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Ritrovata a Cagliari una nuova specie di insetto

E’ la Shelfordella lateralis, una blatta tipica dell’Asia medio-orientale
22 gennaio 2010
Cagliari, 22 gennaio 2010 - Una nuova specie di insetto è stata catturata in alcuni quartieri di Cagliari. Si tratta della Shelfordella lateralis, un Blattoideo esotico tipico delle zone desertiche e semidesertiche dell’Asia medio orientale, individuato probabilmente per la prima volta in Italia. E’ una specie che venne accidentalmente  introdotta negli USA alla fine degli anni ‘70 probabilmente da personale militare in rientro dai Paesi medio orientali, e risulta attualmente segnalata in Africa nord orientale, Medio Oriente e alcuni Paesi asiatici fino al Kashmir.
 
La notizia è emersa durante un corso di aggiornamento per operatori del settore sulle emergenze parassitarie, organizzato nei giorni scorsi a Cagliari dalla ditta Green System, a cui hanno aderito anche i Servizi Antinsetti delle provincie di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Ogliastra. Nei mesi scorsi, i ricercatori del Dipartimento di Biologia animale ed Ecologia dell’Università degli Studi di Cagliari ne hanno illustrato caratteristiche e pericoli durante il 22mo Congresso Nazionale Italiano di Entomologia.
 
“L’attività di monitoraggio costante fa parte della routine della nostra Sezione di entomologia e parassitologia – spiega la prof.ssa Anna Maria Deiana, zoologa del Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia – E’ un lavoro che, anni fa, per conto della Provincia di Cagliari era stato portato avanti in alcuni siti considerati a rischio, poi si è esteso ad altre zone della città e dell’hinterland cagliaritano”.
 
“I primi esemplari del nuovo insetto sono stati catturati due anni fa nei pressi del porto di Cagliari – dice il dr. Francesco Fois, collaboratore del Dipartimento, tra gli autori del ritrovamento e dello studio - e possono rappresentare un problema per gli ambienti urbani soprattutto nelle città con aspirazioni turistiche”.
 
Per studiarne la distribuzione e l’espansione si è proceduto ad un monitoraggio – a cui ha partecipato anche la ditta cagliaritana Green System di Gianluca Scano – che ha consentito di trovare la specie durante tutto l’anno, tranne che nei mesi invernali, prima soltanto nei quartieri antistanti il porto, successivamente in altre zone della città. Attualmente è presente nei quartieri Marina, Stampace e Poetto ed è solo uno degli esempi di insetti, tipici di altre zone del mondo, ritrovati di recente in Sardegna: segnalato da poco anche un coleottero australiano che parassita gli Eucalyptus, la Phoracantha recurva ed un’altra blatta sinantropica, la Supella longipalpa.
 
La nuova specie – particolarmente prolifica - sembra localizzarsi nelle isole verdi, aiuole e spaccature dei marciapiedi: il numero elevato degli esemplari catturati ed avvistati nei due anni di osservazione fa ritenere che la specie si stia acclimatando finendo per occupare, per ora, una nicchia ecologica differente rispetto alle altre blatte già presenti nel capoluogo.
 
I ricercatori ipotizzano che la specie possa essere giunta anche nella nostra isola a seguito di convogli militari in rientro dalle missioni di pace in Medio Oriente, o con l’importazione di merci dai Paesi asiatici, oppure tramite il commercio del Blattoideo come alimento per l’allevamento di rettili. E’ possibile che Shelfordella lateralis continui la sua espansione in altri quartieri di Cagliari ed in altri comuni.
 
(Ufficio stampa e redazione web)
La notizia ripresa dalla stampa quotidiana di sabato 23 gennaio 2010
1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Blatta proveniente dall’Asia colonizza le strade cittadine
 
Pagina 22 – Cronaca di Cagliari
Università. I primi esemplari vennero catturati circa due anni fa nella zona del porto
Una nuova blatta colonizza la città
Scoperta dai ricercatori del Dipartimento di biologia animale  
 
Una nuova blatta, tipica delle zone desertiche dell'Asia medio orientale, si sta diffondendo nelle strade della città.
«Una nuova specie di blatta di origine asiatica, mai vista prima in Italia, si sta diffondendo rapidamente in alcuni quartieri della città, a cominciare da Marina e Stampace». A lanciare l'allarme sono gli esperti del Dipartimento di Biologia animale ed ecologia dell'Università di Cagliari. «Si tratta», spiega Francesco Fois, il ricercatore del Dipartimento che per primo ha effettuato la scoperta, «della shelfordella lateralis , tipica delle zone desertiche e semidesertiche dell'Asia medio orientale». È molto simile alla blatta comune che siamo abituati a vedere, solo un po' più piccola.
LA SCOPERTA I primi esemplari sono stati individuati e catturati due anni fa vicino al porto e per studiarne la distribuzione e l'espansione sul territorio si è proceduto a un monitoraggio a cui ha partecipato la ditta cagliaritana Green System. «Lo studio», afferma Anna Maria Deiana, zoologa del Dipartimento, «ha consentito di riscontrare la presenza dell'insetto per quasi tutto l'anno (tranne che nei mesi invernali) prima soltanto nei quartieri antistanti il porto, poi anche in altre zone della città fino al Poetto». Si tratta di una specie particolarmente prolifica che sembra localizzarsi nelle isole verdi, aiuole e spaccature dei marciapiedi. «Il numero elevato degli esemplari catturati o semplicemente avvistati nei due anni di osservazione», riprende la zoologa, «ci fa ritenere che la specie si stia acclimatando finendo per occupare, per ora, una nicchia ecologica differente rispetto alle altre blatte già presenti nel capoluogo che attualmente sono di quattro tipi diversi. C'è la periplaneta americana , la più comune, poi la blatta orientalis , la blatella germanica e infine la selpugella , che è la più rara».
L'ARRIVO I ricercatori ipotizzano che la nuova specie possa essere giunta nella nostra isola a seguito di convogli militari in rientro dalle missioni di pace in Medio Oriente o attraverso l'importazione di merci dai paesi asiatici oppure tramite il commercio dello stesso insetto come alimento per l'allevamento di rettili. «È possibile», conclude la professoressa Deiana, «che la shelfordella lateralis continui la sua espansione, ma non è il caso di ingenerare allarmismi di tipo igienico-sanitario dato che in fin dei conti si tratta di una blatta come le altre che siamo ormai abituati a vedere». La specie in questione venne accidentalmente introdotta negli Usa alla fine degli anni '70 probabilmente da personale militare in rientro dai paesi medio orientali e attualmente viene segnalata in Africa nord orientale, Medioriente e in alcuni paesi asiatici fino al Kashmir. La notizia del ritrovamento cagliaritano è emersa durante un corso di aggiornamento per operatori del settore sulle emergenze parassitarie, organizzato nei giorni scorsi in città dalla ditta Green System, a cui hanno aderito anche i Servizi antinsetti delle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Ogliastra.
PAOLO LOCHE
2 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 18
La scoperta. Catturati molti esemplari alla Marina e Stampace. I biologi: arriverà anche negli altri quartieri
Una blatta dal Medio Oriente
Spazi verdi a rischio invasione
Vive tra le aiuole e si nutre di piante. I ricercatori: sopravvive perché il clima è surriscaldato
 
È nuova del posto ma si sta già acclimatando e, per il momento, si fa vedere solo nei vicoli della Marina, a Stampace e in zona Poetto. Come se ce ne fosse bisogno, in città è sbarcata “Blatta lateralis”, pronta a dar filo da torcere, negli incubi dei cagliaritani, alla specie più diffusa da queste parti, “Periplaneta americana”, cioè la blatta rossa che sa pure volare. “Blatta lateralis” -conosciuta anche come “Shelfordella lateralis”- preoccupa, e non poco, perché sembrerebbe anche più resistente delle cugine autoctone: non vive nelle fogne ma sta benissimo tra le isole verdi, aiuole e crepe di marciapiedi, dove ama riprodursi, dando vita a colonie numerose. In più, non ha difficoltà particolari nel procurarsi di che vivere. Erbe spontanee, datteri di palma e detriti organici di vario genere. In pratica, si nutre di qualsiasi cosa. «In genere - spiega uno degli autori della scoperta e collaboratore del Dipartimento di Biologia animale, Francesco Fois - queste specie che arrivano dai paesi caldi, una volta da noi, muoiono. Non in questo caso: ciò vuol dire che il nostro clima si sta tropicalizzando». L'ultima arrivata, più piccola rispetto alla temutissima blatta volante che risiede a Cagliari, proviene dal Medio Oriente, e ora i ricercatori del dipartimento di Biologia animale dell'università ipotizzano che possa essere giunta nell’Isola al seguito dei convogli militari in rientro dalle missioni di pace in Medio Oriente, o di merci importate dai paesi asiatici. Il nuovo esemplare si aggiunge a quelli esistenti sulla piazza, con l'aggravante che non si conosce e non va cercato, perché solito scorrazzare, indisturbato, tra le piante verdi. E siccome è nuovo, preoccupano i danni di natura igienico sanitaria che il suo contatto con l'uomo potrebbe arrecare. Per questo il dipartimento ha ritenuto opportuno monitorarne la presenza e ha dato l'incarico di provvedere alla ditta Green System di Gianluca Scano: ebbene, in due anni è stato catturato un numero di esemplari molto alto, la maggior parte nei mesi estivi, da giugno a settembre, all'inizio solo davanti al porto, poi anche a Stampace e al Poetto. Ma, a detta dei ricercatori dell'università, “blatta lateralis” «sta ampliando il suo areale ed è plausibile che continui la sua espansione in altri quartieri della città e nei comuni limitrofi». ■ R. M.
 
L’opinione
“Prima volta nel Paese”
 
Il valore della scoperta di “Blatta lateralis” è importante perché si tratta di una specie che arriva in Italia per la prima volta. È ancora prematuro sostenere che riuscirà ad adattarsi al nuovo habitat. Ma è plausibile: forse si espanderà riuscendo ad occupare nicchie ecologiche importanti. L’attività di monitoraggio costante fa parte della routine della nostra Sezione di entomologia e parassitologia. È un lavoro che, anni fa, per conto della provincia di Cagliari era stato portato avanti in alcuni siti considerati a rischio, poi si è esteso ad altre zone della città e dell’hinterland cagliaritano. Niente allarmismi, comunque, dai primi studi non siamo ancora in grado di sostenere quali malattie potrebbe veicolare la nuova specie scoperta. Certo è che, grazie al monitoraggio, sono stati catturati parecchi esemplari.
Anna Maria Deiana
Dipartimento Biologia animale

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