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L’Università di Cagliari tra gli atenei con mail certificata

Obbligatoria dal 26 aprile per tutte le pubbliche amministrazioni
21 aprile 2010
Obbligatoria dal 26 aprile per tutte le pubbliche amministrazioni. Rassegna web del 21 aprile 2010
    
 
BITCITY
Adozione Pec, promosse solo 17 Università su 93
Anche le Università sono finite nel mirino di DigitPA, che per conto di Palazzo Vidoni sta effettuando un controllo accurato sull’effettiva applicazione delle norme sulla Pec da parte di tutte le pubbliche amministrazioni. E la maggior parte di esse è stata "bocciata al primo appello".
A superare l’esame sono stati solo 17 Atenei italiani su 93, quelli cioè che hanno pubblicato una o più Pec nel proprio sito istituzionale così come nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni.
Le Università promosse sono quelle di Pavia (con ben 147 PEC), Firenze (95), Roma Tre (54), Brescia (21), Udine (2), Cagliari (1), Calabria (1), "Federico II" di Napoli (1), Seconda Università di Napoli (1), Perugia (1), "Mediterranea" di Reggio Calabria (1), Sannio di Benevento (1), Teramo (1), Torino (1), Trento (1), Trieste (1) e Verona (1).
Per tutte le restanti Università è scattato quindi l’intervento dell’Ispettorato della Funzione Pubblicavoluto dal Ministro Renato Brunetta. Gli Atenei "svogliati" dovranno così mettersi obbligatoriamente in regola e superare anch’essi l’esame fissato per il prossimo 26 aprile, data del Pec-Day (quando 50 milioni di cittadini italiani avranno la possibilità di dotarsi di una propria casella di Posta elettronica certificata).
Il Ministero ha tenuto a ricordare che, nell’ambito dell’iniziativa "Linea Amica", è stato messo a disposizione un servizio di assistenza (numero verde 800.254.009) per facilitare l’attivazione e la pubblicazione degli indirizzi di Pec da parte delle singole amministrazioni che attualmente sono in ritardo rispetto agli obblighi di legge.
 
  
IL GIORNALE
Raccomandate addio, è l’era della mail certificata
Da lunedì la posta elettronica certificata sarà pronta per 50 milioni di cittadini. Avrà lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento
Comincia l’era dell’email certificata. Il conto alla rovescia per l’addio alla vecchia raccomandata è ormai iniziato, e si avvicina l’avvio definitivo della posta elettronica certificata. La data è lunedì: pochi giorni, quindi ,meno di una settimana per sistemare tutto. «Lunedì prossimo 50 milioni di cittadini avranno la possibilità di avere la loro email certificata, conto in uno sforzo finale delle amministrazioni affinché si preparino a questa partenza» ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che ha invitato gli uffici delle amministrazioni pubbliche a mettersi in regola al più presto per accogliere le richieste degli utenti.
La Pec, posta elettronica certificata, è lo strumento che consente di attribuire ad un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento. «Il suo utilizzo non solo consente di lavorare e comunicare meglio, ma è anche un obbligo previsto dalla legge» spiega Brunetta, ricordando che è dal 2005 che gli uffici pubblici sono autorizzati ad attrezzarsi. Ad oggi sono circa 12 mila le Pec attivate dalle amministrazioni centrali e locali e il tasso di copertura è praticamente totale per le camere di commercio e le regioni; più basso, tra il 50% e il 60% nelle università e nelle Asl. I comuni che si sono dotati di Pec sono invece 1.745 su 8.094, il 22%, ma sono già 60 su 107 i comuni di grandi dimensioni e capoluoghi che sono in regola. L’obiettivo del ministero è di arrivare lunedì al 100 per cento di copertura per le amministrazioni destinatarie più rilevanti.
In pratica, per trovare gli indirizzi Pec delle diverse pubbliche amministrazioni c’è il sito www.indicepa.gov.it; oppure il sito www.paginepecpa.gov.it, una specie di motore di ricerca per districarsi nella ricerca degli indirizzi per ogni singola amministrazione. Per ottenere la propria posta certificata, invece, i cittadini possono accedere, da lunedì 26 aprile, al portale www.postacertificata.gov.it e seguire la procedura guidata. Trascorse 24 ore dalla registrazione online (ed entro 3 mesi) basta recarsi in uno degli uffici postali abilitati per l’identificazione. Sono già oltre 80mila le Pec richieste dai cittadini, grazie alla sperimentazione avviata a fine settembre 2009 da Aci e Inps.
 
 
DELL€CONOMIA
Il ministro Brunetta ha presentato il nuovo servizio di posta elettronica certificata che dovrà semplificare i rapporti con la PA e far risparmiare tempo e denaro. Al via il prossimo 26 aprile
Il ministro della Pubblica amministrazione e dell’Innovazione tecnologica, Renato Brunetta, ha presentato lunedì a Palazzo Vidoni la PEC, ovvero la posta elettronica certificata. Il servizio, che non è ancora uniformemente diffuso su tutto il territorio, entrerà ufficialmente in funzione il 26 aprile e punta a sostituire, rendendolo più diretto e conveniente, lo scambio di informazioni e documenti fra il cittadino e la PA.
Si potrà insomma dialogare con lo Stato e le sue articolazioni territoriali (comuni, province, regioni ma anche l’Inps, le Asl o le Università) stando comodamente seduti davanti al computer di casa. Saranno così evitate code, incomprensioni, lungaggini e sarà realizzato un considerevole risparmio di risorse, dando una mano all’ambiente grazie al risparmio di carta e benzina per gli spostamenti.
Per richiedere l’attivazione del servizio, i cittadini potranno - a partire da lunedì 26 - collegarsi al portale www.postacertificata.gov.it e seguire la procedura indicata. Dopo 24 ore (ed entro tre mesi dall’attivazione), sarà possibile recarsi presso l’ufficio postale più vicino (muniti di documento personale tipo carta d’identità, codice fiscale in originale o tessera sanitaria) e completare l’identificazione firmando il modulo d’adesione.
La PEC è già stata attivata da oltre un milione di professionisti tramite i rispettivi ordini di appartenenza, da 110 mila imprese e da alcune migliaia di cittadini che hanno aderito alla sperimentazione condotta nei mesi scorsi da Aci e Inps. Per il ministro Brunetta, l’obiettivo è "arrivare entro dicembre a superare quota 10 milioni di italiani in possesso di indirizzi mail certificati", con i quali si potrà dire addio per sempre alla classica "raccomandata con ricevuta di ritorno".
La macchina amministrativa della Pubblica amministrazione non è però ancora interamente preparata ai cambiamenti indotti da questa piccola rivoluzione. La PEC risulta infatti presente in 12mila strutture, di cui oltre settemila centrali e il rimanente facente capo ad articolazioni locali. Se in alcuni settori la copertura si avvicina già al 100%, in altri - anche a causa di ritardi o impreparazione del personale - non si va oltre il 60% (è il caso di tante Asl e università). Nei ministeri, ha ricordato Brunetta, il servizio è abilitato nell’85% dei casi, mentre nei comuni capoluogo ci si ferma al 60%, ma si conta di coprire rapidamente il gap. Capitolo scuole: il ministro ha ricordato che 14mila istituti sono già dotati di un canale telematico per comunicare con le famiglie. Ora si dovrà però abilitarlo all’uso della PEC, l’unica posta elettronica - val la pena ricordarlo - ad avere valore legale.
 
 
IL VELINO
Pec, Brunetta attiva ispettorato per Pa non adempienti a obbligo legge
 Roma, 20 apr (Il Velino) - Sono 6.012 le Pec che finora le amministrazioni centrali dello Stato hanno pubblicato nei propri siti istituzionali così come nell’indice delle pubbliche amministrazioni (www.indicepa.gov.it). Lo rende noto un comunicato stampa del ministero per la Pa e l’Innovazione. A pochi giorni dal Pec-Day del 26 aprile (quando 50 milioni di cittadini italiani avranno la possibilità di dotarsi di una propria casella di Posta elettronica certificata) numerose altre amministrazioni centrali non hanno invece ancora ottemperato agli obblighi di legge. Su preciso mandato del ministro Renato Brunetta, nei loro confronti si sta quindi attivando l’Ispettorato della Funzione Pubblica. Si ricorda tra l’altro che la riforma Brunetta (D.Lgs n.150/2009) prevede che il mancato assolvimento degli obblighi relativi alla Pec influisca negativamente ai fini della valutazione della performance individuale e organizzativa per la corresponsione della retribuzione di risultato ai dirigenti degli uffici preposti. I cattivi esempi arrivano dalle seguenti 24 amministrazioni: ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ministero dello Sviluppo economico, ministero del Commercio internazionale, ministero delle Politiche agricole e forestali, ministero delle Comunicazioni, Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Amministrazione autonoma dei Monopoli dello Stato, Comando generale della Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, Inpdap, Istituto di previdenza del settore marittimo, Istituto nazionale di economia agraria, Istituto di studi per l’analisi economica, Istituto nazionale per il commercio estero, Istituto per gli affari sociali, Istituto nazionale per le conserve alimentari, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, Istituto superiore di sanità, Istituto nazionale di statistica e Unire.
Sono invece 27 le amministrazioni centrali dello Stato che risultano in regola con gli obblighi di legge: ministero della Giustizia (357 Pec), ministero dell’Interno (68), ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (4), ministero dell’Economia e Finanze (117), ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (21), presidenza del Consiglio dei Ministri (41), ministero degli Affari esteri (240), ministero per i Beni e le Attività culturali (45), Avvocatura generale dello Stato (25), ministero della Salute (48), ministero della Difesa (111), ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio (11), Agenzia del territorio (6), Arma dei Carabinieri (3.911), Scuola superiore della Pubblica Amministrazione (6), Inps (559), Inail (272), Ente nazionale previdenza assistenza lavoratori dello spettacolo (45), Agenzia per le erogazioni in agricoltura (28), Asi (32), Automobile club d’Italia (107), Cnr (1), Enac (43), Croce Rossa Italiana (1), Enit (1), Istituto dei postelegrafonici (1) e DigtPA (1).
 
   
L’UNIONE SARDA
L’indagine E-mail certificate, l’Università promossa
Anche le Università sono finite nel mirino di DigitPA, che per conto di Palazzo Vidoni sta effettuando un controllo accurato sull’effettiva applicazione delle norme sulla Pec, la posta elettronica certificata, da parte delle pubbliche amministrazioni. A superare l’esame sono solo 17 atenei su 93, quelli cioè che hanno pubblicato una o più Pec nel proprio sito e nell’Indice delle P. A. (www.indicepa.gov.it). Le Università promosse sono: Pavia (147 Pec), Firenze (95), Roma Tre (54), Brescia (21), Udine (2), Cagliari (1), Calabria (1), “Federico II” di Napoli (1), Seconda Università di Napoli (1), Perugia (1), "Mediterranea" di Reggio Calabria (1), Sannio di Benevento (1), Teramo (1), Torino (1), Trento (1), Trieste (1) e Verona (1). 

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