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Università, c’&è; l’accordo, si va verso l’integrazione tra Macerata e Camerino

La bozza di accordo tra i due Atenei maceratesi ha ricevuto il via libera del ministero. Nel giro di 5 anni le due Università potranno, pur mantenendo la reciproca autonomia, definire i reciproci rapporti di differenziazione e di integrazione dell’offerta formativa
27 novembre 2009

Macerata, 27 novembre 2009 - Le Università di Macerata e Camerino verso l’integrazione. La notizia di una ’trattativa’ per rafforzare i rapporti e avvicinare i due atenei del Maceratese girava da diverso periodo, ma ora l’accordo ha subìto un’accelerazione decisiva. Ieri nelle sale del ministero dell’Istruzione la bozza di accordo tra i due Atenei maceratesi per salvaguardare e rafforzare le Università del territorio, ha ricevuto il via libera delle istituzioni nazionali.
 
All’incontro erano presenti il presidente della Provincia Capponi, che aveva promosso l’iniziativa, i due rettori, Roberto Sani e Fulvio Esposito, il direttore amministrativo dell’Unicam, Luigi Tapanelli e il Segretario generale reggente della Provincia, Mauro Giustozzi. Lunedì il progetto passa in consiglio provinciale per essere discusso.
 
"Il Ministero ha concordato - dice una nota della Provincia - nell’indicare in un quinquennio il periodo entro il quale le due Università potranno, pur mantenendo la reciproca autonomia, definire i reciproci rapporti di differenziazione e di integrazione dell’offerta formativa. Anche per il personale tecnico amministrativo nella muterà sul piano del rapporto di lavoro. Ognuno manterrà la dipendenza giuridica con il proprio ateneo, pur se funzionalmente inserito in una gestione unitaria dei servizi tecnici, amministrativi e contabili". 
 
"Tutto è nato – ha ricordato Capponi – all’indomani della pubblicazione sulla stampa nazionale della ‘contestate’ graduatorie sulle università italiane che penalizzavano, ingiustamente, i due atenei del nostro territorio. La Provincia chiese chiarimenti al ministro Gelmini che parlò dei programmi del Governo per far fronte alle difficoltà del sistema universitario italiano. Programmi che inevitabilmente penalizzano i piccoli atenei, specie se vicini tra loro. E’ a quel punto che partì il suggerimento di lavorare al ‘progetto di stretta collaborazione’ tra territorio e Università di Camerino e Macerata".
 
"La riforma universitaria - conclude la nota - obbligherà tutti gli atenei a rivedere la loro organizzazione, a chiudere i corsi e le sedi distaccate che non raggiungono i prestabiliti standard di iscritti e altri parametri. Tutto questo le due Università di Camerino e Macerata lo faranno anticipando i tempi della riforma stessa, specializzandosi e potenziandosi reciprocamente sul territorio e con l’aiuto del territorio".

 

 

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