In programma studi di fattibilità per recupero e riconversione di siti costieri già sedi di miniere, saline, centrali elettriche, caseggiati o ex insediamenti militari e carcerari 
 
Cagliari, 25 settembre 2009 (unicaweb) –  Si è svolta ieri mattina la presentazione e la firma del protocollo d’intesa tra le università di Cagliari e di Santiago del Cile. L’accordo, che risale allo scorso novembre, viene ora esteso con il coinvolgimento dell’Agenzia Regionale Conservatoria delle coste della Sardegna ed è aperto alla collaborazione con gli Enti locali della Sardegna e del Paese sudamericano.
Per Raimondo Ciccu, professore di recupero ambientale e prossimo prorettore per la ricerca scientifica, è la conferma dei buoni rapporti con gli atenei sudamericani. In particolare Cile e Sardegna, pur così lontane geograficamente, hanno molte affinità tra cui la necessità di recuperare e riconvertire i siti costieri già sede di attività minerarie, oppure saline, centrali elettriche, caseggiati e ex insediamenti militari e carcerari.
Gli studi oggetto della convenzione saranno finalizzati infatti all’individuazione e all’applicazione - in sintonia, per quanto riguarda la nostra Isola, con i programmi e i compiti della Conservatoria delle Coste - di nuovi modelli di sviluppo ecocompatibile, da realizzare grazie a fondi comunitari e aiuti economici per i Paesi in via di sviluppo.
Alla presenza anche dei professori Carlo Aymerich (foto a lato), preside di Architettura e tra gli artefici dei primi accordi con i colleghi di Santiago del Cile, Pierpaolo Manca (direttore del Di.gi.ta., il Dipartimento di Geoingegneria e tecnologie ambientali) e Ginevra Balletto (ricercatore Di.gi.ta.), il protocollo di intesa è stato sottoscritto dalla prof.ssa Vanna Ledda, prorettore per relazioni internazionali dell’ateneo cagliaritano, dal preside dell’Universidad internacional di Santiago del Chile (Uisek) Jaime Migone Rettig e dall’ing. Alessio Satta, direttore dell’Agenzia regionale Conservatoria delle Coste.