincia di Cagliari.
 
A presentare il testo, e discutere delle tematiche connesse, ieri mattina nell’Aula Magna “R. Motzo” del Polo umanistico di Sa Duchessa, c’erano – con l’autore - Cristina Cabras, direttrice del Master di secondo livello in Psicologia giuridica e criminologia, Daniele Altieri, docente di Pedagogia speciale nella facoltà di Scienze della Formazione e presidente dell’associazione senza scopo di lucro Spazio Acca, e il giornalista Sergio Nuvoli. L’incontro era organizzato dal Master con la collaborazione dell’Assessorato provinciale alle Politiche sociali.
 
“Tra le finalità del lavoro – ha detto Latti (nella foto) – c’è anche la volontà di capire se ci sono fili che legano diritto, psicologia e pedagogia su questo tema: in altre parole, se le professionalità che si rapportano alle persone con disabilità possono capire l’una il lavoro dell’altra. Un passaggio indispensabile, dato che nelle sue più recenti pronunce, la Corte costituzionale indica la necessità di interpretare le norme in funzione dello sviluppo della personalità umana”.  
 
Il rischio, denunciato nel libro, è “una prospettiva sbagliata che considera la disabilità nella sua differenza dalla normalità: ne consegue una progettazione mirata sul sintomo e sulla persona scollegata dalle relazioni, esclusivamente di natura medico sanitaria”. Latti, dal canto suo, avverte che “partire dalla considerazione che ci si trova davanti ad una persona con una sua unicità e identità consente, invece, di ottenere condizioni soggettive e relazioni di maggiore dignità e benessere”.
 
“E’ davvero necessario lavorare in un’area di intersezione tra le discipline – ha avvertito Cristina Cabras, direttrice del Master – perché la disabilità non deve essere vissuta come problema. Il libro di Latti mette insieme i diversi approcci al tema e consente di comprendere che, spesso, molte difficoltà derivano dalla rappresentazione sociale che le persone hanno dell’argomento. La disabilità, di per sé, non è un disagio: inevitabilmente lo diventa, se non c’è equilibrio tra ciò che la persona pensa di sé e ciò che di lei pensa il gruppo”.
 
“Quello della disabilità è un mondo ricchissimo – ha detto Sergio Nuvoli – che meriterebbe di essere conosciuto e raccontato. Spesso, invece, fa notizia solo per elementi di finta pietà, di pietismo, di sensazionalismo, oppure perché si vuole costruire a tavolino una storia strappalacrime di denuncia sociale. La normalità della disabilità non fa notizia: occorre cambiare posizione, è un problema di educazione”.
 
 
“L’aspetto decisivo è l’attenzione all’individualità della persona – ha rimarcato Daniele Altieri (nella foto sopra con Cristina Cabras) – Per garantire una vita indipendente, è necessario pensare ad un progetto di vita organico e ben strutturato: per questo, decisivo è l’apporto della famiglia, ma anche quello dell’associazionismo familiare”. Giorgio Latti ha infine sottolineato la necessità di “elaborare progetti di vita complessivi, evitando interventi episodici: servono risposte adattate alle esigenze del singolo. Anche negli organismi della scuola si tratta di passare da una partecipazione formale ad un pieno riconoscimento”. 
 
Al convegno è intervenuta anche l’assessore provinciale alle Politiche sociali e alla Famiglia, Angela Quaquero: “Il libro di Latti – ha affermato – facilita la conoscenza della normativa in materia di disabilità. Abbiamo molte risorse, ma non c’è ancora una procedura unica per il riconoscimento dei diritti dei disabili”.
 
Sono ormai maturi i tempi perché tali diritti, affermati dalla norma, divengano anche esigibili, come significativamente dice il titolo del libro di Giorgio Latti.
 
 
 
(Ufficio stampa e web - le fotografie sono di Francesco Cogotti)
 

 

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